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Due perle dal continente nero

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Due perle dal continente nero

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Il trending topic del momento è, ovviamente, quello che vede coinvolta l’Italia in quella che sarebbe ricordata come una delle più grandi sconfitte del movimento calcistico verdebiancorosso: l’ipotetica – ma nient’affatto scontata – mancata partecipazione al mondiale del 2018 che si terrà in Russia. Oggi, tuttavia, per stemperare la tensione prima del big match che andrà in scena a San Siro, abbiamo deciso di raccontarvi altre sfumature della competizione più attesa del panorama calcistico: le protagoniste di questo focus saranno, difatti, Marocco e Tunisia

UNO SGUARDO AL MAROCCO

Il Marocco torna a qualificarsi al Mondiale dopo ben 20 anni di assenza dal celebre torneo, aggiungendo un pezzo importante alla propria storia tutt’altro che contornata di successi; questa, infatti, è la tabella del rapporto che la nazionale marocchina vive con la celebre competizione:

  • 1930 – Non iscritto
  • 1934 – Non iscritto
  • 1938 – Non iscritto
  • 1950 – Non iscritto
  • 1954 – Non iscritto
  • 1958 – Non iscritto
  • 1962 – Non qualificato
  • 1966 – Ritirato
  • 1970 – Primo turno
  • 1974 – Non qualificato
  • 1978 – Non qualificato
  • 1982 – Non qualificato
  • 1986 – Ottavi di finale
  • 1990 – Non qualificato
  • 1994 – Primo turno
  • 1998 – Primo turno
  • 2002 – Non qualificato
  • 2006 – Non qualificato
  • 2010 – Non qualificato
  • 2014 – Non qualificato
  • 2018 – Qualificato

Il raggiungimento dell’obiettivo è avvenuto proprio durante l’ultimo turno della fase a gironi in cui la squadra capitanata da Medhi Benatia ha sconfitto i rivali della Costa D’Avorio per due reti a zero, garantendosi il passaggio del turno; nonostante la vittoria in Coppa d’Africa archiviata appena nel 2015, gli elefanti hanno dovuto capitolare in favore di un nemico meglio organizzato e più affamato che li ha staccati di 4 lunghezze nel girone C.

Sebbene la Cote d’Ivoire vanti in rosa diverse personalità di successo – come Aurier, Kessié, Fofana, Gradel, Kalou, Zaha, Gervinho e Doumbia – nulla è stato possibile contro il Marocco che non ha perso nemmeno una partita nel proprio girone di qualificazione, arrivando al successo con un punteggio cumulativo di 12 punti, composto da 3 vittorie e 3 pareggi in 6 partite.

Il segreto? La solidità che Hervé Renard, commissario tecnico della Nazionale Marocchina ha dato i suoi, portando la propria formazione ad essere l’unica – all’interno dei gironi africani – a subire zero reti durante l’intera durata del girone. Partendo dal blocco difensivo, tenuto in piedi da pilastri come il capitano Benatia e l’esperto Nabil Dirar, si è poi costruita una splendida macchina, capace di vincere seguendo una mentalità molto ‘italiana’: quella di limitarsi a non prendere gol e a segnarne, magari, uno in più dell’avversario; certo, ci sarà da migliorare in quanto metà delle partite del girone sono terminate a reti bianche, ma Renard ed i suoi hanno anche saputo cogliere il momento opportuno per slegarsi dalla mentalità difensiva contro avversari non così temibili, come nel caso della vittoria per 6 a 0 contro il Mali. Il Marocco, in effetti, non è affatto una squadra debole nei singoli esaltata dall’organizzazione di gioco, e presenta numerose personalità di livello che hanno calcato campi prestigiosi: Benatia, Dirar, Amrabat, Ziyech, Belhanda, Boufal, El Kaddouri e Taarabt sono solo alcuni dei calciatori simbolo di una selezione orgogliosa ed affamata di rivalsa; per tale ragione, questa squadra si presenta alla Coppa del Mondo come una mina vagante, con la licenza di rovinare i piani delle proprie concorrenti.

