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Top e Flop del weekend

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4 anni fa:
È un’estate ricca di calcio quella del 2019, perché oltre alle competizioni già in atto come il Mondiale femminile, l‘Europeo Under 21 e la Copa America, alla lista si è aggiunta anche la Coppa delle Nazioni Africane. La competizione si svolge in Egitto, è partita il 19 giugno e si concluderà il 21 luglio. Nel frattempo noi di Numero Diez come ogni lunedì abbiamo preparato la nostra personalissima Top e Flop del weekend calcistico.
TOP
PROVA DI FORZA
Il Brasile guidato da Tite è determinato a portare a casa la Copa America, che quest’anno si disputa proprio in casa della Seleção. La formazione verdeoro ha una consapevolezza maggiore dei propri mezzi e delle proprie potenzialità rispetto agli anni passati, infatti nell’ultima partita contro il Perù ha sfoggiato una prova di forza impressionante, sconfiggendo la selezione peruviana con un netto 5-0. Il primo parziale si è concluso sul vantaggio di 3-0 grazie alle reti di Casemiro, Firmino ed Everton, ma nonostante il risultato fosse ampiamente consolidato la selezione ospitante del torneo ha continuato ad attaccare, chiudendo il secondo tempo con altre due reti – realizzate da Dani Alves e Willian – ed un rigore sbagliato nel recupero da Gabriel Jesus che avrebbe potuto incrementare ulteriormente il vantaggio. Il Brasile ha intenzione di fare sul serio e portare a casa il trofeo che manca in bacheca dal 2007, ma la strada verso la finale sarà lunga e tortuosa con avversari molto forti come Argentina, Colombia, Cile ed Uruguay.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale @cbf_futebol
MAGIA DI AINA
La Coppa d’Africa è finalmente iniziata. Parecchie squadre si contenderanno il pass per arrivare alla fase finale della competizione, provando fino all’ultimo a vincere il trofeo più importante del continente africano. Squadre come Senegal, Costa d’Avorio, Camerun, Marocco, Ghana e Nigeria sono le favorite sulla carta, ma come ogni edizione non mancheranno di certo le sorprese. La prima giornata del gruppo B ha visto fronteggiarsi Nigeria e Burundi, il match è rimasto fermo sul risultato di 0-0 fino al 76′ quando Ighalo su una stupenda imbeccata di Ola Aina ha trafitto il portiere avversario con una conclusione precisa a fil di palo. Gran parte del merito del gol però va all’esterno di proprietà del Torino che ha liberato l’attaccante Shanghai Shenhua con un colpo di tacco ad effetto, probabilmente non voluto, ma che è servito al centravanti per smarcarsi e regalare 3 punti fondamentali alla sua squadra. Una giocata sopraffina quella di Aina che, dopo aver stupito in Serie A, si sta ripetendo ad alti livelli anche con la propria Nazionale.
FRANCIA AI QUARTI DI FINALE
Il Mondiale femminile è da poco entrato nella fase ad eliminazione diretta, e già nei primi match degli ottavi di finale sono state fatte vittime illustri, su tutte Brasile ed Australia entrambe qualificatesi nel girone dell’Italia. Proprio le brasiliane hanno perso ai supplementari contro la Nazionale ospitante del torneo, la Francia. Il match contro la Seleção si è protratto oltre i 90 minuti a causa dell’1-1 maturato nel corso dei tempi regolamentari con le reti di Guavin e Thaisa che hanno sancito la perfetta parità. Come il calcio ha sempre dimostrato, è nei momenti difficili che viene fuori la leadership e la personalità del capitano, e proprio all’inizio del secondo tempo supplementare a spezzare l’equilibrio ci ha pensato il capitano della Francia, Amandine Henry. Il capitano delle Blues si è inserita divinamente su una punizione esterna all’altezza della trequarti, colpendo il pallone con l’interno al volo e spedendolo all’angolino. La Francia è in attesa del prossimo avversario ai quarti di finale, ma per adesso può sognare davvero in grande, provando a ripetere ciò che hanno fatto i colleghi uomini appena un anno fa.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale @equipedefrance
FLOP
TRACOLLO POLACCO
