Connect with us
Torino-Inter: la caduta delle stelle

La nostra prima pagina

Torino-Inter: la caduta delle stelle

Pubblicato

:

La cattiveria agonistica contro una superiore qualità tecnica di fatto inespressa. Il cuore e la tenacia a sfidare una reazione che doveva essere obbligatoria da parte della Beneamata, dopo il clamoroso pareggio contro il Sassuolo. Una risposta che non è arrivata in un Torino-Inter dal gusto intenso e sorprendente.

I granata hanno sfidato il pronostico, tutto in favore dei nerazzurri. E ci sono riusciti. Del resto il rettangolo di gioco vede 22 calciatori sfidarsi. Nulla di più, nulla di meno, nell’arena dove la carta non conta niente e il pronostico cede il posto alla voglia e al cuore espressi nei 90 minuti.

Il palcoscenico dello “Stadio Olimpico Grande Torino” offre agli amanti del calcio uno spettacolo di pura intensità fisica a oscurare la qualità delle giocate. E sono bastati questo e un colpo di testa di Armando Izzo a spegnere la luce in casa Inter, illuminando il cammino dei torinesi verso il sentiero delle speranze che porta all’Europa League. Sognare non costa nulla, crederci è lecito quando batti la terza in classifica, bloccandola in toto sul piano della qualità e dell’estro calcistico. Ora l’Inter non ha più tempo: le inseguitrici sono solo a 5 punti di distanza nel momento probabilmente più scuro della stagione.

L’ANALISI TATTICA: IL PRIMO TEMPO…

Nonostante gli ultimi risultati (2 vittorie di cui una contro il Napoli e un pareggio) la squadra nerazzurra vive una crisi d’identità in campo e le poche reti segnate lo testimoniano. Fare gol è imperativo, ora più che mai, per vincere e tenere lontane le inseguitrici sempre più vicine.

Una rivoluzione tattica quella di Luciano Spalletti dettata dalla necessità. Con Ivan Perisic ormai ai saluti il mister schiera un 3-5-2 tanto ambizioso quanto improvvisato su due piedi. Il tridente difensivo Skriniar-De Vrij-Miranda è chiamato a fermare il duo Belotti-Zaza; un riesumato Dalbert e D’Ambrosio sulle fasce ad accompagnare le giocate offensive della coppia d’attacco Icardi-Lautaro Martinez, finalmente insieme. Ma contro una squadra rodata come quella di Walter Mazzarri improvvisare equivale a complicarsi la vita verso la sconfitta. E così è stato. Il modulo granata, speculare a quello nerazzurro, ha tenuto botta impostando l’incontro sulla fisicità, in un terreno a lei congeniale.

I ritmi di gioco dei primi minuti sono relativamente bassi. Sporadici sprazzi di calcio da parte delle due formazioni condiscono un inizio tanto prudente per i granata quanto confusionario per i nerazzurri. Le difficoltà nell’assimilare dinamiche di un nuovo modulo si fanno sentire. Coprire l’intera fascia da soli è un qualcosa al quale D’Ambrosio e Dalbert non sono abituati. Carenti nella personalità creano di fatto più che un 3-5-2 un 5-3-2. Skriniar e Miranda danno loro una mano ma finiscono col giocare troppo larghi, favorendo le incursioni di Belotti e Zaza, che impensieriscono in un paio di occasioni Handanovic.

Il solido centrocampo del Torino, poi, impedisce all’Inter di imbastire fluide manovre a centrocampo: Brozovic è chiamato a impostare, con scarsi risultati (nonostante l’82,5% di passaggi completati crea una sola occasione per i suoi). Joao Mario, poi, è in evidente difficoltà: la stretta marcatura di Rincòn ha annullato di fatto la prestazione del portoghese, sottotono nel corso dell’incontro.

Nonostante queste difficoltà sono i nerazzurri a tenere il pallino del gioco nella prima mezz’ora. Al 19Icardi impensierisce con un tiro dalla distanza Sirigu, che si fa trovare pronto. Il tandem argentino in attacco collabora alla perfezione: il capitano a suon di sponde, Lautaro con una serie di percussioni palla al piede. 4 le conclusioni in totale degli argentini. Troppo poche in virtù del loro nome. Il muro granata è fra i più solidi del campionato e tiene botta, cristallizzando il risultato.

