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Tifosi schierati contro la SuperLega: "Uccide il calcio"

Calcio Internazionale

Tifosi schierati contro la SuperLega: “Uccide il calcio”

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La nuova competizione europea ideata da Andrea Agnelli e Florentino Perez , nata ufficialmente nelle ultime ore, ha subito riscosso impressioni negative, sia da parte dei tifosi che dagli addetti ai lavori. Il primo calciatore che ha espresso il duo dissenso verso la SuperLega è stato Ander Herrera, centrocampista del Psg. Queste le sue dichiarazioni, rilasciate tramite Instagram:

«Mi sono innamorato del calcio popolare del calcio dei tifosi del sogno di vedere la mia squadra del cuore competere con le squadre più grandi. Se questa Super League avanza finiscono questi sogni finiscono le speranze dei tifosi delle squadre più piccole di vincere contro le grandi. Amo il calcio e non posso rimanere in silenzio davanti a tutto ciò, credo in una Champions migliorata e non in una Champions dove i ricchi rubano ai poveri lo sport più bello al mondo”. 

(Fonte immagine: Profilo Instagram @anderherrera)

Le dichiarazioni dello spagnolo hanno raccolto l’approvazione di molti giocatori, tra cui Pepe Reina, che ha repostato sul suo account Twitter lo screenshot del suddetto post, e Robin Gosens. Queste le parole del difensore dell‘Atalanta:

“La Superlega sarebbe un disastro enorme per il calcio. Sono sotto shock per il fatto che stia diventando realtà. Il fatto che un underdog potesse vincere è sempre stato alla base del calcio. Se l’Arsenal o il Tottenham si qualificheranno sempre senza alcun merito sportivo, non ci saranno più i principi del calcio. Tutti devono essere consapevoli che il calcio cambierà per sempre e niente sarà più come prima. Questi club sono pronti a incassare centinaia di milioni. Devi chiederti dove sta l’etica in tutto questo. La cosa triste è che è solo una questione di soldi. Il danno sarebbe così grande che molti tifosi si opporranno a questo e io prenderei subito parte alla protesta”

 

I TIFOSI DELLE SQUADRE PARTECIPANTI

I tifosi del Liverpool hanno immediatamente manifestato il loro dissenso prima della sfida di ieri con il Leeds. La parte della tifoseria più “calda” dei reds ha minacciato di rimuovere le storiche bandiere della squadra dalla “Kop“, la curva dei tifosi del Liverpool dello stadio Anfield Road. Prima della partita  sono stati esposti striscioni fuori dallo stadio contro la società e la SuperLega.

Tifosi Reds infuriati, immagine estratta da SkySport.it

Anche l’allenatore Jurgen Klopp si è schierato contro la nuova competizione; ecco le sue dichiarazioni rilasciate alla stampa inglese durante l’intervista pre-partita di ieri:

«Criticatemi per tutto, ma non per questo. Siamo persone anche noi, non meritiamo insulti dei tifosi all’esterno dello stadio, non meritiamo quello che è successo ad Anfield oggi. Siamo persone anche noi, ne sappiamo quanto voi. Spero che non ci sarà mai nulla del genere. Con il format attuale della Champions il calcio ha un bellissimo prodotto. Per me la Champions è la SuperLega, nella quale non devono giocare sempre e solo le stesse squadre. Non ho la sensazione che il mio club debba esserci sempre, a prescindere dai meriti sportivi. Naturalmente sarebbe importante dal punto di vista economico, ma perché dobbiamo creare un sistema fisso nel quale, per 10 anni di fila, si sfidano Liverpool e Real Madrid? Chi vuole vederlo ogni anno?”

 

I GIOCATORI DEL LEEDS

Durante il riscaldamento del suddetto match, i giocatori del Leeds sono scesi in campo con una maglia particolare, che ritrae la scritta “Football is for the fans”, a sottolineare l’attaccamento alla tifoseria, il vero, meraviglioso motore di questo sport.

la protesta dei giocatori del Leeds, immagine estratta da SkySport.it

“Guadagnatevela”, “Il calcio è dei tifosi”. Queste le parole stampate sulle maglie dei giocatori, intenzionate chiaramente a criticare la dirigenza del Liverpool e tutte le squadre che hanno aderito alla nuova competizione.

