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Una finale tutta inglese

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Una finale tutta inglese

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L’Inghilterra ha sempre voluto l’esclusiva sull’invenzione del gioco del calcio. “L’abbiamo inventato noi” dicono, quello che è il gioco più nello del mondo, il football che nel corso dei decenni è diventato sempre di più un passatempo prima ed una vera e propria malattia poi per migliaia di appassionati. Il campionato inglese, proprio per questo motivo, è la lega più seguita e conosciuta a livello globale: la Premier League oggi vanta alcuni tra i più grandi calciatori del mondo, allenatori di prima fascia e stadi sempre pieni. E oltre a tutto questo, non mancano di certo i telespettatori sparsi in tutti i continenti.

Se oltre il canale della Manica i motivi per essere orgogliosi sono tanti, gli appassionati di calcio inglese saranno esaltati dall’accoppiata Champions League-Europa League, visto che l’Inghilterra è riuscita a piazzare entrambe le finaliste in entrambe le competizioni. Un dato non da poco. Liverpool-Tottenham da una parte, Arsenal-Chelsea dall’altra.

Ma qual è stata l’ultima finale che ha visto due inglesi sfidarsi a livello europeo?

MANCHESTER UNITED-CHELSEA, CERTEZZE E SORPRESE

Da una parte lo stellare United di Sir Alex Ferguson, dall’altra il sorprendente Chelsea di Avraham Grant. Sì, Avraham Grant, nessun errore, nessuna confusione. Partendo proprio dal Chelsea, i blues iniziarono quella stagione (2007-08) con il mitologico José Mourinho in panchina: il portoghese però, già ai ferri corti con Roman Abramovich, non iniziò col piede giusto la stagione, zoppicando sia in Premier che all’inizio di quella Champions. Dopo la sconfitta in Supercoppa proprio contro lo United, una serie di partite altalenanti in Premier e un clamoroso pareggio interno contro il Rosenborg alla prima di Champions costarono caro allo Special One, che di comune accordo con la società scelse di rescindere il proprio contratto. 

A sostituirlo fu proprio il suddetto Avraham Grant, un ex calciatore israeliano che aveva allenato in patria, fino a diventare CT della nazionale. Dopo aver fallito la qualificazione al mondiale 2006 lasciò la panchina di Israele, diventando direttore tecnico del Portsmouth prima, e del Chelsea poi; una volta che Mourinho fu esonerato da Abramovich, il magnate russo scelse proprio il neo direttore tecnico come traghettatore, in attesa di una soluzione più valida per la panchina blues. Il percorso in Champions del Chelsea fu deciso e convincente, sebbene la sorte abbia sorriso agli inglesi in sede di sorteggio: prima un girone abbordabile con Valencia, Rosenborg e Schalke 04 (superato con il primo posto), poi con due avversarie ostiche negli ottavi e nei quarti, ma quasi esclusivamente per l’aspetto ambientale, dato che Olympiacos prima e Fenerbahce poi potevano spaventare soltanto per i propri caldissimi stadi.

La vera prova del nove per gli uomini di Grant fu la semifinale contro il Liverpool, in una Champions che vide tre inglesi approdare in semifinale: l’andata tra le due compagini, che già si erano sfidate nel 2005 in semifinale, finisce 1-1 con il gol di Kuyt ed un goffo autogol di Riise al 94′, che lascia più di una speranza al Chelsea nel match di ritorno a Stamford Bridge. Il ritorno è una classica partita inglese, giocata a cento all’ora e con calciatori che non tirano mai indietro la gamba. Se una partita di Premier propone già situazioni del genere, figuriamoci l’ultimo passo prima di una finale di Champions. Finisce 1-1 anche a Londra, con il gol di Drogba che fredda Reina e il pareggio di Fernando Torres, che ancora scivolava con grande continuità sotto i suoi tifosi reds.

Si va ai supplementari, dove ancora una volta a fare da protagonista è la magia del calcio. Frank Lampard, leggenda del calcio inglese ed in particolare del Chelsea, è stato appena colpito da un lutto tremendo, l’improvvisa scomparsa della madre. Tutto l’ambiente blues si è compattato attorno al suo vice-capitano nonchè leader tecnico, senza forzarne il rientro o la rapida assimilazione del lutto. Lampard è distrutto ma non vuole abbandonare la sua gente, scegliendo quindi di giocare la semifinale di ritorno: il fato vuole che il Chelsea nei supplementari ottenga un calcio di rigore che pesa come un macigno. Sul dischetto può andare solo Frank, che segna, si toglie la fascia nera del lutto, baciandola con tutta la passione ed il dolore che aveva covato dentro. Lacrime per lui, per il padre in tribuna, e per tanti dei 38 mila spettatori. Segna ancora Drogba, accorcia di nuovo Babel, ma alla fine al Luznhiki di Mosca ci andrà, a sorpresa, il Chelsea di Grant.

