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Totti racconta il retroscena su Ilary: "Non ho tradito io per primo"

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Totti racconta il retroscena su Ilary: “Non ho tradito io per primo”

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Totti Lukaku

Non si placa la faida tra Totti e la Blasi. Questa volta l’ex capitano della Roma, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera; tra flirt, messaggi scoperti e cimici, la situazione continua ad essere bollente.

LE PAROLE DI TOTTI

Francesco Totti, nell’intervista dice: “Non è vero che sono stato io il primo a tradire. Ho letto in queste settimane troppe bufale, alcune di queste hanno fatto soffrire i miei figli: ora basta. Ho vissuto un periodo difficile, prima perché ho smesso di giocare. Poi è arrivata la morte di mio padre per Covid. E proprio quando avevo più bisogno di mia moglie lei non c’è stata. Ma anche io ho delle colpe, avrei dovuto dedicarle più attenzioni”.

L’ex capitano giallorosso traccia persino una linea del tempo: “A settembre dell’anno scorso sono cominciate ad arrivarmi le voci: “guarda che Ilary ha un altro. Anzi, più di uno”. E poi di parla di chat scoperte sul telefono di Ilary “Qualcosa tipo: vediamoci in hotel; no, è più prudente da me”, della parrucchiera e amica di lei, Alessia Solidani, come testimone e come intermediaria tra la Blasi e un presunto flirt (“Non mi faccia dire il nome. È una persona totalmente diversa da me, che appartiene a un mondo lontanissimo dal mio”), parla di cimici, di Gps, di investigatori e racconta anche come è iniziata con Noemi Bocchi, ufficialmente la sua nuova compagna: “Sono caduto in depressione e ne sono uscito grazie a lei, che è l’opposto di Ilary”.

Vedremo quale sarà l’epilogo di questa storia, che pare ancora essere molto lontana dall’ultima parola.

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Di Francesco presenta il Genoa in conferenza: “Gara fondamentale, domani valuterò Soulè”

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Eusebio Di Francesco, allenatore del Frosinone - Serie A

La 30ª giornata del campionato di Serie A, in programma nel weekend delle festività pasquali, sta per avere inizio. Al rientro dalla sosta per le Nazionali ogni club ha intenzione di ripartire sin da subito con una vittoria. Tra i club che necessitano un cambio di rotta, infatti, figura il Frosinone: il club guidato da Eusebio Di Francesco, dopo una partenza sprint, ha subìto un calo che, attualmente, significa 18ª posizione e salvezza a rischio.

Nella giornata alle porte, tuttavia, l’intenzione dei calciatori è chiara: tornare alla vittoria, risultato che manca dal 21 gennaio contro il Cagliari. Lo stesso Di Francesco, a due giorni dalla gara tra Frosinone e Genoa in programma sabato alle ore 15:00 allo Stadio Luigi Ferraris di Genoa, ha avuto modo di esprimersi nella consueta conferenza stampa su diversi temi caldi.

LE PAROLE DI EUSEBIO DI FRANCESCO

LA GARA CONTRO IL GENOA – “Fondamentale questa gara, sfidiamo una squadra che ha una situazione di classifica tranquilla con calciatori importanti come Retegui, Gudmundsson, Strootman e cosi via. Ha grandi potenzialità e tanti nazionali. Dobbiamo stare attenti ma essere consapevoli di poter far male con le nostre caratteristiche”.

RISORSE MENTALI NELLA CORSA SALVEZZA – “Giusto parlare di prestazione ma anche di risultati perché in questo momento servono. Serve maggior concretezza in questo momento. Considerazione corretta quella che siamo in linea con i programmi ma c’è rammarico dopo un ottimo avvio avere questa classifica. Abbiamo la fortuna di poter rimediare subito e fare punti. A partire dalla prossima gara ho chiesto di avere maggiore compattezza e tenersi stretto il risultato. Dobbiamo fare la fase difensiva meglio limitando le disattenzioni”.

