Come da tradizione, tristemente interrotta a causa delle restrizioni dovute alla pandemia la scorsa stagione, novembre é il mese nel quale nei sobborghi parigini ha luogo il torneo di Val de Marne. La prestigiosa e ormai rinomata competizione vede affrontarsi quattro nazionali della categoria under 16. Se non é stato possibile invitare compagini extra continentali, le quattro protagoniste di questa edizione si sono distinte per un elevato livello tecnico-qualitativo.
LE PROTAGONISTE
In primis l’Inghilterra, vincitrice della competizione, ha proposto un calcio fisico ma senza disdegnare qualità e dinamismo. L’Italia, seconda classificata, ha, come sempre, mostrato elevata maturità tattica, sia a livello collettivo, sia in ciascuno dei propri elementi. I padroni di casa della Francia hanno evidenziato lacune di carattere tattico e nell’ organizzazione corale, ma la classe e le potenzialità dei singoli sono comunque emerse.
Anche il Belgio, seppur da ultimo classificato, incapace di raccogliere punti, ha messo in vetrina talenti puri, soprattutto provenienti dall’Anderlecht, probabilmente il settore giovanile più interessante della nazione che ha dato natali ad alcuni fra i giovani più interessanti dell’ultimo millennio.
IL TORNEO
Giunto alla ventiduesima edizione, il torneo si é svolto fra i giovani nati nel 2006 o negli anni seguenti, nelle sedi di Creteil, Vitry Sur Seine, Plessis Trevise e Bonneuil sur Marne, dove si é potuto verificare l’alto livello delle strutture sportive francesi, anche a livello provinciale, incomparabili con quelle che, tristemente, osserviamo in Italia.
Svoltasi nell’arco di cinque giorni, la competizione é iniziata martedì 2 novembre, per terminare, poi, sabato 6. Le quattro nazionali si son affrontate, oltre che in occasione della giornata iniziale e di quella di chiusura, anche giovedì 4 novembre.
La possibilità di accedere agli incontri gratuitamente, con il solo obbligo di mostrare un “pass sanitarie” valido, ha consentito l’ingresso non solo a genitori e addetti ai lavori, ma anche a tanti appassionati parigini e a tanti ragazzi delle scuole calcio locali, permettendo la creazione di un clima festoso e gioviale.
Come anticipato precedentemente, la manifestazione si é conclusa con la vittoria inglese.
LE PARTITE
I giovani britannici hanno battuto l’Italia nella prima giornata, in un match godibile caratterizzato da equilibrio e ordine tattico, terminato per una rete a zero a favore degli inglesi, grazie alla rete realizzata da Oboavwoduo.
Decisamente più pirotecnico l’altro match della prima giornata, nel quale la Francia ha avuto la meglio sui cugini belgi per tre reti a due.
La seconda giornata, nella quale si sono visti diversi cambiamenti nella scelta degli undici titolari, ha fornito indicazioni funzionali anche ad un’ analisi più ampia rispetto alla competizione in sé.
Infatti, l’Italia, sfavorita contro i padroni di casa, ha dominato la Francia, battendola per tre reti a zero, nonostante una seconda frazione trascorsa in inferiorità numerica per lunghi frangenti.
L’esperto commissario tecnico Daniele Zoratto ha schierato i giovani azzurri con un 4-3-1-2, nel quale gli interpreti si sono distinti per disciplina tattica e per una maturità nella interpretazione delle situazioni di molto superiore ai pari età francesi, forse più talentosi ma più indisciplinati a livello collettivo. La perfetta armonia del collettivo azzurro è prevalsa sulla somma di solisti che componeva l’undici francese. Anche nella terza giornata di competizione, seppur con interpreti diversi, i ragazzi di Zoratto hanno sconfitto la nazionale belga, che presentava probabilmente i due giocatori più talentuosi della competizione, ma che si é dimostrata meno compatta e matura degli azzurrini, arrivati secondi alle spalle di una Inghilterra che ha fatto della forza fisica e atletica una componente che ha consentito di vincere tutti e tre gli incontri.
I SINGOLI
Indipendentemente dai risultati, spesso condizionati da innumerevoli fattori, a questa età, l’aspetto più interessante é stato quello relativo alla analisi dei giovani più promettenti e futuribili.
L’ultima classificata a livello di punti é forse la nazionale che ha messo in vetrina i talenti più lucenti di tutta la competizione. Tra questi possiamo annoverare Ethan Butera, eletto miglior giocatore del torneo, con passaporto italiano. Difensore centrale di piede sinistro, utilizzabile anche come centrocampista di contenimento, Butera si é distinto per leadership e letture difensive di alto livello. Nel Belgio non si può non menzionare Julien Duranville, ala destra dell’Anderlecht, rapido e in possesso di elevato bagaglio tecnico, quasi impossibile da fermare.
Se nell’Inghilterra é stata la compattezza ad essere la chiave del successo, il 4-2-3-1 disegnato da Tom Curtis, l’equilibrio fornito da Gray Archie, centrocampista difensivo del Leeds United e la vivacità di Samuel Ameyaw sulla fascia destra sono stati fattori decisivi. La Francia, solitamente miniera di talenti, ha dovuto fare a meno del miglior giocatore Warren Zayre Emery, centrocampista impegnato con la squadra Youth League del Paris Saint Germain.

Da segnalare anche Saimon Bouabre, numero dieci molto tecnico, capace anche di giocare come regista o mezz’ala in un 4-3-3, uno dei prospetti più interessanti dell’accademia del Monaco.
Per quanto riguarda l’Italia, é stato il collettivo a esaltare i singoli. Una delle armi a disposizione del tecnico é proprio stata la uniformità all’interno della rosa, che ha permesso di cambiare senza ridurre la qualità a disposizione. Molto interessante la prestazione di Mattia Mannini contro il Belgio nella posizione di trequartista, notevole la qualità a centrocampo apportata da elementi come Cosimo Fiorini, Tommaso Mancioppi e Jacopo Simonetta.