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Torino-Spezia 0-1, le pagelle: Nzola decisivo, Lukic assente ingiustificato

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Torino-Spezia 0-1, le pagelle: Nzola decisivo, Lukic assente ingiustificato

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Salernitana

TORINO-SPEZIA 0-1, LE PAGELLE – Lo Spezia vince una partita di importanza capitale contro il Torino che nemmeno una settimana fa ha vinto a San Siro contro il Milan. Granata apparsi spenti e poco in vena specie in avanti, e allora alla prima occasione assoluta del match punisce lo Spezia, che si procura un calcio di rigore dopo un tiro al volo di Reca: mano di Djidji e Nzola trasforma portandosi a quota 9 reti realizzate. Sorpasso al Sassuolo e step fondamentale per tenere a distanza la zona bollente della classifica. Il Torino continua a non prendere slancio in campionato e rimane nella palude di metà classifica. L’impressione è sempre la stessa: potenzialmente il Toro è una squadra fenomenale, ma alla prova dei fatti manca sempre qualcosa.

 

LE PAGELLE DEL TORINO

Milinkovic-Savic 5.5: bene nel duello personale con Holm, sul quale si oppone in due occasioni. Un po’ incerto su un paio di cross tagliati dove si crea apprensione, come nell’occasione della traversa di Gyasi.

Djidji 5.5: al di là dell’episodio del rigore, sembra poco deciso sul da farsi nelle chiusure difensive.

Schuurs 6: partita difficile anche per un gigante come lui contro Nzola, che lo impegna forse più di quanto si aspettasse nei duelli fisici. (dal 46′ Rodriguez 6: senza infamia e senza lode, non si ricordano giocate importanti ma neanche negative.)

Buongiorno 6.5: non particolarmente chiamato in causa, quando lo fa l’atteggiamento è quello sicuro di un capitano.

Singo 5.5: preoccupa molto Reca sulla fascia contesa tra i due, ma non riesce a rendersi pericoloso per l’attenzione del polacco. (dall’81’ Seck s.v.)

Ricci 5.5: il metronomo granata porta le sue geometrie come al solito, ma chi dovrebbe far scattare la scintilla in avanti ha le polveri bagnate.

Lukic 5: non pervenuto. (dal 46′ Linetty 6: nel primo minuto della sua partita porta più peso specifico dei 45 di Lukic concludendo in maniera pericolosa verso la porta di Dragowski)

Vojvoda 5.5: Holm stravince la contesa sulla fascia, e in fase offensiva non punge.

Vlasic 6.5: prova qualche serpentina delle sue ma ha visto giornate migliori. Trova il gol ma gli viene annullato per fuorigioco di Sanabria. Rimane comunque il più propositivo dei trequartisti granata.

Miranchuk 5: parte molto piano, nella seconda parte del primo tempo qualcosa si intravede ma la sua qualità non lascia tracce. (dal 67′ Radonjic 6: rischia di fare un assist alla Modric di esterno destro, porta sprazzi di elettricità.)

Sanabria 5.5: si sbatte tantissimo ma senza riuscire a scaricare a terra lo sforzo profuso. Nell’unica giocata decisiva, purtroppo per lui e per il Torino, si alza la bandierina del fuorigioco che gli nega l’assist. (dal 67′ Karamoh 6.5: entra molto bene e la sua pericolosità si fiuta, ma in poco più di 20 minuti non è facile incidere.)

LE PAGELLE DELLO SPEZIA

Dragowski 6.5: il primo tiro pericoloso gli arriva pronti-via nel secondo tempo, risponde presente e trasmette sicurezza ai suoi sulle uscite alte. Vola sul colpo di testa di Djidji a tempo quasi scaduto ed inchioda il risultato.

Amian 6: il meno appariscente del comparto arretrato, ma risulta ordinato.

Caldara 6: anche lui sfrutta la giornata poco brillante del Torino e non deve compiere chiusure importanti.

Nikolaou 6.5: l’ex Empoli è il più impegnato del terzetto di Gotti, anticipa Vlasic in area che stava per colpire al volo verso la porta dei liguri.

Holm 7: spinta costante sulla destra, il rigore nasce da un suo uno contro uno con Vojvoda. Se riuscisse a trovare qualche gol e assist in più, visto che nell’area avversaria ci arriva spesso, saremmo di fronte ad uno dei migliori esterni della Serie A. (dal 77′ Salva Ferrer s.v.)

