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Un altro talento olandese per il Barcellona

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Un altro talento olandese per il Barcellona

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Nonostante sia in piena corsa per tornare a realizzare il Triplete, il Barcellona sta già pensando alla prossima stagione. La società blaugrana è molto attiva in sede di calciomercato per anticipare i club rivali nella corte di nuovi talenti da portare nel luna park del Camp Nou.

La strategia dell’anticipo ha funzionato per Frenkie de Jong, ancor prima che il 21 dell’Ajax si mostrasse al mondo intero. Stessa sorte potrebbe toccare a Matthijs De Ligt, il capitano della barca ajacide per il quale il club catalano ha fatto passi da gigante negli ultimi giorni.

Il Barcellona, però, si muove anche per giovani talenti non ancora conosciuti all’Europa intera, ma destinati a diventarlo magari con la stessa maglia indossata da Leo Messi. È il caso di Ludovit Reis, che gli appassionati del campionato olandese hanno imparato ad ammirare partita dopo partita. Probabilmente, ne è rimasto fulminato anche qualche dirigente blaugrana.

FORTE PERSONALITÀ

Ludovit Reis è un calciatore classe 2000 nato nel capoluogo dell’Olanda settentrionale, la città di Haarlem. Le sue origini sono slovacche, anche se il ragazzo ha scelto di giocare con la nazionale orange. Attualmente fa parte della selezione U19, con la quale vanta già 6 presenze.

Ha iniziato a dare i primi calci al pallone con l’SV Hoofddorp, squadra amatoriale olandese. Da qui, nell’estate del 2015, è passato al Groningen, club della massima serie del campionato olandese. Ovviamente, appena 15enne, ha iniziato nelle giovanili della società biancoverde, prima nel gruppo U17, poi in quello U19.

Si è contraddistinto per estro e personalità, qualità che il 15 ottobre del 2017 lo hanno portato ad esordire in Eredivisie all’età di 17 anni contro l’Az Alkmaar. Ciò che però ha stupito di lui non è stata tanto l’età del debutto tra i grandi, ma la continuità di rendimento che finora ha avuto.

Reis, in breve tempo, ha conquistato l’etichetta del classe 2000 con il maggiore minutaggio nel campionato olandese. Nel giro di due anni, ha totalizzato ben 40 presenze in Eredivisie per un totale di 3200 minuti giocati. Se si considera che si sta parlando di un 18enne, si possono definire numeri impressionanti che rivelano la forte personalità di questo giovane talento. In campo, ha movenze e compie giocate da veterano.

Il lato psicologico è uno dei suoi principali punti di forza ed è un tratto che gli sarà di grande aiuto nello sviluppo di una carriera ad alti livelli.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Ludovit Reis è un calciatore che per talento è proprio destinato ai più grandi palcoscenici d’Europa. L’interesse del Barcellona è frutto di qualcosa di più di una semplice scommessa perchè in campo l’olandese sta dimostrando un valore notevole per un giocatore della sua età.

È capace di ricoprire più posizioni in mezzo al campo o anche in avanti (come ala offensiva), anche se il ruolo da mediano è quello che gli calza meglio. In questa funzione può esaltarsi nella doppia fase di gioco, rompendo il gioco avversario e dando il via all’azione della propria squadra. Il suo stile di gioco si racchiude proprio in questi due compiti.

Nonostante sia molto giovane, sa già leggere molto bene il gioco, qualità determinante nelle sue prestazioni. In fase di non possesso, è un ottimo recupera palloni proprio perchè capta il pericolo intervenendo con tempi giusti, spesso in anticipo. Statisticamente, è il migliore dell’intero campionato olandese per palle recuperate (2,3 a partita).

Seppure non abbia una struttura fisica possente, è rognoso per gli avversari il suo apporto in difesa. È molto forte nei tackles, i quali ne vince 1.9 a partita piazzandosi undicesimo nella classifica dell’Eredivisie per questa particolare abilità. Non è da meno nei duelli aerei, in cui ha una media di successo ogni 90 minuti del 2.3, tra i migliori della squadra di appartenenza.

https://www.youtube.com/watch?v=yyBwc1gJzT8&t=68s

 

Quando, invece, il pallone ce l’ha tra i piedi mostra classe ed eleganza. Possiede una tecnica sopraffina da numero diez, per questo motivo può anche collocarsi sulla trequarti, fin dove spesso si spinge in fasi alterne. Non ha ritmi estramamente elevati, ma riesce ad avanzare palla al piede senza che nessuno gliela sradichi. Ha estro e precisione, è bravo soprattutto nell’ultimo passaggio e sa disimpegnarsi in spazi stretti con l’utilizzo di entrambi i piedi, nonostante preferisca il destro.

