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Sogno? No, Son desto

La nostra prima pagina

Sogno? No, Son desto

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Kane, Alli, Dier, Wanyama, Lloris, Vertonghen, Alderweireld, Eriksen e anche Lamela.

Tutti, poco alla volta, si sono ritagliati il proprio spazio in copertina nel Tottenham di questi anni, sotto la gestione di Pochettino. Anni in cui gli Spurs sono definitivamente tornati ad alti livelli, affermandosi e confermandosi stagione dopo stagione come una delle candidate al titolo.

Nelle ultime due stagioni è emerso un calciatore coreano, che a differenza di altri non ha preso di prepotenza la scena: è Heung-Min Son, soprannominato Sonaldo.

SONALDO

Soprannome che a molti potrebbe sembrare beffardo, ed è curioso che il nomignolo sia nato proprio per gioco. Da quando è arrivato in Inghilterra, tre anni fa, si è affermato subito come uno dei migliori giocatori della Premier League di FIFA, il prodotto videoludico della EA Sports. In poco meno di un anno, nella modalità carriera allenatore, il suo overall, ovvero le sue caratteristiche complessive, avrebbero sfiorato quello dei più grandi campioni affermati a livello mondiale.

https://www.youtube.com/watch?v=lZOy1LiC8aQ

Ancora più devastante nella modalità Ultimate Team, che permette ai giocatori di assemblare una squadra scegliendo tra i vari campionati. Son si è fatto ben presto preferire a tanti altri profili, anche più famosi e di livello più alto, entrando a far parte di quella categoria di giocatori definiti “buggati”, ovvero quei giocatori che in campo dimostrano qualità molto superiori agli attributi che presentano.

Vedendo cosa Son sta dimostrando nei campi di gioco reali, si può dire che EA Sports ci aveva davvero visto lungo.

QUEL PARAGONE

Da Sonaldo è facile passare a Cristiano Ronaldo. Paragone un po’ azzardato e quasi eretico, ma in fondo in fondo coniato solo con fini giocosi. Eppure, sebbene il giocatore debba ancora moltissima strada per figurare tra i migliori al mondo, possiamo notare come la somiglianza con il fenomeno portoghese non sia poi così lontana, con le dovute proporzioni. Imprevedibile palla al piede, è diventato una vera spina nel fianco di chi lo deve fronteggiare sia nell’uno contro uno che a campo aperto. Abile nel finalizzare quanto nell’assistere i compagni, unisce a una fisicità importante (1,85 metri di altezza, proprio come Cristiano) una buona velocità palla al piede.

Un altra importante caratteristica emersa nelle scorse stagioni, è la sua duttilità: durante la sua carriera è stato utilizzato sia come ala su entrambe le fasce, sia come centravanti, all’occorrenza anche da trequartista. Senza mai vedere un calo di prestazioni.

L’ESPLOSIONE

Che il giocatore fosse talentuoso e di futuro certo lo avevano capito già in Germania (dove infatti, riguardo ai giovani, vedono sempre lungo). Nel 2008 il passaggio all’Amburgo, con progressivo passaggio dalle giovanili alla prima squadra. Nel 2013 il trasferimento al Bayer Leverkusen per 10 milioni di euro.

Già interra teutonica si videro le vere qualità del giocatore: capace di calciare in area, angolando la conclusione o sul primo palo, ma soprattutto una spiccata dote nei tiri dalla lunga distanza: il 48% delle reti siglate da Son in Germania arrivarono calciando da fuori area. In un incontro con lo Stoccarda, si esibì addirittura in una conclusione quasi da centrocampo.

Rete alquanto emblematica riguardo alle caratteristiche del giocatore è quella segnata, con la maglia dell’Amburgo, contro l’Austria Vienna: progressione palla al piede e sinistro a incrociare potente ed estremamente preciso.

 POCHETTINO STYLE

Mauricio Pochettino ha invertito la rotta del Tottenham degli anni precedenti. Presi gli Spurs nel 2014, dopo la pessima parentesi con Villas-Boas e stagioni al di fuori della Champions, ha creato un gruppo capace di esprimere un calcio efficace e spettacolare, con annessi risultati positivi.

Lo schema privilegiato è stato sempre (o quasi) il 4-2-3-1, con una mediana solita in grado di coprire ed equilibrare l’esuberanza offensiva dei quattro giocatori offensivi.

 

Tutto questo fino alla scorsa stagione, quando la regolarità con cui Kane, Alli ed Eriksen segnavano e le vacillanti condizioni fisiche di Lamela (nonché un rendimento deludente dell’acquisto estivo Sissoko) pose dei dubbi sullo schema utilizzato dall’argentino. Pochettino optò per il 3-4-3, che per gran parte dell’annata fece le fortune della squadra. Son era quello a rischiare di soffrire più fra tutti il cambio di modulo. La sua presenza in campo rimase sì più o meno costante, ma era davvero possibile tener fuori un giocatore delle sue potenzialità?