ASPETTI DETERMINANTI – “Se ne possano dire tante, per me la squadra che riesce ad avere maggiore serenità e compattezza riuscirà a salvarsi. Noi siamo una squadra giovanissima e dunque non possiamo dare troppa pressione ai ragazzi. Chi avrà più equilibrio dentro e fuori dal campo avrà la meglio. Per questo invito anche i tifosi ad avere equilibrio”.

ZORTEA E LIROLA TITOLARI – Al di là della formazione i principi devono essere gli stessi. Abbiamo subito gol quando eravamo bassi. Potrebbero giocare anche tutti e tre insieme, vedremo”.

GLI INDISPONIBILI – “Per quanto riguarda Oyono stiamo facendo delle valutazioni, a breve vi saprò dire di più sulle scelte che andremo a fare. Harroui si allenerà in gruppo da martedì, Gelli lo valutiamo domani per la convocazione. Mazzitelli è tornato oggi in gruppo sarà convocato. Convocati Lusuardi e Bonifazi, Marchizza invece ha fatto un solo allenamento in gruppo, dovrà fare altri allenamenti per rientrare totalmente in gruppo. Ci vuole un lavoro graduale per farlo tornare in squadra, dipende anche dalla struttura fisica del calciatore e dell’aspetto mentale”.

LE CONDIZIONI DI SOULÈ – “Soulé è tornato con il sorriso e un gol che fa sempre morale. Oggi l’ho potuto valutare poco perché abbiamo lavorato sui piazzati, valuterò meglio domani come sta. Sicuramente lui dirà che sta bene. Sistema di gioco si potrebbe cambiare qualcosa ma non sto qui a dirlo. Io credo che al di là degli interpreti ora dobbiamo essere più squadra e non avere cali di tensione di squadra o di reparto. Abbiamo lavorato tantissimo in questa situazione, le chiacchiere contano relativamente ora serve compattezza perchè dobbiamo portare a casa i punti”.

LA SITUAZIONE CASO – “E’ una scelta prima di tutto societaria che poi si lega a tante altre situazioni, dovete chiedere alla società.

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Sommer si allena ancora a parte: la data del possibile rientro

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Sommer Serie A Inter Probabili

SOMMER SI ALLENA ANCORA A PARTE – Prima il grande spavento, poi un pizzico di positività in più, ma sempre con un occhio guardingo alle possibili novità. Questo è stato probabilmente lo stato d’animo dei tifosi dell’Inter negli ultimi giorni. Da cosa deriva? La causa scatenante è ovviamente lo stop durante la sosta nazionali per Yann Sommer. Il portiere svizzero si è infortunato alla caviglia durante la sfida amichevole della sua Svizzera contro la Danimarca. Da qui il momentaneo attacco di panico, subito ristorato dalla visione dell’estremo difensore che usciva dallo stadio sulle proprie gambe. Poi gli esami di rito, che hanno fortunatamente escluso lesioni.

Ora resta da capire come scioglierà le riserve Simone Inzaghi. Gettare subito nella mischia Sommer appena rientrato, con il rischio sempre dietro l’angolo di una ricaduta, o affidarsi al numero 12 Audero? È un dubbio che, con tutta probabilità, mister Inzaghi si porterà sino a ridosso del match di lunedì sera contro l’Empoli.

Anche perché, come riportato da FCIN1908.it, ad oggi Sommer ha lavorato solo a parte e non con i compagni. Il suo completo reintegro in gruppo è atteso tra venerdì e sabato, e dalle sue sensazioni ne uscirà la decisione definitiva per la titolarità in porta.

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L’Atalanta guarda al Napoli: probabile convocazione per Koopmeiners, difficile vedere CDK

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Koopmeiners

L’Atalanta, sesta a 47 punti, si prepara a sfidare il Napolisettimo e a soli due punti di distanza, allo Stadio Diego Armando Maradona nel lunch match di sabato 30 marzo. I bergamaschi, reduci da un periodo ricco di gare, ben 8 in poco più di un mese, hanno accolto con piacere il periodo di riposo offerto dalla sosta per le Nazionali. Non tutti i calciatori, però, hanno potuto giovarne in quanto convocati con le rispettive rappresentative.

