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Un classico da Champions

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Un classico da Champions

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Era la grande attesa degli ottavi, le statistiche prima del sorteggio davano al 47% la possibilità che uscisse dall’urna di Nyon un grande classico della competizione, Barcellona – Chelsea. Gli inglesi infatti avrebbero potuto incontrare solo tre squadre: Besiktas, Psg e, appunto, i catalani. E così è stato, sarà blues contro blaugrana.

Oltre che per il numero di incontri tra le due squadre in Champions League (12), questa partita si può considerare un grande classico della competizione soprattutto per le grandi emozioni che queste due squadre hanno saputo regalare quando si sono affrontate. Grandissimi talenti, idee di gioco contrapposte, imprese sfiorate e nervi tesi: tutto questo ha rappresentato fino ad adesso questa partita, diventata appunto un classico da Champions.

Sarà la sesta volta che le due squadre si incontreranno in un doppio turno ad eliminazione diretta (solo Bayern e Real si sono affrontate più volte, otto), per tre volte hanno avuto la meglio i blaugrana, in due casi invece sono usciti vittoriosi i blues. Per quanto riguarda i precedenti totali, si contano quattro vittorie dei blues, tre dei blaugrana e cinque pareggi. Una curiosità: Messi non ha mai segnato al Chelsea, queste partite serviranno dunque alla pulce per sfatare anche questo tabù.

Quali sono dunque le partite che hanno reso Chelsea – Barcellona un grande classico della Champions?

UN GOL NELLA STORIA

Una partita bellissima, quella del ritorno degli ottavi di finale della Champions League 2004-05. A Stamford Bridge il Barcellona deve difendere il 2-1 conquistato all’andata al Camp Nou, ma per i blaugrana la partita prende decisamente una brutta piega.

I blues conducono per 3-0 dopo appena 19 minuti, grazie ai gol di Gudjohnsen, Duff e Lampard. Il Barcellona conquista un rigore che Ronaldinho trasforma, riaprendo così il discorso qualificazione. Al 38’ del primo tempo poi, succede una di quelle cose che rimangono nella storia. Il brasiliano con la diez del Barça sulle spalle, uno dei più forti calciatori di sempre, ci lascia un pezzo della sua eredità. Un gol visto e rivisto troppe volte, uno di quelli che rimane nell’immaginario comune per sempre.

Ronaldinho porta il Barcellona sul 2-3 in questo modo:

Il Chelsea poi trionferà 4-2 grazie al gol di Terry, e si qualificherà per i quarti di finale. Nessuno però può dire che la perla di quella sera di Ronaldinho non sia servita a nulla.

Quel gol è servito eccome, è entrato nella storia come uno dei gesti tecnici più belli di sempre. Uno di quelli che non ci stancheremmo mai di guardare, fate voi se è servito a poco.

UNA PARTITA NELLA STORIA, UNA SQUADRA NELLA STORIA

Ancora Londra, quattro anni dopo. Chelsea e Barcellona si giocano un posto nella finale della Champions League 2008-09. All’andata al Camp Nou un anonimo 0-0, al ritorno tutto è aperto. Essien porta avanti il Chelsea con un grandissimo tiro al volo che si stampa sotto la traversa; i blues dimostrano di essere superiori ai blaugrana e di meritarsi la finale. I padroni di casa però non hanno fatto i conti con l’arbitro Øvrebø, che durante quella serata nega loro almeno due rigori netti.

Alla fine della partita seguiranno numerose proteste, soprattutto da parte di un infuriatissimo Drogba, che si beccherà anche una pesante squalifica. Sì, il Chelsea protesterà perché Iniesta all’ultimo minuto pareggerà i conti, e porterà in finale i blaugrana, dando il via all’era Guardiola. Gli appassionati di questo sport ricorderanno questa partita storica, una partita in cui il Barcellona riuscì a sfruttare le sviste dell’arbitro norvegese, ma soprattutto una gara dalla quale inizierà la grande cavalcata degli uomini di Pep, che quell’anno vinceranno addirittura sei competizioni.

Una partita nella storia, una squadra nella storia.

UN’IMPRESA NELLA STORIA

L’ultimo capitolo di questa rivisitazione storica di un classico della Champions si conclude con un’impresastorica, quella della squadra dell’allenatore italiano Roberto di Matteo, subentrato sulla panchina del Chelsea ad André Villas-Boas. Il tecnico, che aveva vestito la maglia dei blues da calciatore, doveva essere il classico traghettatore. Invece, dopo aver ribaltato la sconfitta contro il Napoli ed essersi qualificato agli ottavi, riuscì anche nell’impresa di battere il Barcellona ai quarti, per poi continuare la sua cavalcata fino alla vittoria finale della competizione, la prima ed unica dei londinesi.

