Sono rimasti in 5 a contendersi il pallone d’oro africano che verrà assegnato domenica 2 dicembre a Dakar. In gioco per questo titolo prestigioso due conoscenze italiane, i difensori di Juventus e Napoli, Benatia e Koulibaly, i vice-campioni d’Europa in carica Salah e Manè e Thomas Partey dell’Atletico Madrid.
IL RE D’EGITTO IN POLE POSITION, MANÈ ATTENDE LA CONSACRAZIONE
Il favorito numero uno in questa corsa è senza alcun dubbio Mohamed Salah. Il Messi d’Egitto ha stupito tutti per continuità e rendimento nella sua avventura in terra britannica al Liverpool: 52 reti in 69 gare disputate alla corte di Jurgen Klopp, una vera e propria macchina da gol, bravissimo a sfruttare al meglio la propria duttilità offensiva, il suo dribbling e la sua capacità di dialogare con grande velocità negli spazi con i compagni. Classe ’92 nel 2018 l’ex Roma e Fiorentina ha vinto la classifica cannonieri della Premier League, 32 reti all’attivo, nessuno mai aveva fatto meglio e inoltre ha condotto da protagonista assoluta la cavalcata europea in Champions League. Tutti hanno ancora negli occhi la doppietta sensazionale e la prestazione monstre offerta in semifinale contro la Roma, tanto che si parlò di “Pallone d’oro”, quello istituito da France Football. Peccato che poi la finale a Kiev si è trasformata in un vero e proprio incubo per Salah, steso da Sergio Ramos e costretto a lasciare il campo dopo nemmeno mezz’ora di gioco. Un destino crudele che ha compromesso di fatto poi anche il Mondiale con la propria Nazionale, eliminata nella prima fase.
Chi invece a Kiev aveva trovato attimi di gioia pura è sicuramente Sadio Manè, altra tessera importante del puzzle dei Reds: fu lui a dare per pochi istanti l’illusione di una gara completamente riaperta, fu lui che provò a prendere in mano carta e penna, o meglio piede e palla, e tentò di riscrivere la storia di una finale cancellando l’egemonia blancos. Fu solo un fuoco di paglia, ma l’immenso talento del senegalese è sotto gli occhi di tutti: velocità a tratti supersonica, accelerazioni da paura che lasciano sul posto il diretto avversario ma soprattutto grande visione di gioco e intelligenza tattica nel condurre i contropiedi che spesso nel trio delle meraviglie di Klopp (con Salah e Firmino) hanno determinato la differenza. Inoltre pure Manè alla voce gol non scherza affatto: dal Salisburgo al Liverpool passando per il Southampton il fantasista ha collezionato rispettivamente 31, 29 e 21 reti dando un’assoluta garanzia.

DUE SERGENTI IN DIFESA
Koulibaly e Benatia il calcio italiano ormai li conosce alla perfezione. Il centrale in forza alla Juventus ha messo piede in Italia nel 2010 quando venne acquistato dall’Udinese. Dopo l’avventura alla Roma, ecco la grande occasione giunta dal Bayern Monaco ma pur vincendo 2 titoli tedeschi, il suo scarso utilizzo per via di infortuni e poco feeling con Guardiola, lo fanno approdare nel mondo bianconero. Anche a Torino non parte come titolare finché con l’addio di Bonucci la porta della difesa comincia a spalancarsi e nell’ultimo maggio è lui di fatto a consegnare alla Juventus la coppa Italia con una doppietta nell’atto conclusivo contro il Milan. Sicuramente la fortuna non lo ha assistito molto, molti guai fisici lo hanno spesso messo ai box ma Benatia si fa sempre trovare pronto appena chiamato in causa.
L’altro candidato al pallone d’oro africano, Koulibaly, è invece una pedina inamovibile del Napoli. Dopo alcune difficoltà iniziali il senegalese grazie alla fiducia di Sarri ha conosciuto una cresciuta sempre maggiore abbinando grande fisicità nei contrasti e buone capacità di impostazione dalle retrovie a ottime doti nel gioco aereo che del numero 26 partenopeo. Pensare che dopo le prime partite con la maglia azzurra si parlava già di lui come uno dei papabili in partenza da Napoli, mentre ora un’eventuale vendita del difensore senegalese porterebbe nelle casse di De Laurentis una cifra superiore ai 60 milioni.
Per i due centrali sarà difficili scalzare dal titolo i due folletti terribili del Liverpool ma la loro presenza nella Top 5 è già un gran bel risultato.

PARTEY, QUELLO CHE NON TI ASPETTI
Thomas Partey, il nome meno conosciuto, il classico outsider in questa corsa finale. Mediano dotato di buona stazza ha già raggiunto e superato i 100 gettoni con la casacca dell’Atletico Madrid con cui ha vinto la scorsa Europa League e in estate la Supercoppa Europa (subentrato al 90′ autore dell’assist nei tempi supplementari del 3-2 di Saul Niguez). Pian piano il ghanese sta conquistando tutti i palcoscenici più prestigiosi, schierato titolare negli ultimi 3 match di Champions League e Simeone si frega le mani sapendo di aver a disposizione un’arma importante in più.