 

LE ITALIANE

Anche i tifosi delle squadre italiane entrate in SuperLega hanno espresso il loro giudizio. I tifosi dell’Inter, tramite un comunicato della Curva Nord, hanno rilasciato queste dichiarazioni:

“​Noi pensiamo che con la Superlega i club vogliano cercare di levare il pallino del denaro dalle mani della FIFA che catalizza tutti i capitali del mondo calcio. Si vogliono sedere al tavolo in una posizione di forza. Almeno lo speriamo. Se così non fosse e si andasse fino in fondo, naturalmente saremmo contrari. ​Il calcio, almeno come lo vediamo noi è quello del ‘clamoroso al Cibali!‘, non ci interessano Inter-Bayern, Inter-Real Madrid e Inter-City senza le trasferte a Praga, a Varsavia, oppure a Benevento in macchina in 24 ore andata e ritorno. Il calcio non è quello della Superlega, ma è quello del popolo”

 

JUVENTUS E MILAN

La curva Sud bianconera si è espressa tramite un  post su Instagram, con parole dure verso la SuperLega:

“Creato dai poveri, rubato dai ricchi. Odio eterno al calcio moderno. A chi piace il calcio, a chi ha seguito la squadra sotto la pioggia, con la neve, in casa e in trasferta, non può piacere la Superlega. Ci sarà qualcosa di grosso sotto”

Nessun gruppo ultras del Milan ha rilasciato dichiarazioni, almeno per il momento. Ha espresso la sua idea da tifoso milanista Matteo Salvini, leader della Lega. In un’intervista di ieri ha detto:

“​Da tifoso milanista, dovrei essere contento che la mia squadra possa partecipare a una Superlega europea, incassando un sacco di soldi, a prescindere da merito, impegno e risultati. Ma, da sportivo e da italiano, dico che il denaro non è tutto e i milioni non sono sufficienti per azzerare simboli, storia, merito, cuore e passione. Il calcio e lo sport sono di tutti, non di pochi privilegiati. Mi piacciono le vittorie conquistate con il sudore sul campo, non quelle comprate coi milioni in Borsa

Insomma, la nuova competizione lanciata da Agnelli e Florentino Perez ha scatenato una bufera, che potrebbe presto confluire verso una battaglia legale tra UEFA e club fondatori.

Nelle ultime ore Ceferin e i delegati UEFA hanno criticato fortemente la SuperLega arrivando a minacciare le squadre e i giocatori iscritti alla competizione. Non ci resta che aspettare gli sviluppi della situazione, sempre più in bilico per le 12 squadre fondatrici. 

(Fonte immagine in evidenza: RaiSport.it)

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Bundesliga

Il Bayern Monaco medita la cessione di Kimmich: contratto in scadenza a giugno 2025

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Joshua Kimmich, giocatore del Bayern Monaco e Luca Pellegrini, giocatore della Lazio, Champions League, Serie A, Bundesliga, Euro2024

C’è aria di rivoluzione in casa Bayern Monaco. Il club della Baviera si sta preparando a cambiare aria durante la prossima finestra di mercato estiva. Le difficoltà incontrate nel corso della stagione – e non ancora superate – hanno portato ad una vera e propria perdita di rotta. Il tutto è acuito dai cambi di allenatore (prima quello di Nagelsmann e poi quello di Tuchel, che avverrà a fine stagione) e da uno spogliatoio che sembra essere sempre meno unito.

Uno dei primi nomi sulla lista dei partenti, come riporta Sky Germania, sarebbe quello di Joshua Kimmich. Il centrocampista tedesco, al Bayern Monaco dal luglio del 2015, ha il contratto in scadenza a giugno 2025. I bavaresi, dunque, sarebbero pronti a venderlo nella prossima finestra di mercato per cercare di incassare una cifra dignitosa e, soprattutto, per evitare ogni trattativa legata al rinnovo. Il giocatore, dal canto suo, è anch’esso pronto per cambiare aria dopo quasi un decennio nella squadra di Monaco.

KIMMICH-BAYERN MONACO: I NUMERI

Joshua Kimmich veste la maglia del Bayern Monaco da quando ha 20 anni. Ora, a un anno dal compimento dei 30, è comprensibilmente pronto per un’avventura fuori dai confini della propria terra natìa. Acquistato dai bavaresi dal Lipsia, infatti, il centrocampista tedesco non ha mai provato un’esperienza in un altro campionato.

Con il Bayern ha collezionato la bellezza di 402 presenze, condite da 41 gol e 97 assist. Il palmares del classe ’95 è invidiabile: 8 campionati tedeschi (tutti di fila), 3 Coppe di Germania, 6 Supercoppe di Germania, 1 Champions League, 1 Supercoppa UEFA, 1 Mondiale per club.