L’Europeo Under 21 è sempre stata una competizione ricca di talento e con potenziali nuovi campioni che cercano di dimostrare le proprie capacità. L’edizione di quest’anno è molto interessante visto che nei vari gironi ci sono delle vere e proprie corazzate, con giocatori che potrebbero tranquillamente giocare nelle rispettive Nazionali maggiori. La situazione del girone era ed è parecchio intricata, perché con l’eventuale vittoria della Spagna sulla Polonia tutte le squadre si sarebbero trovate appaiate a 6 punti, dovendo ricorrere alla differenza reti negli scontri diretti per poter stabilire una graduatoria. Ai polacchi sarebbe bastato semplicemente non perdere per la qualificazione diretta, o subire una sconfitta non superiore ad una rete di scarto per giocarsi le proprie possibilità come migliore seconda. La Spagna invece ha letteralmente surclassato la selezione polacca con netto 5-0, annullando tutto ciò che di buono la Polonia aveva fatto fino a quel momento durante la competizione. Nei primi due match la formazione capitanata da Kownacki aveva dimostrato concretezza ed organizzazione, nonostante non vantasse grandi nomi tra le proprie fila. La goleada degli spagnoli però li ha decisamente ridimensionati, eliminandoli definitivamente dal torneo.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale @laczynaspilka
BRUTTA PRESTAZIONE
Il Perù è stato sconfitto pesantemente dal Brasile nell’ultima partite del girone, la sconfitta è costata alla selezione blanquirroja quasi l’eliminazione dal torneo. A dare un grosso contribuito alla facile vittoria dei verdeoro ci ha pensato il portiere avversario Pedro Gallese che ha sfoderato una prestazione tutt’altro che decente. L’estremo difensore peruviano ha commesso diversi errori gravi che sono costati caro alla propria squadra, che ha incassato una sconfitta decisamente pesante. Gli errori più gravi si rilevano nei gol del 2-0 e del 3-0 del Brasile: nel raddoppio della Seleção Gallese rilancia addosso a Firmino che era uscito in pressing, sul rimpallo la palla sbatte sul palo e ritorna sui piedi dell’attaccante del Liverpool che con esperienza non sbaglia; nel terzo gol invece l’estremo difensore subisce dalla distanza la conclusione non irresistibile sul proprio palo da parte di Everton. Una serata decisamente da dimenticare per Gallese che è riuscito a fare la differenza per la squadra avversaria, ma fortunatamente per lui il Perù accederà ai quarti come una delle due migliori terze.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale @copaamerica
UN’APPARIZIONE ANONIMA
La Bolivia non è certamente una delle squadre più forti del Sud America, anzi probabilmente è una di quelle che ha dei deficit in tutti i reparti. Nell’edizione di quest’anno della Copa America è anche capitata in un girone non semplice e con squadre di un livello superiore. La selezione boliviana però non ha ottenuto nemmeno un punto durante le tre partite del girone, segnando appena 2 reti ed incassandone addirittura 9. Nessuno si sarebbe aspettato un’exploit, ma nemmeno un’apparizione così incolore, fungendo solamente da sparring partner per le altre squadre del raggruppamento. Un vero peccato, perché proprio la Copa America è una competizione ricca sempre di sorprese e risultati inaspettati.

Fonte immagine: profilo Instagram ufficiale @copaamerica
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Flash News
La madre di Radonjic critica Juric per la gestione del figlio: il post

Pubblicato
8 ore fa:
Dicembre 10, 2023
Dopo un buon avvio di stagione, Nemanja Radonjic nelle ultime uscite ha riacceso il derby di spogliatoio intrapreso con il suo allenatore, Ivan Juric.
L’allenatore granata, infatti, ha nuovamente rinunciato alla convocazione del classe ’96 per motivi disciplinari nella trasferta di Frosinone, dopo averlo già fatto nella delicata sfida contro l’Atalanta.
Motivo delle frizioni (come anticipato precedentemente) la poca convinzione negli allenamenti del trequartista serbo, che nonostante le strabilianti doti tecniche continua a non dimostrarsi prestaste dal punto di vista attidudinale.
La madre di Radonjic, Radmila, sembra non esser particolarmente d’accordo con la gestione da parte di Juric del figlio, e sul suo profilo Instagram in giornata ha pennellato una velata critica proprio verso l’allenatore ex Verona.
LA STORIA – “Il karma dice: sii abbastanza buono da perdonare le persone, ma non essere così stupido da fidarti di nuovo di loro”.
Diez allo stadio
Ascoli-Spezia 1-2, le pagelle: Bellusci risponde al rigore di Verde, ma nel finale Hristov regala la vittoria allo Spezia

Pubblicato
1 giorno fa:
Dicembre 9, 2023
Al Del Duca lo Spezia batte l’Ascoli 2-1. Nella ripresa Giuseppe Bellusci risponde al rigore di Daniele Verde, ma nel finale arriva l’incornata di Hristov a decidere il match.