In quella partita al Camp Nou il Barcellona conduce per 2-0, e sembra aver portato a termine la rimonta dopo l’1-0 a favore del Chelsea dell’andata. Ramires però la riapre con questo bellissimo pallonetto.

A quel punto il Barça inizia il suo assedio, e conquista un rigore per un intervento scomposto di Drogba. Messi però sbaglia quel rigore, e il Chelsea riesce sul finale a siglare il gol del 2-2 con Fernando Torres, eliminando i blaugrana e qualificandosi per la semifinale.

Drogba, che poteva con un suo errore essere la causa dell’eliminazione della sua squadra, sarà invece il trascinatore dei blues nella finale contro il Bayern.

Un’impresa che resterà nella storia, iniziata proprio contro il Barcellona.

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Dove vedere Sampdoria-Catanzaro in tv e streaming

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Sampdoria

DOVE VEDERE SAMPDORIA-CATANZARO IN TV E STREAMING – Al Marassi domani pomeriggio per Andrea Pirlo e la sua Sampdoria sarà una partita molto importante quella con il Catanzaro. I blucerchiati sono penultimi in classifica e rischiano di sprofondare in un buco senza fondo. La squadra di Vivarini vuole tornare alla vittoria dopo tre giornate difficili.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

La Sampdoria – dopo la vittoria in apertura di campionato contro la Ternana – non è più riuscita a trovare la vittoria. Per la squadra di Andrea Pirlo sono sei i risultati consecutivi senza i tre punti e momentaneamente la classifica vede i blucerchiati al penultimo posto. Contro il Catanzaro è un banco di prova importante per la Sampdoria per cercare di invertire questo trend negativo. I tifosi pretendono una vittoria, visto il blasone e la storia della società.

Il Catanzaro ha iniziato molto bene questo campionato di Serie B, trovando tre vittorie e un pareggio nelle prime quattro giornate. Nelle ultime tre uscite però la squadra di Vivarini non è riuscita più a vincere e vuole tornare a farlo in un campo difficile come quello di Marassi. Vincere per rilanciarsi e per mandare in crisi totale la squadra avversaria.

DOVE VEDERE SAMPDORIA-CATANZARO IN TV E STREAMING

Il match di domani pomeriggio, ore 16.15, tra Sampdoria e Catanzaro sarà visibile su DAZN. Basterà scaricare l’app su una smart tv di ulti a generazione, oppure su altri dispositivi come Google Chromecast, Amazon Fire Stick Tv o TIMVISION BOX. In alternativa, la partita sarà mandata in onda anche su Sky, in particolare su Sky Sport Calcio (canale 202 del satellite) o Sky Sport (canale 25 del satellite). E’ possibile vedere la partita anche su dispositivi mobili come PC, smartphone e tablet, scaricando le app.

PROBABILI FORMAZIONI

SAMPDORIA (4-3-3): Stankovic; Stojanovic, Ghilardi, Murru, Giordano; Verre, Ricci, Depaoli; Pedrola, Esposito, Borini. Allenatore: Pirlo.

CATANZARO (4-4-2): Fulignati, Katseris, Scognamillo, Brighenti, Krajnc; Vandeputte, Verna, Ghion, Sounas; Donnarumma, Biasci. Allenatore: Vivarini.

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Sousa sul momento della Salernitana: “Meritiamo di più per quanto fatto finora, sono sereno e consapevole”

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Paulo Sousa

Al termine di Salernitana-Inter, partita vinta dai nerazzurri per 0-4, Paulo Sousa ha analizzato il match e quello che è il momento attuale della sua squadra. Le parole del tecnico granata in conferenza stampa:

MENTALITÀ – “Stiamo lavorando tantissimo sul mantenersi emozionalmente in partita. Soprattutto in qualsiasi momento che può portare difficoltà. Ho sentito diversi giocatori abbassare l’intensità dopo il gol che ci è stato annullato. Abbiamo cercato di tirare la corda al massimo a giocatori che poi hanno ceduto anche fisicamente. Lavoriamo sul mantenerci sempre in partita”.

LA PARTITA – “La squadra ha percepito quello che doveva fare ed è cresciuta durante la partita fino al primo tiro dell’Inter nel secondo tempo, in cui hanno fatto gol. Bisogna lavorare sulla crescita della squadra anche con i cambi.Oggi siamo riusciti ad essere organizzati. Abbiamo mantenuto più o meno le stesse idee. Abbiamo modificato la struttura rispetto alle ultime partite. I nostri avversari comportano dinamiche diverse”.

