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Roma - Atalanta: uguali e contrari

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Roma – Atalanta: uguali e contrari

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Umori diversi. Obbiettivi simili. Stesse motivazioni. Riassunto della vigilia di Roma -Atalanta. La spinta del nuovo anno che combina con la voglia o necessità di cominciare il girone di ritorno presentandosi dopo la sosta con minor pressione. Due situazioni simili ma allo stesso tempo opposte. Roma e Atalanta chi per ripartire, chi per riprendersi quello sfortunatamente lasciato 19 giornate fa.

BOTTI DI CAPODANNO

Come ribadito da Di Francesco l’importanza – e la difficoltà – della partita contro l’Atalanta è di prim’ordine. Ma non si può far a meno ti dedicare attenzione necessaria (o meno, a seconda della propria visione del calcio) al polverone sollevato da Nainggolan e al provvedimento preso dalla Roma riguardo il comportamento tutt’altro che esemplare del giocatore, condiviso con milioni di seguaci e haters (slang d’oggi) affamati di potere inquisitorio.

Inutile rivangare i fatti che sono quasi di dominio pubblico avendo infestato ogni qualsivoglia interfaccia social. In ogni caso, il provvedimento si è manifestato nella non convocazione di Nainggolan per la partita contro l’Atalanta.

In base alla linea guida dettata sempre dalla società, pienamente condivisa da me e accettata da Radja il giocatore domani non sarà convocato. Questa decisione si lega a un modo di fare che deve essere continuativo per chiunque vesta e rappresenti la Roma. Sono cose che sono inaccettabili e quindi non saranno più accettate. Chiunque sbaglierà pagherà nello stesso modo. Questa è la linea.

Alla corretta e esemplare ma tutt’altro che univoca – per il modesto parere di chi scrive – soluzione adottata dalla società corrisponde un flusso di pensieri e pareri uguale e contrario riguardo conseguenti controindicazioni che potrebbero scatenarsi.
L’importanza tecnica, tattica e – almeno in campo – comportamentale di Nainggolan è indiscutibile. Passa da allenatore a allenatore senza incontrare ostacoli e crolli difesi poi da presunta incomprensione giocatore-allenatore. Casomai notevoli sono i picchi di rendimento che Radja ha incontrato. Esemplificativa e la parentesi sotto il “controllo” di Spalletti.
Da qui si inscena dunque la riflessione sul risvolto tecnico dell’esclusione di un giocatore così importante alla vigilia di una partita – come detto – di notevole rilevanza nell’economia del cammino giallorosso.


In parole povere, la rinuncia a Nainggolan è sicuramente una lodevole presa di posizione societaria ma altrettanto una rischiosa mossa – in termini tecnici – che potrebbe intaccare nel percorso giallorosso contro l’Atalanta.
A seguito anche del significato che la gara porta con sé.

Peggior squadra non potevamo trovare ora, dobbiamo compattarci ed essere determinati.

-Di Fracesco dixit.

La Roma infatti non conosce vittoria dal 16 dicembre – Fazio deus ex machina della questione Cagliari – prima dell’inglorioso trittico Torino (Coppa Italia)-Juventus-Sassuolo. Eliminazione dalla Coppa Italia, sconfitta in un potenziale scontro “diretto” e un punto regalato agli ospiti emiliani.

Trittico che ha restituito alla Roma un chiaro allarme in zona gol visto che nelle tre gare il reparto offensivo ha trovato gloria – vana – solo con Shick in Coppa Italia e si è dovuto arrendere dal dischetto a Milinkovic-Savic sempre nella stessa occasione. Un “male” più volte ribadito da Di Francesco in conferenza stampa.

Non siamo stati per niente bravi a finalizzare, perché tiriamo quanto il Napoli.

Buona materia prima ma mano d’opera carente. Almeno negli ultimi periodi.

Tutto che si somma nel fondamentale e necessario risultato positivo con cui uscire domenica alle 19.45 – minuto più, minuto meno –  dall’Olimpico.

Nainggolan dunque non ci sarà. Fuori dubbio la titolare miglior difesa del campionato con il centrocampo che invece deve far a meno di De Rossi, benzina che alimenta il fuoco delle riflessioni sull’esclusione del 4 giallorosso. Dentro dunque Pellegrini e Gonalons, con il dubbio Gerson che resiste. Davanti Perotti-Dzeko-El Shaarawy indiscutibile trio che ha dato maggiori risposte fin qui.

…e Shick?

Non giocherà, e qualora lo facesse non insieme a Dzeko. Gli abbiamo dato comunque troppo peso, me compreso.

