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Un film già visto?

Calcio e dintorni

Un film già visto?

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Da qualche anno a questa parte la lotta salvezza in Serie A è diventata una cosa ristretta, per pochi. Le squadre che vengono promosse dalla B si ritrovano quasi sempre a dover combattere per non retrocedere. Questo è dovuto ad un gap tecnico che si è formato durante le ultime stagioni, destinato probabilmente ad aumentare.

Quest’anno le 3 neopromosse che si ritroveranno a lottare fino all’ultima giornata sono Frosinone, Empoli e Parma.

Difficile, e anche inopportuno, dare qualche giudizio dopo le primissime partite di questa stagione. Empoli e Parma sono partite bene, hanno 4 punti a testa e danno la sensazione di potersela giocare fino in fondo. Ma il Frosinone, per la poca esperienza in A e per la rosa di livello modesto, assomiglia molto al Benevento dello scorsa stagione.

I sanniti arrivarono nel massimo campionato con tantissimo entusiasmo, ma fino a Dicembre non riuscirono a conquistare neanche un punto. E allora Brignoli, il portiere del Benevento, si travestì da supereroe e segnò un gol di testa allo scadere contro il Milan, regalando il primo punto in classifica alla squadra di De Zerbi. Scene impossibili da immaginare, neanche per il miglior regista.

Il film, però, non proseguì nel migliore dei modi. Tutti speravano in un finale a sorpresa che non arrivò. La squadra di De Zerbi concluse il campionato all’ultimo posto con 21 punti, nonostante un’ottima seconda metà di stagione.

Per il Frosinone il discorso pare essere leggermente diverso: i ciociari hanno in squadra giocatori più esperti e che possono dare più certezze.

Per esempio Sportiello in porta, Molinaro e Goldaniga in difesa. Hallfredson e Crisetig in mezzo e Ciofani in attacco. Il tecnico, Moreno Longo, è molto giovane e preparato ma ha ancora pochissima esperienza in panchina (soltanto due stagioni in B, una alla Pro Vercelli e l’altra alla guida dei ciociari).

Un dato non proprio rassicurante per Longo sono i 10 gol subiti nelle prime 4 giornate, troppi per una squadra che vuole salvarsi. Se una squadra di Serie A non vuole retrocedere, innanzitutto deve pensare alla fase difensiva. Inoltre, l’allenatore ha il compito di scegliere fin da subito 11/12 uomini di fiducia, sapendo che saranno loro a scendere in campo la domenica, evitando inutili esperimenti. Longo ha una squadra molto diversa da quella della scorsa stagione e ancora non è riuscito a trovare l’equilibrio giusto. Ci può stare, perché di solito ci vuole tempo, ma la Serie A ne concede pochissimo.

E’ proprio questa una differenza sostanziale con la B: il campionato cadetto è più lungo e da una giornata all’altra chiunque può ritrovarsi in cima o in fondo, proprio perché c’è molto equilibrio tra le varie squadre. In Serie A una squadra poco attrezzata, come sembra questo Frosinone, rischia di subire tante sconfitte consecutive e di crollare già a Novembre/Dicembre, come è successo al Benevento.

Una squadra recente da cui prendere esempio per i ciociari potrebbe essere il Crotone del 2016/2017 di Davide Nicola. I calabresi furono artefici di una rimonta epica, culminata con la salvezza all’ultima giornata. Anche loro non partirono benissimo, ma Nicola riuscì ad impostare la squadra in modo semplice, con una buona fase difensiva e a sfruttare al meglio Falcinelli, che alla fine della stagione siglò 13 reti.

L’augurio per il Frosinone è che non ripeta una stagione simile a quella del Benevento dello scorso anno, ma come quella del Crotone 2 anni fa. Anche in quel caso sarebbe un film già visto, ma con un finale decisamente migliore.

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Gabigol sospeso per due anni: “Mai fatto uso di sostanze proibite”

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Gabigol

Nelle ultime ore la notizia che Gabigol sia stato sospeso per frode nei test antidoping ha fatto il giro del mondo. Un’indiscrezione che se fosse confermata avrebbe del clamoroso.

Intanto il calciatore brasiliano classe 1996 di proprietà del Flamengo è stato sospeso dall’attività per ben 2 anni dal Tribunale Sportivo Antidoping. Inflitta una pena che terminerà l’8 aprile del 2025 visto che l’episodio incriminante sarebbe avvenuto circa un anno fa.