UN VIAGGIO IN TUNISIA

Nel continente nero v’è un’altra selezione che si presenta alla celebre competizione nonostante una cronologia di successi piuttosto discutibile: si tratta della Tunisia di Nabil Maâloul, qualificatasi al torneo che si terrà nel 2018 grazie ad uno score di 14 punti, cumulato attraverso 4 vittorie e 2 pareggi nel girone A, a scapito della Repubblica Democratica del Congo che con 13 lunghezze è stata tagliata fuori dalla competizione, non senza qualche rammarico. I tunisini, tuttavia, al netto dei risultati ottenuti, hanno dimostrato di meritare l’accesso al Mondiale, accumulando 4 punti contro la contendente numero 1, qualificatasi al secondo posto. Le Aquile di Cartagine, così, si godono il successo a distanza di 12 anni dall’ultima volta in cui hanno strappato il pass.

  • 1930 – Non partecipante
  • 1934 – Non partecipante
  • 1938 – Non partecipante
  • 1950 – Non partecipante
  • 1954 – Non partecipante
  • 1958 – Non partecipante
  • 1962 – Non qualificata
  • 1966 – Ritirata
  • 1970 – Non qualificata
  • 1974 – Non qualificata
  • 1978 – Primo turno
  • 1982 – Non qualificata
  • 1986 – Non qualificata
  • 1990 – Non qualificata
  • 1994 – Non qualificata
  • 1998 – Primo turno
  • 2002 – Primo turno
  • 2006 – Primo turno
  • 2010 – Non qualificata
  • 2014 – Non qualificata

La Nazionale in questione, contrariamente al più attrezzato Marocco, non vanta tra le proprie fila giocatori di personalità e di successo su cui poter contare: ed è per questo motivo che il lavoro svolto dal CT va apprezzato ancora di più, esaltandone l’operato e le abilità. La Tunisia ha infatti trovato il contesto tattico che meglio le si addice, spaziando tra il 4-3-3 ed il 4-4-2 a seconda degli avversari che si presentano. Partendo da una buona attenzione alla fase difensiva (appena 4 reti subite), la squadra ha sempre ritrovato il giusto cinismo per siglare un gol in più degli avversari (11); questa qualità si è rivelata sufficiente ad arrestare lo strapotere offensivo del Congo, reo di aver segnato 14 reti in 6 partite ma che si è rivelato meno accorto alla difesa, battuta in 7 occasioni.

Nabil Maâloul, così, si guadagna l’ingresso alla Coppa, in attesa del sorteggio che informerà tutte le nazionali del proprio destino. L’obiettivo è stato raggiunto: da questo momento in poi entra in gioco la licenza di sognare.

 

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Flash News

Monza-Juventus, Allegri: “Da Locatelli e l’attacco al mio futuro, vi dico tutto”

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allegri juventus

LE PAROLE DI MAX ALLEGRI IN CONFERENZA ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS – Max Allegri ha parlato in conferenza alla vigilia del match tra Monza e Juventus. In attesa dell’esito del big match di giornata di domenica sera tra Napoli e Inter, i bianconeri, vincendo a Monza, potrebbero portarsi in testa alla classifica. Un campo tosto quello dei brianzoli che nella scorsa stagione hanno fatto bottino pieno contro la Juve. La squadra allenata da Max Allegri è ancora alle prese con diversi infortuni. Il tecnico toscano si è soffermato su questo aspetto, fornendo aggiornamenti su diversi giocatori oltre che approfondire anche il discorso riguardante il proprio futuro sulla panchina del club. Di seguito, tutte le dichiarazioni di Allegri alla vigilia di Monza-Juventus: 

LE PAROLE DI MAX ALLEGRI ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS

DERBY D’ITALIA – “Cammino in discesa dopo il derby d’Italia? Sarebbe commettere un errore inspiegabile, noi sappiamo i nostri limiti. La classifica è buona, ma non si è fatto ancora nulla, appena lasci un attimo approccio e intensità rischi di perdere. Vincere partite non è facile, ne abbiamo 6 da qui al girone d’andata, di cui 4 sono trasferte. Ancora è tutto da giocare e bisogna fare un passo per volta. Il Monza fa la differenza nella fase difensiva e lo dicono i numeri: sarà una partita molto difficile”.

