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Torreira, il Pac-Man che si sta divorando la Premier League

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5 anni fa:
Un Pac-Man che si sta divorando la Premier League. Basterebbe questa frase per riassumere l’enorme impatto che Lucas Torreira è riuscito a esercitare nei suoi primi mesi all’Arsenal. Un centrocampista totale, che in Italia aveva fatto innamorare i tifosi di Pescara e Sampdoria e che a Londra è già diventato uno degli idoli della tifoseria Gunners. Il motivo? La fame, quella che ci mette ogni volta che stringe i laccetti agli scarpini prima di scendere in campo. Quella che lo ha spinto a crescere prima del tempo per non rischiare di dover essere un peso per quella famiglia che non desiderava altro che vederlo realizzare i propri sogni. Torreira di strada ne ha fatta, dalla piccola Fray Bentos alla megalopoli londinese, dai campetti uruguagi del suo amato IA 18 de Julio al curato manto erboso dello Stadio Emirates, a due passi dal vecchio Highbury.
SUDORE E TECNICA
Un movimento in profondità per dettare il passaggio ad Aubameyang, un aggancio in corsa per saltare la difesa del Tottenham e un rasoterra preciso per bucare Lloris, incrociando sul secondo palo la rete del definitivo 4-2 in uno dei North London Derby più accesi e spettacolari degli ultimi anni. Così Torreira si è preso definitivamente l’Arsenal, con il suo primo gol in Premier League, realizzandolo in una stracittadina, forse la più sentita dai tifosi Gunners. Un movimento da prima punta vera, o da seconda se si vuol vedere più nel dettaglio. Una stranezza, considerando che Torreira di professione fa il mediano di centrocampo. Eppure no, quando si parla del “piccolo gigante”, come era stato soprannominato quando calcava i campi della Serie A, nulla può essere considerato una stranezza.
DALLA TESTA ALLA CODA DEL GIOCO
Seconda punta o trequartista era infatti il ruolo che Torreira ricopriva ai tempi del Montevideo Wanderers, club che permise a Lucas di crescere come calciatore a “soli” trecento chilometri da casa, prima di prendere quel volo che nell’ormai lontano 2014 lo portò in Italia, sulle sponde dell’Adriatico, a Pescara. In patria il compito era quello di fornire assist alle punte o segnare. In Europa l’obiettivo di Torreira è diventato invece subito l’opposto, fermare gli avversari e far ripartire la squadra grazie alla sua tecnica e a una visione di gioco che in molti sudamericani ricorda quella del cileno David Pizarro e nei tifosi del Pescara una somiglianza con un certo Marco Verratti. Il merito? Di Massimo Oddo, suo allenatore ai tempi della militanza nel Delfino che Torreira ricorda sempre con grande affetto:
“Quando avevo 17 anni il provino al Pescara lo feci da trequartista e all’inizio facevo la seconda punta nel 3-5-2. Cinque giorni prima di un partita con la Primavera mister Oddo mi disse che per lui ero un regista. Per me è stato importantissimo, mi ha portato anche in prima squadra.”
Una crescita proseguita anche dopo il passaggio alla Sampdoria nel 2016, quando i Blucerchiati di Giampaolo decisero di puntare sul giovane uruguagio per rilanciare il proprio centrocampo. Un’operazione da circa 3 milioni di euro, quantificabile meglio nelle oltre 70 presenze accumulate da Torreira in due stagioni a Genova, tutte marchiate da una grinta mai vista prima da quelle parti, una garra accompagnata però anche da un elegante tocco di palla che gli ha consentito di garantirsi in poco tempo il titolo di uno dei migliori mediani d’Italia.
