Quando è iniziato questo decennio, nel 2010, Messi e Cristiano Ronaldo avevano vinto solo un pallone d’oro a testa. Il Manchester United dominava la Premier League, la Juventus doveva ancora tornare a vincere un titolo dopo lo scandalo Calciopoli del 2006. Il PSG non era ancora stato acquistato dagli sceicchi del Qatar, la Spagna non aveva mai vinto un Mondiale e Jürgen Klopp aveva concluso la sua prima stagione come tecnico del Borussia Dortmund con un sesto posto. In un decennio calcistico accadono tantissimi eventi destinati a cambiare la storia di questo sport. Abbiamo provato a scegliere i 10 momenti più importanti dell’ultimo decennio di Liga, senza ombra di dubbio il campionato con più risonanza mediatica in questi anni.
LA MANITA
È la giornata numero 13 della Liga 2010/11 e al Camp Nou si gioca il Clásico tra Barça e Real. La partita è speciale anche perché è la prima sfida in campionato tra Guardiola e Mourinho, arrivato in Spagna fresco di Triplete con l’Inter. È la prima scintilla di una sfida infinita che si prolungherà negli anni successivi, quella tra i duellanti Guardiola e Mourinho, portata poi in campo da Messi e Ronaldo. Il primo round è di Pep, senza storia: il suo Barça delle meraviglie annienta il Real con un netto 5 a 0, il risultato della manita in Spagna. Messi non segna, ma dà spettacolo insieme a tutti i suoi compagni: apre le danze Xavi e poco più tardi raddoppia Pedro, nel secondo tempo Villa infila due volte Casillas e nei minuti finali Jeffren, un canterano dell’epoca, sigla il quinto gol che chiude la gara. Una partita passata alla storia e rimasta nella memoria collettiva di tutti.

La carriera di Jeffren prometteva bene, anche grazie a questo gol, ma poi non ha rispettato le aspettative. Per lui, però, ci sarà sempre un posto nella storia della Liga.
LA RIVINCITA DI MOU
Nell’anno della manita il Barça vince la Liga e il Real Madrid arriva secondo, a pochi punti dai blaugrana. La stagione successiva, quella del 2011/12, è un’altra corsa al titolo emozionante: entrambe le squadre arrivano a giocarsi tutto nel Clásico della 35ˆ giornata, con il Real in vantaggio sul Barça. Segna prima Khedira e poi Sánchez riporta il risultato sulla parità, fino al 73’: Özil trova una delle sue illuminazioni e manda in porta Ronaldo, che si defila sulla destra, salta Valdés in uscita e deposita in rete. Camp Nou freddato da CR7 nella partita decisiva e Liga che torna a Madrid, con la truppa di Mou che conclude il campionato con 100 punti, diventando la prima squadra nella storia a riuscirci.

La palla visionaria di Özil e il taglio di Ronaldo, due gesti tecnici da fuoriclasse.
LA STORICA LIGA DELL’ATLÉTICO MADRID
La stagione 2013/14 è sicuramente la più incredibile dell’ultimo decennio in Liga, con tre squadre che arrivano al rush finale candidate a vincere il titolo. Oltre a Barça e Real c’è il sorprendente Atlético Madrid di Simeone, una squadra con una proposta di gioco in antitesi a quella delle due big di Spagna. Ogni partita dei colchoneros è una guerra, Simeone è consapevole che solo mettendo le gare su quel piano di gioco preciso è possibile contendere il titolo ai due colossi. L’ultima giornata di campionato mette di fronte Barcellona e Atlético Madrid al Camp Nou, uno spareggio per la Liga: i blaugrana con la vittoria diventano campioni, i colchoneros invece hanno due risultati su tre per trionfare. Sánchez stappa la gara con un golazo, Godín segna di testa su calcio d’angolo (uno dei punti di forza principali della squadra di Simeone) nella ripresa e inchioda il risultato sull’1 a 1. L’Atlético torna a vincere una Liga dopo 17 anni spezzando il duopolio Barça-Real, è il trionfo del Cholismo.