Il modulo vedeva il coreano fuori dai radar dei titolari, spesso decisivo a partita in corso o costretto a guardarsi l’incontro dalla panchina.

Il pensiero di calcio di Pochettino veniva ancora una volta confermato, sebbene il cambio di modulo. Dier, viste le qualità in fase di impostazione, veniva arretrato a difensore centrale. Assieme a Wanyama giocava Dembelé, componendo una coppia fisica, solida ma non eccessivamente rinunciataria in termini di qualità. Dietro a Kane si piazzavano Alli e Eriksen, due giocatori di estrema qualità, due trequartisti puri.

Proprio nella stagione scorsa, Pochettino ha dovuto accettare di rtornare al passato. 21 reti e 10 assist messi a segno: troppi, per costringerlo al ruolo di alternativa. Abbastanza da convincerlo a sacrificare Eriksen, allargandolo nel ruolo di esterno, per permettere a Son di agire a sinistra.

Come possiamo osservare grazie ai dati concessi dal sito Squakwa, una caratteristica messa in mostra da Son è anche la capacità di giocare con entrambi i piedi: le marcature vennero siglate con il piede destro per il 67% dei casi e con l’altro piede per il restante 33%. Unico neo: non segnò mai di testa. Ma non finisce qua: è impressionante la mole di occasioni create da ogni parte del campo; infatti riuscì a segnare nel 23% delle occasioni, creando circa 100 situazioni da rete.

 

Anche noi di Numero Diez abbiamo dedicato maggiore spazio a giocatori quali Kane o Alli.

https://www.numero-diez.com/2017/11/03/figlio-di-un-errore-dele-alli-tottenham/

 

 

https://www.numero-diez.com/2018/01/14/harry-kane-un-ciclone-sulla-storia/

 

Gli 11 gol e 6 assist messi a segno in questa stagione (in poco più di 1900 minuti, ovvero circa 20 partite intere) ci hanno obbligato a parlare della nuova, quarta stella del Tottenham di Pochettino. Adesso il coreano ha la palla in mano (o sarebbe meglio dire, fra i piedi) e può davvero consacrarsi tra i migliori al mondo. Forse, anzi probabilmente, mai come Ronaldo.

Sicuramente sono finiti i tempi di Sonaldo. Adesso la Playstation non c’entra più, si parla di realtà concreta: adesso si parla di Son.

Calciomercato

L’Inter ci prova per Hermoso: il difensore dell’Atletico è in scadenza

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Mario Hermoso, giocatore dell'Atletico Madrid, e Stefan de Vrij, giocatore dell'Inter, Champions League, EURO2024

Il difensore dell’Atletico Madrid Mario Hermoso è nel mirino dell’Inter. Lo spagnolo è infatti in scadenza a giugno 2024. Prosegue la ricerca di un difensore per i nerazzurri. La retroguardia della formazione allenata da Simone Inzaghi ha un’età media alta, con De Vrij che ha 32 anni, e Acerbi che ha toccato quota 36 anni.

Ecco perché, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, in casa Inter si inizia a cercare un nuovo innesto in quella zona. Quest’ultimo, potrebbe essere nel nome di Mario Hermoso, difensore dell’Atletico Madrid, classe 1995, che si libererebbe a zero a fine stagione. Ciò perché il centrale mancino ha il contratto in scadenza a giugno 2024, e non ha ancora rinnovato con gli spagnoli.

INTER HERMOSO: CHI SOSTITUIREBBE LO SPAGNOLO

Come menzionato in precedenza, l‘Inter sta valutando seriamente di proseguire con questa difesa, soprattutto con il profilo di Francesco Acerbi. Quest’ultimo, oltre il caso Juan Jesus che lo ha coinvolto, ha anche avuto diversi problemini fisici, tra cui l’ultimo al polpaccio. La necessità è dunque di avere un giocatore più integro sia dal punto di vista fisico, a causa dei diversi acciacchi, ma anche dal punto di vista psicofisico, perché non si può prevedere come il caso razzismo possa aver influito sul giocatore.

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Flash News

Martinez: “Genoa bell’ambiente, l’obiettivo è la salvezza”

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Josep Martinez, portiere del Genoa, Serie A, Coppa Italia

Josep Martinez, portiere del Genoa, ha parlato in un’intervista a Il Secolo XIX della sua avventura in rossoblù. Tra le sorprese di quest’annata c’è sicuramente il Genoa di Alberto Gilardino. Nonostante sia una neopromossa, dopo il 2° posto in Serie B nella passata stagione e il ritorno in A, i rossoblù hanno mostrato risultati e calcio di livello. Al momento, infatti, i liguri sono al 12° posto in classifica, a +10 sulla salvezza; Un risultato forse inaspettato alla vigilia, per una squadra che lotta per non retrocedere.

