Un altro weekend di calcio si è appena concluso. Lo spettacolo, però, non manca mai. Già da questa sera ritorna la Champions League con le quattro italiane a caccia di punti pesanti. Nel frattempo, come di consueto per Numero Diez, i top e flop dell’ultimo weekend di calcio europeo.
TOP
GIOVANI STELLE CRESCONO
Nell’ultimo turno di campionato sono diversi i giovani talenti che si sono messi in mostra, o che in alcuni casi hanno confermato le ottime premesse che avevano fatto intravedere. Parliamo di Gaetano Castrovilli e Dejan Kulusevski: entrambi, infatti, dopo un grandioso inizio di stagione hanno trovato le loro prime reti in Serie A. Il centrocampista della Fiorentina ha realizzato il gol del momentaneo 0-2 al Milan, a “San Siro”, un teatro mica male per segnare la prima rete in carriera nel massimo campionato nazionale. Eleganza, dinamismo, qualità palla al piede: sono queste le caratteristiche del numero 8 viola, cresciuto nelle giovanili del Bari e che a quasi 22 anni ha trovato la giusta consacrazione sotto la guida di Vincenzo Montella. Se la Fiorentina è riuscita a riprendersi dopo il brutto avvio in campionato è anche merito del talento classe ’97, che se dovesse continuare con questo rendimento avrebbe tutte le carte in regola per poter far parte dei convocati di Mancini per il prossimo Europeo.

(Fonte: profilo Twitter ufficiale della Fiorentina)
Molto bene ha fatto anche un altro talentino che fin da subito ha dimostrato di avere una classe sopraffina. Dejan Kulusevski, classe 2000, si è preso sulle spalle l’attacco del Parma: con Gervinho non ancora in condizione e un Inglese in difficoltà dopo il rigore sbagliato contro il Sassuolo, è stato il giovane svedese – di origini macedoni – in prestito dall’Atalanta a trascinare i ducali nelle ultime settimane. Nel posticipo di lunedì sera ha confezionato un gol e un assist: una prestazione da leader assoluto, nonostante l’età. L’Italia ha scoperto un ragazzo dal futuro assicurato.
L’Inghilterra, invece, ha forse scoperto troppo tardi un giocatore del quale fin qui si è parlato troppo poco: Scott McTominay è un ’96 che ha già un paio di anni alle spalle in rosa al Manchester United, ma solo quest’anno ne è diventato titolare imprescindibile. Il mediano scozzese ha aperto le marcature nel Monday Night contro l’Arsenal con una fucilata di destro che si è infilata nel sette. A quasi 23 anni, che compirà il prossimo 8 dicembre, McTominay ha trovato finalmente l’allenatore giusto, capace di dargli fiducia e di affidargli le chiavi della mediana di centrocampo, ormai orfana di Nemanja Matić, relegato in panchina, e di un Paul Pogba non ancora in piena forma. McTominay è un giocatore che abbina ad una grande fisicità anche una intelligenza tattica di livello superiore. E il magnifico gol di ieri sera certifica anche l’ottima capacità realizzativa del talentuoso prodotto dell’Academy dei Red Devils. Nella stessa gara si è messo in mostra definitivamente Bukayo Saka, uno che in Inghilterra già chiamano “the next big thing“, ovvero la stella nascente del calcio britannico. È stato il primo 2001 ad esordire in Premier League, ha segnato all’Eintracht Francoforte in Europa League e ieri sera ha sfornato l’assist decisivo per il pareggio di Aubameyang, inizialmente annullato – topica dell’assistente arbitrale – e poi giustamente convalidato dal VAR. Versatilità, velocità, sfrontatezza: le parole adatte a descrivere il nuovo gioiello dei Gunners.

(Fonte: profilo Twitter ufficiale del Manchester United)
LE FAVOLE D’EUROPA
Questo primo scorcio di stagione ci sta regalando diverse sorprese, soprattutto in testa alle classifiche. Partiamo dal Portogallo, dove a comandare il campionato vi è a sorpresa il Famalicão, che da neopromossa ha, fin ora, conquistato 19 punti su 21 ed è in vetta alla classifica, davanti alle super quotate Benfica e Porto. Il vero artefice di questa squadra è Jorge Mendes, uno dei procuratori più importanti e ricchi al mondo, che detiene parte della società e che ha portato in rosa alcuni elementi della sua scuderia: Nehuén Pérez e Nico Schiappacasse, ex Parma, su di tutti. Una favola che ricorda quella del Leicester di tre anni fa. A proposito del Leicester, l’inizio di stagione delle Foxes è stato magnifico: 14 punti, due in meno rispetto al City secondo che, insieme al Liverpool, partecipa ad un altro campionato. La squadra guidata dal bravissimo Brendan Rodgers si sta togliendo parecchie soddisfazioni. Ha battuto a domicilio il Tottenham 2-1 grazie ad una perla di Maddison, il faro offensivo della squadra, e nel weekend ha travolto il Newcastle 5-0, sempre più ultimo in classifica, con una doppietta dell’eterno Jamie Vardy. A 32 anni il bomber inglese ha superato il record di Cristiano Ronaldo, che in Inghilterra aveva segnato 84 gol in 194 gare: Vardy ne ha segnati 85 in 183.