LONDON CALLING
Il Belpaese iniziava a stargli stretto e per questo Lucas ha deciso di far parlare di sé l’Europa intera. Lo ha fatto con l’Uruguay al Mondiale di Russia questa estate e lo sta facendo con l’Arsenal ora. Alla Coppa del Mondo furono 5 presenze in pochi giorni, coronate da una grande performance contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo negli ottavi di finale (vinto 2-1 dai sudamericani), in Inghilterra sono già 19 in tre diverse competizioni. Dove lo chiamano gioca e la sua presenza si fa sentire, come dimostra il terzo posto già conquistato nella classifica di squadra all’Arsenal sia per quanto riguarda i palloni recuperati che quelli giocati. Prestazioni di altissimo livello che nelle ultime cinque partire disputate dai Gunners hanno permesso a Torreira di conquistare per ben tre volte la palma di “Man of the Match” e di ricevere addirittura l’investitura di una leggenda come Ian Wright:
“È il giocatore che stavamo cercando da 4-5 anni. Tutti volevano che l’Arsenal acquistasse un centrocampista difensivo come lui e finalmente lo abbiamo trovato”
ORIGINI DA NON RINNEGARE
Un salto da un piccolo paesino dell’Uruguay all’Italia, un Mondiale da protagonista in Russia e poi un avvio di stagione illuminante in Premier League, quello che da molti è considerato il campionato più difficile e duro del mondo. Chiunque si monterebbe la testa, chiunque tranne Lucas. Perché Torreira sa bene da dove arriva e quanta fatica gli è costato staccarsi dalla sua terra a soli 18 anni, lui che è un classe 1996. Ma questo è il destino dei sudamericani ai quali madre natura ha deciso di riservare un grande futuro. Destino che “el Enano” (lo gnomo), come lo chiamavano gli amici da piccolo a causa della statura che anche oggi non gli permette di superare il metro e sessantotto, ha deciso di abbracciare nel ricordo di chi lo ha cresciuto. Un tatuaggio sul polpaccio raffigurante lo stemma dell’IA 18 de Julio, suo primo club, e gli immancabili post social che ogni 21 di settembre celebrano la ricorrenza della nascita del club. O come la P disegnata con le mani nell’esultanza dopo il suo gol realizzato lo scorso anno in Sampdoria-Torino, in ricordo del Pichuri Rodrìguez, suo tecnico ai tempi dei giovanissimi e la cui scomparsa Lucas decise di ricordare con questo gesto. Così Torreira ha deciso di ricordare da dove arriva, così il “piccolo gigante” nel freddo di Londra riesce ancora oggi a sentire il caldo di quell’Uruguay nel quale un giorno sogna di tornare con una bacheca ricca di trofei. Il desiderio più grande però è un altro, come lo stesso Lucas ha dichiarato in passato:
“Uno dei lavori di mio padre è quello di radiocronista e quindi uno dei miei sogni è sempre stato quello di giocare una partita per l’Uruguay commentata proprio da lui. Non saprei chi potrebbe essere il più emozionato se ciò dovesse mai succedere”.
Un Pac-Man che si sta divorando la Premier League, in attesa di quel giorno in cui suo padre potrà finalmente gridare il suo nome col microfono alla bocca.
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Flash News
Piquè favorevole alla riduzione di squadre in Liga: “Meno partite e più competitive”

Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 30, 2023
L’ex difensore e capitano del Barcellona, Gerard Piquè, è stato intervistato al Marca business sport Forum. L’argomento principale sicuramente quello riguardo la possibile riduzione delle squadre in Liga. Lo spagnolo è favorevole a questa iniziativa, prendendo come esempio i format usati in America, in particolare con la NFL.
LE DICHIARAZIONI
NUOVO FORMAT – “Alla fine, lo sport sta andando verso competizioni più brevi e uniche. L’esempio chiaro è la NLF, ci sono quattro mesi di competizione e il Paese è paralizzato. Avete record di ascolti. Penso che il calcio dovrebbe andare in quella direzione.”
TROPPE PARTITE – “Serve che tutte le organizzazioni si riuniscano e dicano: ‘non è possibile che ci siano 80 partite in un anno’. Ci sono troppe partite e la gente non sa nemmeno cosa si gioca. E poi a livello sportivo il livello scende.”