 Diverso il cammino del Manchester United. La squadra di Ferguson è una delle favorite al titolo di campione d’Europa, ha nel suo roster alcuni tra i giocatori più forti del globo, gente del calibro di Giggs, Scholes, Tevez, Ferdinand, Van der Sar e, su tutti, il nuovo fenomeno del calcio mondiale: Cristiano Ronaldo. Il girone viene superato senza grossi grattacapi, con 5 vittorie e un solo pareggio, contro la Roma di Spalletti all’Olimpico, e saranno proprio United e Roma a passare il turno, a scapito di Sporting Lisbona e Dinamo Kiev. Agli ottavi lo United faticherà contro l’Olympique Lione, pareggiando in Francia e passando in casa soltanto per 1-0, mentre il caso farà incontrare di nuovo il Manchester e la Roma ai quarti: 0-2 all’andata in Italia, turnover al ritorno per Ferguson che però si spaventa per una partita gagliarda degli uomini di Spalletti, che si scioglieranno ad un passo dalla possibile rimonta, quando alla mezzora De Rossi spara in curva il possibile rigore dello 0-1 che avrebbe riaperto tutto.

In semifinale lo United affronta quella che è una possibile finale anticipata: l’ultimo Barça di Frank Rijkaard impatta al Camp Nou per 0-0, e ripone tutte le sue speranze nei suoi gioielli offensivi (Eto’o, Henry, Ronaldinho, un giovanissimo Messi), affinchè possano far cadere i Red Devils in quel di Old Trafford. A Manchester, invece, non avranno la meglio le magie dei giovani Ronaldo e Messi, la rapidità di Eto’o o i lampi di Tevez: la deciderà un centrocampista dai capelli rossi e dall’esperienza profonda, quel Paul Scholes che con un capolavoro dalla distanza timbrerà il definitivo 1-0 United e la qualificazione in finale.

EQUILIBRIO SOTTO IL DILUVIO MOSCOVITA

La finale è dunque Manchester United contro Chelsea. La cornice è l’enorme Luznhiki di Mosca, contornato dalle nuvole che minacciano pioggia per tutta la durata dell’incontro: lo United si schiera con il solito Van der Sar in porta, davanti a lui i due colossi Ferdinand e Vidic, aiutati sulle corsie da Evra e Wes Brown; la novità a centrocampo è Hargreaves, il talento inglese falcidiato dagli infortuni che, se in forma, è inferiore a pochi nella rosa. Detto dell’inglese sulla destra, con lui ci sono Scholes e Michael Carrick, mentre sul lato opposto agisce Cristiano Ronaldo, che all’epoca ancora non era il bomber letale d’area di rigore, ma un esterno offensivo capace di rientrare, andare sul fondo, crossare, calciare a rete e dialogare coi compagni. Davanti una coppia niente male, con Tevez e Wayne Rooney.

Dall’altra parte tra i pali c’è Cech, con Essien adattato nel ruolo di terzino destro, Terry e Carvalho centrali e Ashley Cole a sinistra. Makélélé fa da schermo davanti alla difesa, Lampard e Ballack sono i centrocampisti con compiti offensivi, mentre ai lati scorrazzano Joe Cole e Florent Malouda. Davanti, a fare la guerra con i centrali Red Devils, Didier Drogba. 

Quella di Mosca è una finale scorbutica, tra due squadre più pragmatiche che spettacolari, che si studiano, si infliggono colpi da spadaccino, senza andare mai all’arrembaggio in maniera spavalda o addirittura folle. Lo United ha probabilmente più qualità, e passa in vantaggio con il gol di quello che è il Pallone d’oro designato per la stagione 2008, Cristiano Ronaldo: Wes Brown sale sulla destra, e fa partire uno spiovente dalla trequarti che arriva al centro dell’area, dove il portoghese si fa trovare pronto con il suo classico movimento a tagliare dalla sinistra; Essien riesce a tenere il passo del numero 7, ma sui palloni alti soffre enormemente la fisicità di CR7 (all’epoca non era conosciuto ancora con questo soprannome), e non è un caso che sia quest’ultimo ad avere la meglio e ad insaccare.

