Il weekend appena trascorso è stato l’ultimo per quanto riguarda gli impegni calcistici delle squadre di club. La finale di Champions è stata il fotofinish di una stagione che è apparsa a tratti esaltante con diversi colpi di scena sia in campo che fuori. Il Liverpool ha vinto la sua sesta Champions League, distruggendo invece il sogno del Tottenham di alzare al cielo la sua prima “Coppa dalle grandi orecchie”. Noi di Numero Diez come ogni lunedì post weekend calcistico abbiamo preparato la nostra personalissima Top e Flop.
TOP
6 VOLTE REDS
Dall’ultima vittoria di Istanbul nel 2005 il Liverpool ha vissuto un lento ed inesorabile declino che lo ha portato negli ultimi anni a giocare stagioni disastrose. L’arrivo di Jurgen Klopp ad Anfield ha ridato un po’ di speranza ai tifosi che sono stati ripagati al meglio della paziente attesa, vincendo l’edizione 2018/19 della Champions League. I Reds c’erano andati molto vicino l’anno scorso arrivando in finale per poi essere sconfitti dal Real Madrid con il punteggio di 3-1. Il protagonista di quella serata da incubo fu il portiere della parte rossa del Merseyside, Loris Karius che con due autentiche “papere” regalò due gol e la Coppa ai blancos. Quest’anno nel derby inglese i ragazzi di Klopp hanno avuto la meglio sul Tottenham sconfiggendoli per 2-0 grazie alle reti di Salah nel primo tempo (su rigore) e di Origi a pochi minuti dal 90′ che ha sancito la vittoria dei Reds. Il lavoro compiuto dalla società di Liverpool è stato ben programmato, raggiungendo un ottimo bilancio tra acquisti e cessioni, e riuscendo a rimpiazzare al meglio i propri top player con altri. Klopp ha già annunciato a Guardiola che oltre a riconfermarsi in UCL, proverà a strappargli dalle mani la Premier League, titolo che manca in bacheca ad Anfield dal lontano 1990.

Immagine presa dal profilo Instagram ufficiale della Champions League
VERONA CHE SCENDE, VERONA CHE SALE
Il Chievo dopo ben 11 anni in Serie A è stato retrocesso, a prendere il posto dei clivensi però ci penserà l’Hellas Verona che ha superato i tortuosi playoff di Serie B, rimontando la sconfitta dell’andata contro il Cittadella. Infatti la sconfitta allo stadio Piercesare Tombolato per 2-0 aveva seriamente complicato le chance di promozione dei veronesi, ma l’ottima partita di ritorno disputato allo stadio Bentegodi ha permesso di ribalatare il risultato con un netto 3-0, maturato anche a causa dell’ingenuità dei giocatori del Cittadella che hanno chiuso gli ultimi 90′ della stagione in 9 uomini. I ragazzi di mister Aglietti proveranno ad andare nel massimo campionato e restarci il più possibile dato che, negli ultimi anni, hanno sempre fatto una semplice “toccata e fuga” per poi ritornare in Serie B. Il mercato sarà la chiave fondamentale per la permanenza, dovendo riuscire ad arrivare al giusto mix tra gioventù ed esperienza che peremetterebbe alla società di lottare ad armi pari con le altre concorrenti.

Immagine presa del profilo Instagram ufficiale dell’Hellas Verona
ITALIA U-20: UN CUCCHIAIO PER I QUARTI
Se la nazionale maggiore è ancora in forte via di definizione, le giovanili nostrane se la cavano piuttosto bene. L’Italia under 20 è impegnata nel mondiale in Polonia e, dopo aver vinto il proprio girone in cui c’erano Giappone, Ecuador e Messico, gli azzurrini hanno superato anche la squadra ospitante del torneo, la Polonia. Gli eroi del match sono stati senza dubbio il portiere di proprietà del Milan Alessandro Plizzari e l’attaccante dell’Inter, che quest’anno ha giocato a Frosinone, Andrea Pinamonti. Proprio il capitano della nazionale ha deciso la sfida grazie alla rete segnata su rigore con un dolce e coraggioso cucchiaio con cui ha beffato il portiere polacco. Il gesto tecnico ha ricordato molto quello di Andrea Pirlo contro l’inglese Joe Hart nei quarti di finale dell’Europeo del 2012, il cucchiaio del centrocampista bresciano servì ad incoraggiare i compagni e ad incutere timore negli avversari. L’attaccante classe ’99 ha fatto lo stesso e come Pirlo ha condotto i propri compagni alla vittoria.

Fonte: profilo Instagram Azzurri
FLOP
BRUTTA PROVA
L’uragano Harry Kane nel corso della finale di Champions è sembrato più un venticello di primavera. Il recupero dall’infortunio per disputare la finale non ha sortito gli effetti sperati, soprattutto di fronte alla difesa dei Reds, con Van Dijk in marcatura dell’inglese a cui non ha lasciato spazio per poter far male. La squadra di Pochettino non ha giocato affatto male provando a sviluppare l’azione dal basso, ma al momento di concludere è mancata la personalità di calciare verso la porta, rendendosi spesso inefficaci se non inconcludenti. Il reparto offensivo del Tottenham in generale ha giocato sotto le aspettative perché oltre a Kane anche i vari Son, Lucas e Alli non sono riusciti ad eludere l’organizzazione del Liverpool che non ha giocato una partita certamente spettacolare, ma si è adattata all’avversario, riuscendo a spuntarla grazie alla concretezza del proprio gioco. Il Tottenham nel frattempo si riconferma come una squadra molto bella, ma anche molto limitata, non riuscendo a portare a casa ancora nessun trofeo.

Fonte: profilo Instagram ufficiale del Tottenham
SOGNI INFRANTI
Il Cittadella ha sfiorato l’impresa di approdare per la prima volta nella propria storia in Serie A, il sogno è stato accarezzato e svanito negli ultimi 90 minuti, partita in cui l’Hellas Verona ha dimostrato che la storia e l’esperienza fanno sempre la differenza. La piccola squadra padovana aveva i pronostici dalla sua parte soprattutto dopo il 2-0 maturato nella finale d’andata e che li vedeva decisamente favoriti per la promozione nel massimo campionato italiano. L’inesperienza del Cittadella ha prevalso, facendosi rimontare e chiudendo la partita in 9 uomini. Sicuramente i padovani ci riproveranno il prossimo anno a fare il grande salto, magari facendo tesoro appunto della finale playoff che li ha visti toccare il cielo con un dito per poi essere scaraventati violentemente a terra.

Fonte: profilo Instagram ufficiale del Cittadella
STOP INVASIONI
Per quanto sia stato bello vedere una bella donna come mamma l’ha fatta, è arrivato il momento di dire basta alle classiche invasioni di campo. Kinsey Wolanski è la donna che ha attirato lo sguardo attento dei milioni di spettatori e che ha interrotto la finale per qualche secondo, giusto il momento per essere afferrata dagli steward ed essere scortata fuori dal terreno di gioco. La bionda che si è accaparrata la scena ha avuto grande notorietà, tant’è che è passata da pochi migliaia di followers su Instagram a un paio di milioni nel giro di pochi giorni. L’invasione di campo deve essere debellata da tutti gli stadi perché è un fenomeno di disturbo non indifferente per chi è concentrato in campo: immaginate se nel corso di un concerto di un’orchestra dovesse salire sul palco qualcuno che non ha niente a che fare con lo spettacolo, magari anche mezzo nudo. Negli Stati Uniti hanno attuato una semplice iniziativa: quando entra un invasore, le tv mandano la pubblicità, cosicché da non dare notorietà al disturbatore.