NUOVO CALENDARIO – “Servirebbe un calendario con meno partite che però sarebbe più competitive. Invece di campionati da 20 squadre, passare a 16 o anche 14.”
Flash News
Monza-Juventus, Allegri: “Da Locatelli e l’attacco al mio futuro, vi dico tutto”

Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 30, 2023
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI IN CONFERENZA ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS – Max Allegri ha parlato in conferenza alla vigilia del match tra Monza e Juventus. In attesa dell’esito del big match di giornata di domenica sera tra Napoli e Inter, i bianconeri, vincendo a Monza, potrebbero portarsi in testa alla classifica. Un campo tosto quello dei brianzoli che nella scorsa stagione hanno fatto bottino pieno contro la Juve. La squadra allenata da Max Allegri è ancora alle prese con diversi infortuni. Il tecnico toscano si è soffermato su questo aspetto, fornendo aggiornamenti su diversi giocatori oltre che approfondire anche il discorso riguardante il proprio futuro sulla panchina del club. Di seguito, tutte le dichiarazioni di Allegri alla vigilia di Monza-Juventus:
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS
DERBY D’ITALIA – “Cammino in discesa dopo il derby d’Italia? Sarebbe commettere un errore inspiegabile, noi sappiamo i nostri limiti. La classifica è buona, ma non si è fatto ancora nulla, appena lasci un attimo approccio e intensità rischi di perdere. Vincere partite non è facile, ne abbiamo 6 da qui al girone d’andata, di cui 4 sono trasferte. Ancora è tutto da giocare e bisogna fare un passo per volta. Il Monza fa la differenza nella fase difensiva e lo dicono i numeri: sarà una partita molto difficile”.
OBIETTIVI – “Ottimismo sullo scudetto? Io in spogliatoio non ci entro, è sacro. Il desiderio più importante deve essere la partita di domani. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions quest’anno è stato un danno tecnico ed economico. Noi abbiamo il dovere di costruire un’annata per tornare all’obiettivo minimo: giocare la Champions l’anno prossimo. Domani voglio vedere la Juve delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ci vuole grande rispetto per tutti e dobbiamo giocare sempre da squadra come fatto finora. Noi guardiamo la quinta, bisogna scappare da chi c’è dietro e non guardare davanti. Resta motivo di orgoglio essere a 2 punti dall’Inter, ma bisogna guardare dietro perché nel calcio le cose cambiano in fretta. Non bisogna mantenere, ma migliorare di giorno in giorno”.
INFORTUNI – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo”.
ATTACCO – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo. Settimo attacco? 5 Vlahovic, 4 Chiesa, mancano quelli di Kean, Milik, Yildiz… L’importante è vincere le partite. Stiamo lavorando sui gol delle punte, cerchiamo di migliorare”.
GALLIANI – “Un amico, ci diamo del tu ormai, ci siamo dati del lei per tanti anni. È un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e ad avere ancora oggi un rapporto con lui. Siamo legati da un bel rapporto affettivo”.
PALLADINO – “Galliani come al solito non ha sbagliato allenatore. Sta facendo molto bene Palladino e sono certo che nella sua evoluzione può solo crescere, non parlo solo di campo. Potrà fare un’ottima carriera, ci son dei giovani allenatori bravi. E poi accanto ha Galliani, che è un dirigente di grande genialità”.
Champions League
Rimonta da urlo dell’Inter, il Napoli crolla nel finale: i resoconti

Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 29, 2023
Serata di Champions dalle mille emozioni per Inter e Napoli. Primo tempo da dimenticare per i nerazzurri, sotto 3-0 all’intervallo col Benfica grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Al rientro dagli spogliatoi, grande reazione gli uomini di Inzaghi che riescono a trovare una super rimonta con il 3-3 finale. Succede di tutto anche al Bernabeu. In casa del Real Madrid, il Napoli prima la sblocca, poi la riprende con Anguissa e, alla fine perde 4-2. I resoconti dei match.
