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Una giornata da sevillista

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Una giornata da sevillista

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Noi di Numero Diez anche in vacanza non possiamo fare a meno di pensare al calcio. Così un week-end a Siviglia diventa un’occasione imperdibile per immergersi nel tifo andaluso e vivere una giornata da tifosi biancorosso. Al Ramon Sanchez-Pizjuan va in scena lo scontro tra Siviglia ed Espanyol, seconda e terza forza del campionato assieme all’Atletico Madrid. Dopo un tipico pranzo a base di tapas e sangria, è ora di dirigersi allo stadio. Prima però una doverosa sosta allo store del Siviglia, perché bisogna mimetizzarsi alla perfezione.

EL CAMINO HACIA EUROPA

L’acquisto della maglia è un dovere sacrosanto e la scelta del giocatore, il cui nome andrà a riempire lo spazio posteriore, offre lo spunto per riflettere su una squadra costruita per ambire ad un piazzamento europeo. La debacle del Real Madrid e la stagione non entusiasmante del Valencia rendono il Siviglia una delle strafavorite per un posto Champions. Al momento gli andalusi stanno facendo davvero bene e ciò è dovuto ad una rosa di alto livello. Dopo l’addio di Rico in estate, in porta Vaclik ha dato sicurezze alla difesa. Sono 14 i gol subiti dalla difesa andalusa, 4 in meno rispetto alla capolista Barcellona. Il reparto, orfano di Kjaer, è guidato dai senatori Daniel Carriço e Gabriel Mercado, due certezze ormai per i biancorossi. A completare il reparto Sergi Gomez, arrivato in estate dal Celta Vigo.

Il faro del centrocampo è Ever Banega, bandiera a Siviglia e cuore pulsante del gioco andaluso. Ai suoi fianchi agiscono da mezzali l’ex Palermo Franco Vazquez e Pablo Sarabia. Proprio nel match contro l’Espanyol ha fatto il suo ritorno in campo Maxime Gonalons, preziosa alternativa nel reparto centrale. Il tornante di destra è l’intoccabile Jesus Navas, capitano dei biancorossi. A sinistra si alternano Arana ed Escudero. Jolly preziosi per cambiare modulo e passare ad un eventuale 4-3-3 sono Quincy Promes e Nolito. Nel 3-5-2 originario però l’olandese viene utilizzato da punta, lo spagnolo da mezzala. Davanti il tandem che dà maggiori sicurezze è quelle composto da Ben Yedder e Andrè Silva, decisamente rinato in Spagna. Preziosa alternativa Luis Muriel, che però parte dietro.

Insomma una rosa davvero niente male, che giustifica il secondo posto degli andalusi. Molto bravo inoltre mister Machìn, a reinventare alcuni giocatori, come Navas e Sarabia, adattandoli ad un modulo che sta dando molte soddisfazioni. Scelto il giocatore di cui scrivere la maglia, nel caso di chi scrive Simon Kjaer, è ora di dirigersi allo stadio e godersi il match.

EMOCIONES HASTA EL FINAL

Avvicinandosi allo stadio l’attesa sale. L’atmosfera si fa incandescente, scaldata anche dall’impresa che i rivali cittadini stavano compiendo proprio in quel momento al Camp Nou. Impresa che però fa comodo al Siviglia, che con una vittoria potrà vedere da vicino la vetta. La linea 21 ci porta a pochi minuti dallo stadio. Il primo colpo d’occhio del Sanchez Pizjuan è subito favoloso.

Un giro intorno allo stadio ci rivela una massa di tifosi in trepidazione. Commercianti ambulanti vendono sciarpe e caramelle, i bambini stringono le mani dei papà ammirando l’imponente Sanchez-Pizjuan. La folla si ammassa a fare foto sotto l’ingresso della tribuna principale. E il motivo è subito visibile:

Proprio da qui entriamo, i nostri posti sono nella tribuna alta. Lo facciamo con un bel po’ di anticipo, per ammirare la struttura interna sguarnita. Il colpo d’occhio, ancora una volta, è eccezionale:

Presto lo stadio si riempe, lo speaker annuncia le formazioni ufficiali: a sorpresa va fuori Ben Yedder, accanto ad Andrè Silva prende posto Promes. Per il resto formazione confermata, con Escudero che vince il ballottaggio con Arana. Di fronte il solido 4-4-2 dell’Espanyol, guidato dal tandem d’attacco Borja Iglesias-Sergio Garcia. Proprio il numero 7 gela il Sanchez Pizjuan al minuto ’38: Sergi Darder innesca Iglesias che punisce Vaclik. L’Espanyol va in vantaggio e chiude sull’1-0 uin primo tempo in cui ha dimostrato di saper stare meglio in campo rispetto ai rivali.

La rirpesa inizia subito con un cambio: dentro Ben Yedder per uno spento Promes. Il francese appare da subito vivace e il Siviglia cresce col passare dei minuti. L’Espanyol si chiude colpevolmente in difesa e al minuto ’70 sugli sviluppi di un corner Gabriel Mercado pareggia i conti. Girandola di cambi, il Siviglia attacca e l’Espanyol prova a pizzicare in contropiede. La partita sembra dirigersi verso un pari che non cambierebbe nulla, ma al ’90 Banega mette in porta Ben Yedder con una palla geniale. Il francese non sbaglia. 2-1 Siviglia. Dopo 4 minuti di recupero arriva il fischio finale. Gli andalusi vincono, mantengono il secondo posto e accorciano a -1 dal Barcellona.

