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Un esame per due

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6 anni fa:

Fino a qualche tempo era una sfida dal profumo d’Europa, che non si sente oggi…
E’ il mio Sassuolo-Milan più triste. Doveva essere una sfida quasi d’alta quota. E invece... (Giorgio Squinzi)
Questa dichiarazione del presidente neroverde, nonchè grande tifoso rossonero, dice tutto. Sassuolo e Milan, infatti, sono due delle squadre deludenti di quest’inizio di campionato. Il posticipo della dodicesima giornata li mette di fronte in una sfida che rappresenta un esame per entrambe.
Gli emiliani, oltre a essere stati protagonisti della partenza peggiore nella loro storia in Serie A, non hanno mai vinto in casa. L’allenatore dei Diavoli Vincenzo Montella, invece, si gioca la panchina, parecchio traballante nell’ultimo periodo. Due aspetti che ravvivano un match che, nonostante non sia quasi d’alta quota, ha una grande importanza per il futuro dei due club.
CAMBIARE NON HA PORTATO BUONI FRUTTI
Il filo conduttore che lega l’inizio di stagione delle due prossime avversarie è l’estate di cambiamenti, principale causa della partenza a folle. Se il Milan ha cambiato quasi tutta la rosa, il Sasòl ha sostituito mente tattica passando da Di Francesco a Bucchi. Cambiare, però, finora non ha portato buoni frutti.
L’ex allenatore del Perugia ha dovuto avere a che fare con qualche cessione eccellente, Defrel e Pellegrini, non rimpiazzati in modo egregio. La campagna acquisti condotta dai neroverdi, infatti, ha portato solo cavalli di ritorno (Falcinelli) e giovani prospetti da far emergere (Cassata, Goldaniga). Certo che, tuttavia, l’ossatura della squadra non è cambiata. Acerbi, Paolo Cannavaro, Magnanelli, Missiroli , Duncan, Politano e soprattutto Berardi, stasera assente, sono rimasti a Reggio Emilia.
Il tecnico romano finora ha avuto difficoltà a trovare una chiara identità tattica, cercando subito di imporre le proprie idee. Ripartire dal lavoro fatto dall’attuale allenatore della Roma sarebbe stata una strada migliore da intraprendere. Bucchi, nel tentativo di cambiare, si è, invece, un po’ perso nei suoi ideali. A settembre, dopo l’inizio con il classico modulo difranceschiano, ha schierato i suoi con la difesa a tre. Una scelta che non è stata molto gradita dalla dirigenza.
Ho visto un po’ di confusione anche a livello tattico, poi per fortuna Bucchi ha lasciato il 3-5-2 tornando al 4-3-3 che piace tanto a Di Francesco (Squinzi)
I risultati, effettivamente, sono stati tutt’altro che positivi. Cinque partite, una sola vittoria, quattro gol fatti e ben dodici subiti. La batosta dell’Olimpico contro la Lazio (6-1) ha convinto l’ex attaccante a tornare sui suoi passi riprendendo il tanto caro 4-3-3. Una mossa che ha portato discreti risultati: contro Chievo, SPAL e Udinese, i neroverdi hanno tirato in porta più degli avversari, anche se poi i tre punti sono arrivati solo a Ferrara. E’, però, a Napoli che il Sassuolo ha fatto vedere una buona prestazione, impensierendo non poco la capolista con anche due legni colpiti.
Confusione ne ha fatta parecchio anche l’Aeroplanino che quest’anno non ha ancora spiccato il volo sul cielo di Milano. Montella non ha saputo ben gestire il cambiamento, variando di partita in partita l’undici titolare. Così facendo non ha dato alla squadra una continuità necessaria in casi in cui quasi tutto è nuovo.
Pensare che l’inizio era stato promettente dal punto di vista dei risultati. Prime due giornate, due vittorie, cinque marcature fatte, una sola subita. Poi, proprio come successo al Sassuolo, è arrivata una dura sconfitta in casa della Lazio che ha fatto propendere l’ex mister della Fiorentina a un cambio di modulo. Il Milan ha iniziato a giocare con la difesa a tre e da qui i buoni frutti hanno iniziato a scarseggiare. Schierati con il nuovo sistema, i rossoneri finora hanno ottenuto tre vittorie, quattro sconfitte e un pareggio. Alla voce gol, i numeri sono dieci fatti e undici subiti in otto partite. Sicuramente non è un andamento da chi punta al quarto posto, che significa Champions League.
Chissà che i problemi dei Diavoli non siano gli stessi affrontati dalla squadra di Bucchi. La difesa a tre al Mapei Stadium non ha portato bene e neanche dalle parti della San Siro rossonera. Sarebbe interessante vedere come si comporterebbero Bonucci & C. tornando al 4-3-3 dell’anno scorso e proposto ad agosto. Sicuramente queste prime undici giornate hanno detto che, sia per il Sassuolo che per il Milan, cambiare non è stata la mossa giusta per avere buoni frutti.
COSA ASPETTARSI
Analizzato il momento che le due squadre stanno attraversando, si può ora capire che tipo di partita potrebbe svilupparsi dalle 20:45.
Bucchi ieri in conferenza stampa ha già fatto intuire che Sassuolo aspettarsi:
Domani dobbiamo andare a duemila all’ora, per cui devo scegliere giocatori che stiano bene fisicamente e ci garantiscano quell’aggressività che in certe partite è mancata
Aggressività. Sarà questa l’arma che i neroverdi proveranno a usare per guadagnare i primi punti nella propria casa. E’ una caratteristica che gli emiliani hanno ed è stata mostrata anche nelle prime giornate. Il Sassuolo, infatti, è quinto per duelli aerei vinti a partita e dodicesimo per i contrasti effettuati (15.2, uno in più del Milan). Inoltre, aldilà di quello che può dire il numero di gol segnati (6), è la decima squadra del torneo che tira di più. Proprio in questo si nasconde uno dei limiti dell’equipè:
Se siamo in questa posizione di classifica è perchè non siamo stati efficaci sotto porta e abbiamo commesso troppe leggerezze
Uno dei punti deboli sono i calci piazzati: su queste situazioni Berardi & C. non hanno mai segnato, ma ha subito ben cinque reti. Il Milan, che, invece, ne ha segnati tre, può approfittare di quest’aspetto. Gli uomini di Montella per uscire dalla Città del Tricolore con i tre punti nel complesso dovranno fare una partita attenta e di lettura dei momenti.
Sarà dunque un posticipo da non perdere: è un esame per due.
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Flash News
Piquè favorevole alla riduzione di squadre in Liga: “Meno partite e più competitive”