Il primo squillo del match arriva all’ottavo minuto quando Verde illumina per Kouda, ma trova la respinta attenta di Viviano. L’Ascoli reagisce e, dopo un rischio autorete di Muhl, Botteghin ha l’occasione da due passi, ma spreca. L’episodio chiave arriva al 20′ quando il direttore di gara Marchetti viene richiamato alla review per un tocco di mano di Di Tacchio all’interno dell’area e concede il rigore. Dal dischetto Verde spiazza Viviano. I marchigiani non si perdono d’animo, Mendes ci prova con un diagonale impreciso. Al 38′ si vede Kouda con un colpo di testa che Viviano respinge in angolo. Nel finale di primo tempo, sugli sviluppi un calcio di punizione, la spizzata di Botteghin favorisce Rodriguez che non angola a sufficienza. Prima dell’intervallo Kouda costringe Viviano al miracolo.
Nella ripresa l’Ascoli è più cattivo e trova il pareggio con Bellusci. I marchigiani inizialmente continuano a spingere ma è Kouda a spaventare Viviano che blocca senza problemi. Da lì lo Spezia prende coraggio e si espone alle ripartenze fulminee dell’Ascoli. Nel finale l’incornata di Hristov da calcio di punizione fissa il punteggio sul 2-1. Dopo un tentativo di Di Tacchio, termina così, lo Spezia batte l’Ascoli e ottiene tre punti pesantissimi.
Ecco le pagelle della gara, direttamente dalla tribuna stampa dello Stadio Del Duca.
LE PAGELLE DELL’ASCOLI
Viviano 6,5: una sua respinta sulla conclusione di Kouda prima dell’intervallo, mantiene in gara l’Ascoli.
Bellusci 7: regala il momentaneo pareggio all’Ascoli con una conclusione dal limite. Per il resto, tutto il reparto difensivo mostra una buona coesione. Riceve un’ammonizione per una sbracciata nel primo tempo. (dal 82′ Haveri s.v.)
Botteghin 6: si divora la rete del vantaggio dopo pochi minuti, ma in fase difensiva non sbaglia nulla.
Quaranta 6: anche per lui vale il discorso fatto per i compagni di reparto. Difende bene sugli attaccanti liguri.
Adjapong 6: lotta e spinge sulla destra, inizialmente crea qualche pericolo, ma viene raddoppiato per tutto il resto della gara. (dal 64′ Bayeye: Dà freschezza alla fascia destra. Apporto sufficiente).
Milanese 6: gioca solo il primo tempo, convince solo a tratti per qualità e per carattere. Giocando con continuità potrebbe diventare una buona arma per Castori, che però lo sostituisce nell’intervallo. (dal 46′ D’Uffizi 6,5: entra con coraggio e voglia di dimostrare, anche se mostra nervosismo in qualche circostanza. Approccio positivo).
Di Tacchio 5: commette ingenuamente, ma anche sfortunatamente, il fallo da rigore.
Falasco 6: insidioso palla al piede soprattutto con le traiettorie velenose da calcio piazzato.
Masini 6: il solito Masini che agisce a sostegno delle due punte, si fa vedere tra le linee, ma oggi non incide. (dal 86′ Giovane s.v.)
Mendes 6: a lui è affidata la reazione marchigiana, ma viene contenuto dai difensori avversari. Nella ripresa si trasforma in assist-man per Bellusci.
Rodriguez 6: la sua velocità mette in difficoltà i marcatori spezzini, ma manca di concretezza nella finalizzazione. (dal 82′ Millico s.v.)
All. Castori 5,5: la squadra è viva e resta in partita nonostante un avvio complicato, ma nel finale la squadra è ingenua. A gennaio urgono rinforzi.
LE PAGELLE DELLO SPEZIA
Zoet 6: trasmette sicurezza al reparto difensivo pur senza dover compiere miracoli.
Amian 6: da quella parte Milanese e Falasco spingono molto, ma lui si disimpegna senza troppi problemi.
Muhl 6: rischia un autogol nel primo tempo, ma per il resto è impeccabile. (dal 63′ Hristov 7: entra per dare freschezza al reparto e decide la sfida).
Nikolaou 6,5: sforna una prestazione perfetta nel limitare Mendes.
Elia 6,5: spinge molto sulla sinistra. Nei primi minuti fatica a mantenere le misure su Adjapong, ma viene aiutato dai ripiegamenti di Kouda.
