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Una storia nella storia

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Una storia nella storia

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Il Clásico racconta una rivalità calcistica, sociale, culturale, che mai come quest’anno è stata esasperata dalla questione indipendentista. Domani alle ore 13, al Santiago Bernabeu, si giocherà infatti il primo Real Madrid-Barcellona dopo i fatti accaduti nella città catalana, e dopo che ieri il popolo catalano ha espresso il proprio voto per la composizione del “Parlament”, premiando le forze indipendentiste. Un segnale forte e chiaro: la lotta per l’indipendenza non è ancora finita.

Oltre a questo però “El Clásico” numero 270 della storia sarà di fondamentale importanza soprattutto in termini calcistici, ed in particolare per quanto riguarda l’attuale classifica delle due squadre. Già a dicembre infatti Real-Barça potrebbe definire inesorabilmente gli scenari di tutta la Liga.

MATCH POINT?

Chiedersi se quello che ha sulla racchetta il Barcellona sia già un match point per il campionato è forse prematuro. La classifica però non mente e recita così: Barça 42 punti, Real 31 (con una partita da recuperare). Potenzialmente quindi, nel caso in cui la squadra di Zidane battesse il Leganes nel recupero, un +8 in classifica in favore degli uomini di Valverde, che quindi arrivano a questo big match consapevoli che anche un pareggio non sarebbe assolutamente da buttare. In effetti però parlare di match point potrebbe avere un suo senso nel caso in cui addirittura i blaugrana riuscissero domani a battere il Real al Bernabeu. Oltre che un grande “schiaffo” dal punto di vista del morale, questo rappresenterebbe, prematuramente, probabilmente la parola fine all’obiettivo Liga da parte degli uomini di Zidane. Undici punti di vantaggio infatti sarebbero troppi, soprattutto se si osserva il nuovo Barcellona targato Valverde che sa abbinare la qualità offensiva con una inaspettata solidità difensiva.

Cristiano Ronaldo e compagni quindi dovranno entrare in campo consapevoli di dover vincere a tutti i costi; consapevoli che un risultato negativo complicherebbe la loro rincorsa verso i vertici della classifica. Zidane dovrà ritrovare quella freschezza fisica, che in questa prima parte di stagione è stata altalenante. Il secondo posto nel girone di Champions League ha certificato questa mancanza a livello di continuità non solo in termini di risultati, ma anche come prestazioni. Per vincere il Real avrà bisogno della straripanza fisica di Ronaldo e Benzema in attacco e della massima concentrazione del pacchetto arretrato.

LE SCELTE

Zidane e Valverde non sembrano aver molti dubbi su chi scenderà in campo domani alle 13. Gli unici dilemmi in casa Real erano legati alle condizioni fisiche di alcuni giocatori come ad esempio Carvajal e lo stesso Cristiano Ronaldo: entrambi sono stati recuperati ed entrambi giocheranno ovviamente titolari. Zidane schiererà il solito 4-3-1-2 con Carvajal, Sergio Ramos, Varane e Marcelo sulla linea difensiva in protezione di Keylor Navas; Modric, Casemiro e Kroos a centrocampo, con Isco dietro alle due punte Ronaldo e Benzema. Il punto nevralgico del campo nel quale si deciderà gran parte della gara sarà la trequarti, sia offensiva che difensiva del Barcellona. Lo “scontro epico” che si prevede tra Isco e Busquets in quella parte di terreno di gioco determinerà chi potrà avere la meglio tra Real e Barça. Da quando Zidane infatti ha deciso di utilizzare il trequartista, Isco si è rivelato fondamentale sia a livello tattico, che tecnico. La sua abilità di farsi trovare sempre libero tra le linee e ben posizionato con il corpo costringerà Busquets a pensare molto alla fase difensiva. Nel caso in cui infatti Isco riuscisse troppo spesso a girarsi e puntare la retroguardia blaugrana, la difesa del Barcellona si troverà in maggiore difficoltà, già costretta a marcare a uomo Ronaldo e Benzema.