Pubblicato
8 ore fa:
Novembre 30, 2023
L’ex difensore e capitano del Barcellona, Gerard Piquè, è stato intervistato al Marca business sport Forum. L’argomento principale sicuramente quello riguardo la possibile riduzione delle squadre in Liga. Lo spagnolo è favorevole a questa iniziativa, prendendo come esempio i format usati in America, in particolare con la NFL.
LE DICHIARAZIONI
NUOVO FORMAT – “Alla fine, lo sport sta andando verso competizioni più brevi e uniche. L’esempio chiaro è la NLF, ci sono quattro mesi di competizione e il Paese è paralizzato. Avete record di ascolti. Penso che il calcio dovrebbe andare in quella direzione.”
TROPPE PARTITE – “Serve che tutte le organizzazioni si riuniscano e dicano: ‘non è possibile che ci siano 80 partite in un anno’. Ci sono troppe partite e la gente non sa nemmeno cosa si gioca. E poi a livello sportivo il livello scende.”
NUOVO CALENDARIO – “Servirebbe un calendario con meno partite che però sarebbe più competitive. Invece di campionati da 20 squadre, passare a 16 o anche 14.”
Flash News
Monza-Juventus, Allegri: “Da Locatelli e l’attacco al mio futuro, vi dico tutto”

Pubblicato
16 ore fa:
Novembre 30, 2023
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI IN CONFERENZA ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS – Max Allegri ha parlato in conferenza alla vigilia del match tra Monza e Juventus. In attesa dell’esito del big match di giornata di domenica sera tra Napoli e Inter, i bianconeri, vincendo a Monza, potrebbero portarsi in testa alla classifica. Un campo tosto quello dei brianzoli che nella scorsa stagione hanno fatto bottino pieno contro la Juve. La squadra allenata da Max Allegri è ancora alle prese con diversi infortuni. Il tecnico toscano si è soffermato su questo aspetto, fornendo aggiornamenti su diversi giocatori oltre che approfondire anche il discorso riguardante il proprio futuro sulla panchina del club. Di seguito, tutte le dichiarazioni di Allegri alla vigilia di Monza-Juventus:
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS
DERBY D’ITALIA – “Cammino in discesa dopo il derby d’Italia? Sarebbe commettere un errore inspiegabile, noi sappiamo i nostri limiti. La classifica è buona, ma non si è fatto ancora nulla, appena lasci un attimo approccio e intensità rischi di perdere. Vincere partite non è facile, ne abbiamo 6 da qui al girone d’andata, di cui 4 sono trasferte. Ancora è tutto da giocare e bisogna fare un passo per volta. Il Monza fa la differenza nella fase difensiva e lo dicono i numeri: sarà una partita molto difficile”.
OBIETTIVI – “Ottimismo sullo scudetto? Io in spogliatoio non ci entro, è sacro. Il desiderio più importante deve essere la partita di domani. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions quest’anno è stato un danno tecnico ed economico. Noi abbiamo il dovere di costruire un’annata per tornare all’obiettivo minimo: giocare la Champions l’anno prossimo. Domani voglio vedere la Juve delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ci vuole grande rispetto per tutti e dobbiamo giocare sempre da squadra come fatto finora. Noi guardiamo la quinta, bisogna scappare da chi c’è dietro e non guardare davanti. Resta motivo di orgoglio essere a 2 punti dall’Inter, ma bisogna guardare dietro perché nel calcio le cose cambiano in fretta. Non bisogna mantenere, ma migliorare di giorno in giorno”.
INFORTUNI – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo”.
ATTACCO – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo. Settimo attacco? 5 Vlahovic, 4 Chiesa, mancano quelli di Kean, Milik, Yildiz… L’importante è vincere le partite. Stiamo lavorando sui gol delle punte, cerchiamo di migliorare”.
GALLIANI – “Un amico, ci diamo del tu ormai, ci siamo dati del lei per tanti anni. È un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e ad avere ancora oggi un rapporto con lui. Siamo legati da un bel rapporto affettivo”.
PALLADINO – “Galliani come al solito non ha sbagliato allenatore. Sta facendo molto bene Palladino e sono certo che nella sua evoluzione può solo crescere, non parlo solo di campo. Potrà fare un’ottima carriera, ci son dei giovani allenatori bravi. E poi accanto ha Galliani, che è un dirigente di grande genialità”.
Champions League
Rimonta da urlo dell’Inter, il Napoli crolla nel finale: i resoconti