Il cabezazo di Diego Godin che decide una Liga all’ultima giornata, riportando sul gradino più alto del podio l’Atlético Madrid.
L’ERA DELLA MSN

I tre moschettieri blaugrana. Fonte immagine: profilo Instagram Luis Suarez
Per tre stagioni in Liga, a partire da quella del 2014/15, abbiamo visto in esibizione un tridente d’attacco unico, ovvero quello del Barcellona composto da Messi, Suárez e Neymar, la MSN. C’è chi si interroga se sia stato il trio d’attacco più forte della storia del calcio: troppo difficile dare una risposta. I numeri però aiutano ad inquadrare meglio quello che sono stati capaci di fare i tre ragazzi provenienti dal Sud America. I gol messi a segno in totale sono 364, praticamente più di 120 all’anno. Il Barça in 3 stagioni con loro ha vinto due volta la Liga e una Champions League, mettendo a segno il triplete nel 2015. La sensazione di vederli in campo e che in qualsiasi momento, solo con uno sguardo, potessero combinare qualcosa di unico e decisivo. Messi, Suárez e Neymar hanno fatto la storia, trasformando la Liga nel loro parcogiochi personale. La MSN ci ha fatto divertire molto, questo è sicuro.
L’ESORDIO DI IÑAKI WILLIAMS
L’Athletic Club di Bilbao è da sempre una delle squadre più caratteristiche della Liga, ha partecipato ad ogni campionato della Primera División (come Barça e Real Madrid) e non è mai retrocesso in Segunda. Inoltre, l’Athletic non è una squadra come le altre anche per la sua politica sul tesseramento dei giocatori, che devono essere rigorosamente baschi, di origine basca o cresciuti in una squadra dei Paesi Baschi. Un momento importante per la storia del club e della Liga è il 6 dicembre del 2014. L’allenatore dell’Athletic Bilbao era Ernesto Valverde e nella partita contro il Córdoba decise di far debuttare un giovane, il 20enne Iñaki Williams. L’esordio è da ricordare perché lo spagnolo è stato il primo giocatore di colore a vestire la camiseta del Bilbao. I suoi genitori scapparono dal Ghana per trovare rifugio in Spagna e Iñaki è nato a Barakaldo, nella periferia di Bilbao. Dopo quella partita Iñaki Williams ha raccolto oltre 200 presenze con il Bilbao, segnando più di 50 gol e diventando uno dei giocatori più amati dai tifosi dei Leones.

Se qualcuno volesse portarlo via da Bilbao, la sua clausola rescissoria ammonta a 135 milioni di euro. Fonte immagine: profilo Instagram del calciatore
IL RITORNO DEL VILLAREAL IN CHAMPIONS LEAGUE
Il Villareal nel 2012 ha toccato il punto più basso della sua storia recente, retrocedendo in Segunda dopo ben 11 stagioni consecutive in Liga. In quel lasso di tempo in Spagna hanno assistito anche al Villareal delle meraviglie di Riquelme e Forlán, arrivato fino alle semifinali di Champions nei primi anni 2000. La retrocessione sembrava l’inizio di un incubo, il Submarino Amarillo invece ha passato solo una stagione in Segunda e nel 2016, grazie al quarto posto in Liga, è tornato ad ottenere la qualificazione per la Champions League. Un progetto costruito intorno alla figura di Marcelino – uno dei migliori allenatori spagnoli degli ultimi anni – che è riuscito a riportare il Submarino sul palcoscenico della miglior competizione continentale, compiendo un capolavoro.