Dall’altro lato del Clásico Valverde sceglierà l’ormai collaudato 4-1-3-2. Dopo l’infortunio di Dembélé il tecnico blaugrana ha dovuto optare per questa soluzione, viste anche le non perfette condizioni di Deulofeu. Questa soluzione tattica pone una grande importanza sui ruoli di Iniesta, Paulinho e Rakitic, che agiranno davanti a Busquets, ma che allo stesso tempo dovranno supportare Messi e Suarez in attacco. Con questo modulo il Barcellona si presenta con una maggiore duttilità e con un dinamismo superiore: la squadra di Valverde infatti oltre a poter palleggiare palla a terra grazie ai fraseggi di Busquets, Iniesta e Rakitic, può anche sfruttare la fisicità e gli inserimenti di Paulinho. Il brasiliano infatti si sta rivelando un fattore importante ed inaspettato: le sue caratteristiche fisiche abbinate a quelle tecniche permettono a Valverde di cambiare modo di giocare sia ad inizio gara che a partita iniziata.

UNA STORIA DENTRO IL CLÁSICO

Come detto in precedenza però, questo Clásico avrà un valore aggiunto relativamente a ciò che è successo in questi mesi in Catalogna. La volontà di un popolo intero di volersi slegare definitivamente dalla corona spagnola rappresenta ciò che incarnano Barcellona e Real Madrid: una continua faida tra chi si sente catalano e chi invece è fortemente congiunto al potere monarchico e nazionale. Le elezioni di ieri hanno rafforzato il ruolo degli indipendentisti in Catalogna (le tre forze indipendentiste hanno ottenuto 70 seggi su 135 totali), anche se Rajoy non sembra intenzionato a legittimare questa votazione non accordando la secessione catalana.

Ciò che che ci è stato raccontato e che abbiamo vissuto, seppur da lontano, in questi mesi non è soltanto una storia di indipendentismo e richiesta di secessione, ma è stata anche una storia di violenza. Abbiamo ancora negli occhi la violenza perpetrata dalla polizia per impedire ad alcuni votanti di presentarsi ai seggi. Perciò il Clásico dovrà, giustamente, rappresentare un’inevitabile conflitto tra due sentimenti differenti, ma nei limiti di una civiltà e di un secco “no” alla violenza, che mai come oggi sembrano indispensabili.

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I Nostri Approfondimenti

Dove vedere Empoli-Inter in tv e streaming

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Inter, Calhanoglu può recuperare per la sfida contro l'Empoli

DOVE VEDERE EMPOLI-INTER IN TV E STREAMING – Dopo la serata di oggi, le squadre italiane metteranno da parte le competizioni europee per lasciar spazio al ritorno della Serie A. Nel lunch match di domenica 24 settembre si sfideranno Empoli e Inter, per la quinta giornata del massimo campionato. Momento felice per i nerazzurri, soprattutto in Serie A: gli uomini di Inzaghi arrivano dai 5 gol rifilati al Milan nel derby.

COME ARRIVA L’EMPOLI

Momento molto complicato per l’Empoli, che nell’ultima tornata di partite ha subito un pesantissimo 7-0 all’Olimpico contro la Roma. La disfatta nella Capitale ha portato all’esonero di Paolo Zanetti, dopo un inizio da 0 gol fatti e 12 subiti in 4 gare di campionato. Al suo posto ritorna Aurelio Andreazzoli, che ha già guidato gli emiliani durante la stagione 2021-22 in Serie A e dal 2017 al 2019, conquistando nuovamente la promozione dalla Serie B alla prima esperienza con l’Empoli.