Il Chelsea non ci sta, prova a palleggiare con i suoi centrocampisti e a far male con i tagli degli esterni. Sul finale del primo tempo è un tiro dalla distanza di Makélélé che, in apparenza velleitario, si trasforma in una palla sanguinosa per la retroguardia dei diavoli rossi: il francese prova a calciare da distanza siderale, ma ne esce un tiro senza alcuna pretesa che si schianta beffardamente prima addosso a Vidic e poi sulla schiena di Ferdinand, lasciando il pallone a Frank Lampard che si trova inspiegabilmente a tu per tu con Van der Sar. Il più facile dei gol, e al 45′ siamo 1-1.

Il secondo tempo sarà un lento scorrere verso gli scontati supplementari. Da una parte e dall’altra c’è una grande organizzazione difensiva, ed in entrambi i casi prevale la paura di perdere sulla ricerca del rischio di provare a vincere con forza e veemenza una finale. Girandola di cambi tra il finire dei tempi regolamentari e l’inizio dei supplementari, con lo United che inserisce Giggs e Nani, mentre il Chelsea butta nella mischia Kalou e Anelka (lasciando Shevchenko tristemente in panchina). L’unico evento degno di nota è il rosso sul finire del secondo tempo supplementare inflitto a Drogba dall’arbitro Lubos Michel, per un brutto colpo dell’ivoriano nei confronti di Vidic (uno scontro che definiremmo tra “titani”). Gli ultimi due cambi per Grant e Ferguson sono i classici rigoristi da mettere esclusivamente per calciare uno dei cinque tiri dagli undici metri.

Si va ai rigori. Parte lo United con Tevez, che segnerà esattamente come faranno nell’ordine Ballack, Carrick e Belletti; il primo errore è di quelli che non ti aspetti, perchè sul dischetto a sbagliare è Cristiano Ronaldo, che prova ad incrociare ma ne esce un tiro a mezza altezza che è preda dei guantoni di Petr Cech. Delusione di un giovane CR7, che a 23 anni ancora non possedeva quella faccia di bronzo che oggi mostra in ogni tipo di situazione.

Lampard coglie l’occasione persa dal portoghese e porta in vantaggio i blues nella serie, mentre nel turno successivo segnano dal dischetto Owen Hargreaves e Joe Cole. Sul quinto rigore dello United va Nani, che nonostante il peso del pallone riesce ad insaccare e a mettere tutte le pressioni a John Terry. Se il capitano storico del Chelsea segna, la sua squadra sarà campione d’Europa per la prima volta nella sua storia. Ma come spesso accade, i protagonisti più attesi sono quelli che cadono quando meno lo immagini, ed in questo caso proprio di caduta si parla: il diluvio si è ormai scatenato su Mosca da qualche decina di minuti, e John Terry parte deciso con la sua rincorsa, ma al momento della conclusione a rete scivola malamente con il piede d’appoggio e, seppur riesca a spiazzare Van der Sar, il pallone finisce amaramente alla destra del palo. Un errore che peserà come una condanna.

Terry scivola ad un passo dal sogno, ed allo stesso modo anche tutto il Chelsea scivolerà proprio ad 11 metri dal primo successo europeo. Si va ad oltranza, segnano sia Anderson che Kalou, ma nonostante questo la Dea Bendata sembra ormai aver già deciso dove indirizzare la partita: Giggs segna il suo rigore con l’esperienza e la freddezza che lo hanno sempre contraddistinto, mentre Anelka sbaglia malamente, lasciandosi ipnotizzare da quello che sarà il MVP della partita, Edwin Van der Sar.

Lo United è campione d’Europa per la terza volta nella sua storia, in una partita non entusiasmante sul campo, ma con storie che rimarranno scolpite nella mente di tutti gli inglesi e di tutti gli appassionati di calcio. La pioggia si mischia con le lacrime di Cristiano Ronaldo, che a differenza dei suoi compagni non correrà verso l’eroe olandese con la maglia numero 1, ma si accascerà a terra, lasciandosi andare ad un pianto che lo libererà dalla paura di essere il responsabile numero uno per la sconfitta, dato che fu l’unico dello United a sbagliare dal dischetto. Dall’altra parte altre gocce di pioggia e altre lacrime, quelle di John Terry che, in quei lunghi metri verso il punto di battuta, avrà pensato chissà quante volte alle immagini che lo avrebbero ritratto esultante, con la sua maglia del cuore, con la fascia di capitano e con la coppa in mano. Ma Terry è caduto, scivolando sul suo sogno più grande, poi raggiunto qualche anno dopo a Monaco di Baviera.

