Connect with us
Chi scende e chi sale: i top e flop delle prime due gare dell'Italia verso Euro 2024

I Nostri Approfondimenti

Chi scende e chi sale: i top e flop delle prime due gare dell’Italia verso Euro 2024

Pubblicato

:

L’Italia è tornata a giocare in una competizione ufficiale dopo le partite della Nations League, che hanno visto i campioni in carica europei qualificarsi per le fasi finali in questo giugno. Gli azzurri hanno infatti sfidato l’Inghilterra e Malta, uscendo con una sconfitta dal Maradona e una vittoria dall’isola maltese. Due prestazioni che però non hanno convinto i tifosi, ancora con agli occhi le prodezze dello scorso campionato europeo. Sembrava che dopo la batosta dei playoff Mondiali si sarebbe rivista la solita squadra più tranquilla ed organizzata nella manovra e nel palleggio, ma ci vorrà ancora del tempo per vedere nuovi giovani integrati allo schema di Mancini.

Visti i due match della scorsa settimana, analizziamo i top e flop della Nazionale in questo girone di qualificazione ad Euro 2024, dove ricordiamo, le prime due classificate si garantirebbero l’accesso diretto. Nelle peggiori delle ipotesi, l’Italia ha comunque un posto garantito ad eventuali playoff di qualificazione per via della qualificazione alle fasi finali della Nations League.

FLOP

Partiamo con i più deludenti. Francesco Acerbi era chiamato alla grande partita in una difesa inedita con la coppa formata con il capitano dell’Atalanta Rafael Toloi. Il difensore dell’Inter è sembrato però impreciso più volte nell’impostazione, lasciando spesso la propria metà campo per sopravanzare il pressing inglese. Scelta sbagliata, tanti che gli inglesi hanno trovato grandi spazi soprattutto dalla sua parte dopo alcuni errori. Anche il C.t. Mancini si è ritrovato più volte richiamarlo per giocare con più calma e intelligenza.

Verratti è uno dei tre giocatori titolari del centrocampo che ha conquistato l’Europeo nel 2021. Quello però visto al Maradona è lontano parente del Marco conosciuto nella massima competizione europea per le nazionali. Come però tutta la mediana, anche Jorginho e Barella hanno sofferto tantissimo la pressione inglese, con la fisicità di Declan Rice, Kalvin Phillips e Jude Bellingham determinante.

Ancora diverso il discorso per Berardi. L’attaccante del Sassuolo doveva essere l’uomo di fantasia del reparto offensivo, ma Luke Shaw lo ha praticamente annullato, senza mai risultare pericoloso per la difesa inglese.

TOP

I nomi più positivi sono pochi, ma che hanno comunque fatta differenza a livello statistico o per prestazione. Partiamo dal numero 1, Gianluigi Donnarumma. Il portiere del Paris Saint-Germain si è visto decisivo in alcune parate e praticamente incolpevole dei due gol subiti con l’Inghilterra (una da mischia e uno su rigore dell’infallibile Harry Kane).

Tra difesa e centrocampo, troviamo un positivo Sandro Tonali, che deve continuare ancora la fiducia di Mancini per cercare di trovare il posto da titolare. Al suo ingresso con l’Inghilterra la manovra azzurra ma anche la fisicità del centrocampo è cresciuta. Inoltre ha fornito l’assist dell”1-0 contro Malta per il nuovo attaccante azzurro, Mateo Retegui.

È proprio lui il nome più positivo dalle ultime partite della Nazionale Italiana. Con tutte le pressioni del caso, il suo nome è diventato in poco tempo un caso vista la sua convocazione a sorpresa. L’attaccante italo-argentino ha infatti siglato due reti nelle prime due partite. Per El Chapita non era facile ambientarsi in poco tempo in questo contesto, visto che l’attaccante del Tigre in prestito dal Boca Juniors non ha ancora fatto il grande salto verso il calcio europeo. Retegui si è dunque messo in bella mostra segnando nelle due prime partite con l’Italia, prima siglando l’unica rete nella gara persa contro l’Inghilterra per 1-2, poi sbloccando la partita in trasferta contro Malta su calcio d’angolo.

