Primo Cristiano Ronaldo, secondo Lionel Messi e terzo Neymar. Il podio del Pallone d’Oro 2017 conferma ancora una volta un trend oramai assodato a livello internazionale. Cristiano Ronaldo, grazie a questa vittoria, raggiunge Messi a quota 5 palloni d’oro vinti: numeri incredibili, che sottolineano il trionfo decennale firmato dal portoghese e dall’argentino. Per quanto possa essere meritato e indiscutibile, l’assegnazione del trofeo di France Football sta cominciando a diventare eccessivamente monotono, rendendo impossibile la vittoria di altri giocatori.
LORO E GLI UMANI
2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017: dieci edizioni e dieci trionfi. Ronaldo e Messi hanno letteralmente egemonizzato il mondo del calcio, erigendosi ad alieni e mostri sacri. Questa supremazia ha creato una distanza incolmabile tra “loro” e “gli altri” e questo è stato certificato dalle ultime dieci classifiche stilate da France Football: chi non ha vinto è arrivato secondo. Il terzo posto invece se lo sono alternato prima Torres, poi Xavi, Iniesta, Neuer, Ribery, Griezmann e Neymar. Soprattutto negli ultimi anni la scelta che porta all’assegnazione del Pallone d’Oro sembra fare riferimento unicamente ai risultati sportivi raggiunti, sia individualmente che collettivamente, in termini di trofei vinti. Da questo punto di vista non si può che accettare di buon grado la scelta di premiare ancora una volta Cristiano Ronaldo, decisivo e fondamentale tanto in Liga quanto in Champions League (in maniera particolare dai quarti in poi, ovvero nel momento decisivo). Se però si decide di prendere come riferimento i risultati sportivi raggiunti, 0ltre, ovviamente, la classe, la fantasia e la qualità tecnica, allora non ci si spiega il terzo posto assegnato a Neymar. Il brasiliano infatti lo scorso anno ha forse disputato una delle peggiori stagioni della propria carriera (per modo di dire): l’ex Barcellona l’anno passato, in campionato, aveva segnato 13 gol in 30 presenze: ben undici in meno rispetto alla stagione precedente. Allo stesso modo anche in Champions il brasiliano non aveva particolarmente brillato uscendo, per mano della Juventus, ai quarti di finale. In questo senso forse, il ruolo di “umano” dietro agli alieni sarebbe spettato a Buffon, che è arrivato a Cardiff da protagonista, o anche a Modric, che si è rivelato la chiave tecnico-tattica vincente del Real Madrid targato Zidane.

Stesso discorso si può fare riguardo alla decisione di France Football di assegnare il premio di miglior portiere del mondo a Manuel Neuer. Il tedesco infatti, seppur rimanga un ottimo rappresentante della nuova scuola di portieri moderni, che sa abbinare tecnica, riflessi e intelligenza con personalità palla al piede, tra la fine di anno scorso e l’inizio di quest’anno ha giocato veramente poco a causa dei vari infortuni che ha subito. In questo senso, sarebbe stato molto più ragionevole pensare di premiare Buffon per la carriera disputata e anche per la stagione passata nella quale ha comunque dimostrato ancora una volta di essere al top, raggiungendo la seconda finale di Champions League in tre anni e vincendo il sesto campionato consecutivo. Oppure decidere di gratificare portieri giovani, ma altrettanto forti e decisivi, come De Gea o Courtois, che rappresentano comunque la scuola moderna dei portieri, e che allo stesso tempo l’anno passato hanno vinto trofei importanti con le rispettive squadre di club. Il portiere belga infatti ha raggiunto la vittoria della Premier League con Antonio Conte in panchina, mentre lo spagnolo ha difeso i pali del Manchester United di Mourinho che ha trionfato in Europa League.
BISOGNO DI CAMBIAMENTO
Chi può fermare il dominio Ronaldo-Messi? I nomi papabili che potrebbero scalfire l’assoluta dominanza del duo sono essenzialmente due e giocano anche per lo stesso club, ovvero il PSG. Neymar e Mbappé infatti sembrerebbero essere i calciatori che più si possono avvicinare, in un futuro vicino, ai livelli di CR7 e della “Pulce” argentina. Se per il brasiliano si tratta già del secondo podio in tre anni (prima nel 2015 e quest’anno), per il giovane classe 1999 invece l’inserimento nei 30 papabili vincitori del Pallone d’Oro rappresentava una novità, tant’è che Mbappé è anche diventato il più giovane calciatore ad essere mai stato inserito nella lista per la vittoria finale del premio assegnato da France Football.

Alla fine l’ex Monaco ha raggiunto il settimo posto, issandosi come miglior giocatore francese della passata stagione. Un risultato importante per un ragazzo di nemmeno 19 anni, che però sta già dimostrando di poter fare la differenza sia in campo nazionale che a livello europeo. In Francia quindi si godono il talento di Mbappé sperando che il ragazzo originario di Bondy possa diventare il prossimo francese ad alzare il Pallone d’Oro, succedendo quindi a Zinedine Zidane, ultimo transalpino ad alzare il trofeo nel 1998.
SCRIVERE LA STORIA
Cristiano Ronaldo e Lionel Messi hanno quindi scritto una pagina di storia calcistica che rimarrà indelebile soprattutto agli occhi della generazione che ha vissuto da vicino e direttamente questo continuo dualismo. Un dualismo che ha messo in luce due modi differenti di vivere il calcio e di interpretarlo. Da una parte il portoghese ha rappresentato e rappresenta tutt’ora la mentalità vincente, la voglia di vincere sempre e di essere sempre al top, non dimenticandosi comunque dello spettacolo che in questi anni CR7 ci ha sempre offerto. Dall’altra invece la “Pulce” con il suo modo di giocare, di toccare la palla e di muoversi, il tutto rapportato al suo fisico, ci rimanda inevitabilmente alla vera essenza del calcio, alla semplicità che ci ha fatto innamorare di questo sport.
Due modi differenti quindi di interpretare il ruolo di fenomeni, o per meglio dire di alieni, che si sono alternati dal 2008 ad oggi. In questi dieci anni i due stessi protagonisti hanno creato delle mini-egemonie interne tra loro due: come ad esempio la striscia di vittorie di Messi dal 2009 al 2012, oppure il più recente successo di Ronaldo che ha alzato il trofeo dorato per ben 4 volte nelle ultime 5 edizioni. Fino a quando Messi e Ronaldo continueranno a fare i fenomeni e giocare un altro sport allora sarà difficile per tutti cercare di scalfire il loro dominio decennale, anche se in realtà un nome nuovo, una figura alternativa sarebbe necessaria per restituire fascino e attrattiva alla premiazione del Pallone d’Oro. La vittoria di ieri però, ha sancito il trionfo decennale di due giocatori e due uomini che hanno segnato una generazione.