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Calcio Internazionale

Osimhen non ha risposto alla convocazione della Nigeria: non è nell’elenco dei nazionali del Napoli

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Victor Osimhen, calciatore di Napoli e Nigeria, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Victor Osimhen sta attraversando un momento particolare. Dal suo ritorno dalla Coppa d’Africa, il nigeriano ha inciso in alcune partite e in alcune meno e nell’ultimo periodo si è anche fermato per via di un infortunio. L’attaccante ha passato tutti i novanta minuti in panchina contro l’Inter e a quanto pare risponderà negativamente alla chiamata della Nigeria. La nazionale delle super aquile giocherà due amichevoli contro il Ghana e il Mali. Osimhen rifiuta la nazionale e preferisce rimanere a Napoli per poter recuperare definitivamente dall’infortunio visti anche gli impegni non facili da affrontare una volta ricominciato il campionato.

OSIMHEN RIFIUTA LA NAZIONALE: OBIETTIVO ATALANTA

Il 30 marzo a mezzogiorno e mezzo ci sarà l’Atalanta a far visita ai partenopei e l’obiettivo principale di Osimhen è quello di poterla giocare e soprattutto poter incidere. Al ritorno dalla Coppa d’Africa ha segnato 5 gol in 3 partite contro Cagliari, Barcellona e Sassuolo (tripletta) ma contro Juventus e Torino non è andato a rete. Dopodiché è arrivato il fastidio muscolare contro il quale ha cercato di lottare fino all’ultimo momento ma sia lui che Calzona hanno capito che non si doveva rischiare di peggiorare la situazione. Victor è rimasto per tutto il tempo in panchina sostenendo i propri compagni nella partita poi pareggiata contro l’Inter.

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Messi salterà le amichevoli con la nazionale per un infortunio: i dettagli

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Pallone d'oro

Lionel Messi è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Il fuoriclasse argentino, infatti, non ha recuperato da un piccolo infortunio e non prenderà parte ai prossimi impegni della nazionale sudamericana contro El Salvador e Costa Rica. I due appuntamenti sono programmati per venerdì 22 marzo a Philadelphia e  martedì 26 marzo a Los Angeles.

Messi salterà, dunque, la tournee con l’Argentina negli Stati Uniti d’America, come fatto per le ultime gare disputate dall’Inter Miami. La causa è da ricercare in un problema fisico che lo tormenta da qualche tempo. Si tratta di una lesione muscolare di lieve entità alla gamba destra.

Con Messi e Dybala fuori, sarà il capitano dell’Inter Lautaro Martinez a caricare la squadra sulle proprie spalle. Accanto a lui dovrebbe esserci Alvarez, attaccante stimato dal commissario tecnico Lionel Scaloni. Le alternative sono rappresentate da Alejandro Garnacho del Manchester United e dall’esterno d’attacco della Fiorentina. Tra i convocati è presente anche Valentin Carboni centrocampista offensivo del Monza in prestito dall’Inter. Il classe 2005 proverà a stregare il commissario tecnico.

IL COMUNICATO SULL’INFORTUNIO DI MESSI

“Il capitano, Lionel Messi, non potrà essere convocato per le amichevoli negli Stati Uniti a causa di un piccolo infortunio subito nella partita della sua squadra contro Nashville.”

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Calcio Internazionale

Bernardo Silva conferma: “Tornerò al Benfica, ma non so quando”

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Bernardo Silva PSG

L’esterno del Manchester City Bernardo Silva ha approfittato degli impegni con la propria nazionale per intervenire sul canale SIC. Durante la trasmissione si è parlato abbondantemente di futuro, viste le tante le voci che si rincorrono su un possibile ritorno in patria del portoghese, che ha aperto alla seconda esperienza nel Benfica.

Bernardo Silva, infatti, è cresciuto nelle giovanili del Benfica con cui ha giocato dal 2002 al 2014. Poi l’esperienza al Monaco che lo ha lanciato definitivamente tra i grandi. 101 le presenze in Francia, condite da 24 reti fino al 2017, anno in cui è stato acquistato dal Manchester City per 50 milioni di sterline.

Nel corso dello stesso programma il conduttore Ricardo Araujo Pereira ha chiesto a Bernardo Silva se chiederà alla famiglia di Schmidt se lo rivorrà nel Paese. Ecco la risposta del calciatore.

LE PAROLE DI BERNARDO SILVA

SUL RITORNO AL BENFICA – “Penso che le persone siano un po’ stanche di questa domanda. Sono sicuro che tornerò ma non so quando. E’ difficile cronometrare e dire se sarà tra due, tre o l’anno prossimo con Roger Schmidt (ride ndr). Ma l’ho detto più volte e penso che la gente si stanchi di sentirlo: senza dubbio tornare al Benfica è un obiettivo di carriera e di vita“.

SU SCHMIDT – “Da un lato mi chiedi di tornare al Benfica e dall’altro mi chiedi di dire cose negative sull’allenatore del Benfica. Immagina se tornassi l’anno prossimo e lui è il mio allenatore? Non può essere (ride ndr)”.

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