IL RESOCONTO BENFICA-INTER
Serata che parte malissimo per l’Inter. Al Da Luz sembra essere la serata dell’ex Joao Mario, capace di annichilire i nerazzurri con una tripletta nei primi 34 minuti di gioco. La serata di grazia del portoghese si apre dopo soli 5 minuti, quando è abile a raccogliere la sponda di Tengstedt e mettere il pallone all’angolino. Il raddoppio del Benfica arriva in maniera anche abbastanza fortunosa: palla persa da Asllani a centrocampo e ripartenza culminata con un rimpallo tra Bisseck e Rafa. Il pallone arriva poi tra i piedi di Joao Mario che non sbaglia. La timida risposta interista è rappresentata dall’errore di Arnautovic nell’uno contro uno con Trubin. I padroni di casa non si fermano e arriva anche il 3-0, sempre propiziato da un ispiratissimo Tengstedt. Stavolta l’attaccante danese serve un cross delizioso sempre per Joao Mario che, da due passi, mette in rete di testa.
Quella del secondo tempo è tutta un’altra Inter. Gli uomini di Inzaghi ci mettono carattere e riescono a tornare in partita con il tap in vincente di Arnautovic. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche il 3-2 firmato da Frattesi. Gran gol dell’ex Sassuolo che, su cross di Acerbi, trova la rete con un gran tiro al volo. Dopo aver corso un enorme rischio con il salvataggio di Bisseck su Tengstedt, arriva il clamoroso 3-3. Pestone in area di Otamendi su Thuram: dal dischetto va un glaciale Alexis Sanchez che non sbaglia e trova un insperato pareggio. Emozioni anche nel finale con il grande intervento di Audero su Di Maria e l’espulsione di Antonio Silva. Match che però si chiude con un pirotecnico 3-3.
IL RESOCONTO DI REAL MADRID-NAPOLI
Avvio pazzesco al Bernabeu dove, dopo soli 9 minuti, a passare è il Napoli. I partenopei trovano il gol grazie a una bella azione chiusa con l’appoggi di Di Lorenzo per Simeone, bravo a farsi trovare pronto e mettere in rete. Giusto il tempo di ribattere e il Real ha già pareggiato: azione solitaria di Rodrygo e gran destro all’incrocio. Spinti dal proprio pubblico i Blancos trovano anche il raddoppio con il solito Bellingham. L’inglese si inserisce alle spalle di un incerto Natan e, di testa, batte Meret sfruttando al meglio il perfetto lancio di Alaba.
Dopo l’equilibrio di fine primo tempo, al rientro dagli spogliatoi ricominciano le emozioni ancora grazie al Napoli. La squadra di Mazzarri trova il pareggio grazie ad un gran destro di Anguissa che, dopo un primo tentativo murato, trova un grande angolo da posizione defilata. Il Real Madrid riesce a ritagliarsi subito l’opportunità per il nuovo vantaggio ma Joselu, da pochi passi, non riesce a coordinarsi. Il Napoli lotta ma crolla nel finale. Il Real, grazie ad una vistosa incertezza di Meret, trova prima il 3-2 con il destro dalla distanza di Nico Paz. Poi, mette anche il punto esclamativo con il tap in di Joselu su assist di Bellingham. 4-2 il risultato finale.
COME CAMBIANO LE CLASSIFICHE DEI GIRONI
GRUPPO D
- Real Sociedad 11
- Inter 11
- Salisburgo 4
- Benfica 1
GRUPPO
- Real Madrid 15
- Napoli 7
- Braga 4
- Union Berlino 2
Calcio Internazionale
Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?
Pubblicato
3 giorni fa:
Novembre 29, 2023
Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.
Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.
Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?
LA SITUAZIONE NEL GIRONE
Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.
“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.
“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.
LA FORMAZIONE
Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.
In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:
“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
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