La situazione si sblocca al 35‘: corner dalla sinistra, pallone sul secondo palo, Izzo svetta su D’Ambrosio e alza un campanile di testa, col pallone che scavalca tutti e si insacca in rete. L’Inter diventa la vittima preferita del difensore in Serie A, essendo l’unica squadra contro la quale il difensore ha realizzato due gol. Il coraggio del Toro viene premiato.

Il duello aereo fra Izzo e D’Ambrosio in occasione del gol del Torino, col pallone che scavalca tutti e si infila all’incrocio dei pali. Si noti la linea difensiva nerazzurra che, ad eccezione di D’Ambrosio, si schiera sul primo palo.

Negli ultimi 10 minuti del primo tempo non c’è reazione da parte della squadra di Spalletti. Il primo tempo si conclude col vantaggio del Torino, che nonostante un possesso di palla nettamente inferiore (36% contro il 64% complessivo dei nerazzurri) e pochi passaggi (271 contro i 476 di Icardi e compagni) si è reso più pericoloso rispetto ai rivali milanesi.

…IL SECONDO TEMPO

La ripresa è all’insegna di un unico copione per la squadra nerazzurra: una reazione rapida e immediata per riaprire un incontro finora a luci spente. Almeno lo spartito recita così ma la realtà ha ben altro esito.

Spalletti non perde tempo e al 54‘ inserisce Nainggolan al posto di Miranda. L’esperimento della difesa a 3 non è fallito nel complesso ma si deve attaccare. Non c’è posto per improvvisazioni tattiche in un incontro così delicato: l’Inter torna a 4 dietro, nella speranza di smuovere a proprio favore la partita.

Ma è il Toro a prendere il definitivo slancio nell’incontro. Lotta a centrocampo, argina le occasioni dei nerazzurri e regala sporadiche occasioni col suo tandem offensivo. Contro una corazzata spinta dalla voglia di sorprendere e dal cuore quest’Inter non può nulla. Ben 30 sono state le respinte difensive, a testimonianza dell’attenzione che questa squadra mette in difesa. Nonostante i duelli vinti (solo il 63% contro il 68% dell’Inter) l’organizzazione in fase di non possesso ha fatto la differenza, annullando la trama offensiva degli avversari e non concedendo occasioni clamorose.

Le statistiche dell’incontro.

Al 62‘, poi, Zaza va vicino a raddoppio: tre le conclusioni da dentro l’area per lui, in una prestazione di grande sacrificio. Palla persa a centrocampo da Skriniar, contropiede granata con l’attaccante che dalla sinistra sta per concludere, ma De Vrij salva mettendo in angolo. Il difensore olandese è senza dubbio il migliore dei nerazzurri: perno della difesa a tre impedisce al centrocampo granata di compiere l’ultimo passaggio; 4 le sue respinte con un intercetto, decisivo. Si dimostra imprescindibile per una difesa dalla quale Spalletti deve ripartire.

Al 64Politano fa il suo ingresso in campo. Per i suoi piedi passa l’occasione più importante dell’Inter nel secondo tempo. Minuto 73, pallone che dalla sinistra arriva fra i piedi dell’esterno italiano, conclusione dal limite dell’area di sinistro e pallone che sfiora il palo. L’unica, vera fiammata nerazzurra nel secondo tempo, in un incontro all’insegna della disorganizzazione più totale e di un’improvvisazione tecnico-tattica fine a se stessa. L’attaccante nerazzurro sarà poi protagonista di una clamorosa espulsione. Nata dal nulla, in funzione di parole nei confronti dell’arbitro, Politano lascia i suoi in 10 al 87‘. L’inter sprofonda sempre di più e con la testa è già negli spogliatoi.

Il tentativo dalla distanza da parte di Politano, che di sinistro sfiora il palo.

L’ingresso di un ormai dimenticato Candreva non cambia le sorti dell’incontro. Le occasioni sono poche e timide, la convinzione inesistente. Il Torino esce vittorioso, in una partita dalla qualità di gioco pressoché nulla ma dal grande cuore.