Per quanto riguarda la situazione infortuni, l’unico sicuro di non esserci è Elia Caprile, ancora alle prese con l’infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fuori nelle ultime settimane. In dubbio invece Daniel Maldini, che molto probabilmente non prenderà parte alla gara casalinga dell’Empoli contro l’Inter.

COME ARRIVA L’INTER

Tutt’altro umore in casa Inter: la squadra di Simone Inzaghi arriva alla trasferta del Castellani fresca di vittoria nel derby contro il Milan. Un 5-1 senza troppi fronzoli che ha permesso ai nerazzurri di alzare ancor di più il morale dello spogliatoio. Oltre a questo, è arrivato il primo impegno in Champions League, dove l’Inter ha strappato un punto sul finale a San Sebastian contro la Real Sociedad. Dopo un errore di Bastoni agli inizi della gara, è arrivato il gol di Lautaro Martinez sul finale a pareggiare i conti.

Dopo essere stati indisponibili per la trasferta europea, tornano a disposizione Hakan Calhanoglu e Juan Cuadrado, con tutta probabilità, i due nerazzurri saranno convocabili da mister Inzaghi. L’unico che non ce la farà è Stefano Sensi, alle prese con un risentimento muscolare al quadricipite della coscia destra.

DOVE VEDERE EMPOLI-INTER IN TV E STREAMING

La partita tra Empoli e Inter, in programma domenica 24 settembre alle ore 12:30, sarà visibile in tv e streaming tramite i maggiori broadcaster presenti in Italia. Infatti, per poter seguire in televisione la partita basterà possedere un abbonamento a Sky Sport. Il match si potrà seguire anche in streaming tramite DAZN, ma anche attraverso un abbonamento a NOW TV e Sky Go.

EMPOLI-INTER, LE PROBABILI FORMAZIONI

EMPOLI (4-3-1-2): Berisha; Ebuehi, Ismaijli, Luperto, Bastoni S.; Fazzini, Ranocchia, Maleh; Baldanzi, Caputo, Cambiaghi. All. Andreazzoli

INTER (3-5-2): Sommer; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani, Frattesi, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. All. Inzaghi

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Flash News

Dove vedere Lazio-Monza in tv e streaming

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Kamada Lazio

DOVE VEDERE LAZIO-MONZA IN TV E STREAMING – Subito dopo i tre giorni di coppe europee, la Serie A tornerà in campo per la quinta giornata di campionato. Un calendario fitto in cui spicca l’anticipo del sabato sera, che alle 20:45 vedrà affrontarsi Lazio e Monza. Partita importante per entrambe le squadre e che potrebbe garantire gol e spettacolo. Ecco dunque, dove vedere Lazio-Monza in tv e streaming.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Stati d’animo completamente differenti per entrambe le squadre. La Lazio ha cominciato martedì il suo percorso in Champions League pareggiando in extremis, grazie al clamoroso gol di Provedel, contro l’Atletico Madrid. Un pareggio importante che si scontra con il rendimento di un inizio di campionato deludente. Sono infatti solamente tre i punti raccolti (con vittoria in casa del Napoli) dalla squadra di Sarri nelle prime quattro giornate di campionato. Nell’ultima giornata i capitolini hanno perso 3-1 in casa della Juventus.

Può essere leggermente più ottimista invece Raffaele Palladino che intanto si gode l’esplosione di Colpani, fin qui autore di 3 gol nell’avvio di campionato. Il Monza ha cominciato subito con due trasferte complicate contro Inter e Atalanta, entrambe con sconfitta. Il rendimento casalingo però vede una vittoria per 2-0 contro l’Empoli ed il pareggio per 1-1 di domenica scorsa, contro il Lecce.

DOVE VEDERE LAZIO-MONZA IN TV E STREAMING

Lazio-Monza, match in programma sabato 23 settembre alle 20:45, sarà trasmessa in diretta streaming da DAZN. Sarà possibile seguire la partita anche su Sky sui canali Sky Sport 1 (201), Sky Sport Calcio (202) e Sky Sport 4K (213). La gara tra capitolini e brianzoli sarà trasmessa anche in diretta streaming sulle piattaforme NOW e SkyGo.