OBIETTIVI – “Ottimismo sullo scudetto? Io in spogliatoio non ci entro, è sacro. Il desiderio più importante deve essere la partita di domani. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions quest’anno è stato un danno tecnico ed economico. Noi abbiamo il dovere di costruire un’annata per tornare all’obiettivo minimo: giocare la Champions l’anno prossimo. Domani voglio vedere la Juve delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ci vuole grande rispetto per tutti e dobbiamo giocare sempre da squadra come fatto finora. Noi guardiamo la quinta, bisogna scappare da chi c’è dietro e non guardare davanti. Resta motivo di orgoglio essere a 2 punti dall’Inter, ma bisogna guardare dietro perché nel calcio le cose cambiano in fretta. Non bisogna mantenere, ma migliorare di giorno in giorno”.

INFORTUNI – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo”.

ATTACCO – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo. Settimo attacco? 5 Vlahovic, 4 Chiesa, mancano quelli di Kean, Milik, Yildiz… L’importante è vincere le partite. Stiamo lavorando sui gol delle punte, cerchiamo di migliorare”.

GALLIANI – “Un amico, ci diamo del tu ormai, ci siamo dati del lei per tanti anni. È un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e ad avere ancora oggi un rapporto con lui. Siamo legati da un bel rapporto affettivo”.

PALLADINO – “Galliani come al solito non ha sbagliato allenatore. Sta facendo molto bene Palladino e sono certo che nella sua evoluzione può solo crescere, non parlo solo di campo. Potrà fare un’ottima carriera, ci son dei giovani allenatori bravi. E poi accanto ha Galliani, che è un dirigente di grande genialità”.

 

 

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Champions League

Rimonta da urlo dell’Inter, il Napoli crolla nel finale: i resoconti

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Inter

Serata di Champions dalle mille emozioni per Inter e Napoli. Primo tempo da dimenticare per i nerazzurri, sotto 3-0 all’intervallo col Benfica grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Al rientro dagli spogliatoi, grande reazione gli uomini di Inzaghi che riescono a trovare una super rimonta con il 3-3 finale. Succede di tutto anche al Bernabeu. In casa del Real Madrid, il Napoli prima la sblocca, poi la riprende con Anguissa e, alla fine perde 4-2. I resoconti dei match.

IL RESOCONTO BENFICA-INTER

Serata che parte malissimo per l’Inter. Al Da Luz sembra essere la serata dell’ex Joao Mario, capace di annichilire i nerazzurri con una tripletta nei primi 34 minuti di gioco. La serata di grazia del portoghese si apre dopo soli 5 minuti, quando è abile a raccogliere la sponda di Tengstedt e mettere il pallone all’angolino. Il raddoppio del Benfica arriva in maniera anche abbastanza fortunosa: palla persa da Asllani a centrocampo e ripartenza culminata con un rimpallo tra Bisseck e Rafa. Il pallone arriva poi tra i piedi di Joao Mario che non sbaglia. La timida risposta interista è rappresentata dall’errore di Arnautovic nell’uno contro uno con Trubin. I padroni di casa non si fermano e arriva anche il 3-0, sempre propiziato da un ispiratissimo Tengstedt. Stavolta l’attaccante danese serve un cross delizioso sempre per Joao Mario che, da due passi, mette in rete di testa.

