La Lazio fa visita all’Udinese nel posticipo domenicale della 36ª giornata di Serie A. Se da parte della Lazio gli obiettivi sono chiari, anche da parte dei bianconeri si sogna una folle qualificazione in Europa.
I bianconcelesti vogliono vincere, per sfruttare il passo falso dell’Inter e tradire le speranze di Atalanta e Milan, vittoriosi rispettivamente contro Verona e Sampdoria sabato, e della Roma, in scena domani contro la Salernitana. Per l’Udinese, invece, il percorso è decisamente in salita: il 12º posto in classifica sembra proibitivo, ma non è da escludere un incredibile risdsalita fino all’8ª piazza. A quel punto servirà solo sperare in circostanze favorevoli, che liberino un posto per la Conference League all’ottava qualificata.
PRIMO TEMPO SENZA RETI
Le motivazioni delle due squadre si vedono tutte in un primo tempo a secco di gol, ma non di emozioni. Masina e Udogie sono i due giocatori più incisivi e attivi, tra i friulani, nella prima frazione. Le azioni veloci passano soprattutto dai loro piedi, in virtù di una squadra profondamente colpita da infortuni e indispinibilità varie. Per la Lazio, invece, si viaggia decisdamente sul binario Felipe Anderson–Immobile.
Il primo brivido arriva al 4′, ma non si tratta di un’azione da gol: Milinkovic-Savic cade male dopo un contrasto e costringe lo staff medico ad entrare in campo. Momenti di apprensione, ma il Sergente stringe i denti e resta in campo. Al 20′ Silvestri deve sporcarsi i guantoni su una bella incornata di Immobile su suggerimento di Zaccagni, mantenendo il risultato sullo 0-0. Al 39′ è ancora la Lazio a fartsi viva: stavolta Luis Alberto calibra un tracciante dalla distanza, che fischia accanto al palo.
Poca Udinese in zona gol: Beto non sembra acceso come dovrebbe ed Samardzic, schierato come seconda punta di movimento, non ha trovato i pertugi che Sottil sperava di sfruttare.
SECONDO TEMPO
Se il primo tempo di Silvestri si era chiuso in positivo, la ripresa si riapre ancora meglio: Immobile serpeggia tra le gambe dei difensori biancocelesti e prova un tocco insidioso in controtempo, ma la manona dell’estremo di casa gli nega il gol. Gesto tecnico da applausi che avviene dopo neanche tre giri di lancetta e provvede a riaccendere subito le ostilità.
All’ora di gioco, però, il duello tra bomber e portiere lo vince il giocatore biancoceleste. Masina tenta il tackle su Immobile in area di rigore, ma arriva con netto ritardo sulle gambe del giocatore: per Pairetto è calcio di rigore. Dal dischetto il numero 17 non sbaglia e spiazza Silvestri per l’1-0. Il gol galvanizza la Lazio e spegne quasi del tutto l’Udinese, con i padroni di casa che si rintanano pian piano nella loro area di rigore. Qualche minuto più tardi, infatti, Luis Alberto disegna un ottimo corner per la testa di Romagnoli, ma il colpo di testa del difensore si stampa sul palo. Si resta 1-0 per i capitolini, ma l’Udinese sembra nettamente nel pallone.
Gran parte del dominio della Lazio passa anche dall’incisività di Pedro, subentrato a Felipe Anderson tra i due tempi, che alimenta la qualità tecnica e il palleggio della squadra di Sarri. Ne beneficia soprattutto Vecino, che ora ha più libertà di gettarsi in area e dar sfogo alle sue, sempre pericolose, incursioni. Da una di queste scaturisce l’azione da gol di Milinkovic-Savic, su cui Silvestri si mette in risalto ancora una volta: filtrante succoso di Luis Alberto per il serbo, che col mancino prova a superare l’estremo di casa, ma il portiere bianconero non si fa beffare.
L’unica gioia offensiva dell’Udinese arriva dai piedi, anzi, dalla testa di Nestorovski, che al minuto 85 incorna il cross di Perez dalla destra e beffa Provedel. Tuttavia, il pari dura solo una manciata di secondi: il direttore di gara annulla la rete per off-side e il risultato resta favorevole alla Lazio fino al fischio finale di Pairetto, al 94′.