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Un impietoso primo tempo

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Un impietoso primo tempo

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La cornice è quella della BayArena di Leverkusen dove la squadra di casa, allenata da Peter Bosz e condotta dal talento di Kai Havertz affronta la rivelazioen Eintracht Francoforte, quarta in classifica a tre lunghezze dai rivali di giornata. La corsa alla Champions League in Germania vede proprio queste due compagini (rispettivamente 51 punti il Lverkusen e 54 l’Eintracht), seguite a ruota dal Borussia Mönchengladbach (sesto a quota 51 punti), contendersi l’ultimo posto disponibile a tre giornate dal termine del campionato. Con il Lipsia troppo lontano e vincente nel corso della trentaduesima giornata, la sfida della BayArena diventa fondamentale per le ambizioni di rimonta del Leverkusen che necessita di una vittoria per aggangiare i rivali e distanziare il Mönchengladbach, uscito con un solo punto dalla sfida con l’Hoffenheim e ora a quota 52 punti.

18 gol e 7 assist nelle 40 partite giocate in questa stagione dal talentino tedesco. Moltissime le squadre interessate, ma il Leverkusen difficilmente si priverà del suo numero ventinove se non per cifre fuori mercato.

TEMPESTA A LEVERKUSEN

La differenza la fa però, nuovamente Kai Havertz: in gol dopo appena due minuti, il trequartista classe ’99 mette in scena una delle prestazioni migliori della sua stagione ponendo sui binari giusti la partita fin dalle sue prime battute. In rapida successione arrivano così il raddoppio di Brandt e il primo gol dell’Eintracht firmato Kostic, un semplice preludio alla tempesta che si stava per abbattere sulla squadra di mister Hutter: in ventidue minuti i padroni di casa mettono a referto altri quattro gol, due di Alario intervallati dalla marcatura di Aranguiz e, per concludere, l’autogol di Hinteregger che pone fine alla tempesta chiamata Bayern Leverkusen.

https://www.youtube.com/watch?v=6S-E9SfXX1A

STATISTICHE MOSTRUOSE

Detto che l’Eintracht ha la testa rivolta alla sfida di ritorno di Europa League contro il Chelsea del prossimo giovedì, uno score così impetuoso non è giustificabile per una squadra che punta all’Europa che conta per il prossimo anno. Le statistiche del match aumentano una volta di più la pesantezza del risultato, certificando come il Levrkusen sia entrato in campo con un piglio differente rispetto ai rivali: 82 per cento di possesso palla in favore della squadra di casa, 17 i tiri verso la porta di cui 11 dentro lo specchio, il tutto a fronte di solo due tiri nello specchio della porta da parte degli ospiti. Una vera e propria mattanza che riapre la corsa alla Champions League a sole due giornate dalla fine, coinvolgendo in essa anche Mönchengladbach e Wolfsburg, entrambe a quota 52 in classifica.

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Vivarini: “Mi ispiro molto al calcio spagnolo. Iemmello un riferimento per il Catanzaro”

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catanzaro

L’allenatore del Catanzaro, Vincenzo Vivarini, ha rilasciato un’intervista per Tuttosport. Il tecnico giallorosso si è soffermato sulla stagione delle Aquile e sulla partita d’andata con il Parma, prossima avversaria dei calabresi. Di seguito le sue parole.

LE DICHIARAZIONI DI VIVARINI

IL CALCIO DI VIVARINI – “Mi ispiro molto al calcio spagnolo e in particolare a quello di Johan Cruijff. Conosco bene la storia della ‘cantera’ del Barcellona, mi appassiona. È stato lui a ispirare il calcio moderno”. 

LA PARTITA D’ANDATA CON IL PARMA – “Non mi è andata giù quella gara. Le migliori occasioni all’inizio le avevamo avute noi. Ma le partite sono così e anche se tu domini loro, poi, magari ti mettono in difficoltà grazie alle loro grandi individualità. Ma eravamo all’inizio, stavamo scoprendo la Serie B. Quest’anno siamo partiti con tanti punti interrogativi, scommesse e dubbi sul fatto che potessimo essere competitivi e per questo siamo partiti col freno a mano tirato. Dopo quella partita però c’è stata la consapevolezza che le cose sarebbero state difficili per noi se non avessimo migliorato alcuni aspetti. È stata una sconfitta salutare”.

I TIFOSI – “Tutto il Sud ha una mentalità che a me piace. Sono passionali, attaccati ai valori e a me piace il calcio che si vive qui, quello molto caldo che ti appassiona e ti dà quella motivazione in più che è indispensabile per giocare bene.

IEMMELLO – A livello nazionale abbiamo grandissime carenze nei settori giovanili e, così, io mi ritrovo a Catanzaro con solo Iemmello, uno che è partito qui ma tutto il resto della sua carriera l’ha fatta fuori. Abbiamo voluto riportarlo a casa perché è un giocatore moderno, che interpreta molto bene la filosofia di calcio che abbiamo”.

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I rinnovi di Zaccagni e Felipe Anderson: cosa cambia in casa Lazio con l’arrivo di Tudor

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Mattia Zaccagni, calciatore della Lazio e della Nazionale italiana (Italia) - Serie A

Con l’avvicendamento in panchina di Tudor, per la Lazio si configura un futuro in cui le certezze dell’era Sarri potrebbero iniziare a vacillare. Si parla soprattutto di due giocatori: Mattia Zaccagni e Felipe Anderson. Soprattutto nella passata stagione, culminata con il secondo posto in classifica, i due esterni rappresentavano delle pedine fondamentali per il gioco di Sarri, ma con Tudor tutto ciò potrebbe cambiare. Negli ultimi mesi le trattative per i prolungamenti di contratto si sono fermate per entrambi. Con il nuovo tecnico la situazione potrebbe cambiare. Resta da capire in quale direzione.