Pubblicato
1 giorno fa:
Novembre 29, 2023
Serata di Champions dalle mille emozioni per Inter e Napoli. Primo tempo da dimenticare per i nerazzurri, sotto 3-0 all’intervallo col Benfica grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Al rientro dagli spogliatoi, grande reazione gli uomini di Inzaghi che riescono a trovare una super rimonta con il 3-3 finale. Succede di tutto anche al Bernabeu. In casa del Real Madrid, il Napoli prima la sblocca, poi la riprende con Anguissa e, alla fine perde 4-2. I resoconti dei match.
IL RESOCONTO BENFICA-INTER
Serata che parte malissimo per l’Inter. Al Da Luz sembra essere la serata dell’ex Joao Mario, capace di annichilire i nerazzurri con una tripletta nei primi 34 minuti di gioco. La serata di grazia del portoghese si apre dopo soli 5 minuti, quando è abile a raccogliere la sponda di Tengstedt e mettere il pallone all’angolino. Il raddoppio del Benfica arriva in maniera anche abbastanza fortunosa: palla persa da Asllani a centrocampo e ripartenza culminata con un rimpallo tra Bisseck e Rafa. Il pallone arriva poi tra i piedi di Joao Mario che non sbaglia. La timida risposta interista è rappresentata dall’errore di Arnautovic nell’uno contro uno con Trubin. I padroni di casa non si fermano e arriva anche il 3-0, sempre propiziato da un ispiratissimo Tengstedt. Stavolta l’attaccante danese serve un cross delizioso sempre per Joao Mario che, da due passi, mette in rete di testa.
Quella del secondo tempo è tutta un’altra Inter. Gli uomini di Inzaghi ci mettono carattere e riescono a tornare in partita con il tap in vincente di Arnautovic. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche il 3-2 firmato da Frattesi. Gran gol dell’ex Sassuolo che, su cross di Acerbi, trova la rete con un gran tiro al volo. Dopo aver corso un enorme rischio con il salvataggio di Bisseck su Tengstedt, arriva il clamoroso 3-3. Pestone in area di Otamendi su Thuram: dal dischetto va un glaciale Alexis Sanchez che non sbaglia e trova un insperato pareggio. Emozioni anche nel finale con il grande intervento di Audero su Di Maria e l’espulsione di Antonio Silva. Match che però si chiude con un pirotecnico 3-3.
IL RESOCONTO DI REAL MADRID-NAPOLI
Avvio pazzesco al Bernabeu dove, dopo soli 9 minuti, a passare è il Napoli. I partenopei trovano il gol grazie a una bella azione chiusa con l’appoggi di Di Lorenzo per Simeone, bravo a farsi trovare pronto e mettere in rete. Giusto il tempo di ribattere e il Real ha già pareggiato: azione solitaria di Rodrygo e gran destro all’incrocio. Spinti dal proprio pubblico i Blancos trovano anche il raddoppio con il solito Bellingham. L’inglese si inserisce alle spalle di un incerto Natan e, di testa, batte Meret sfruttando al meglio il perfetto lancio di Alaba.
Dopo l’equilibrio di fine primo tempo, al rientro dagli spogliatoi ricominciano le emozioni ancora grazie al Napoli. La squadra di Mazzarri trova il pareggio grazie ad un gran destro di Anguissa che, dopo un primo tentativo murato, trova un grande angolo da posizione defilata. Il Real Madrid riesce a ritagliarsi subito l’opportunità per il nuovo vantaggio ma Joselu, da pochi passi, non riesce a coordinarsi. Il Napoli lotta ma crolla nel finale. Il Real, grazie ad una vistosa incertezza di Meret, trova prima il 3-2 con il destro dalla distanza di Nico Paz. Poi, mette anche il punto esclamativo con il tap in di Joselu su assist di Bellingham. 4-2 il risultato finale.
COME CAMBIANO LE CLASSIFICHE DEI GIRONI
GRUPPO D
- Real Sociedad 11
- Inter 11
- Salisburgo 4
- Benfica 1
GRUPPO
- Real Madrid 15
- Napoli 7
- Braga 4
- Union Berlino 2
Calcio Internazionale
Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?
Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 29, 2023
Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.
Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.
Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?
LA SITUAZIONE NEL GIRONE
Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.
“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.
“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.
LA FORMAZIONE
Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.
In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:
“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
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