“Non sono felice perché abbiamo perso una partita molto importante. Era importante iniziare con una vittoria, ma sono comunque contento per il mio debutto con gol. C’era un po’ di nervosismo all’inizio, ma sono contento per essermi sbloccatoLa stavo aspettando molto, quando mi ha chiamato Mancini mi sono sentito emozionato ed orgoglioso. Sono contento di essere qui e rappresentare l’Italia”.

Mateo Retegui, post Italia-Inghilterra

“È un goleador, cercavamo questo e lo abbiamo trovato. Ha sbloccato la partita, quindi è stato fondamentale. Però ricordiamoci che ha bisogno di tempo, deve conoscere ancora i compagni e il calcio europeo”.

Mancini su Retegui

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Calcio Internazionale

L’ultima volta che due squadre italiane hanno conquistato due coppe europee nello stesso anno

Pubblicato

:

In questa settimana che chiude la stagione delle competizioni europee, due squadre italiane si giocheranno due delle competizioni UEFA: la Fiorentina nella finale di Conference League contro il West Ham, l’Inter in Champions League contro il Manchester City.

Dopo la sconfitta ai calci di rigore della Roma contro il Siviglia nella finale di Europa League, per il calcio italiano c’è ancora un ampio bottino da portare a casa: due coppe europee che mancano dalla stagione 1993/1994. Negli anni ’90 e fino ai primi anni 2000 il calcio italiano è stato riconosciuto da molti come il calcio o il campionato più importante al mondo, con le leggende ed icone del passato che hanno calcato i campi di tante città italiane. E proprio dal 1990 sino al 2000, le squadre italiane hanno conquistato 3 Champions League (Milan nel 1990, 1994 e Juventus nel 1996), 7 Coppa UEFA (Juventus nel 1990 e 1993, Inter nel 1991, 1994 e 1998, Parma nel 1995 e 1999), 3 Coppa delle Coppe (Sampdoria nel 1990, Parma nel 1993, Lazio nel 1999) e 4 Supercoppa UEFA (Milan nel 1990 e 1994, Parma nel 1993, Juventus nel 1996 e Lazio nel 1999).

Fu proprio in quest’ultimo anno in cui due squadre italiane riuscirono a conquistare due competizioni UEFA: l’Inter in Coppa UEFA contro il Salisburgo, il Milan contro il Barcellona nella Champions League. Scopriamo quali erano gli uomini chiave e come le squadre italiane portarono a casa le due coppe.

INTER, COPPA UEFA 1993/1994

La Coppa UEFA del 1993/1994 rappresenta la salvezza vera e propria per l’Inter di quella stagione, disastrosa in campionato ma esperta e cinica nei momenti decisivi della competizione europea. Una Coppa che quell’anno come descritto in precedenza, sarà movimentato dalle squadre italiane, tre con una in particolare: l’Inter appunto, la Juventus di Trapattoni ed il sorprendente Cagliari di Bruno Giorgi, che in campionato raggiunse una tranquilla salvezza (dodicesimo posto in Serie A) .

Ma passiamo a quelli che saranno i vincitori: l’Inter si dimostra una squadra in grandissima difficoltà in campionato, che addirittura deve lottare per non dover retrocedere in alcune parti della stagione (una delle poche volte se non l’unico caso nella storia recente, concluderà poi tredicesima). Il suo uomo di punta che deluderà complessivamente sarà quella che diventerà un’icona dell’Arsenal de “The Invicibles”, i cosiddetti Invincibili dei primi anni 2000 della Premier League. Infatti Dennis Bergkamp sarà il capocannoniere della Coppa UEFA 1993/1994 con 8 reti.