LE PROBABILI FORMAZIONI

LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj, Casale, Romagnoli, Marusic; Kamada, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. All. Sarri

MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; Izzo, Marì, Carboni; Birindelli, Pessina, Gagliardini, Ciurria; Colpani, Mota; Colombo. All. Palladino

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Flash News

Gasperini su De Ketelaere: “Somiglia a Ilicic”

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Vince ancora l’Atalanta e per la gioia dei tifosi nerazzurri la dea è tornata a farlo in Europa. I bergamaschi si sono lasciati trascinare da un talento che l’anno scorso al Milan non è riuscito ad esprimersi, da cui Gasperini sta tirando fuori il meglio. Charles De Ketelaere si sta imponendo piano piano, dopo un’esperienza pienamente negativa sta dimostrando che i numeri del Brugge non erano “solo parole”.  Il suo attuale allenatore, Gasperini, al termine del match contro il Rakov, ha parlato di lui ai microfoni di Sky.

Ecco le parole di Gasperini.

DE KETELAERE “E’ vero, c’è una somiglianza con Josip. Lui è un ragazzo giovane, ha 21-22 anni, ha grandi margini di miglioramento. Sono molto contento dell’atteggiamento, del carattere di questo ragazzo: quando stanno bene fisicamente questi ragazzi così alti fanno bene, altrimenti sembrano indolenti. Ha grandi margini come dicevo, parte da una bella base. Nella ripresa ha giocato da punta centrale, in questa emergenza lo può fare bene”.

Inoltre Gasperini si è espresso anche per quanto riguarda la situazione attaccanti, visti gli infortuni delle due punte di peso della squadra, Scamacca e El Bilal Tourè. Di seguito le sue parole.

ATTACCOCon Tourè e Scamacca abbiamo un altro potenziale, perdendo due giocatori così ora siamo abbastanza corti in un reparto dove puntavamo molto”.

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Champions League

Top 11 di Champions League: c’è un solo giocatore di Serie A

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Le partite di Champions League visibili in chiaro

La prima settimana di Champions League è andata, di conseguenza ecco la prima top 11 della settimana e della stagione. Tantissime sorprese, poche big, ma soprattutto c’è uno zampino di una delle nostre italiane, che si è presa la porta nello specifico. Di seguito vi riportiam0 la top 11 della prima giornata, che riserva un bel numero di esclusioni eccellenti ma anche di giocatori che non ci saremmo mai aspettati.

La top 11: Provedel (Lazio); Hakimi (PSG), Pavlovic (Salisburgo), Terzic (Salisburgo); Tete (Galatasaray), Mendez (Real Sociedad), Casemiro (Manchester United), Odegaard (Arsenal), Galeno (Porto); Simic (Salisburgo), Joao Felix (Barcellona).

In porta come detto c’è l’unico italiano e l’unico giocatore proveniente da una squadra di Serie A. Ivan Provedel ha salvato la Lazio con un gol allo scadere, di testa, compreso un movimento da vero attaccante. Un colpaccio che ha stupito tutti, vista soprattutto la destrezza con la quale ha colpito e spedito in porta il pallone. Troviamo ben quattro giocatori provenienti da due squadra che dovrà sfidare l’Inter in questa top 11: tre provenienti dal Salisburgo, uno della Real Sociedad, che ha bloccato i nerazzurri sull’1-1.

Pochi giocatori presenti delle vere big in questa top 11. Possiamo considerare Joao Felix, che ha ritrovato il proprio talento a Barcellona. Ma anche Casemiro, che ha vissuto momenti migliori ma sta ritrovando la forma. Sulla fascia destra è presente Hakimi, mentre Odegaard, capitano dell’Arsenal, regna sulla trequarti.

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