Storie di calcio che rimangono impresse, con l’Inghilterra protagonista con la prima finale tutta inglese della Champions moderna (prima soltanto la Spagna nel 2000, Valencia-Real, e l’Italia nel 2003, Juve-Milan), che verrà ripetuta il 1° giugno al Wanda Metropolitano. Altre protagonista ma, si spera, stesse emozioni.

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Calcio Internazionale

“Milan grande d’Europa” – La Rassegna del Diez

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La rassegna stampa è senza alcun dubbio il miglior modo per iniziare la giornata. Ecco quindi le prime pagine dei principali quotidiani sportivi internazionali per la giornata di oggi.

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Le partite di oggi: il programma in TV e streaming

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Diritti tv dazn

LE PARTITE DI OGGI: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING – Dove vedere in TV e streaming le partite di Serie A, Serie B, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Primavera 1, Premier League, LaLiga, Bundesliga, Ligue 1, Champions League, Europa League, Conference League, Youth League, Nations League, le gare delle nazionali e le amichevoli internazionali? Numero Diez presenta il programma dettagliato delle partite di oggi e dei prossimi tre giorni con i canali TV e streaming di riferimento.

 

LE PARTITE DI OGGI, VENERDÌ 29 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 16:30 Gil Vicente-Famalicao (Liga Portugal)

Ore 19:00 Benfica-Chaves (Liga Portugal)

Ore 21:00 LOSC Lille-Lens (Ligue 1) [Sky]

Ore 21:00 Cadice-Granada (LaLiga) [DAZN]

Ore 21:30 Estrela-Sporting Lisbona (Liga Portugal)

LE PARTITE DI OGGI, SABATO 30 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 12:30 Napoli-Atalanta (Serie A) [DAZN]

Ore 13:30 Newcastle-West Ham (Premier League) [Sky]

Ore 14:00 Getafe-Siviglia (LaLiga) [DAZN]

Ore 15:00 Genoa-Frosinone (Serie A) [DAZN]

Ore 15:00 Torino-Monza (Serie A) [DAZN]

Ore 15:30 Bayer Leverkusen-Hoffenheim (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Borussia M’Gladbach-Friburgo (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Eintracht Francoforte-Union Berlino (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Lipsia-Mainz (Bundesliga) [Sky]

Ore 15:30 Werder Brema-Wolfsburg (Bundesliga) [Sky]

Ore 16:00 Bournemouth-Everton (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Chelsea-Burnley (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Nottingham Forest-Crystal Palace (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Sheffield United-Fulham (Premier League) [Sky]

Ore 16:00 Tottenham-Luton Town (Premier League) [Sky]

Ore 16:15 Almeria-Osasuna (LaLiga) [DAZN]

Ore 17:00 Metz-Monaco (Ligue 1) [Sky]

Ore 18:00 Lazio-Juventus (Serie A) [DAZN]

Ore 18:30 Aston Villa-Wolverhampton (Premier League) [Sky]

Ore 18:30 Valencia-Maiorca (LaLiga) [DAZN]

Ore 18:30 Bayern Monaco-Borussia Dortmund (Bundesliga) [Sky]

Ore 20:45 Fiorentina-Milan (Serie A) [DAZN]

Ore 21:00 Brentford-Manchester United (Premier League) [Sky]

Ore 21:00 Barcellona-Las Palmas (LaLiga) [DAZN]

Ore 21:00 Olympique Lione-Reims (Ligue 1) [Sky]

LE PARTITE DI OGGI, DOMENICA 31 MARZO: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 13:00 Lorient-Brest (Ligue 1) [Sky]

Ore 14:00 Celta Vigo-Rayo Vallecano (LaLiga) [DAZN]

Ore 15:00 Clermont-Tolosa (Ligue 1) [Sky]

Ore 15:00 Le Havre-Montpellier (Ligue 1) [Sky]

Ore 15:00 Nizza-Nantes (Ligue 1) [Sky]

Ore 15:00 Liverpool-Brighton (Premier League) [Sky]

Ore 15:30 Ausburg-Colonia (Bundesliga) [Sky]

Ore 16:15 Girona-Real Betis (LaLiga) [DAZN]

Ore 17:05 Strasburgo-Rennes (Ligue 1) [Sky]

Ore 17:30 Stoccarda-Heidenheim (Bundesliga) [Sky]