Quella del secondo tempo è tutta un’altra Inter. Gli uomini di Inzaghi ci mettono carattere e riescono a tornare in partita con il tap in vincente di Arnautovic. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche il 3-2 firmato da Frattesi. Gran gol dell’ex Sassuolo che, su cross di Acerbi, trova la rete con un gran tiro al volo. Dopo aver corso un enorme rischio con il salvataggio di Bisseck su Tengstedt, arriva il clamoroso 3-3. Pestone in area di Otamendi su Thuram: dal dischetto va un glaciale Alexis Sanchez che non sbaglia e trova un insperato pareggio. Emozioni anche nel finale con il grande intervento di Audero su Di Maria e l’espulsione di Antonio Silva. Match che però si chiude con un pirotecnico 3-3.

IL RESOCONTO DI REAL MADRID-NAPOLI

Avvio pazzesco al Bernabeu dove, dopo soli 9 minuti, a passare è il Napoli. I partenopei trovano il gol grazie a una bella azione chiusa con l’appoggi di Di Lorenzo per Simeone, bravo a farsi trovare pronto e mettere in rete. Giusto il tempo di ribattere e il Real ha già pareggiato: azione solitaria di Rodrygo e gran destro all’incrocio. Spinti dal proprio pubblico i Blancos trovano anche il raddoppio con il solito Bellingham. L’inglese si inserisce alle spalle di un incerto Natan e, di testa, batte Meret sfruttando al meglio il perfetto lancio di Alaba.

Dopo l’equilibrio di fine primo tempo, al rientro dagli spogliatoi ricominciano le emozioni ancora grazie al Napoli. La squadra di Mazzarri trova il pareggio grazie ad un gran destro di Anguissa che, dopo un primo tentativo murato, trova un grande angolo da posizione defilata. Il Real Madrid riesce a ritagliarsi subito l’opportunità per il nuovo vantaggio ma Joselu, da pochi passi, non riesce a coordinarsi. Il Napoli lotta ma crolla nel finale. Il Real, grazie ad una vistosa incertezza di Meret, trova prima il 3-2 con il destro dalla distanza di Nico Paz. Poi, mette anche il punto esclamativo con il tap in di Joselu su assist di Bellingham. 4-2 il risultato finale.

COME CAMBIANO LE CLASSIFICHE DEI GIRONI

GRUPPO D

  1. Real Sociedad 11
  2. Inter 11
  3. Salisburgo 4
  4. Benfica 1

GRUPPO

  1. Real Madrid 15
  2. Napoli 7
  3. Braga 4
  4. Union Berlino 2

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Calcio Internazionale

Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?

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Napoli - Real Madrid

Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.

Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.

Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?

LA SITUAZIONE NEL GIRONE

Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.

“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.

Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport

Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.

“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.

LA FORMAZIONE

Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.

In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:

“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.

Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport

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Pioli in conferenza post Milan-BVB: “Non sono soddisfatto”

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Pioli

A margine della sconfitta rimediata contro il Borussia Dortmund, un evidentemente deluso Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole.

PARTITA ED EPSODI – “Non sono soddisfatto, per vincere queste partite ci vuole più qualità Abbiamo avuto le occasioni per andare in vantaggio, la qualità doveva essere superiore. Krunic lo abbiamo già provato in quella posizione, può farlo”.

STRASCICHI – “Siamo sempre stati molto bravi a reagire a queste delusioni, ora dobbiamo dare continuità alla vittoria con la Fiorentina in campionato”.

IL GIRONE DEI RIMPIANTI – “I rimpianti ci sono soprattutto per la prima partita con il Newcastle. Questa sera non siamo stati precisi e abbiamo consentito all’avversario di giocare la partita che volevano. Ora non dipende più da noi, ma proveremo a vincere contro il Newcastle”.

RAMMARICO – “C’è rammarico per l’infortunio di Thiaw. Mi spiace perdere un giocatore così forte per un po’ di partite”.

CONFRONTO CON LA SOCIETÀ – “C’è stato nel corridoio come alla fine di ogni partita”.

STADIO – “Fin quando la squadra ha dimostrato di poter essere in partita lo stadio è stato con noi. I tifosi hanno tutto il diritto di essere delusi”.

 

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