Non segna molto perchè tenta spesso il tiro da fuori area, che realizza con molta leggiadra e poca potenza, alla ricerca più della giocata spettacolare che del risultato.

In definitiva, è un giocatore che assicura senso della posizione, rottura e sviluppo del gioco e tanta qualità tecnica nei passaggi e nelle giocate. Può migliorarsi fisicamente, irrobustendosi considerato che è ancora un po’ “leggerino”.

FUTURO BLAUGRANA

In passato lo aveva seguito il Liverpool, anche se ora il suo futuro si sta colorando sempre più di blaugrana. Qualche ora fa è arrivata la conferma dell’amministatore delegato del club che detiene il cartellino di Reis:

La trattativa non è ancora chiusa, ma stiamo seriamente considerando il trasferimento di Reis al Barcellona

Il trasferimento si potrebbe chiudere intorno ai 5 milioni, una cifra che esalta il talento dell’olandese considerato che il suo valore, secondo transfermarkt, si attesta intorno al milione. Il classe 2000 si aggregherà inizialmente con il Barcellona B, ma possiede le qualità per essere considerato in tempi rapidi per la prima squadra.

Il Barcellona rappresenta la squadra ideale per esaltare la sua fantasia calcistica formando nel futuro una fantastica coppia di centrocampo con Frenkie de Jong.

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Ancora guai per Sandro Tonali: accusato di cattiva condotta dalla FA

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Non c’è pace per Sandro Tonali. La FA ha infatti appena comunicato che il centrocampista è accusato di cattiva condotta per via delle presunte violazioni delle regole sulle scommesse della federazione calcistica inglese. Il centrocampista ancora sotto contratto del Newcastle avrebbe violato la regola FA E8 ben 50 volte con scommesse su partite di calcio durante i suoi primi mesi ai Magpies. Il giocatore ex Milan ha adesso una settima per dare sue risposte e ordire una strategia difensiva. Di seguito il comunicato della FA.

COMUNICATO – Sandro Tonali has been charged with misconduct in relation to alleged breaches of The FA’s Betting RulesIt’s alleged that the Newcastle United midfielder breached FA Rule E8 50 times by placing bets on football matches between 12 August 2023 and 12 October 2023.
Sandro Tonali has until 5 April 2024 to respond.

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Flash News

Kvaratskhelia in dubbio per l’Atalanta: oggi la decisione

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Khvicha Kvaratskhelia, giocatore del Napoli - Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League

Nella giornata di oggi Khvicha Kvaratskhelia farà ritorno a Napoli. Nel corso del match contro la Grecia che è poi valso la qualificazione a EURO24 con la sua Georgia, l’esterno sinistro è stato costretto ad uscire dal campo a causa di un dolore all’inguine. La sua nazionale ha poi vinto lo stesso ai calci di rigore. La sua presenza contro l’Atalanta resta ancora in dubbio.

LE CONDIZIONI DI KVARATSKHEILA

Come riporta Il Mattino, Kvaratskhelia sarà valutato nelle prossime ore dallo staff del Napoli. La speranza è che si tratti solo di un affaticamento muscolare. Se così dovesse essere la sua presenza in campo per la sfida contro l’Atalanta non sembra essere in discussione. Se invece si dovesse trattare di uno stiramento il georgiano dovrà stare ai box per qualche settimana. il Napoli aspetta il rientro di Kvaratskhelia per capire se sarà necessaria o meno una risonanza magnetica. Vedendo i video che sono circolati sui profili social dello stesso georgiano, che lo ritraevano festeggiare coi compagni, la speranza è che davvero non sia nulla di grave. Il popolo azzurro dovrà restare con il fiato sospeso ancora per qualche ora. Ricordare l’importanza della sfida contro l’Atalanta è quasi superfluo: si potrebbe trattare infatti dell’ultima chance per la Champions League.