(Fonte: profilo Facebook ufficiale della Premier League)
In Spagna molto bene sta continuando a fare il Granada, che ha vinto 1-0 sul Leganés ed è ora al 2° posto dietro il Real Madrid, prossimo avversario degli andalusi. Nelle ultime cinque gare gli uomini guidati da Diego Martinez Penas hanno subito una sola rete, dal Valladolid, e collezionato 13 punti su 15 disponibili, mettendo al tappeto anche il Barcellona. Una squadra scorbutica che ha voglia di rimanere ai piani più alti. Come Angers e Nantes. In Ligue 1 dietro il Paris Saint-Germain troviamo due squadre insospettabili. Entrambe sono rose costruite per salvarsi e che invece stanno facendo sognare i propri tifosi.
I PARARIGORI ITALIANI
Un plauso è dovuto anche nei confronti dei portieri italiani capaci di neutralizzare i calci di rigore, e in maniera assolutamente regolare. Che in epoca VAR non è affatto un dettaglio. Spettacolare l’intervento di Gabriel che ha respinto, in Lecce-Roma, il rigore del possibile 0-2 in favore dei giallorossi. Il brasiliano, peraltro, aveva parato anche il primo calcio di rigore di Insigne durante Lecce-Napoli di un paio di giornate fa, ma in maniera irregolare e dunque fatto ripetere dal VAR. Tra i pararigori continuano a mettersi in evidenza due specialisti come Donnarumma e Sirigu: il primo ha parato il quarto rigore della sua giovanissima carriera, mentre per l’estremo difensore sardo si è trattato del sesto rigore neutralizzato da quando difende la porta del Torino. Predestinati.
FLOP
PROFONDO ROSSO(NERO)
“Profondo rosso” è stato uno dei maggiori successi cinematografici di Dario Argento. Il Milan, invece, di successi ne ha ottenuti ben pochi: solo due, contro Brescia e Verona, due neopromosse ed entrambe le vittorie sono arrivate per 1-0. Difficile da spiegare ma al momento i rossoneri vivono una crisi nerissima dalla quale sembra impossibile uscire. La sconfitta casalinga subita per causa di una bellissima Fiorentina è l’effigie di un inizio di stagione a dir poco drammatico, in cui il Milan è mancato in organizzazione, qualità in fase di palleggio, solidità difensiva, concretezza in avanti e soprattutto la cattiveria e l’attaccamento alla maglia che da una squadra così importante ci si aspetterebbe. Il tempo per Giampaolo è sempre meno, nonostante le conferme pubbliche di Maldini & Co. La sensazione è che, dunque, la gara della prossima settimana possa essere davvero determinante per il futuro del Milan.

(Fonte: profilo Twitter ufficiale del Milan)
LA CRISI DEL LIONE
A fine agosto del Lione si diceva che fosse la squadra più pronta a poter dare fastidio ai campioni del PSG. Le premesse, difatti, ci avevano raccontato di una squadra bella, divertente ed entusiasmante. Dopo il 6-0 rifilato all’Angers il 16 agosto, il Lione non ha più vinto, collezionando, tra Champions League e campionato, quattro pareggi e tre sconfitte. Nelle prime due di Ligue 1 ha messo a referto nove gol; nelle restanti sette gare ne ha segnati sei. L’OL non sa più vincere e nonostante un Moussa Dembélé in forma smagliante – sei gol per lui – il tecnico brasiliano Sylvinho è ormai in bilico. Si è persa convinzione nei propri mezzi, fiducia e anche dal punto di vista tattico la squadra francese pare avere più di qualche problema ad assorbire i concetti di gioco del proprio allenatore. Dopo aver conquistato il terzo posto lo scorso anno, il Lione ambiva a ridurre il gap con il Paris. Oggi, invece, si ritrova a galleggiare a metà classifica in attesa che la crisi di risultati passi. E alla prossima c’è il derby con il Saint-Étienne.

(Fonte: profilo Twitter ufficiale dell’Olympique Lyonnais)
IL NOIOSO DERBY DI MADRID
Ci si aspettava fuoco e fiamme nel derby di Madrid tra Atlético e Real. Alla fine, invece, tutto si è concluso con un noioso 0-0 che porta i Blancos in testa alla classifica di un punto davanti ai “cugini”, che non riescono a vincere in casa contro il Real da ormai quattro anni. Un pareggio giusto, anche perché nessuna delle due squadre ha realmente dominato e controllato il gioco: lo ha fatto i primi venti minuti l’Atlético, trascinato dalle giocate di João Félix – tunnel a Sergio Ramos, tanto per far capire di che pasta è fatto – e dalle accelerazioni di Vitolo; ci ha provato di più il Real nella ripresa, prima con Bale e poi con il colpo di testa di Benzema sul quale si è superato il portiere Oblak. Tanta intensità e poche emozioni. Dal derby della Capitale ci si aspettava di più.