Nel corso delle amichevoli disputate, infatti, Teun Koopmeiners e Charles De Ketelaere hanno rimediato un infortunio: gli esami svolti in seguito dall’olandese hanno evidenziato postumi traumatico-distrattivi all’inserzione prossimale del polpaccio sinistro mentre per il belga postumi distrattivi all’adduttore lungo sinistro. In giornata, tuttavia, arriverebbero notizie importanti dopo l’allenamento diretto da Gian Piero Gasperini.

Koopmeiners, infatti, ha lavorato parzialmente in gruppo ma, solamente la giornata di domani, risulterà decisiva per capire se verrà convocato solo per la panchina o se potrà anche giocare dal 1’ contro i partenopei. Per De Ketelaere, invece, terapie e lavoro individuale che lo proietterebbero ad un rientro tardivo rispetto al compagno. La sfida in zona Europa per l’Atalanta contro il Napoli può rappresentare una svolta e arrivarci con tutti gli uomini a disposizione può risultare fondamentale.

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Henry elogia Verona: “Il calcio in città è una religione, amo i tifosi”

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Thomas Henry, giocatore dell'Hellas Verona e Pedro, giocatore della Lazio, Serie A, Coppa Italia

La corsa salvezza in Serie A è ancora aperta e, a 9 giornate dal termine del campionato, gli scenari possibili sono ancora tanti. Tra le sfide presenti nel palinsesto della 30ª giornata spicca Cagliari-Hellas Verona, in programma lunedì 1 aprile alle ore 15:00 alla Unipol Domus Arena di Cagliari, vero e proprio scontro diretto nella zona a rischio.

Gli scaligeri, attualmente a pari punti con gli avversari, faranno affidamento su Thomas Henry, rientrato dalla squalifica rimediata nel brutto episodio della trasferta di Lecce. L’attaccante francese, autore di sole 3 reti nelle 18 presenze all’attivo in tutte le competizioni, spera di lasciare maggiormente il segno in questo rush finale. Lo stesso Henry, inoltre, si è lasciato andare in un’intervista al canale ufficiale della Lega Serie A, con la quale ha specificato l’importante rapporto con il Verona, i tifosi e la città.

LE PAROLE DI THOMAS HENRY

L’APPRODO AL VERONA –Sono arrivato al Verona dopo la mia stagione al Venezia. Ho parlato con Marroccu, l’ex direttore sportivo.  Mi ha fatto sentire a casa. Per me era una grande occasione di restare in Serie A e di continuare la mai avventura Italia nella massima seria con un club storico, perché l’Hellas Verona ha vinto il campionato italiano”.

LA VITA IN CITTÀ –Verona è una città bellissima e ha molti lati positivi per chi ha una famiglia come me. È molto importante vivere in una città che non sia né troppo grande né troppo piccola, ma a misura d’uomo. Adoro fare una passeggiata in centro, andare al ristorante, prendere un caffè o un gelato o semplicemente passeggiare lungo l’Adige. Sono un uomo semplice con un vita ordinaria. Mi piace passare il tempo con la famiglia e gli amici. Castel San Pietro è il posto più bello della città, perché puoi ammirarla tuta dall’alto. È  la prima cosa che ho visto quando sono arrivato a Verona, ho visto quanto era bella e ho deciso di vivere in centro ed entrare a far dei veronesi”.

IL RAPPORTO CON I TIFOSI –Amo Verona non solo per la sue bellezza ma anche per la sue gente, gentile e disponibile. Il calcio è come una religione qui, è davvero impressionante vedere come lo vivono. È molto importante avere un rapporto con i tifosi, con le persone che vivono qui, penso che apprezzino questa connessione. Sono molto orgoglioso di far di questo club, soprattutto perché i tifosi rispettano il nostro spazio personale. È bello vivere da professionista a Verona. Non conosco il dialetto veronese, però so che i tifosi si chiamano “butei”, è l’unica cosa che conosco”.

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