Bourabia 6.5: il veterano del centrocampo spezzino fa la solita partita di qualità e quantità, risultando un punto fermo della mediana ligure. (dal 77′ Ekdal 6: porta l’esperienza che gli si richiede abbassando il polso vivace del Torino che prova a recuperare la partita nel finale.)

Ampadu 7: da quando è stato avanzato sulla linea di mediana è un altro giocatore, il centrocampo è roba sua. Può somigliare a Bennacer.

Reca 6: si preoccupa più di contenere Singo che di spingere, la prima volta che lo fa causa il rigore del vantaggio.

Agudelo 6.5: è il più minuto sulla trequarti difensiva del Torino ma portargli via il pallone è davvero difficile anche per i giganti granata. Porta imprevedibilità. (dall’83’ Zurkowski s.v.)

Gyasi 6.5: soldatino di Gotti, è difficile trovare un esterno offensivo che si applica come lui in copertura. Viste le maratone che percorre ogni weekend è complicato pretendere di più in avanti, la lucidità ha un limite. Lo si vede nella traversa centrata dal cuore dell’area al 65′. (dal 91′ Joao Moutinho s.v.)

Nzola 7.5: partita immensa del numero 18, che segna su rigore e fa reparto praticamente da solo. conferma di essere in un’annata clamorosa, in classifica marcatori è dietro solo ad un certo Osimhen ed è appaiato a 9 a Lautaro Martinez.

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Calciomercato

Milan, Krunic sempre più vicino al Fenerbahçe: le ultime

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Krunic-Milan

La separazione tra il Milan e Krunic sembra essere sempre più vicina, adesso che il Fenerbahçe ha bussato di nuovo alle porte del centrocampista rossonero. Sembra che il club milanese questa volta non si opporrà ai turchi: i rossoneri avrebbero chiesto circa 10 milioni per la cessione del bosniaco, somma che permetterebbe di finanziare il calciomercato di gennaio, e in particolare l’ingaggio di un nuovo centravanti. Tra i papabili nomi resta in pole Jonathan David del Lilla, ma il club ha messo sott’occhio anche Serhou Guirassy dello Stoccarda.

Per quano riguarda Krunic, il DS del Fenerbahçe Mario Branco arriverà in Italia nelle prossime settimane per convincere il Milan a chiudere l’affare Krunic. Il club di Istanbul e l’entourage del giocatore hanno raggiunto un’accordo di 3 milioni netti, il doppio rispetto al guadagno attuale del bosniaco. L’offerta per i rossoneri invece parte da 6-7 milioni ma come detto in precedenza il club si aspetta una cifra molto più alta. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport.

IL MILAN DOPO KRUNIC

Il ricavo dell’addio di Krunic,sarà funzionale per ridisegnare la rosa dei rossoneri, ma soprattutto permetterà di andare alla ricerca del nuovo 9. Al primo posto nella lista dei desideri del calciomercato del Milan c’è David, con il canadese,  l’attacco sarebbe al completo. Ma c’è un ostacolo, ovvero il prezzo del Lilla: 40 milioni. Proprio per questo, i rossoneri sembrano aver pensato già ad un sostituto Guirassy, bomber franco-guineano, il suo contratto ha una clausola da 17 milioni e il Milan sta ragionando sull’opportunità di pagarla.

Senza Krunic però, la sua casella al centrocampo rimarrebbe vuota, tuttavia potrebbe esserci già un sostituto, stiamo parlando di Ouédraogo, 17enne che fa il titolare nello Schalke, il giovane centrocampista, però è legato al  Moncada fin da quando aveva 15 anni: la sua clausola è di 12 milioni ma il Milan prima di fare questo colpo attenderà il calciomercato estivo. Anche perché, Pioli pianifica l’inserimento di Bennacer, tornato in campo dopo sette mesi.

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Bologna, la crescita di Ferguson raccontata da George Cairnes