Cassata 6: riceve un’ammonizione ingenua nel primo tempo che potrebbe condizionargli la gara, ma dà tanto al centrocampo di D’Angelo. (dal 63′ Zurkowski 6: entra per incidere nel reparto offensivo con qualche inserimento, ma nulla di particolare da segnalare)
Salvatore Esposito 5,5: deve fare gioco, ma è impreciso nel gestire un paio di ripartenze.
Bandinelli 6: anche per lui vale la pagella di Cassata, ma senza l’ammonizione. Il contributo dell’ex Empoli è fondamentale per l’equilibrio del reparto.
Verde 7: è freddo dal dischetto portando in vantaggio i suoi. Quando si illumina crea qualche problema alla difesa marchigiana. (dal 70′ Antonucci 6: entra con tanta voglia di fare, ma il finale non gli permette di colpire.
Kouda 6,5: spazia molto su tutto il fronte offensivo arrivando più volte alla conclusione.. Importantissimo è il suo contributo in fase difensiva in aiuto ad Elia.
Pio Esposito 6: gara di sofferenza perchè viene risucchiato dal trio difensivo marchigiano, ma ha il merito di guadagnarsi il rigore del vantaggio.
All: D’Angelo 6,5: vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma poteva gestire meglio il vantaggio. Dopo un buon primo tempo, la squadra pensa ad un secondo tempo di puro contenimento e paga. Dopo il gol del pareggio cerca e trova il gol vittoria.
Generico
Carlos Augusto: “Sono stato sempre umile, non ho mai mollato. E sull’Inter…”

Pubblicato
2 giorni fa:
Dicembre 9, 2023
Alcuni dubbi di formazione per mister Simone Inzaghi, alle prese con alcune assenze pesanti soprattutto nelle retrovie. In dubbio la presenza di Alessandro Bastoni, che ha saltato la trasferta di Napoli dell’ultimo turno in via precauzionale e dovrebbe essere arruolabile per il match odierno. In caso di fortfait, spazio a Carlos Augusto.
Proprio il brasiliano è intervenuto al Match-day Programme ufficiale dell’Inter parlando della sua carriera: dai primi passi mossi in patri fino all’arrivo in Italia, l’esperienza formativa a Monza e infine il salto di qualità compiuto nell’ultima sessione di calciomercato. Di seguito le parole di Carlos Augusto.
ORIGINI – “Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile”.
INIZI IN BRASILE – “Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia”.
APPRODO ALL’INTER – “L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili”.
Flash News
Big della Premier pronte all’assalto per Calhanoglu: la posizione dell’Inter

Pubblicato
2 giorni fa:
Dicembre 9, 2023
Uno degli uomini copertina dello scoppiettante inizio di stagione dell’Inter è Hakan Calhanoglu. Da quando Inzaghi lo ha reinventato regista, il turco è diventato perno inamovibile della mediana nerazzurra. Centrocampista tuttofare, infallibile dal dischetto, Calhanoglu conta già 6 gol in questo primo scorcio di campionato, di cui l’ultimo ha spalancato la strada verso la vittoria contro il Napoli. Il rendimento del giocatore ex Milan non è passato inosservato all’estero, dove non mancano le lusinghe per il turco, soprattutto dalla Premier League. Infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Tuttosport, due big del massimo campionato inglese sarebbero pronte a farsi avanti in estate per Calhanoglu. Trattasi nel dettaglio di Chelsea e Liverpool.
La posizione dell‘Inter è però piuttosto netta: Calhanoglu non si tocca, a meno di offerte da capogiro. I nerazzurri sono tutelati da un contratto, recentemente firmato, che lega l’ex rossonero all’Inter fino al 2027. D’altra parte, il turco si è calato alla perfezione nella realtà nerazzurra e il rapporto con compagni e allenatore è ottimo. Cambiare aria significherebbe un azzardo anche per lo stesso giocatore che dell‘Inter è ormai uno dei leader tecnici. Già la scorsa estate, gli interessamenti dall’Arabia non fecero breccia nella testa di Calhanoglu che in questo momento è pienamente focalizzato sulla conquista delle suo primo scudetto.
Le intenzioni delle parti sembrano quindi ben chiare e nonostante l’Inter, per esigenze di bilancio, possa privarsi di un big quest’estate, Calhanoglu non è affatto in discussione. Il sodalizio tra il turco e l’Inter sembra destinato ad andare avanti.
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