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Calcio Internazionale

Futuro Lewandowski: l’Arabia un’opzione ma attenzione all’Atletico

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Barcellona Lewandowski

Il futuro di Robert Lewandowski è molto incerto. I media spagnoli parlano da qualche settimana di un interesse molto forte da parte dell’Arabia Saudita. Si parla addirittura di un’offerta da 100 milioni di ingaggio, cifre folli che potrebbero far vacillare l’attaccante polacco. Secondo quando riporta Sport ES però, su Lewandowski ci sarebbe anche un interesse di un altro club spagnolo: l’Atletico Madrid. Nonostante la rivalità sportiva tra Barcellona e Atletico, le due società hanno spesso fatto affari insieme, quindi quest’operazione non sembra del tutto impossibile.

Lewandowski non sembra voler andare via da Barcellona, ma il club catalano sta prendendo in considerazione una sua possibile cessione, in quando per contratto, l’ingaggio del giocatore è destinato a salire con il passare degli anni. Il classe ’88 ha segnato 20 gol e fornito 9 assist in 39 partite totali: numeri ancora una volta super. La carta d’identità però recita 35 anni e anche per questo motivo il Barcellona potrebbe decidere di sacrificare il suo bomber per puntare su un giocatore più giovane come Vitor Roque, andando ad allinearsi con la politica del club degli ultimi anni.

Una cosa è certa: chiunque riuscirà ad accaparrarsi il contratto di Lewandowski sarà autore di un affare. Basterà solo aspettare per vedere con quale maglietta segnerà una valanga di gol il prossimo anno.

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Calcio Internazionale

ESCLUSIVA – Andrea Compagno, dalla chiamata in Nazionale di Mancini all’avventura in Cina

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Andrea Compagno

Andrea Compagno si è da poco trasferito in Cina, al Tianjin Tiger Football Club, lasciando lo Steaua Bucarest dopo 1 anno e mezzo di gol e grandi soddisfazioni personali. Compagno è nativo di Palermo, nel quale gioca con le giovanili della squadra della città prima di trasferirsi al Catania. Inizia dunque il suo girovagare per l’Italia, sempre giocando nei vari gironi della Serie D, ma senza mai incidere veramente. La sliding doors della sua carriera porta il nome di San Marino, dove va a giocare accasandosi al Tre Fiori.

All’ombra del Titano Compagno vince campionato e coppa, venendo eletto nella stagione 2018/2019 miglior giocatore straniero e capocannoniere del campionato con 22 gol. Trova anche il tempo di segnare il suo primo gol internazionale durante i preliminari di Europa League. Tutto ciò gli vale la chiamata del Craiova, nella Serie B romena, che vince al primo tentativo. L’impatto in SuperLiga è ottimo, tanto da convincere lo Steaua Bucarest (oggi FCSB) a comprarlo per 1.5 milioni di euro, più una clausola del 10% sulla futura rivendita. Nel 2022 è il miglior marcatore italiano nei massimi campionati europei, con Mancini, allora CT della Nazionale, che confida ai media di seguirlo.

La chiamata del tecnico arriva, con la dirigenza dello Steaua Bucarest che riceve la notifica dell’inserimento del loro attaccante nella lista dei pre-convocati di marzo 2023. Andrea Compagno vive il momento più alto della sua carriera, ma inspiegabilmente, all’alba della corrente stagione, arriva la rottura con la società. Il vulcanico presidente dello Steaua, George Becali, cambia improvvisamente opinione su Compagno. Tante le parole dette e riportate dai giornali romeni sulla trattativa che lo ha portato in Cina, ma in esclusiva per l’Italia, Compagno ha spiegato a noi di Numero Diez come sono andate realmente le cose, ripercorrendo questi mesi così difficili per lui. Inevitabile porre uno sguardo su quello che è stato il suo passato, sulle tante fatiche fatte per arrivare dove è oggi, ma anche sul suo futuro, in un altro continente e con la solita voglia di migliorarsi giorno dopo giorno.

ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – LA SERIE D E L’ALL IN CON SAN MARINO

In Italia hai giocato in Serie D, spostandoti dal Sud al Nord sin da molto giovane, con contratti che specialmente all’inizio ti obbligavano ad andare a fare la spesa con la calcolatrice. Che consiglio ti senti di dare a quei ragazzi che stanno vivendo oggi quel tuo momento?

