Domenica sera alle 20.45 va in scena il derby d’Italia numero 244 tra Juventus e Inter. I padroni di casa, allenati da Max Allegri, hanno l’opportunità di rientrare nella lotta scudetto. I nerazzurri devono invertire il trend negativo in cui sono incappati dalla clamorosa sconfitta di San Siro contro il Milan. Andiamo a vedere insieme i possibili duelli ed i fattori che potrebbero caratterizzare una delle sfide più importanti di questo campionato.
UN PUNTO A TESTA AL MEAZZA
A San Siro il match d’andata era terminato 1-1. Al vantaggio di Edin Džeko nella prima ripresa, con un tap-in da pochi passi, aveva risposto Paulo Dybala. La Joya aveva pareggiato i conti a pochi secondi dal termine realizzando un rigore, per un contatto tra Dumfries e Alex Sandro, su cui si è discusso non poco.
Ad un primo tempo a tinte nerazzurre si era contrapposta una reazione quasi rabbiosa della Juve, più decisa e propositiva nella ripresa. Il pari maturato al Meazza aveva lasciato le due squadre con l’amaro in bocca e la sensazione da parte di entrambe di non aver colto una ghiotta occasione. La partita dello Stadium arriva in un momento clou della stagione. In ballo, oltre i tre punti, ci sono le speranze scudetto delle due compagini.
SFIDA AZZURRA IN MEZZO AL CAMPO
Due giocatori, potenzialmente contrapponibili anche per la zona di campo di pertinenza, che potrebbero spostare gli equilibri di gioco all’interno della partita sono Nicolò Barella e Manuel Locatelli. I due centrocampisti azzurri arrivano da due diversi momenti di forma.
Locatelli, nonostante si sia negativizzato da pochi giorni, è l’uomo di riferimento del centrocampo juventino. Il classe ’98 non ha accusato il salto dal Sassuolo ad un top club e a Torino sta dimostrando gradualmente tutto il proprio valore. In questi mesi la Juventus ha comunque faticato in mezzo al campo per diversi motivi. Oltre all’infortunio di McKennie, e al rendimento scialbo di Rabiot, i bianconeri sembrano avere un vero e proprio problema di strutturale. Arthur si sta rivelando un investimento non corretto, non avendo ancora trovato la sua dimensione in Italia. Oltre a ciò l’impressione è che la squadra allenata da Max Allegri dovrebbe affiancare a Locatelli un altro centrocampista di spessore che porti personalità e ordine ad un reparto fin qui non all’altezza delle aspettative. Contro i campioni d’Italia urgono risposte. Riuscirà Locatelli a guidare il centrocampo bianconero?
Rispetto al connazionale, il discorso riguardo Nicolò Barella è differente. Le qualità e le potenzialità dimostrare dalla mezz’ala sarda in questi anni sono indiscutibili. Basti pensare alla prestazione totale dell’anno scorso proprio contro la Juve a San Siro. Barella è un grande giocatore ma in questo periodo sembra davvero essere entrato in riserva. La condizione del centrocampista azzurro rispecchia in parte il difficile momento che sta attraversando l’Inter. Mancano quella brillantezza e quella lucidità messe in campo negli scorsi mesi.
L’ex Cagliari è un giocatore anarchico. Rispetto a Locatelli risulta meno ordinato e scolastico in mezzo al campo. Tale disordine, abbinato alle straordinarie doti tecniche, di corsa e di lettura, rappresenta però uno dei veri punti di forza del gioco di Barella. Se il numero 23 nerazzurro dovesse riuscire ad esprimersi ai livelli a cui ci ha abituato, le chance dell’Inter di vincere la partita aumenteranno di conseguenza.
SCONTRO TRA GIGANTI
Uno dei veri e propri duelli che potrebbe caratterizzare il derby d’Italia è lo scontro tra Milan Škriniar e Dusan Vlahovic. Lo slovacco rappresenta ormai uno dei migliori centrali del campionato. L’assenza di De Vrij lo dirotterà nel ruolo di perno centrale dello schieramento difensivo a tre previsto da Inzaghi, ed in quella posizione dovrà cercare di arginare Dusan Vlahovic.