SITUAZIONI UGUALI E CONTRARIE

Altrettanta importanza veste la partita nell’ottica bergamasca. Natale amaro anche per i nerazzurri usciti malconci dal confronto – perso – col Cagliari capace dunque di far soffrire la dea come i giallorossi. Contrario però l’umore sì ridimensionato dal 2-1 contro i sardi ma forte della precedente spedizione gloriosa a San Siro contro il Milan e dall’altrettanto lodevole vittoria in Coppa Italia al San Paolo contro il Napoli capace di rinvigorire l’entusiasmo affievolito qualche giorno prima. Entusiasmo riacquistato dopo la qualificazione “eroica” contro i partenopei capolista ma facilitata – se così si può dire – dall’undici rivisto di Sarri che rafforza le tesi sul suo cattivo feeling con le seconde linee.

Detto dell’umore, la situazione in classifica però non è così rosea. Minata dalle gloriose fatiche europee la dea si presenta all’Olimpico con una magra saccoccia di 27 punti (6 infatti in meno della scorsa stagione) e di un nono posto (rispetto al sesto di un anno fa) incalzato dal Milan (col “bonus” della partita contro il Crotone) e dal Torino “forte” del cambio in panchina.

Necessità di punteggio triplo anche per Gasperini costretto a fare i conti e a limare il pericoloso eccesso di entusiasmo che l’approdo alle semifinali di Coppa Italia potrebbe portare con sé.
Gasperini forte però di un Papu che le ultime due gare hanno consegnato ritrovato, rinvigorito dai gol al Cagliari e al Napoli.
Alimentato poi dalla voglia di vendetta per riprendersi quello che 19 giornate fa anche la fortuna gli aveva tolto.

Rispetto alle questioni romane problemi di formazione non affliggono l’Atalanta. Titolarissimi previsti all’Olimpico con Cristante sulla linea di centrocampo e
sulla trequarti.

Situazioni uguali e contrarie. Questa sarà Roma-Atalanta.

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Calcio Internazionale

La Rassegna Social del Diez – Il Siviglia vince l’Europa League

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Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

 

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Le partite del giorno – Giovedì 1 giugno

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Il calcio, si sa, non si ferma mai: ogni giorno, da ogni angolo del pianeta, giocatori di tutto il mondo sono pronti, con le proprie giocate sul rettangolo verde, a regalare emozioni ai tifosi. Numero Diez vi presenta quindi le principali gare che ci attendono nella giornata di oggi.

SERIE B

Ore 20:30 Brescia-Cosenza

EREDIVISIE

Ore 18:45 Heerenven-Twente

Ore 21:00 Utrecht-Sparta Rotterdam

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Calcio Internazionale

Mourinho: “Parlerò con la società. Non posso dirvi che rimango”

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Una finale di Europa League intensa, vissuta, lunghissima, logorante per tutti quei tifosi che sono rimasti incollati alla TV. Mourinho è alla sesta finale europea nella sua carriera ed alla seconda con la Roma, uno score sicuramente non indifferente per quello che è uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Purtroppo, alla fine si è dovuto arrendere al Siviglia. Per la prima volta, Josè Mourinho deve abdicare in una finale. Queste le sue parole nel post partita.

PARTITA – “Sono morti di stanchezza fisica, mentale. Per un risultato ingiusto con tanti episodi. Siamo orgogliosi, puoi perdere una partita ma mai la tua dignità e personalità. Ho vinto 5 finali e ho perso questa, torno a casa più orgoglioso. I ragazzi hanno dato tutto.”

RISULTATO – “Sono attaccato alla maglia, alla nostra natura. Prendiamo le cose con serenità e umiltà, lavoriamo tanto. Ognuno reagisce in un modo diverso, uno piange e l’altro no ma siamo tristissimi tutti. Arriviamo a casa morti di stanchezza e per il risultato ingiusto. Grande partita, grande finale, un arbitro che sembrava spagnolo ma abbiamo dato tutto. Lamela doveva prendere il secondo giallo, non lo prende e diventa rigorista.”

FUTURO – “Vado in vacanza lunedì. Se fino a lunedì abbiamo tempo di parlare allora parleremo, se no vado in vacanza e poi si vedrà. Devo lottare per questi ragazzi e non posso dirti oggettivamente che rimango. Sono un uomo serio, ho detto alla società che sarebbero i primi a sapere di un contatto con un club. Ci ho parlato a dicembre per la nazionale portoghese, dopodiché non ho avuto nessun contatto. Ho un anno di contratto con la Roma e al momento la situazione è questa.”

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Europa League

Siviglia-Roma 1-1 (4-1 d.c.r.), le pagelle: brilla Dybala, male Gudelj

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Lamela

Il Siviglia vince l’Europa League. Percorso straordinario dei ragazzi di Mendilibar, con il club spagnolo che si conferma una sentenza della competizione. Infatti, è la settima volta che il Siviglia porta a casa l’Europa League. Decisiva la vittoria ai calci di rigore.