Quello è stato un periodo bello e brutto allo stesso tempo. Lì vedi più passione di quella che trovi a livelli più alti. Andando avanti nella mia carriera ho visto molti giocatori con la pancia piena, che mi hanno fatto pensare a quanti miei vecchi compagni di squadra avrebbero pagato per essere al loro posto. Quello che a me ha salvato è stato vivere nel mio sogno, nella incondizionata fiducia di potercela fare. Vivevo, mi allenavo e giocavo come se fossi in Serie A. Neanche quando prendevo 400 euro al mese la mia testa è andata a cercare altro, un qualcosa di più sicuro. Fondamentale poi è stata la perenne voglia di migliorarmi. Ce l’ho ancora adesso e penso che ce l’avrò fino all’ultimo giorno della mia vita“.

Lo snodo cruciale della tua carriera è stato scegliere di andare a giocare a San Marino. Nonostante non fosse una lega di livello, era un campionato che ti permetteva di giocarti le coppe europee, cosa che nel CV di un calciatore fa la differenza.

Sono coincise due cose. La risoluzione di un problema alle ginocchia in primis, una condropatia rotulea, grazie a un medico di Palermo che ha capito quale fosse il problema. Fino a quel momento io mi ero abituato all’idea di dover giocare a calcio con il dolore. E poi essendo a San Marino mi stavo giocando un trofeo e l’accesso ai preliminari delle coppe europee, cosa che mi galvanizzava. Ho fatto molto bene, trovando anche il gol in Europa e riuscendo ad aprirmi le porte per l’estero“.

Dopo tutto il tuo percorso, dopo tutte le fatiche che hai dovuto affrontare, cosa ha voluto dire per te essere nella lista dei convocati della Nazionale campione d’Europa?  

Ancora adesso mi vengono i brividi a pensarci. Era un buon momento della stagione con lo Steaua, eravamo in una buona posizione in classifica e a coronamento del momento arriva la chiamata. Mi cercavano tutti, ma a me non piace stare sotto i riflettori, volevo essere concentrato sul campo e sulla squadra. Sono orgoglioso se ripenso a ciò che ho fatto e ciò che ho ottenuto, per me era impensabile. L’unico rimpianto è stato poi che la convocazione in sé non si è concretizzata, per cui non ho mai varcato i cancelli di Coverciano. Farlo penso che avrebbe donato a qualche direttore di squadre di Serie A un pizzico di coraggio in più sullo scommettere su di me la scorsa estate. Rimane però tutto così bello e magnifico che per me è impossibile dargli un’accezione negativa“.

ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – L’ESCLUSIONE SENZA PREAVVISO ALLO STEAUA

Il tuo trasferimento dallo Steaua Bucarest ha molto a che fare con i rapporti compromessi con il presidente. La sua opinione su di te quando cambia e perché?

Dopo la stagione dei 21 gol, per cui per me era inimmaginabile in quel momento un cambio di opinione sul mio conto. Inoltre aveva deciso di giocare con il falso 9. Un attaccante con le mie caratteristiche non era più quello che voleva, secondo lui non ero neanche da Steaua Bucarest. Ha fatto si che giocassero punte centrali dei calciatori non abituati a quel ruolo pur di non mettere me. Sono stati 6 mesi d’inferno da questo punto di vista, ma i tifosi mi hanno sempre dimostrato il loro affetto. Mi dispiace per come si è chiusa, se proprio avessi dovuto lasciare lo Steaua, l’ideale sarebbe stato farlo d’estate. Dopo i tanti gol e la chiamata di Mancini, sarebbe stato perfetto andare in crescendo, aumentando l’importanza del campionato“.

C’è stata una concreta opportunità durante quel periodo di fare questo salto di qualità?

Il mio obiettivo era quello di andare in un campionato che fosse più competitivo agli occhi della Serie A, che rimane il mio sogno. Quello olandese o quello belga sarebbero stati perfetti. Un’offerta come quella che desideravo era anche arrivata, dall’Heerenveen in particolare. Offrirono 1.5 milioni, ma il presidente rilanciò a 2. In quel frangente non voleva cedermi, l’obiettivo era entrare nei gironi della Conference League. Nel momento in cui non ci riuscimmo, si convisse del fatto che in campionato avrebbe voluto quel famoso falso 9. Tutto questo però è accaduto poco dopo aver rifiutato l’offerta dell’Heerenveen. Erano arrivate anche proposte dall’Italia, dalla Serie B, ma sentivo che non fosse la tappa ideale per il mio percorso“.

