UNA FILOSOFIA CHE SI CAPOVOLGE
Un risultato così netto, in casa Juventus, è raro a vedersi: non tanto per l’inaffidabilità degli interpreti che, anzi, sono di altissimo livello, quanto piuttosto per la filosofia della squadra e del club. Allegri lo ha sempre ribadito ai suoi: a lui, l’uno a zero, piace tantissimo; è il suo risultato preferito. Per questo motivo le partite della Juventus iniziano in un modo e, quasi sempre, dopo aver trovato la prima rete, cambiano: l’atteggiamento, una volta realizzato il vantaggio, muta e si trasforma. Dopo essersi spinti in avanti bisogna gestire con pacatezza, abbassare il baricentro e colpire nei momenti più opportuni, ‘addormentando’ la gara. Per questo motivo è alquanto inusuale osservare una Juventus che convince, diverte e dilaga nella maniera più ampia possibile, stracciando un avversario rivelatosi sempre ostico nelle ultime stagioni – nonostante le accuse di collaborazione tra club.
IL SASSUOLO

Non è strano subire un numero così ampio di marcature quando l’atteggiamento mostrato – come singoli e come squadra – presenta evidenti lacune. A fornirci l’evidenza è Mauricio Lemos, neo-acquisto del Sassuolo esibitosi in una prova ai limite dell’imbarazzante alla sua prima in Serie A. Chiaro che per un difensore esordire in un campionato diverso, in un’ardua gara contro una delle più forti può risultare drammatico ma… ieri si è sfiorata la tragedia – professionalmente parlando. Eppure, il centrale uruguaiano classe ’95, è stato accostato numerose volte al Barcellona nel recente passato, tanto da dichiarare ad un’emittente locale, di aver esplicitamente rifiutato le avances dei blaugrana. Ora, mi chiedo, con quali pretese un ragazzo probabilmente panchinaro nel Sassuolo – se è questo il livello – possa sperare di ambire anche solo a presentarsi nell’organico degli alieni a tinte blaugrana. La speranza comune, tuttavia, è che il brutto pomeriggio di ieri sia solo un evento a parte in cui, comunque, è mancata l’intera squadra e non solo Mauricio Lemos. L’ex Las Palmas, d’altronde, si trova in Italia da poco più di una settimana ed appare inappropriato ed ingiusto presentargli il conto. Ha 22 anni dopotutto: contiamo sul fatto che si rifarà.
Emblematica anche la prova degli attaccanti e del centrocampo: il reparto composto da Magnanelli, Duncan e Missiroli è puntualmente stato superato con enorme facilità, lasciando Acerbi & co. a fronteggiare gli indemoniati bianconeri. Che dire, poi, di Berardi – anche quest’anno incompiuto – e di Politano? Il ragazzo pareva essere corteggiato sia dai campioni d’Italia che dai partenopei ma non è mai comparso sui radar: De Laurentiis aveva ragione: 31 milioni sarebbero stati decisamente troppi, un vero scialacquo. Dispiace anche per Babacar che ha ricevuto i palloni col contagocce, rendendo assolutamente indimenticabile l’esordio con la nuova squadra.
Dopo sconfitte del genere l’imperativo è uno solo: non farsi abbattere. Non sono queste le sfide da cui si aspetta di uscire a punteggio pieno; ripartire con maggior coraggio, imparando dai propri errori.
I PROTAGONISTI
Khedira – e il resto della squadra – sembrano in una buona condizione psicofisica. E se il tedesco – oltre a coprire intelligentemente gli spazi – inizia anche ad inserirsi in area di rigore e a segnare, diventa davvero difficile pensare di potervici rinunciare. Le reti siglate dall’ex Real Madrid sono due, una più pregiata dell’altra; il periodo iniziale, in cui è parso fuori forma ed a tratti ingombrante, sembra essere alle spalle.
Bene anche Bernardeschi: l’italiano stringe i denti e, nonostante si conteggiasse il numero di settimane che avrebbero dovuto trattenerlo fuori dal campo, l’ex Fiorentina, invece, si presenta in grande stile fornendo una prova piuttosto positiva. Tralasciando l’imbarazzante visione della porta palesata ieri – almeno due palle gol mangiate – a fare la differenza è stato il suo atteggiamento: volitivo, ha cercato spesso il dribbling e, nonostante non abbia riempito la casella dei marcatori, ha comunque inventato due ottimi assist che gli sono valsi un voto da 8,5 al Fantacalcio. I campioni trovano il guizzo anche in giornate no: chissà se potrà mai rientrare in questa categoria.
Che dire, invece, di Gonzalo Higuaìn? Osannato per 90′ minuti dalla telecronaca Sky il Pipita è stato il reale migliore in campo, nonostante le tre reti segnate, effettivamente, si siano rivelate superflue in termini di risultato. Ieri, l’argentino, stufo delle critiche riguardo la sua vena realizzativa ha ribadito un concetto non chiaro a tutti: se Mr. 90 milioni è in giornata è difficile non soccombere sotto i suoi colpi. Incrociando sul secondo palo, dribblando il portiere dopo un perfetto controllo al volo o di cucchiaio. Se i tifosi bianconeri temono la furia di Harry Kane è giusto che i supporters degli Spurs tremino anch’essi dinnanzi al momento di forma di Higuain.
RIPERCUSSIONI

Se una vittoria del genere assegna consapevolezza è bene che non rassereni gli animi: in vetta alla classifica continuano ad esserci Sarri e i suoi e nei prossimi giorni Fiorentina e Tottenham daranno il tutto per tutto per ricavare un risultato positivo contro la Juventus. La situazione infortunati, inoltre, non permette di organizzare un degno turnover e, per tale motivo, bisognerà gestire calciatori ed energie con grande accortezza. Dopo i forfait di Dybala e Douglas Costa, anche Barzagli, Rugani e Matuidi hanno riscontrato problemi fisici da tenere d’occhio; ci avviciniamo al momento chiave della stagione e per questo motivo avere tutti a disposizione sarà fondamentale. Per questo motivo il Marchisio visto ieri pomeriggio può risultare fondamentale: le sue giocate, la sua intelligenza e il suo amore per la causa dovranno evitare di far rimpiangere il dinamismo e la ferocia di Blaise Matuidi.
Si entra nel vivo.