LA CRISI DELLA BENEAMATA

La gara dell’Olimpico non sorride ai nerazzurri. Dalla ricerca di una reazione fondamentale per l’ambiente all’ennesimo passo falso. In una stagione dalle grandi premesse che rischia di capovolgersi verso un esito tanto complicato quanto clamoroso e tragico per la Beneamata.

Il cuore messo in campo dal Torino ha dimostrato quanto il pre partita sia un rito superfluo che lascia il tempo che trova. La rinascita non passa per le parole, ma per la grinta e la determinazione messe in campo. Ben poche da parte dell’Inter.

Luciano Spalletti ha voluto sperimentare in questa partita. Sicuramente troppo. Dal 3-5-2 al 4-2-4, passando per il 4-3-3. Una confusione ai limiti dell’accettabile e del comprensibile. Lasciare in panchina giocatori come Asamoah, Politano, Nainggolan è costato molto e l’Inter appare nelle ultime partite in piena crisi d’identità nel gioco e nella voglia messa in campo. E adesso la panchina del mister comincia seriamente a traballare

Il morale dell’ambiente appare precario, specie dopo la richiesta di cessione da parte di Perisic e la necessità di un intervento chirurgico per Vrsaljko. Serve un definitivo cambio di rotta per non sfumare quanto di prezioso raccolto finora. Il terzo posto va difeso con le unghie e con i denti, vista la crescente determinazione delle pretendenti che inseguono. Perché non c’è più tempo né spazio per gli errori, non per i nerazzurri.

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Flash News

All’Inter riesce una particolare impresa dopo 11 anni: la curiosità

Pubblicato

:

All'Inter riesce una particolare impresa

ALL’INTER RIESCE UNA PARTICOLARE IMPRESA – Prova di forza al Maradona dell’Inter, che ottiene un successo molto pesante per la lotta Scudetto compiendo il controsorpasso alla Juventus, che venerdì aveva vinto a Monza al 94′.

ALL’INTER RIESCE UNA PARTICOLARE IMPRESA DOPO 11 ANNI

Si tratta anche di una vittoria simbolica perchè arrivata sul campo della squadra campione in carica, per l’appunto il Napoli. Un’impresa che ai nerazzurri mancava addirittura da 11 anni. Dal 2012 ad oggi, infatti, la Beneamata non era mai riuscita a battere, in trasferta, la squadra detentrice del titolo.

L’anno scorso, pur essendo memorabile sulla sponda nerazzurra per quanto riguarda i derby della Madonnina, era arrivata una sconfitta nella stracittadina giocata in campionato in casa del Milan campione in carica (3-2 per i rossoneri alla 5ª giornata). Prima ancora, non si era riusciti a sbancare l’Allianz Stadium, casa della Juventus, vincitrice dei precedenti Scudetti.

L’ultima volta prima di oggi era capitata dunque nel 2012, il primo dei nove anni di fila in cui i bianconeri hanno giocato con lo scudetto sul petto. Era il 3 novembre 2012 e l’Inter passò allo Juventus Stadium rimontando l’iniziale gol di Vidal con la doppietta di Milito e la rete di Palacio.

Esattamente 11 anni e un mese dopo sono arrivate altre tre reti in casa dei Campioni in carica. Così la formazione di Inzaghi si è tolta la soddisfazione di sfatare anche questo particolare tabù, a dimostrazione di quanto questa squadra non voglia lasciare proprio nulla al caso.

Continua a leggere

Flash News

Di Lorenzo: “Mazzarri ha cercato di ricompattare l’ambiente, c’è molta delusione”

Pubblicato

:

Di Lorenzo

Giovanni Di Lorenzo ha parlato ai microfoni di DAZN nel post-partita della sfida persa dal suo Napoli in casa contro l’Inter per 3-0. Di seguito le sue parole dopo la sconfitta del Maradona.

RISULTATO DI STASERA“Il risultato non ci lascia felici, c’era molta delusione nello spogliatoio. Abbiamo fatto una buona prestazione, siamo tornati a esprimere un buon calcio e abbiamo avuto diverse occasioni. In casa non riusciamo a raccogliere punti, ma è un’altra sconfitta che ci penalizza”.