E come mai se il tuo obiettivo è giocare un giorno in Serie A, hai deciso di rifiutare la cadetteria? Per certi versi ti avrebbe avvicinato al suo raggiungimento. 

Se fossi sceso in una lega di secondo livello, avrei poi avuto problemi se un un giorno avessi scelto di tornare all’estero. La Serie B è un campionato di assoluta importanza, con molta più qualità di quella che ne è la sua considerazione in altri paesi, ma fuori dall’Italia si concentrano su altro. Prima di te guardano altri 100 mila giocatori che giocano in campionati di serie superiori, anche se di livello inferiore alla B. Stare all’estero mi ha dato tanto, non voglio perderlo. Oltre quelle c’erano state offerte dal Kazakistan e dall’Ungheria, ma non avrei alzato il livello rispetto la Romania come volevo“.

ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – LA VERITÀ SULLA TRATTATIVA CON IL KONYASPOR

I giornali romeni hanno riportato anche dell’offerta del Konyaspor, in Turchia, che però avresti rifiutato nonostante saresti stato in un campionato con diversi ponti per la Serie A. 

Proprio per tutto il discorso che abbiamo fatto finora sul prestigio del campionato, io do subito la mia disponibilità quando vengo a sapere di quest’offerta da 150 mila euro che avevano fatto al club. Era una trattativa ben avviata, ma sono mancate le condizioni per chiuderla“.

È stata fatta uscire la notizia per la quale l’offerta del Konyaspor non fosse di 150 mila euro, ma di circa mezzo milione, e che tu avessi rifiutato la destinazione preferendo lo stipendio cinese. 

Tutte cavolate, sia le cifre sia il fatto che l’offerta del Konyaspor fosse arrivata insieme a quella cinese. Si era semplicemente inserita una persona che per puro interesse personale prometteva al presidente di fargli arrivare un’offerta più alta dalla Turchia, ma non ce ne era più nessuna in realtà. In Cina stava per arrivare il capodanno cinese, e mi avrebbero dovuto tesserare per forza prima di questa scadenza. Per colpa di questo contrattempo stavo rischiando di non ultimare in tempo i dettagli con il Tianjin“.

ANDREA COMPAGNO IN ESCLUSIVA – LA CINA COME NUOVA TERRA DA CONQUISTARE

Non ti ha spaventato la fuga dei grandi nomi che c’è stata negli ultimi anni dal campionato cinese nel momento in cui lo hai scelto? 

Non posso esserne spaventato. Quelli erano giocatori che percepivano stipendi molto lontani dalla mia situazione. È un’opportunità importante per me, ci sono solo 5 posti per gli stranieri per squadra, e le speranze che ripongono in questi sono alte. Per questo è difficile vedere dei contratti lunghi, ma anche solo entrare nel campionato è complicato“.

Cosa ti ha sorpreso in questi primi mesi lì?

Il livello degli stranieri è molto alto, ma anche tra i cinesi vedo buone individualità. Certo, le mie sono solo prime impressioni, sono appena arrivato, ma è chiaro che loro stiano investendo tanto. Hanno degli stadi enormi e all’avanguardia, nella città dove sono io ce n’è uno da 30 mila posti e un altro da 60 mila. Non hanno però la cultura del centro d’allenamento come casa base, noi ci alleniamo direttamente allo stadio per esempio. È diverso da quello a cui ero abituato. Quello che certamente dimostrano è tanto entusiasmo e tanta organizzazione, che si riflette anche in allenamento. Prepariamo ogni situazione, calci piazzati, rimesse laterali… sto lavorando sulla tattica molto più qui che in passato“.

La Cina porta 4 squadre alla Champions League asiatica, che oltre a essere un’altra competizione internazionale a cui potresti prendere parte, ti potrebbe far vivere delle esperienze con giocatori incredibili. Quanto speri di ritrovarti a giocare il prossimo anno con personaggi del calibro di CR7?

Se non è lui ce ne sono tanti altri. Qui c’è un entusiasmo incredibile anche solo per il campionato, non oso immaginare cosa vorrebbe dire fare la Champions. Sono sincero, come ho fatto appena arrivato in Romania, me la voglio vivere giorno per giorno. Ragiono partita dopo partita con la volontà di farmi apprezza qua come fatto altrove“.

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