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Bologna
Lewis Ferguson, centrocampista scozzese del Bologna, è uno dei pochi calciatori nati in quella che potremmo definire una famiglia calciofila purosangue. Sia il padre Derek, che lo zio Barry sono stati due importanti giocatori dei Rangers, una famiglia dunque dove il calcio sembra esser parte del proprio DNA. Come poteva dunque anche Lewis non seguire le loro orme? Tuttavia, a differenza dei suoi familiari Ferguson non fu mai apprezzato nei The Gers: a 14 anni venne infatti allontanato dal settore giovanile: il club scozzese affermò che non fosse abbastanza bravo.
Dai Rangers il centrocampista arrivò all’Accademy dell’Hamilton Accies, dove incontrò George Cairnes. Il responsabile del settore giovanile ai microfoni di Gianlucadimarzio.com ha raccontato il percorso del giovane calciatore scozzese e le sue impressioni.
UNA SECONDA CHANCE – “Venne da me con la sua famiglia. Intravidi subito qualcosa nella sua mentalità. Il suo modo di parlare sembrava già da professionista. Mai una parola di troppo. Il padre mi disse: Fai quello che devi fare. Così lo portai all’Hamilton“.LEADER SUL CAMPO – “Voleva migliorarsi in ogni aspetto. Faceva molta palestra, mangiava sano, allenamenti extra in campo e poi a casa con il padre. Non si fermava mai. Aveva molto talento. Era tecnico, correva, segnava. Ma la disciplina che metteva nel lavoro era la sua forza. Ed era un leader nel modo di stare in campo. Guidava la squadra anche solo facendo un contrasto. Un vero vincente”. 

L’ADDIO ALL’HAMILTON PER L’ABERDEEN – “Ogni volta che potevo andavo a vederlo alle partite e mi fermavo a parlare con lui. Ancora oggi ci sentiamo per messaggio. Gli scrivo quando fa un gol o viene convocato in nazionale. Bravo, ma non smettere di lavorare duro come facevi qui, gli dico. Non lo farà, ne sono sicuro”. 
IL SALTO DI QUALITÀ CON IL BOLOGNA –Mi aspettavo che facesse bene. Fin da subito era entusiasta di questa nuova sfida. E vederlo parlare italiano nelle interviste mi rende fiero, ti fa capire che ragazzo fantastico è“.

PUNTO DI RIFERIMENTO – “Creiamo molti talenti, è una nostra caratteristica. E il percorso di Ferguson è un punto di riferimento per tutti. Se lavori duro, con impegno e dedizione, hai grandi chance di farcela“.

LA PROMESSA DI UN INCONTRO – “Verrò a vedere una sua partita in Italia entro la fine di questa stagione. Quale? Non lo dico, è una sorpresa“.

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Calcio Internazionale

Copa America 2024: gli esiti del sorteggio della fase a gironi

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Copa America

Questa notte Miami è stata il palcoscenico dei sorteggi per la Copa America 2024, in programma negli Stati Uniti dal 20 giugno al 14 luglio. Il sorteggio ha visto 4 teste di serie alla guida dei gironi: Argentina, Messico, Stati Uniti e Brasile. Tra i criteri utilizzati, uno rappresenta una vera e propria novità: per quest’anno, infatti, non potranno esserci all’interno dello stesso gruppo tre squadre della Concacaf o della Conmebol. Questo, dunque, fa si che gli albiceleste e i brasiliani possano scontrarsi solo successivamente. Ad aprire la competizione sarà il match tra l’Argentina e la vincitrice della partita tra Canada, Trinidad e Tobago il 20 giugno ad Atlanta. Ma qual è stata la sorte delle squadre del continente? Riportiamo di seguito l’esito dei gironi per scoprirlo.

Girone A: Argentina, Perù, Cile, vincente dello spareggio tra Canada e Trinidad e Tobago.

Girone B: Messico, Ecuador, Venezuela, Giamaica.

Girone C: Stati Uniti, Uruguay, Panama, Bolivia.

Girone D: Brasile, Colombia, Paraguay, vincente dello spareggio tra Honduras e Costa Rica.

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Udinese, Ebosse sull’infortunio: “Guardo avanti, proverò a tornare a marzo”

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Ebosse

Arrivano aggiornamenti sulle condizioni di Enzo Ebosse. Il difensore dell’Udinese è alle prese con un grave infortunio al ginocchio. Ai canali ufficiali dell’Udinese, il difensore ha parlato apertamente dei problemi che sta affrontando dopo la rottura del crociato. Nonostante le chiare difficoltà del caso sembra filtrare ottimismo in vista del rientro, previsto per marzo. Di seguito le parole di Ebosse, riportate da Tutto Udinese.

LE PAROLE DI EBOSSE –  “Sta andando tutto bene, il recupero è lungo ma devo guardare avanti. Dalla prossima settimana riprenderò a correre e proverò a ritornare per marzo per giocare gli ultimi due mesi di stagione. Guardiamo avanti e forza Udinese. La squadra la vedo bene, sappiamo che non è un periodo facile per noi ma ci alleniamo bene e dobbiamo provare a fare sempre meglio per salire in classifica”.

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