Il cammino nerazzurro inizia prima ai trentaduesimi con il Rapid Bucarest, vittoria facile per un complessivo 5-1 e ai sedicesimi di finale contro l’Apollon Limassol dove invece la squadra di Bagnoli fatica nel risultato finale di 4-3. Sarà in questi incontri più facili che l’olandese dell’Inter siglerà i suoi gol. Agli ottavi di finale arriva il Norwich che ha eliminato a sorpresa il Bayern Monaco, mentre ai quarti il Borussia Dortmund viene eliminato con un doppio 1-0 siglato Bergkamp. D’altra parte, il Cagliari elimina con un’impresa la Juventus di Trapattoni. Saranno proprio i sardi ad affrontare l’Inter nella semifinale, vincendo prima l’andata per 4-2 al Sant’Elia ma cadendo nella partita dell’anno vinta 3-0 dall’Inter (che bel mentre è stata presa in mano da Giampaolo Marini).

Dopo una stagione terribile in campionato, l’Inter chiuderà comunque in bellezza la stagione vincendo la finale contro il Casino Salisburgo nel doppio incontro, concluso sia in Austria 1-0 (gol di Nicola Betti) e a San Siro con la rete di Wim Jonk.

MILAN, CHAMPIONS LEAGUE 1993/1994

Sono gli anni d’oro del Milan di Berlusconi, preso in mano in pochi anni e trasformato nel club che farà la storia di questa competizione. Prima nel 1990 e poi appunto nel 1994.

Una edizione della Champions League abbastanza tormentata dal caso Marsiglia, vincitori della Coppa dei Campioni del 1993 e squalificati nella stagione successiva, e dal nuovo formato però applicato in questa sola stagione. Infatti, dopo sedicesimi e ottavi, le restanti otto squadre si divideranno in due gironi dove le prime due classificate daranno vita alle semifinali e poi alla finale secca.

Il Milan stende prima gli svizzeri dell’Aaurau ed il Copengahen con un netto 7-0 complessivo. La squadra di Capello è sicuramente una tra le favorite per la vittoria, sia per i successi e l’esperienza accumulata nelle scorse stagioni (i tre campionati del 1988, 1992, 1993 e le due Champions consecutive del 1989 e del 1990). La rosa è formata dalle stelle del calcio mondiale come Baresi, Maldini, il giovane Desailly, Papin, Savicevic solo per nominarne alcuni. Per rispettare le aspettative, oltre alla vittoria finale della competizione più importante al mondo, i rossoneri porteranno a casa Scudetto e Supercoppa Italiana.

Nella fase a gironi trova l’Anderlecht, il Werder Brema ed il Porto. Ai Milan bastano due vittorie e quattro pareggi per guadagnare comunque la prima posizione in classifica nel girone equivalente ai quarti di finale, mandando dunque Capello ed i suoi nella semifinale contro il Monaco. I rossoneri vincono 3-0 a San Siro per via del fattore campo ottenuto grazie alla prima posizione e si appresta dunque alla grande finale contro il Barcellona, Campione d’Europa solamente due stagioni prima contro la Sampdoria nel 1992.

Ad Atene, quella che doveva essere una super sfida, sarà un vero e proprio spettacolo da una sola parte: davanti a 70000 spettatori il Milan chiude in 60 minuti la pratica con le reti nel primo tempo di Massaro (doppietta), lo strabiliante pallonetto di Savicevic nel secondo ed il gol di Desailly per chiudere.

Continua a leggere

Bundesliga

I capocannonieri dei top 5 campionati europei

Pubblicato

:

Haaland

Lo scorso weekend sono terminati tutti i top cinque campionati europei, in attesa degli ultimi verdetti legati alla salvezza in Bundesliga e in Serie A. Tante sono state le sorprese, soprattutto per quanto riguarda i capocannonieri dei top cinque campionati, alcuni completamente inaspettati visti i trasferimenti della scorsa estate, tra cui Haaland e Lewandowski su tutti. Vediamo adesso chi sono stati i bomber che hanno portato a casa il premio di miglior marcatore in ogni singolo top campionato europeo.

PREMIER LEAGUE – ERLING HAALAND

Cosa possiamo dire su Haaland? In questa stagione è stato letteralmente infermabile, ha cominciato a segnare fin dalla prima partita contro il West Ham per poi riuscire a segnare addirittura tre triplette consecutive in casa nel corso del campionato. Il bottino finale recita 36 gol in 35 partite, e le squadre di Premier League sono state fortunate, perché nelle ultime partite è spesso partito dalla panchina. È difficile definire il norvegese come una “sorpresa”, date le brillanti stagioni con il Borussia Dortmund, però l’impatto con il calcio inglese non era stato da incorniciare, come dimostrano gli errori in finale del Community Shield contro il Liverpool. Da quel momento però Haaland non si è più fermato e dopo aver conquistato la Premier League e la FA Cup, è pronto a sfidare l’Inter in finale di Champions League.