Fonte: profilo Instagram Mario Gaspar
IL GOL NUMERO 500 DI MESSI CON IL BARCELLONA
Nel decennio che si avvia alla conclusione grande parte del palcoscenico in Liga se lo sono sempre presi Barça e Real, con la proiezione in campo della sfida infinita tra Messi e Ronaldo. Possiamo ritenerci fortunati per aver visto questi due alieni frantumare record su record, rincorrersi ogni settimana per migliorarsi a vicenda e segnare montagne di reti. Segnare più di 500 gol sempre con la stessa maglia non è un traguardo per tutti, Messi nell’aprile del 2017 ci è riuscito e lo ha fatto alla Messi. Estadio Santiago Bernabéu, ennesimo Clásico tra Barça e Real, 2 a 2 il punteggio a pochi secondi dalla fine. Contropiede dei blaugrana che sfondano a sinistra, Jordi Alba mette la palla arretrata e Messi fulmina Keylor Navas con un sinistro imparabile. Un gol da copia e incolla come ne abbiamo visti tanti altri, sicuramente uno dei momenti più emozionanti in Liga dell’ultimo decennio.

Jordi Alba x Messi = CTRL+C e CTRL+V
LA RETROCESSIONE DEL MÁLAGA
Il Málaga è una delle squadre più sorprendenti della Liga all’inizio del decennio e riesce a vivere l’apice della propria storia tra il 2011 e il 2013. In quegli anni il tecnico della squadra è El Ingeniero Manuel Pellegrini, lo stesso artefice del meraviglioso Villareal arrivato in semifinale di Champions nel 2006. Con Los Boquerones Pellegrini fa un altro miracolo, portando la squadra al quarto posto in Liga e per la prima volta nella sua storia in Champions League. Nella stagione successiva il Málaga viene fermato ai quarti di finale dal Borussia Dortmund, arriva sesto in campionato e viene escluso dall’Europa League per problemi di Fair Play Finanziario. È l’inizio della decadenza per Los Boquerones, che riescono a lottare e rimanere in Liga fino alla stagione 2017/18, quando concludono il campionato all’ultimo posto. L’incubo retrocessione si concretizza, la squadra continua a vivere difficoltà economiche e purtroppo adesso è a rischio fallimento.

Fonte: BleacherReport.com
GLI ADDII DI TORRES E INIESTA
La stagione 2017/18 è quindi l’ultima per il Málaga in Liga, una situazione che vivono anche due calciatori simboli delle proprie squadre: Fernando Torres e Andrés Iniesta. Due storie con alcuni punti in comune tra di loro e che hanno segnato un prima e un dopo nei rispettivi club. Torres è cresciuto nel settore giovanile dell’Atlético Madrid, era l’unico bambino a tifare Atléti nella sua classe dove i suoi compagni tifavano Madrid ed ha esordito a 17 anni, diventando il più giovane a farlo nella storia dei colchoneros. Un attaccante che ha segnato una generazione, proprio come lo ha fatto Iniesta. Numero 8 sulle spalle e tante lezioni di fútbol offerte con la maglia del Barça e con la Roja, semplicemente uno dei centrocampisti più forti nella storia del calcio. Cresciuto nella Masia, i colori blaugrana sono diventati la sua seconda pelle e nel 2018 li ha abbandonati dopo 22 anni, come un cerchio che si chiude. Dal 20 maggio 2018, la data della loro ultima partita in Spagna, senza Torres e Iniesta la Liga non è più la stessa cosa.

Fonte immagine: profilo Instagram Fernando Torres
JOAQUÍN ENTRA NELLA STORIA
Joaquín Sánchez Rodríguez lo scorso 8 dicembre, vestendo la sua amata maglia biancoverde del Betis Siviglia, ha siglato una tripletta nella partita contro l’Athletic Bilbao. Una grande prestazione che entra di diritto nella storia della Liga, specificatamente per motivi anagrafici. Joaquín è nato nell’aprile del 1981, quindi ha 38 anni, e grazie ai suoi tre gol è diventato il giocatore più anziano a marcare una tripletta in Liga, rubando il primato ad Alfredo Di Stefano. La Saeta Rubia segnò tre reti in un Real Madrid Murcia del 1964, quando aveva 37 anni e 9 mesi. Record rimasto intatto per ben 55 anni, fino a quando non è arrivato l’eterno Joaquín, che di smettere non ne vuole proprio sapere.
https://www.youtube.com/watch?v=HXTXkeJloaE
Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram Suarez