LE PAGELLE DEL SIVIGLIA

Bono 7: incolpevole sulla rete di Dybala. Un paio di parate monstre che proteggono il risultato.

J.Navas 6: molto propositivo in fase offensiva, mette in difficoltà Spinazzola sulla fascia (Dal 94′ Montiel 6: prova a creare insidie ma il tempo non gli concede di prendere ritmo).

Badé 5.5: si fa fregare dallo scatto di Dybala in occasione del gol dell’1-0. Diverse sbavature nel corso del match.

Gudelj 5: si trova un po’ in difficoltà negli attacchi della Roma, soprattutto perché dalla sua parte si aggira uno scatenato Dybala. Rischia un rigore ingenuo, dando un calcio in testa ad Abraham a metà del primo tempo (Dal 126′ Marcao sv).

Telles 6.5: soffre Dybala, ma in fase offensiva riesce a creare pericoli sulla fascia mancina. Sale molto nel secondo tempo (Dal 94′ Rekik 6.5: entra con voglia e fa ammonire Zalewski. Molto dinamico e pericoloso.).

Rakitic 6: fatica a contenere gli attacchi giallorossi. Trova, tuttavia, un palo clamoroso alla fine del primo tempo.

Fernando 6: uno dei pochi che prova a rendersi pericoloso, seppure il suo ruolo non sia poi così offensivo (Dal 128′ Jordan sv).

Ocampos 6: inizialmente sembra poter diventare pericoloso, si spegne e si accende a tratti.

O.Torres 6.5: molte azioni passano da lui. Si sacrifica e corre molto, dando una mano anche in difesa (Dal 46′ Suso 6.5: molto frizzante, riesce a rendersi pericoloso e a pochi minuti dal suo ingresso fa ammonire Mancini).

Gil 5.5: un totale fantasma. Non riesce ad incidere, così come i compagni di reparto nel primo tempo (Dal 46′ Lamela 6: incontenibile, riesce a svariare su tutta la trequarti con una super dinamicità. Rischia un rosso molto molto ingenuo sbracciando su Ibanez).

En-Nesyri 5.5: un po’ in ombra. Qualche sponda, ma c’è poco di concreto. Costantemente ingabbiato.

All. Mendilibar 5.5: squadra che imposta in maniera sterile e astratta, senza riuscire a concretizzare le occasioni.

LE PAGELLE DELLA ROMA

Rui Patricio 5.5: viene beffato dalla deviazione di Mancini in occasione del pareggio. Rischia di buttare tutto nel finale con una papera non concretizzata dal Siviglia.

Mancini 6.5: palla da visionario servita a Dybala per il gol dell’1-0. Sfortunato nel trovare la deviazione che si trasforma in autogol.

Smalling 7: il solito muro. Imponente al centro della difesa, mette in tasca gli attaccanti del Siviglia e sventa tutti i palloni che insediano l’area.

Ibanez 6.5: prestazione solida, come tutta la difesa della Roma. Bravissimo in fase di copertura e di impostazione.

Celik 6.5: passa da lui l’azione del gol dell’1-0. Bravo nel spezzare il gioco per non far prendere ritmo al Siviglia (Dal 91′ Zalewski 6: prova a creare qualche insidia offensiva, con poco successo).

Cristante 6: prestazione sufficiente del centrocampista giallorosso che si dimostra un valore aggiunto nei calci piazzati.

Matic 7: importantissimo in entrambe le fasi di gioco per la Roma. Strappi offensivi e chiusure importanti in difesa (Dal 119′ Bove sv).

Spinazzola 6: si divora la rete dell’1-0 nelle battute iniziali del match. Prova a rendersi pericoloso e cerca di salire in cattedra (Dal 106′ Llorente sv).

Pellegrini 6.5: prestazione di sacrificio del capitano giallorosso che svolge la doppia fase in maniera buona ed efficiente (Dal 106′ El Shaarawy sv).

Dybala 7.5:  indescrivibile. Elegante in fase offensiva, un pericolo costante per la difesa del Siviglia. Il gioiellino della Roma brilla e porta i giallorossi in vantaggio dopo la mezz’ora di gioco (Dal 68′ Wijnaldum 5.5: soffre con tutta la squadra un Siviglia che cerca la vittoria a tutti i costi. Non entra mai in partita).

Abraham 7: molto ispirato, va ad un passo dal gol più di una volta ma Bono e la sfortuna si oppongono (Dal 75′ Belotti 6.5: prova a mettere lo zampino vincente, seppure sia una partita che ha difficoltà a sbloccarsi).

All. Mourinho 6: la squadra parte molto bene, ma poi soffre tanto nel secondo tempo.

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