Il 7 bianconero è senza dubbio uno dei migliori centravanti in Italia e non solo. Il passaggio alla Juve rappresenta un salto importante non solo per il blasone della squadra rispetto alla precedente ma anche per la differenza nel modo di giocare. Alla Fiorentina Vlahovic aveva a disposizione più spazio. Con la Juventus, la maggior parte delle squadre si chiude e il gioco del serbo viene in parte soffocato. Ciò non toglie certamente nulla al grande impatto avuto fin qui da Vlahovic in bianconero. Ci sono i numeri a parlare. In undici presenze complessive il bomber ex-Viola ha messo a segno cinque gol e fornito due assist.
Nonostante ciò va comunque evidenziato quanto Vlahovic abbia sofferto i duelli fisici contro Demiral e Bremer. Centrali aggressivi, rapidi, intensi, tra cui anche Škriniar può certamente rientrare.
L’esito del duello tra il difensore nerazzurro e l’attaccante bianconero non potrà che indirizzare l’andamento della gara. Chi avrà la meglio?
FATTORE JOYA
In questi giorni il mondo di Paulo Dybala si è letteralmente capovolto. La Joya, a fine stagione, lascerà la Juventus.
Tralasciando il mercato e guardando al campo, la gestione del numero 10 bianconero da qui a fine stagione non sarà di certo una questione semplice. L’impressione sembra però poter essere quella della volontà, da parte di Dybala stesso, di chiudere al meglio l’avventura in bianconero. Difatti, in questi giorni la Joya è tornato ad allenarsi con i reduci della sosta nazionali. Da Vinovo filtra ottimismo sulla condizione fisica ma soprattutto su quella mentale di Dybala, che è apparso motivato e pronto a conquistarsi una maglia da titolare contro l’Inter. Qualora dovesse giocare dal primo minuto, il numero 10 potrebbe rivelarsi un fattore cruciale per le sorti del match. L’intesa con Vlahovic non manca e inoltre Paulo sa bene come portare a casa un big match di questa portata. Basti pensare allo splendido gol segnato proprio contro i nerazzurri allo Stadium nel marzo 2020. La capacità della Joya di giocare tra le linee e fare da collante tra attacco e centrocampo potrebbe creare diversi problemi a Simone Inzaghi e i suoi giocatori.
Per Dybala sarà di certo l’ultimo derby d’Italia in maglia Juventus; chissà che non ne possa giocare altri con la casacca nerazzurra addosso. Nel frattempo, aspettando sviluppi sul futuro della Joya, la parola passa al campo.
FATTORE INZAGHI
Guardando ai precedenti in campionato si può evincere che la Juve per Simone Inzaghi rappresenti una sorta di bestia nera. Difatti la Juventus è la squadra contro cui il piacentino ha perso più volte da allenatore, ben otto. Nonostante ciò si può paradossalmente affermare che Inzaghi sa bene come vincere contro la Vecchia Signora. Analizzando i tre precedenti di Supercoppa, due sulla panchina Lazio e uno su quella dell’Inter, ci si accorge che Inzaghi ha sempre fatto bottino pieno.
Il tecnico sa come si batte la Juve. Quest’anno, con l’approdo a Milano, ha dimostrato tutte le proprie qualità da allenatore. I nerazzurri hanno mostrato a più riprese un calcio brillante e il merito di ciò va dato più di tutti al tecnico piacentino. Indubbiamente anche Simone Inzaghi è incappato in qualche errore di gestione ma allo Stadium non c’è più tempo per sbagliare. Nel 2017 la Lazio allenata da Inzaghi espugnava Torino, sconfiggendo una Juve imbattuta da ben 57 partite. Riuscirà il tecnico anche questa volta a condurre i propri giocatori alla vittoria?