Il 2 ottobre 2019 è venuto a mancare Giorgio Squinzi, uno dei maggiori imprenditori italiani, nonché artefice del miracolo calcistico che risponde al nome di Sassuolo. Dal 2002 ad oggi i neroverdi hanno compiuto una scalata pazzesca, dalla C2 fino all’Europa League. Un sogno che si è realizzato, grazie a investimenti mirati e tanto entusiasmo. Se a inizio secolo il Sassuolo era una delle tantissime realtà che costellavano il calcio minore italiano, oggi la squadra emiliana è una delle realtà più affermate del nostro calcio. Per celebrare il miracoloso operato di Giorgio Squinzi nei suoi anni alla guida del Sassuolo, vediamo dieci protagonisti in maglia neroverde.
DOMENICO BERARDI
Impossibile non partire da quello che è stato, ed è tuttora, l’uomo simbolo del Sassuolo. Arrivato in Emilia a soli 16 anni, Berardi con la maglia neroverde sei è fatto uomo e calciatore. È uno degli artefici della storica promozione in A del Sassuolo, e alla sua prima stagione in massima divisione si afferma come uno dei prospetti più interessanti del panorama nazionale. Il primo gol in A arriva il 6 ottobre 2013, su rigore contro il Parma. Il 12 gennaio 2014 arriva la sua notte indimenticabile, quella della quaterna al Milan, diventando il secondo giocatore più giovane, dopo Piola, a segnare quattro gol in una partita in A.
Dopo un inizio scoppiettante la stella di Berardi si è progressivamente eclissata, tra limiti caratteriali e discontinuità evidenti. Il passaggio a un top club è sempre saltato e ora Mimmo è una vera e propria bandiera del club, a soli 25 anni. Il tempo per fare il grande salto ancora c’è, ma il destino di Berardi sembra davvero legato con un filo indissolubile a quello del Sassuolo. Qualsiasi cosa il futuro riserverà, Berardi rimarrà sempre l’uomo simbolo del miracolo calcistico firmato Giorgio Squinzi.

Fonte: profilo ufficiale Twitter @SassuoloUS
SIMONE ZAZA
Protagonista del primo anno in Serie A con Domenico Berardi. In due anni con i neroverdi mette a segno 21 reti in 69 partite, guadagnandosi, a differenza del compagno d’attacco, un posto nella rosa della Juventus. Ha impresso il proprio nome nella storia del club, segnando il gol che ha portato al Sassuolo il primo punto della sua storia in Serie A. quello dell’1-1 alla quinta di campionato contro il Napoli. Quella in Emilia-Romagna rimane l’avventura più proficua di Simone Zaza, il punto più alto della sua carriera. Anche lui si è un po’ perso, soprattutto nel tour europeo che ha compiuto dopo la Juventus. Male al West Ham, meglio al Valencia. Ora è alla ricerca della sua dimensione con la maglia del Torino
LORENZO PELLEGRINI
Giovani, forti e italiani. Queste le caratteristiche di molti giocatori su cui il Sassuolo ha puntato per costruire il proprio successo. Lorenzo Pellegrini è l’esempio perfetto di questa politica societaria. Dopo una vita nelle giovanili giallorosse viene acquistato dal Sassuolo per poco più di un milione. Il primo anno prende confidenza con la Serie A, nel secondo esplode letteralmente, portando la Roma ad esercitare il diritto di recompra per riportarlo a casa. 11 gol in 54 presenza, l’esordio in Europa e anche il primo gol europeo contro il Genk. Oggi Lorenzo Pellegrini è uno dei migliori centrocampisti azzurri, cardine della futura nazionale. Difficilmente sarebbe arrivato oggi a questo punto senza la sua esperienza in Reggio-Emilia.
STEFANO SENSI
A proposito di centrocampisti italiani giovani e forti. Dopo Pellegrini, l’altro astro nascente lanciato dal Sassuolo è Stefano Sensi, leader dell’Inter schiacciasassi di Antonio Conte. Dopo aver ben figurato in Serie B col Cesena, la società di Squinzi lo porta in A e lui piano piano si afferma, esplodendo soprattutto nel suo terzo anno al Sassuolo, la scorsa stagione. Anche due presenze in Europa con la maglia dei neroverdi, con cui concluderà la sua avventura mettendo a referto 5 gol in 68 presenze in tre anni. Poi il passaggio all’Inter e il resto è storia nota, con Sensi che ora è già un punto fisso dei nerazzurri e della nazionale.