Questo merito di una squadra gestita bene dal mister, ma fatta di giocatori di livello, tra cui l’estremo difensore Josep Martinez, spagnolo ex Lipsia. Quest’ultimo ha parlato a Il Secolo XIX dei motivi per cui ha scelto il Grifone, e degli obiettivi di questa stagione, che sta per volgere al termine.

SCELTA DELLA SQUADRA“Fin da bambino ho sempre avuto come desiderio di giocare per una squadra che avesse intorno a sé una passione come quella che ha il Genoa“.

AMBIENTE“La gente è la parte più importante del calcio, qui ho trovato un ambiente che mi piace“.

OBIETTIVIPrima di tutto la salvezza, la partita con il Frosinone è un crocevia molto importante. E poi dobbiamo continuare a fare risultati”.

 

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Calciomercato

Di Gregorio: “Ritorno all’Inter? Sto bene al Monza”

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Michele Di Gregorio, calciatore del Monza - Serie A, Coppa Italia

Il portiere del Monza Michele Di Gregorio ha parlato a La Stampa del suo futuro prossimo, tra Inter, Monza e non solo. Tra i portieri ormai non più rivelazione ma certezza del nostro campionato c’è l’estremo difensore dei brianzoli. Sempre attento e da rendimenti di alto livello, Di Gregorio ha attirato su di sé diversi apprezzamenti delle big di Serie A, con l’Inter, club in cui è cresciuto, che potrebbe rappresentare la chiusura di un cerchio.

DI GREGORIO MONZA: LE PAROLE DEL PORTIERE

STO BENE AL MONZA “Mi piace pensare all’oggi senza guardare troppo in là perché altrimenti si fanno male le cose quotidiane. Voglio concentrami su questi due mesi col Monza. Poi, dopo l’ultima giornata di campionato, vedremo cosa ci sarà di concreto. Sto benissimo a Monza. Non ho bisogno di scappare. Se verrà qualcosa per fare uno step, lo valuteremo”.

CRESCITASono cresciuto tanto grazie ad Alfredo Magni, il preparatore di Donnarumma al Milan. Crede molto nell’intensità del lavoro e nell’utilità della palestra. Mi sono irrobustito. Nei giorni scorsi abbiamo fatto un patto nello spogliatoio tra giocatori e allenatore: dobbiamo superare i punti dell’anno scorso quando abbiamo chiuso a 52.Ora ne abbiamo 42. Dobbiamo pensare di poter vincere ogni partita a partire da quella col Torino”.

TORINO “È una squadra fisica che a tratti ti fa giocare male. Juric e Palladino sono allenatori simili, ma forse Palladino è più flessibile e aperto a provare situazioni nuove“.

MILINKOVIC-SAVICNon sai mai cosa farà quando ha il pallone: appoggio vicino o lancio a 70 metri. Ormai il portiere va studiato come un giocatore di movimento. A me piace partecipare alla costruzione dal basso, ti senti coinvolto”.

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Flash News

Si muove Oaktree, Zhang verso la cessione dell’Inter

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Inter zhang

L’Inter potrebbe presto cambiare proprietà e Steven Zhang potrebbe dunque presto non essere più il presidente della società. Come ormai noto, il prestito concesso dal fondo statunitense Oaktree è in scadenza il 20 maggio e l’attuale presidente nerazzurro ha provato a rinegoziarne i termini che prevedono la restituzione di 385 milioni di euro. Nei giorni scorsi sembrava potesse prendere quota questa soluzione, che avrebbe permesso a Zhang di restare alla guida del club. Secondo quanto riportato oggi dal Corriere dello Sport, però, la situazione sarebbe cambiata e la cessione del club da parte dell’imprenditore cinese sarebbe sempre più probabile.

Oaktree si è mossa per cercare potenziali acquirenti della società e avrebbe individuato un compratore interessato all’Inter. Infatti, sarebbe stata avviata anche una procedura di valutazione del club tramite una società di advisory che sarà selezionata a breve. Ad avviare tale procedura sarebbe stato proprio un compratore individuato dal fondo statunitense.

Dunque, come sottolineato dallo stesso Corriere dello Sport, l’unica strada percorribile al momento sembra essere quella della cessione della società da parte di Steven Zhang. Il 32enne è diventato presidente dell’Inter nell’ottobre 2018 e in questi anni ha contribuito alla crescita della società e al ritorno ad alti livelli. Con Zhang presidente, infatti, i nerazzurri hanno vinto un campionato e sono ad un passo dal secondo e hanno centrato una finale di Champions League. Inoltre, hanno riempito la bacheca anche con tre Supercoppe Italiane e due Coppe Italia.

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