Ore 17:30 Manchester City-Arsenal (Premier League) [Sky]

Ore 18:30 Deportivo Alaves-Real Sociedad (LaLiga) [DAZN]

Ore 19:30 Bochum-Darmstadt (Bundesliga) [Sky]

Ore 20:45 Olympique Marsiglia-PSG (Ligue 1) [Sky]

Ore 21:00 Real Madrid-Athletic Bilbao (LaLiga) [DAZN]

LE PARTITE DI OGGI, LUNEDÌ 1 APRILE: IL PROGRAMMA IN TV E STREAMING

Ore 12:30 Bologna-Salernitana (Serie A) [DAZN, Sky]

Ore 12:30 Modena-Bari (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Cagliari-Verona (Serie A) [DAZN, Sky]

Ore 15:00 Sassuolo-Udinese (Serie A) [DAZN]

Ore 15:00 Como-Sudtirol (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Cosenza-Brescia (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Lecco-Cittadella (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Parma-Catanzaro (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Pisa-Palermo (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Spezia-Ascoli (Serie B) [DAZN]

Ore 15:00 Venezia-Reggiana (Serie B) [DAZN]

Ore 18:00 Lecce-Roma (Serie A) [DAZN]

Ore 18:00 Cremonese-Feralpisalò (Serie B) [DAZN]

Ore 20:30 Sampdoria-Ternana (Serie B) [DAZN]

Ore 20:45 Inter-Empoli (Serie A) [DAZN]

Ore 21:00 Villareal-Atletico Madrid (LaLiga) [DAZN]

COME VEDERE LE PARTITE SU DAZN

Per vedere le partite su DAZN basta collegare l’app a una Smart TV di ultima generazione, oppure su console da gioco come Playstation/Xbox o altrimenti su dispositivi come Google Chromecast, Amazon Fire Stick Tv o TIMVISION Box. In alternativa, possiamo visualizzare DAZN da PC semplicemente aprendo un browser Web qualsiasi e portandoci sul sito Web della piattaforma. È possibile seguire gli eventi anche da smartphone scaricando l’apposita app da App Store e Google Play.

C0n DAZN è possibile vedere tutte le partite di Serie A e Serie B, la UEFA Europa League, la UEFA Europa Conference League, la UEFA Womens Champions League ed una selezione delle migliori partite de LaLiga e della FA Cup.

L’abbonamento “standard” consente di registrare fino a 6 dispositivi e consente la visione in contemporanea su massimo 2 dispositivi collegati ad una sola rete internet domestica. L’abbonamento “plus”, invece, consente di registrare fino a 7 dispositivi e di guardare in contemporanea su massimo 2 dispositivi collegati anche a reti internet diverse.

COME VEDERE LE PARTITE SU SKY

Per usufruire della visione delle partite su Sky bisogna aver sottoscritto un abbonamento almeno ad uno dei pacchetti che offre l’emittente. Una volta effettuato il collegamento alla parabola sarà disponibile la visione dei canali compresi nel pacchetto desiderato. Con Sky Calcio sarà possibile vedere la maggior parte delle partite di Serie A, mentre con Sky Sport sarà disponibile anche tutto il calcio internazionale, dalle competizioni nazionali a quelle internazionali. Con Sky Go, l’app di Sky, sarà possibile seguire anche fuori casa gli eventi previsti dal proprio pacchetto.

Inoltre dalla scorsa stagione, Sky permette di vedere tutte le partite della Serie A in co-esclusiva con DAZN sulla propria piattaforma, pagando un sovraprezzo di 7.5 euro, che consentirà l’attivazione dei canali Zona DAZN 1 e Zona DAZN 2, ai canali 214 e 215 di Sky.

Con Sky Sport è possibile vedere tutta la UEFA Europa League e la UEFA Europa Conference League, 121 partite a stagione (su 137 totali) di UEFA Champions League e una selezione delle migliori partite di Premier LeagueLigue 1 Bundesliga.

COME VEDERE LE PARTITE SU AMAZON PRIME

Per poter visionare le gare su Amazon Prime, il requisito fondamentale è aver sottoscritto l’abbonamento alla piattaforma di distribuzione. Basterà selezionare l’opzione di abbonamento direttamente dal sito di Amazon o dall’applicazione. Una volta confermato, si potrà accedere alla piattaforma streaming.

I contenuti saranno visibili da Smart TV o da dispositivi mobili, ovvero cellulari, tablet o computer portatili. Con Amazon Prime è possibile vedere la migliore partita del mercoledì di UEFA Champions League insieme agli highlights di tutte le partite.