LIGUE 1 – KYLIAN MBAPPÉ

Ormai non fa più notizia la presenza di Mbappé in testa alla classifica marcatori della Ligue 1, anche se quest’anno Lacazette (27 gol) ci è andato veramente vicino. Il capitano della nazionale francese ha trovato la via della rete 29 volte in campionato, riuscendo a confermare il titolo vinto dal PSG nella passata stagione. In un’annata travagliata per i suoi, dovuta alla relazione mai sbocciata tra Messi e Galtier, e ai problemi fisici di Neymar Jr., l’unico a tenere fede alle aspettative è stato il fenomeno francese. Un uragano infermabile per tutte le difese della Ligue 1, che non hanno saputo trovare una soluzione per fermarlo. Le voci di mercato intorno a lui sono sempre presenti, con il Real Madrid come di consueto alla finestra, ma una cosa è certa: ovunque giocherà l’anno prossimo, continuerà a dominare come ha sempre fatto, anche al Mondiale.

SERIE A – VICTOR OSIMHEN

Una stagione oltre ogni aspettativa quella di Victor Osimhen, che ha riportato da protagonista il Napoli sul tetto d’Italia dopo oltre trent’anni. Dopo i frequenti problemi fisici delle annate passate, quest’anno l’attaccante nigeriano ha giocato ben 32 partite in campionato, mettendo a segno 26 gol, vincendo anche il premio di miglior attaccante della Serie A. Se il Napoli ha vinto lo Scudetto, gran parte del merito è dei gol del suo bomber, che ha segnato con una regolarità quasi imbarazzante, decidendo partite bloccate e scontri diretti, come l’andata di campionato con la Roma. Osimhen e la sua maschera sono diventati il simbolo di un Napoli vincente, raggiungendo un traguardo inimmaginabile, neanche nelle migliori favole.

LA LIGA – ROBERT LEWANDOWSKI

Dopo aver scelto di cambiare aria, reduce da stagioni straripanti in Bundesliga, Lewandowski era atteso da un nuovo esame. Approdato in Liga, al Barcellona di Xavi, non ha fallito e ha riportato il trofeo in Catalogna per la prima volta dal 2019. Il numero di gol è inferiore rispetto a quelli segnati in Germania, ma le 23 reti messe a segno in questo campionato hanno un sapore diverso, in un campionato di massimo livello, in cui la competizione è anche più stimolante. Non era facile adattarsi in Spagna, dopo oltre dieci stagione in Bundesliga, ma ancora una volta Lewandowski ha dimostrato come sia un attaccante fuori categoria.

BUNDESLIGA – NICLAS FÜLLKRUG  E CHRISTOPHER NKUNKU

L’addio del bomber polacco Lewandowski ha portato un po’ di incertezza sul campionato tedesco e non sono mancate le sorprese. Basti pensare che sono ben due i capocannonieri a pari merito della Bundesliga. Il primo è Niclas Füllkrug, autore di 16 reti con la maglia del Werder Brema. Il centravanti tedesco è stato tra gli artefici della salvezza dei suoi, che hanno lottato fino alla fine per evitare lo scontro salvezza contro l’Amburgo. L’altro è Christopher Nkunku, uno dei grandi assenti del Mondiale in Qatar. Il fuoriclasse francese ha saltato nove partite, ma è riuscito a raggiungere Füllkrug con una doppietta all’ultima giornata, riuscendo a portare ancora una volta il suo Lipsia in Champions League.

 

Continua a leggere

Conference League

Dove vedere Fiorentina-West Ham in tv e streaming

Pubblicato

:

Conference League

DOVE VEDERE FIORENTINA-WEST HAM IN TV E STREAMING – La seconda edizione di UEFA Conference League sta per arrivare alla conclusione. Manca solo un altro piccolo step prima di decretare la squadra vincitrice della competizione, dopo il trionfo della Roma nella scorsa stagione.