OPZIONI – “Normalmente sulla trequarti giocano candreva o kastanos quindi numericamente ci siamo. Abbiamo preso la decisione di portare avanti i nostri quinti per creare spazi sull’esterno. La squadra deve continuare a crederci. Una delle cose migliori che abbiamo è la pressione alta. Abbiamo un numero di giocatori che ci credono e che sanno cosa fare, questo ci permette di creare opportunità. Martegani è sicuramente più incontrista ma ha dato qualità al nostro gioco”.

CLASSIFICA – “La squadra sta crescendo, stanno per rientrare giocatori fondamentali. Credo che in tutte le partite l’efficacia abbia fatto la differenza. Sicuramente quando arriverà i risultati saranno diversi. Credo che per tutto quello che abbiamo fatto meritavamo più punti, ma dobbiamo guardare avanti”.

PANCHINA – “Se mi sento in discussione? Tutti gli allenatori in questo gioco si sentono in discussione. I risultati possono darti più conforto, ma si è sempre in discussione. Sono sempre super sereno e consapevole di quello che faccio.

 

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Miretti si racconta: “Che emozione giocare per la Juventus, mi ispiro a Marchisio”

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In un intervista rilasciata sui canali ufficiali della Lega Serie A, il giovane centrocampista della Juventus Fabio Miretti si è espresso su alcuni temi.

Dopo circa un anno e mezzo di Prima Squadra i tifosi della Vecchia Signora si aspettano quel salto di qualità che permetterebbe al ragazzo di essere un titolare inamovibile. Massimiliano Allegri ha dimostrato di puntare tanto su di lui, schierandolo soprattutto a supporto degli attaccanti.

Nell’intervista il classe 2003 si è detto molto emozionato di vestire la maglia bianconera e ha parlato delle sue caratteristiche tecniche e preferenze in campo.

Ecco le sue parole.

LE PAROLE DI MIRETTI

GIOCARE NELLA JUVENTUS – E’ un’emozione perché uno quando entra qua dentro non si aspetta di arrivare in fondo. In tutto il percorso che fai incontrarai sempre qualcuno che ti dirà che solo uno su tanti ce la fa. Quando sei tu quell’uno su tanti che ce la fa ti guardi indietro. E’ motivo d’orgoglio“.

SU MARCHISIO – Il modello per tutti noi ragazzini che crescevamo era lui. Era stato uno di quelli che aveva fatto tutto il percorso alla Juve. Tutto il mondo Juve te lo prendeva come punto di riferimento. Per me, che facevo il centrocampista, è stato ancora di più un modello da seguire“.

SULLE CARATTERISTICHE – Ho buona tecnica e una buona visione di gioco. Mi piace molto quando in campo teniamo la palla e costruiamo azioni da gol. E’ il momento in cui mi diverto di più”.

PREFERISCI L’ASSIST O IL GOL? – Fare assist è sempre bello. Per me forse è più bello che fare gol. L’emozione che provi nel fare assist con un bel gol li mette allo stesso livello. Su un tabellino rimane il gol, ma chi guarda la partita si accorge dell’assist. Di conseguenza, anche tu ti senti gratificato come con il gol”.

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Inzaghi dopo Salernitana-Inter: “Lautaro in crescita continua. Infortuni? Spero di recuperare qualcuno”

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Inter

È un Simone Inzaghi decisamente soddisfatto quello al termine di Salernitana-Inter, match vinto 0-4 dai nerazzurri. Il tecnico in conferenza stampa ha poi toccato diversi temi, a partire da uno scatenato Lautaro, autore di tutti e quattro i gol della serata, alla situazione infortunati. Le sue parole:

LAUTARO – “È stato bravissimo, deve continuare così insieme ai suoi compagni. È in crescita continua. Deve continuare così, poi capiterà che partirà fuori come stasera ma deve entrare con questo spirito”.

SITUAZIONE INFORTUNI – “Non penso di recuperare qualcuno per il Benfica ma c’è speranza. Abbiamo fuori giocatori che potrebbero farci comodo. Giocando con il calendario ravvicinato non è semplice. Quando non le sblocchi queste partite possono diventare insidiose. A fine primo tempo abbiamo parlato e abbiamo sistemato qualcosina”.

ENERGIE – “È la prima tornata di partite così ravvicinate. A guardare i dati fisici, la partita in cui abbiamo corso di più è stata col Sassuolo. Ogni partita richiede il suo dispendio energetico. Ho bisogno di tutti i giocatori. Stasera bene quelli che hanno giocato, Asllani ha giocato molto bene”.

SALERNITANA – “Non è semplice giocare all’arechi. I tanti tifosi che avevamo al seguito con il loro sostegno ci hanno aiutato a sbloccarla”.

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