Gabriel Barbosa dal canto suo non ci sta. L’ex Inter infatti sul proprio profilo X ha pubblicato un messaggio riguardo quanto accaduto in questi giorni. Ecco cosa ha detto:

LE PAROLE DI GABIGOL – “Vorrei pronunciare e chiarire sulle cose che sono uscite oggi, sul fatto che sarei stato sospeso per una tentata frode all’esame antidoping. Nonostante il rispetto che ho verso la giustizia, ribadisco che mai abbia tentato di ostruire o ingannare qualsiasi tipo di esame e confido di poter dimostrare la mia innocenza nelle prossime istanze. Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre rispettato le regole del gioco e non ho mai fatto uso di sostanze proibite. Sono deluso dall’esito del procedimento ma continuerò a collaborare con le autorità sportive. Sono convinto che la mia innocenza sarà provata e ripristinata. Grazie a tutti per il sostegno in questo periodo difficile”.

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Shock Di Maria dall’Argentina: El Fideo e famiglia minacciati di morte

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Angel Di Maria e la sua famiglia sarebbero stati minacciati in questi giorni in cui il calciatore si trova in ritiro con la Seleccion Argentina. Minacce di morte con tanto di messaggio lasciato sulla porta della sua abitazione a Funes, vicino a Rosario.

Secondo quanto riportato dal giornale Infobae, il contenuto del messaggio è il seguente: “Di’ a tuo figlio Ángel di non tornare a Rosario perché altrimenti uccideremo un membro della famiglia. Nemmeno Pullaro (governatore della regione di Santa Fè, ndr) vi salverà. Noi non lanciamo carte ma piombo e persone morte”.

A questa vicenda il Clarìn aggiunge che la minaccia sarebbe stata recapitata intorno alle 2:30 del mattino e nella zona sembra si siano sentiti addirittura quattro spari. Inoltre, il contenuto dell’avviso di intimidazione non è stato confermato dalle autorità competenti per evitare di promuovere i gesti di queste persone.

La minaccia, secondo quanto trapela, potrebbe anche essere un tentativo di impedire a Di Maria di tornare a giocare nel Rosario Central. Squadra in cui il Fideo è cresciuto e con la quale ha esordito da professionista nella stagione 2005.

Un episodio orribile che era già accaduto lo scorso anno anche a Lionel Messi, anch’esso vittima di una minaccia intimidatoria.

 

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Antonello sul tema stadio: “Rozzano il futuro, San Siro fermo agli anni ’80”

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Alessandro Antonelloamministratore delegato dell’Inter, ha parlato del tema stadio ad un evento organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. L’AD durante la tavola rotonda “Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi – L’esperienza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha analizzato la situazione dei vari progetti per il nuovo stadio, sottolineando come nel 2019 era stato presentato un piano che si interpellava alla legge sugli stadi. Successivamente l’AD dei nerazzurri ha parlato di San Siro e del fatto che sia fermo agli anni ’80 per le sue emissioni. Infine ha concluso affermando che l’Inter sta lavorando su Rozzano, definendolo come piano effettivo.

LE PAROLE

PROGETTO – Nel 2019 è stato presentato il progetto che si interpellava alla legge sugli stadi ma dopo cinque anni i due club si trovano ad attendere un interesse pubblico dall’amministrazione comunale visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza”.

SAN SIRO – “C’è anche un obiettivo ambientale. San Siro ora è alimentato da una centrale termica produttrice di CO2. Siamo ben lontani all’essere vicini al pareggio di emissioni richieste e siamo fermi agli anni ’80“.

ROZZANO – “Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo anche per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di WeBuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”

 

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Marotta chiaro sul futuro: “Ecco cosa farò a fine contratto”

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Beppe Marotta, dirigente dell'Inter, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del proprio futuro alla Sala Montanari di Varese. L’AD dei nerazzurri ha confermato, come già detto più volte, che l’Inter sarà la sua ultima avventura da dirigente sportivo. Tuttavia oggi ha parlato con più chiarezza di ciò che farà: occuparsi solamente dei giovani. Marotta è ancora legato all’Inter e lo sarà fino al 30 giugno del 2027, quando il suo contratto andrà in scadenza e lascerà il suo impegno.

In particolare, si batterà per rendere lo sport gratuito, dal momento che considera sbagliato far pagare i giovani per fare sport. In questo modo verrebbero coinvolte anche le famiglie meno abbienti, dove si celano i campioni, che magari non emergono perché oscurati da chi può permettersi di allenarsi con grandi squadre fin da bambini.

LE PAROLE

INTER – “Quando terminerà il mio contratto con l’Inter e lascerò il club, mi occuperò solo dei giovani”.

GIOVANI – “Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta”.

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