La Fortuna Arena di Praga ospiterà il match tra Fiorentina West Ham, pronte a darsi battaglia per ampliare la propria bacheca, che non conta nuovi trofei rispettivamente dal 2001 e dal 1980.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

I Gigliati hanno concluso il campionato di Serie A all’ottava posizione in classifica. Lo stato di forma degli uomini allenati da mister Italiano non è nella miglior situazione possibile, ma è importante sottolineare la quantità di energie sia fisiche che mentali applicate dalla Viola per arrivare fino alla finale di UECL. Nella fase ad eliminazione diretta sono arrivate ben 6 vittorie su 8 gare disputate, di cui 2 perse contro Lech Poznan Basilea. Tuttavia, il percorso dei toscani non ha subìto grossi intoppi, permettendogli di raggiungere l’apogeo della competizione.

Gli Hammers hanno chiuso il campionato di Premier League in quattordicesima posizione, con la zona retrocessione distante solamente 6 lunghezze. Il campionato degli uomini di Moyes è stato molto deludente, ma un eventuale trionfo finale riscatterebbe alla grande questa stagione. Il cammino europeo degli inglesi conta 5 vittorie ed pareggio nella fase ad eliminazione diretta, in cui ogni avversario è stato superato agevolmente.

DOVE VEDERE FIORENTINA-WEST HAM IN TV E STREAMING

I diritti per la visione della gara sono affidati alla piattaforma DAZN, che consentirà ai propri abbonati di seguire la gara sia in diretta televisiva che in streaming grazie al supporto dei propri dispositivi elettronici. Ad accompagnare la partita, ci saranno le voci di Stefano Borghi Manuel Pasqual, leggenda della Viola, pronti ad entusiasmare il pubblico con il proprio commento.

Inoltre, si potrà vedere il match anche sui canali 201, 203213 dell’emittente Sky, che si presenta come valida alternativa per la visione della finale. Inoltre, gli abbonati di questa piattaforma potranno seguire la diretta in streaming attraverso l’app SkyGo o su Now.

Anche in caso di mancato abbonamento, i fan potranno seguire la finale europea in chiaro. Infatti, TV8 consentirà la visione gratuita sul canale del digitale terrestre oppure sul proprio sito.

LE PROBABILI FORMAZIONI

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Dodo, Milenkovic, Igor, Biraghi; Amrabat, Mandragora; Ikoné, Bonaventura, Gonzalez; Cabral. All. Italiano.

WEST HAM (4-2-3-1): Areola; Kehrer, Zouma, Aguerd, Cresswell; Rice, Soucek; Bowen, Paquetá, Benrahma; Antonio. All. Moyes.

Continua a leggere

I Nostri Approfondimenti

Verona-Spezia vale la salvezza: i precedenti di spareggio più recenti in Serie A

Pubblicato

:

spareggio

Con l’ultima giornata appena conclusa, il campionato ha dato i verdetti che mancavano per completare la classifica. Tutti meno che uno. Infatti, con le vittorie di Roma e Milan, rispettivamente contro Spezia e Verona, ls salvezza resta ancora un discorso apertissimo. Da quest’anno infatti il regolamento prevede che in caso di arrivo a pari punti, per decidere l’assegnazione di uno scudetto o una retrocessione, si ricorrerà ad uno spareggio in gara secca e a campo neutro. Ipotesi materializzatasi ieri sera al triplice fischio quando appunto Verona e Spezia si sono ritrovate ancora appaiate in classifica. Nessuno scontro diretto o differenza reti, per una regola applicata già in passato in Serie A. A tal proposito andiamo a ripercorrere i precedenti più recenti, a partire dalla stagione 2000-01.

PARMA-BOLOGNA 2004-05

Il precedente più recente risale alla stagione 2004-05 e vede in campo Parma e Bologna, per un derby emiliano sentitissimo. In campionato, entrambe le squadre arrivarono a 42 punti e furono costrette a giocarsi la salvezza in un delicato play-out con andata e ritorno.

