Con lo stretto indispensabile, il Napoli fa bottino pieno alla Dacia Arena. Jorginho fallisce il rigore per buttarsi sulla ribattuta e segnare la sua seconda rete in Serie A con la maglia del Napoli. Basta questo semplice episodio ad un Napoli sorprendentemente brutto per ritornare in cima alla classifica. In una settimana non si può stravolgere il mondo, ma Oddo ha almeno portato un po’ di ordine tra le fila friuliane. Per quanto lo si possa negare, la testa dei partenopei era già rivolta alla partita di venerdì. La stanchezza del doppio impegno poi ha influito sulla tenuta fisica degli azzurri.
FANTASMA
Bisogna iniziare dalle note dolenti, o quasi, come Dries Mertens che in campionato è a secco da 3 giornate. L’ultima volta accadeva precisamente un anno fa, ma il ciò che risalta non è il digiuno ma le varie fasi della partita in cui il belga sembra un fantasma. Man mano le difese stanno trovando le contromisure: una coppia di centrali ad ingabbiare il belga, assicura una meno pericolosità del falso nuove azzurro. Un ulteriore motivo da ricercare è la stanchezza che pervade molti partenopei, in primis Mertens e Callejon. La mancanza di fiato e reattività non consentono al belga di andare a prendersi il pallone a centrocampo per creare il vuoto nel mezzo dove s’infilano Callejon e Insigne. Alla Dacia Arena Dries lo si è visto solo nel fallo che ha portato all’ammonizione di Danilo, tutto il resto è noia.
GESTIONE TOTALE
La vittoria di misura è la semplice conseguenza della gestione peculiare della partita da parte dei ragazzi di Sarri. Gli azzurri si sono risparmiati molto e hanno domato facilmente una tigre dalle unghie e dai denti spuntati come l’Udinese. L’unica occasione pericolosa è stato il tiro di Barak quasi alla sirena, nulla di più. La difesa ha retto bene quei pochi tentativi dei friulani di aggredire, Chiriches si dimostra ancora una volta un degno sostituto di Albiol, perdesse anche quella voglia di spingersi in avanti, allora farebbe star più tranquilli i tifosi partenopei e Sarri. Il possesso palla ha decisamente addormentato la partita, fino a trascinarla all’inesorabile fine.
Il Napoli sta maturando sempre di più sotto questo aspetto, ha imparato a vincere sporco ed a gestire i tempi della partita. Dallo stadio non si è mai avuta la parvenza di una piccola possibilità per i bianconeri di pareggiare. A tratti non ci credevano nemmeno i tifosi, il che è tutto dire. Negli anni passati, partite del genere avrebbero rappresentato un rischio enorme per gli azzurri, la maturità sta molto in questo semplice concetto. Infatti quel Udinese-Napoli di 2 anni fa insegna tanto sotto questo aspetto.
RISPOLVERATO
Sorprende tutti, anche gli scettici, Christian Maggio è stato il migliore in campo ad Udine. Il suo ritorno inizia a convincerne molti, è il solito motorino instancabile, seppure d’epoca, ma efficiente quando serve. Non ha più quella grande spinta offensiva, anche il modulo non glielo consente rispetto al 3-5-2 mazzarriano, ma si affaccia una sola volta e conquista il rigore dei 3 punti. In difesa non commette alcuna sbavatura, con questo avversario non era un’impresa, ma da quel lato non si passa. Nonostante ciò, l’undici partenopeo non può ricoprire quel ruolo costantemente. Il motivo non è la tenuta fisica, bensì la mancanza di spinta a sinistra. Hysaj non è Ghoulam, ne tantomeno Mario Rui. Non disdegna, fa il suo compitino, ma si può limitare solo a quello. Il Napoli spinge forte sulla sinistra, la catena Hamsik-Hysaj-Insigne dev’essere la risorsa offensiva maggiore. L’albanese però si trova a piedi invertiti, con il sinistro riesce a far ben poco, limitando così il gioco da sinistra. Urge il ritorno di Mario Rui e il possibile acquisto di un altro terzino.
SPACCACAMPIONATO
Questo Venerdì, a 8 chilometri da Spaccanapoli ci sarà la partita che rischia di spaccare il campionato, di creare un solco decisivo per le sorti di questa Serie A. Probabilmente una partita di tale importanza non si vedeva in Serie A proprio da quel Juventus-Napoli deciso da Zaza. La classifica ha una sua importanza piuttosto relativa, perché ne abbiamo viste di tutte, la Juve di 2 anni fa ce lo insegna. La reazione mentale che può scaturire dal risultato di questa partita può decidere il campionato. Un’ipotetica vittoria della Juventus potrebbe tramortire il Napoli e dare convinzione alla Juventus e ai tifosi, che al momento sono convinti a metà. Se il Napoli vincesse, la squadra volerebbe sulle ali dell’entusiasmo realizzandosi della propria forza, attenzione poi alle vertigini. Nel frattempo occhio all’Inter che può fare il terzo in comodo e sarà guardingo, aspettando il momento giusto per azzannare.
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