Si conclude così un match davvero intenso, avvincente ed emozionante fino alla fine. Si conclude un’esperienza fantastica, in uno stadio davvero bellissimo. Cantare insieme ai tifosi del Siviglia, vederli in appresione fino alla fine ed esplodere insieme a loro per il gol nel finale di Ben Yedder. Ogni tanto fa bene vivere da fuori il calcio, ovvero assistere a match di altre squadre, togliersi il vestito da tifoso e indossare quello da appassionato. Serve a ricordare che in fondo il calcio è aggregazione, è passione condivisa. È emozione pura, al di là di ogni colore.

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Carlos Augusto: “Sono stato sempre umile, non ho mai mollato. E sull’Inter…”

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Carlos Augusto
L’Inter si prepara alla sfida di questa sera contro l’Udinese. L’obiettivo principale dei nerazzurri rimane quello di rispondere presente alla vittoria di ieri sera della Juventus, che avendo la meglio sul Napoli è balzata momentaneamente in cima alla classifica.

Alcuni dubbi di formazione per mister Simone Inzaghi, alle prese con alcune assenze pesanti soprattutto nelle retrovie. In dubbio la presenza di Alessandro Bastoni, che ha saltato la trasferta di Napoli dell’ultimo turno in via precauzionale e dovrebbe essere arruolabile per il match odierno. In caso di fortfait, spazio a Carlos Augusto.

Proprio il brasiliano è intervenuto al Match-day Programme ufficiale dell’Inter parlando della sua carriera: dai primi passi mossi in patri fino all’arrivo in Italia, l’esperienza formativa a Monza e infine il salto di qualità compiuto nell’ultima sessione di calciomercato. Di seguito le parole di Carlos Augusto.

ORIGINI – “Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile”.

INIZI IN BRASILE – “Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia”.

APPRODO ALL’INTER – “L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili”.

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Big della Premier pronte all’assalto per Calhanoglu: la posizione dell’Inter

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Calhanoglu

Uno degli uomini copertina dello scoppiettante inizio di stagione dell’Inter è Hakan Calhanoglu. Da quando Inzaghi lo ha reinventato regista, il turco è diventato perno inamovibile della mediana nerazzurra. Centrocampista tuttofare, infallibile dal dischetto, Calhanoglu conta già 6 gol in questo primo scorcio di campionato, di cui l’ultimo ha spalancato la strada verso la vittoria contro il Napoli. Il rendimento del giocatore ex Milan non è passato inosservato all’estero, dove non mancano le lusinghe per il turco, soprattutto dalla Premier League. Infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Tuttosport, due big del massimo campionato inglese sarebbero pronte a farsi avanti in estate per Calhanoglu. Trattasi nel dettaglio di Chelsea e Liverpool.

La posizione dell‘Inter è però piuttosto netta: Calhanoglu non si tocca, a meno di offerte da capogiro. I nerazzurri sono tutelati da un contratto, recentemente firmato, che lega l’ex rossonero all’Inter fino al 2027. D’altra parte, il turco si è calato alla perfezione nella realtà nerazzurra e il rapporto con compagni e allenatore è ottimo. Cambiare aria significherebbe un azzardo anche per lo stesso giocatore che dell‘Inter è ormai uno dei leader tecnici. Già la scorsa estate, gli interessamenti dall’Arabia non fecero breccia nella testa di Calhanoglu che in questo momento è pienamente focalizzato sulla conquista delle suo primo scudetto.

Le intenzioni delle parti sembrano quindi ben chiare e nonostante l’Inter, per esigenze di bilancio, possa privarsi di un big quest’estate, Calhanoglu non è affatto in discussione. Il sodalizio tra il turco e l’Inter sembra destinato ad andare avanti.

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Si ferma Vlahovic: costretto al cambio in Juventus-Napoli

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La Juve si allena davanti ai tifosi

Problemi per Dusan Vlahovic durante Juventus-Napoli, il serbo è stato sostituito al 70° minuto al suo posto Milik. Secondo quanto riportato da DAZN, potrebbe essere un falso allarme e solamente questione di crampi o indurimento del muscolo.

La Juventus è in vantaggio 1-0 grazie al gol di testa di Gatti, il terzo in stagione.

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Ancora problemi per Baldanzi: potrebbe saltare anche Empoli-Lecce

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Baldanzi

BALDANZI – Lunedì alle 18.30 ci sarà il calcio di inizio di Empoli-Lecce. Partita delicata in chiave salvezza, con due squadre che si trovano attualmente fuori dalle zone più calde ma a ridosso di quest’ultime. L’Empoli in primis, in quanto è solo a +1 rispetto il terzultimo posto con i suoi 11 punti. Lecce che invece respira di più con il suo 13esimo posto a 16 punti. I toscani quest’anno stanno giocando senza il totale contributo del suo talento più brillante. Stiamo parlando di Tommaso Baldanzi, che finora ha saltato 4 partite nelle prime 14 e spesso si è dovuto accontentare della panchina. Sempre la caviglia a dare fastidio al trequartista italiano, sia nel primo stop, sia in quello attuale.

L’EMPOLI SENZA BALDANZI – LA SITUAZIONE

Tra ottobre e novembre rimase fermo per una settimana, ora siamo già a un mese ai box. La distorsione subita a inizio dicembre potrebbe costargli anche la prossima sfida del Castellani. Secondo Tuttomercatoweb il numero 33 sta andando incontro alla possibilità  di non indossare una casacca da titolare, ma non solo. Per lui potrebbe esserci la non convocazione e quindi la non disponibilità per la quindicesima giornata. Questa sarebbe un’altra brutta notizia che incrementerebbe le note negative dell’inizio di stagione del giocatore dell’Under 21 dell’Italia.

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