La prima sfida, giocata al Tardini di Parma, si conclude 0-1 in favore del Bologna con gol di Tare. Una rete importante che però, purtroppo per i rossoblù, servirà a poco. Al Dall’Ara è infatti il Parma a fare la voce grossa.

I ducali trovano il vantaggio dopo 18 minuti con la zampata di Cardone, che rimette le cose in parità. Poi nel recupero del primo tempo è Gilardino, col ginocchio, a trovare la deviazione vincente sotto porta. Nella ripresa il Bologna tenta il tutto per tutto ma senza successo. Al triplice fischio il verdetto sarà quello di un’amara retrocessione per i padroni di casa mentre per il Parma e i suoi tifosi scoppierà la festa per la permanenza in Serie A.

PERUGIA-FIORENTINA 2003-04

Nel 2004 la Serie A passa da 18 a 20 squadre. Ragion per cui nella stagione 2003-04 sono 5 le squadre di Serie B ad ottenere la promozione diretta. La sesta classificata, in questo caso la Fiorentina, invece si gioca l’accesso nella massima serie attraverso uno spareggio in stile Bundesliga contro la quartultima classificata in A.

I viola di Mondonico dovettero dunque vedersela con il Perugia di Cosmi. L’andata in casa della squadra umbra vede il successo della Fiorentina, con il gol decisivo di Fantini. Al ritorno è lo stesso attaccante a ripetersi e a condannare il Perugia, stavolta con un bello stacco di testa.

A niente servirà poi la perla di Do Prado, capace di segnare da zona defilata a 8′ dal termine. Alla fine sarà grande festa al Franchi per la Fiorentina, che torna in Serie A dopo il fallimento, a compimento di una cavalcata trionfale partita dalla C2 e conclusasi nel migliore dei modi nel giro di due anni.

REGGINA-ATALANTA 2002-03

Reggina ed Atalanta concludono il campionato appaiate a quota 38 punti: anche in questo caso si tratterà di spareggio. L’andata si gioca in Calabria e la tensione sembra bloccare le due squadre tanto che il primo atto della doppia sfida termina con il risultato di 0-0.

Al ritorno a Bergamo invece le emozioni si susseguono. Nel primo tempo entrambe le squadre riescono a trovare il gol. Prima arriva quello del vantaggio nerazzurro, con il sinistro di Natali su sviluppi di calcio d’angolo. Poi arriva il pareggio amaranto con Cozza, che penetra in area e riesce a scavalcare Taibi con un pallonetto.

Tensione che aumenta col passare dei minuti e risultato che resta inchiodato fino all’85’, minuto in cui Emiliano Bonazzoli si inventa un sinistro dal limite dell’area che si infila all’angolino e firma la salvezza della Reggina. Triste epilogo invece per l’Atalanta, che retrocede davanti ai suoi tifosi.

VERONA-REGGINA 2000-2001

Nella stagione 2000-2001 la Serie A vide l’arrivo a pari punti di tre squadre a ridosso della zona retrocessione: Lecce, Reggina e Verona. In questo caso furono i salentini a scampare lo spareggio in virtù di una miglior differenza reti rispetto alle due avversarie. La regola nemmeno allora non prevedeva gara secca ma un doppio confronto con andata e ritorno.

Il primo atto va in scena al Bentegodi e se lo aggiudica il Verona grazie ad un colpo di testa di Laursen. Un gol importantissimo per gli scaligeri in vista del ritorno. Al Granillo infatti, i gialloblù arrivano con un grande vantaggio, quello di poter anche perdere ma con un solo gol di scarto.

La partita si rivela elettrizzante, con la Reggina che spinta dal suo pubblico riesce a passare in vantaggio col destro da fuori di Zanchetta. Nel finale di primo tempo arriva anche il raddoppio firmato da Cozza, ma a 4′ dal termine arriva la clamorosa doccia fredda per gli amaranto con il gol pesantissimo di Cossato. Un gol che porta il risultato complessivo sul 2-2 ma che consente al Verona di spuntarla, grazie ad un miglior piazzamento in classifica, e condanna la Reggina alla retrocessione.

 

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969