Il 6 settembre 2018 ha avuto il via ufficialmente la prima edizione della Uefa Nations League. Questa nuova competizione è stata creata dalla Uefa e voluta fortemente in passato da Platini per eliminare del tutto le amichevoli e rendere più competitivi gli incontri tra le varie nazionali, al fine di garantire un maggiore spettacolo ai tifosi. Molti sono rimasti stupiti, se non confusi, dal format del nuovi torneo continentale che prevede molte innovazioni. Innanzitutto assicura quattro posti per la fase finale degli Europei ma soprattutto stabilisce nuove regole sul ranking continentale in vista dei futuri gironi di qualificazione, così da non sottovalutare gli impegni nazionali.
Nonostante ciò comunque l’obiettivo primario è quello di garantire maggiore bellezza e competizione a delle partite, come le amichevoli internazionali, troppo spesse opache e poco accattivanti in passato.
A=X?
No non stiamo parlando di matematica ed equazioni, ma molto più semplicemente del trend visto in questi primi due giorni della competizioni, soprattutto nelle partite più importanti. La coppa,che si divise in quattro leghe( A, B, C, D) in base all’attuale ranking Uefa, prevede quattro gironi con un vincitore finale per ognuno di questi che potrà accedere alla categoria superiore o nel caso della prima divisione alla vittoria finale. Proprio da quest’ultima ci si aspetta molto viste la presenza delle nazionali più gettonate, con in rosa giocatori dalla grande qualità, pronte a regalarci partite di primo livello e dallo spettacolo supremo. Sebbene queste siano le premesse fino ad ora abbiamo potuto assistire ad incontri spenti, contraddistinti più dal voler annullare l’avversario che dal dominarlo, ma soprattutto ancora è ben presente l’idea che si stia partecipando a delle amichevoli, cosa che la Nations League doveva eliminare sin da subito.
L’esempio più eclatante è stato il match tra Francia e Germania, che si è concluso con uno sterile 0-0, dove i due colossi del calcio europeo sono apparsi stanchi e a volte anche svogliati, senza neanche troppe idee di gioco. Per i campioni del mondo comunque si sono messi in mostra positivamente Lucas Hernandez e il debuttante Areola, destinati a diventare colonne della nazionale transalpina.
Più scoppiettante e accesa sicuramente la gara tra Italia e Polonia terminata 1-1, che ha fatto capire come regni ancora l’equilibrio nella divisione maggiore della Uefa Nations League. Le due compagini si sono divise la partita, con i polacchi molto più arrembanti e preparati nel primo tempo, al cospetto degli azzurri più imprecisi e senza idee nei primi 45′,ma ordinati e decisi nella ripresa grazie agli ingressi di Bonaventura e Chiesa. Fino ad ora comunque si sono visti buoni spunti alternati a momenti meno accattivanti, anche se il meglio della nuova competizione deve ancora arrivare.

BUON PROGETTO O INUTILE PRETESA?
Le intenzioni comunque rimangono buone e in parte sembrano essere quelle giuste, visto il malcontento generale espresso negli ultimi anni per gli incontri amichevoli. Nelle prime due giornate le risposte più piacevoli sono arrivate dalle categorie minori con il pirotecnico 4-1 nel derby britannico tra Galles e Irlanda con un Bale in grande spolvero, voglioso insieme alla sua nazionale di tornare ai livelli degli Europei francesi. Oltre a ciò anche Turchia-Russia è stato un match molto equilibrato, che ha visto i sovietici vincere dopo novanta minuti di dura battaglia. Appare chiaro quindi come in questo momento siano le nazionali di “seconda fascia” a rivestire il ruolo da protagoniste, vista la loro voglia di diminuire il gap con le squadre più forti e di entrare a far parte della prima lega del torneo.
Ad oggi quindi i giudizi sono ancora rimandati, a causa anche dello scarso numero di partite effettuate, ma comunque non si possono negare le potenzialità di questa nuova competizione, pronta a diventare, oltre che una vetrina per i più giovani, anche un punto fermo per la Uefa e per tutto l’Europa calcistica.