Fonte: profilo instagram @stefanosensi12
FRANCESCO ACERBI
Al pari di Berardi vera e propria bandiera di questi anni di presidenza Squinzi. In maglia neroverde affronta il dramma della malattia, brillantemente superato dal difensore azzurro. Sassuolo è una famiglia per lui, Squinzi un secondo padre, grazie a quell’ambiente Acerbi sconfigge il male e torna più forte di prima, affermandosi come uno dei migliori difensori del campionato. Per due anni non salta nemmeno una partita, togliendosi anche lo sfizio di segnare qualche gol. È protagonista della cavalcata verso l’Europa League, è titolare inamovibile dello scacchiere neroverde. Dopo cinque anni in Emilia, nell’estate 2018 arriva per lui il momento del grande salto, passando alla Lazio. Sassuolo gli rimarrà sempre nel cuore, così come lui conserverà sempre un posto speciale per il tifo neroverde.
FRANCESCO MAGNANELLI
L’eroe della cavalcata neroverde. Col Sassuolo dal 2005, tre anni dopo l’arrivo di Squinzi. Vive tutte le promozioni, dalla c2 alla A. Con la fascia da capitano guida i suoi tra i grandi, senza paura. Il cuore pulsante del Sassuolo di Squinzi, un uomo su cui prima Di Francesco ha potuto contare per costruire la sua meravigliosa favola. L’esordio in Serie A, a 28 anni, è di quelli memorabili, perché avviene dopo anni di lotte e sudore, con la maglia che ha sempre onorato. Il vero simbolo del miracolo Sassuolo è Francesco Magnanelli, leader dentro e fuori dal campo, capitano di una nave salpata verso un sogno ad occhi aperti.
MATTEO POLITANO
Dalla Roma come Pellegrini, all’Inter come Sensi. Matteo Politano è un altro di quei profili giovani e italiani che tanto piacevano a Squinzi. Politano arriva al Sassuolo nel 2015, con i neroverdi conosce la Serie A e finalmente si impone al grande pubblico. Quel talento puro intravisto a Roma finalmente esplode in Emila, soprattutto nel suo terzo anno al Sassuolo. Dopo 24 reti in 110 presenze l’esterno romano passa all’Inter, dove continua il proprio percorso di crescita, fino a diventare un uomo importante sia per Spalletti che per Conte.

Fonte immagine: profilo Twitter di Politano.
NICOLA SANSONE
Per anni il marchio di fabbrica del Sassuolo è stato il 4-3-3 d’impostazione difranceschiana. In questo sistema di gioco particolare importanza avevano gli esterni, fulcro della produzione offensiva del tecnico abruzzese. Tra questi uno dei migliori in maglia neroverde è stato Nicola Sansone. Arrivato al Sassuolo nel gennaio 2014 dal Parma, in tre anni e mezzo l’esterno italo-tedesco ha messo a referto 20 gol in 88 reti. Anche lui vale alla squadra di Squinzi una gustosa plusvalenza, visto che viene ceduto per circa 14 milioni al Villarreal. Dopo un buon inizio in Spagna piano piano si perde, il ritorno a Bologna lo scorso anno è stato molto importante per il ritorno in auge di Nicola Sansone.
POL LIROLA
Il primo giocatore straniero in questa lista. Negli ultimi anni il Sassuolo ha un po’ abbandonato la sua politica di puntare sui giovani italiani, andando a ricercare giovani talenti anche fuori dai confini nazionali. Uno di questi è il terzino spagnolo Pol Lirola, arrivato al Sassuolo nell’estate 2016 attraverso la Juventus. In maglia neroverde l’iberico colleziona 93 presenze e 3 gol, segnando anche un gol nella storica vittoria contro l’Athletic Bilbao ai gironi di EL. Rete che si fissa nella storia del club, essendo la prima in una fase gironi di una competizione europea. Dopo tre ottime annate in Emilia quest’estate Lirola è passato alla Fiorentina, dove sta continuando il proprio percorso di crescita.
EUSEBIO DI FRANCESCO
Concludiamo con una menzione d’onore al grande artefice tattico del miracolo Sassuolo. Il 4-3-3 di Di Francesco è stato a lungo il marchio di fabbrica della squadra neroverde, un sistema di gioco capace di esaltare i molti giovani in rosa. Come molti ragazzi in campo, anche Di Francesco è cresciuto sotto l’ala protettiva di Giorgio Squinzi, arrivando a giocarsi l’accesso alla finale di Champions League con la Roma. Un’altra società non avrebbe forse dato i tempo che è servito al tecnico abruzzese, che dal canto suo ha ripagato l’enorme fiducia, centrando una salvezza insperata e una storica qualificazione in Europa League, prima di lasciare dopo aver spianato la strada ai proprio successori.
Fonte immagine di copertina: profilo ufficiale Twitter @SassuoloUS