COME VEDERE LE PARTITE SULLA RAI

La Rai trasmette le proprie gare in chiaro, per cui saranno disponibili le partite senza sottoscrivere nessun tipo di abbonamento: basterà essere muniti di un televisore e di un digitale terrestre. A seconda del canale dedicato, sarà possibile vedere la partita di turno su Rai 1, Rai 2, Rai 3 o RaiSport. Per quanto riguarda la diretta streaming, invece, si potrà vedere la partita su RaiPlay, accedendo al sito oppure scaricando l’app su qualsiasi dispositivo mobile.

COME VEDERE LE PARTITE SU MEDIASET INFINITY

Per visualizzare le partite trasmesse da Mediaset Infinity, così basterà scaricare l’app su qualsiasi dispositivo mobile e sottoscrivere l’abbonamento previsto. Dopodiché si potrà scegliere l’evento desiderato, che potrà essere seguito su Smart TV o sui dispositivi mobili dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali.

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Giovani per il futuro

Chi è Olijars, il giovanissimo figlio d’arte neo-acquisto dell’Atalanta

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CHI È JEGORS OLIJARS – È notizia di ieri l’acquisto da parte dell’Atalanta del classe 2008 Jegors Olijars, interessante prospetto lettone che ha deciso di firmare il suo primo contratto da professionista della sua carriera con la Dea (erano interessate anche Ajax, Atletico Madrid e Borussia Dortmund) e di crescere nel vivaio nerazzurro. Scopriamo chi è Olijars in questo articolo.

CHI È OLIJARS: CALCIATORE IN UNA FAMIGLIA DI SPORTIVI

Jegors Olijars è una punta centrale dotata di grande fisicità (alta 193 cm) e con grandi potenzialità, che ha dimostrato pienamente in patria e anche nelle squadre giovanili della Nazionale nord-europea. Si può dire che lo sport era nel destino di Jegors, nato in una famiglia di campioni di vari sport. Dal padre campione di corsa a ostacoli – ha vinto un Europeo nel 2006 a Goteborg, medaglia d’argento invece nel 2002 a Monaco e di bronzo al Mondiale di Valencia 2008 – alla madre tennista, passando per il nonno che, invece, ha partecipato a un’Olimpiade, il giovane è portatore di un’eredità di successo e dedizione allo sport che in pochi possono vantare. Starà al 16enne, ora, tenere alto il nome della famiglia cercando di affermarsi nel calcio che conta. Si tratta del primo calciatore lettone nella storia dell’Atalanta.

Fonte immagine in evidenza: profilo X Filippo Maggi

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Calciomercato

Futuro di Zurkowski ancora incerto: difficile il riscatto dell’Empoli dallo Spezia

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zurkowski empoli

ZURKOWSKI EMPOLI – Szymon Zurkowski si sta ritrovando all’Empoli. Dopo il periodo difficile tra Fiorentina e Spezia, il polacco è tornato all’Empoli nel mercato di riparazione e ha avuto un impatto molto importante sulla stagione dei toscani, con 4 gol nelle prime due uscite in maglia azzurra – memorabile la tripletta segnata contro il Monza alla prima da titolare, dopo la rete all’esordio contro il Verona – che lo rendono tuttora il miglior marcatore stagionale dell’Empoli nonostante l’arrivo a metà campionato. Il suo rendimento è un po’ calato nelle ultime settimane, in cui – complice un infortunio alla caviglia – è apparso lievemente in ritardo, ma l’Empoli vorrebbe puntare su di lui anche nella prossima stagione.

ZURKOWSKI RESTA ALL’EMPOLI? IL RISCATTO È DIFFICILE

Sarà difficile, però, confermare il classe ’97 in rosa: la formula con cui si è trasferito nella finestra invernale, infatti, è quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro ed esercitabile dagli azzurri a fine stagione. Questa valutazione, però è considerata eccessiva dai dirigenti del club toscano, che sembrano propensi a non esercitare il riscatto del polacco per poi trattare con lo Spezia per un nuovo accordo. La volontà dell’Empoli sarebbe quella di ottenere un nuovo prestito, ma resta da vedere se lo Spezia è disposto a rimandare in prestito il calciatore senza monetizzare da una sua cessione. Bisogna anche considerare, però, che in caso di cessione a titolo definitivo c’è una percentuale abbastanza importante che lo Spezia dovrebbe riconoscere alla Fiorentina, club da cui ha acquistato il calciatore nel 2023.

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