COME CAMBIA LA LAZIO CON TUDOR

Per tutta la gestione Sarri, il modulo utilizzato è stato il 4-3-3 tanto caro al tecnico toscano. Come riporta Il Messaggero, con Tudor però, già dal prossimo turno, la Lazio potrebbe giocare con il 3-4-2-1 con Zacccagni e Anderson che potrebbero risentire di questo cambiamento. Il primo ha già giocato in questo sistema di gioco e potrebbe subire meno questo cambiamento, mentre il brasiliano farà sicuramente più fatica ad adattarsi.

LA SITUAZIONE RINNOVI

Felipe Anderson percepisce 2.2 milioni di euro ma vorrebbe tornare ai 3.5 dei tempi del West Ham. Sembra che i primi contatti siano già stati avviati, ma la trattiva è ancora molto acerba. La Lazio per il momento non sembra volersi spingere oltre ai 3 milioni, bonus compresi. Con il contratto in scadenza a giugno 2024 il tempo inizia a diventare un fattore determinante e non è così certo che le due parti trovino una soluzione. Discorso leggermente diverso per Zaccagni: anche lui vorrebbe un adeguamento del contratto, da 1.8 milioni che guadagna adesso, vorrebbe passare a 3 più bonus. La Lazio sembra essere disposta ad arrivare a stento a 3, con i premi inclusi. Il giocatore italiano ha ancora un anno di contratto quindi la Lazio si occuperà di lui dopo aver parlato con Felipe Anderson. Su Zaccagni però c’è un forte interesse da parte della Juventus quindi anche in questo caso la situazione è tutt’altro che di facile gestione. Vedremo se il futuro dei due calciatori potrebbe essere ancora in biancoceleste, anche grazie all’arrivo e alla possibile cura Tudor.

 

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Il rammarico di Cannavaro: “Avrei allenato il Napoli anche gratis”

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Cannavaro

Fabio Cannavaro, intervistato da Sportitalia, ha parlato del suo amore per il Napoli, squadra che allenerebbe anche gratis. Il campione del Mondo del 2006 era stato visto vicino a De Laurentiis in occasione di Napoli-Empoli, ultima gara di Garcia sulla panchina del Napoli, ma fu solo un caso. Per Cannavaro non essere ancora riuscito a sedersi sulla panchina degli azzurri rappresenta un grande rammarico. Nel corso dell’intervista l’ex giocatore della Juventus, ha parlato anche della sua esperienza in Cina e della stagione del Napoli.

LE PAROLE DI CANNAVARO

POST GARCIA – “Avrei allenato il Napoli anche gratis: è il sogno di tutti gli allenatori. Credo che non centri l’esperienza nell’assenza del mio nome tra i 50 candidati vagliati da De Laurentiis per la panchina del Napoli per il dopo Garcia”.

ESPERIENZA IN CINA – “Tante persone non rispettano l’esperienza che ho fatto in Cina. Ma io sono un allenatore e voglio allenare. Ancora oggi dopo due anni dal mio rientro in Italia continuo a studiare ed aggiornarmi perché so che questo é quello che voglio fare”.

SULLA STAGIONE DEL NAPOLI – “Il problema di quest’anno é che sono stati cambiati troppi tecnici e i giocatori hanno dovuto assimilare troppi concetti diversi tra loro. Ci sta che si vada in confusione. Con l’Atalanta é l’ultima occasione Champions”.

 

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Vitinha: “Al Genoa esperienza positiva, il club e i tifosi mi hanno accolto bene”

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Vitinha e De Winter del Genoa a contrasto con Mkhitaryan dell'Inter

Vitor Manuel Carvalho Olivera, meglio noto come Vitinha è arrivato al Genoa nel calciomercato invernale dall’Olympique Marsiglia. Il portoghese era arrivato nel capoluogo ligure come alternativa a Mateo Retegui, non al meglio dal punto di vista fisico nella prima parte di stagione.

Partendo indietro nelle gerarchie, Vitinha si è guadagnato la considerazione sempre maggiore del tecnico Alberto Gilardino, che lo sta schierando con una certa continuità. Nonostante il reparto avanzato di buon livello del Grifone, l’attaccante classe 2000 ha giocato in diversi sistemi di gioco, soprattutto a gara in corso.

Oggi Vitinha è intervenuto ai microfoni di Sky dove ha parlato del suo adattamento all’Italia e alla Serie A e ha tracciato un bilancio della prima parte di questa nuova esperienza.

LE PAROLE DI VITINHA

SULL’AMBIENTAMENTO – “Sono molto felice perché il club mi ha accolto e trattato bene. Spero di poter aiutare il gruppo facendo gol, assist e prestazioni positive. Questo è importante per la società e spero per me. Sono contento di essere qua e di aver segnato, spero di continuare così”.

SULL’ESPERIENZA A GENOVA – “Genova finora è un’esperienza molto positiva, sto ricevendo supporto da parte del club e dei tifosi. Questo mi ha aiutato e cercherò di ripagare l’affetto ricevuto con il lavoro sul campo”.

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