ARRIVO DI MAZZARRI“Mazzarri ha cercato di ricompattare l’ambiente, perché era una situazione difficile. La prima cosa che ha fatto è dare fiducia a noi. La squadra è forte, ma con tante partite ravvicinate il tempo è poco. Avremo un’altra sfida difficile contro la Juventus, ma il mister conosce l’ambiente e si è presentato bene“.

OBIETTIVI“Gli obiettivi ci sono ancora, ovviamente la distanza con le prime due è importante ma nel calcio può succedere di tutto,. Dobbiamo compattarci, nelle ultime due si è visto qualcosa di positivo, non meritavamo di perdere e dobbiamo continuare a lavorare per uscire da questa situazione. Non dobbiamo parlare di Scudetto, ma vedremo dove saremo nell’anno nuovo. Contro la Juventus sarà una partita importante, sentita dai tifosi e ce la metteremo tutta“. 

TERZINO SINISTRONatan ha fatto una buona partita, ma mi metto a disposizione del mister. Se ci sarà occasione posso giocare anche a sinistra, ma è un ruolo che anche Natan ha fatto in passato”.

Continua a leggere

Flash News

Inter da sogno in trasferta: i numeri sono da primato in Europa

Pubblicato

:

Inter da sogno in trasferta

INTER DA SOGNO IN TRASFERTA – L’Inter ha battuto il Napoli per 3-0 al Maradona, tornando così al primo posto della classifica di Serie A, con due punti di vantaggio sulla Juventus.

INTER DA SOGNO IN TRASFERTA

I nerazzurri hanno dunque ottenuto un altro successo in trasferta, diventando la squadra con più vittorie fuori casa in Europa. Sono ben sei i successi dell’Inter lontano da San Siro, e nessuno in Europa è riuscito a raggiungere questo traguardo.

Come riportato da OptaPaolo, c’è un altro dato che dimostra l’inizio incredibile dell’Inter, soprattutto in trasferta, e riguarda i gol subiti. Sono appena due le reti subite dai nerazzurri lontano dal proprio stadio (Atalanta e Juventus), e anche in questo caso nessuno in Europa ha fatto meglio della squadra di Inzaghi.

Due statistiche che dimostrano come l’inizio di stagione dell’Inter sia stato al di sopra di ogni possibile aspettativa, soprattutto dopo le varie cessioni fatte in estate.

Continua a leggere

Flash News

Il DS del Napoli Meluso polemico per due episodi: “Giornataccia per arbitro e VAR”

Pubblicato

:

Il DS del Napoli Meluso polemico

IL DS DEL NAPOLI MELUSO POLEMICO – Il Napoli, dopo la dura sconfitta interna per 3-0 rimediata contro l’Inter, non ci sta e protesta per due episodi arbitrali. Ai microfoni di DAZN non si presenta Walter Mazzarri, che non parlerà alla stampa, ma il DS Meluso, che polemizza per le scelte di arbitro e VAR. Queste le sue dichiarazioni.

IL DS DEL NAPOLI MELUSO POLEMICO: LE DICHIARAZIONI

MAZZARRI –Mazzarri ha preferito non venire per evitare dichiarazioni che potevano creare qualche problema“.

EPISODI –Crediamo che l’arbitro e il VAR siano incappati in una giornataccia. Il primo gol era fortemente, per non dire sicuramente, viziato da un fallo su Lobotka. Il secondo episodio è il rigore su Osimhen. Quando ti prendono il tendine d’Achille vai giù, era un fallo da sanzionare“.

FALLO DI LAUTARO SU LOBOTKA –Era talmente evidente che non c’era neanche bisogno che il VAR intervenisse.

FALLO SU OSIMHEN –Ho visto un contatto netto. C’è apposta il VAR, perchè non è intervenuto?“.

ANCORA SUL POSSIBILE RIGORE –Ne ho visti dare tanti di rigore così. Ci vuole uniformità di giudizio. Stasera ci sentiamo penalizzati“.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969