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L'Ungheria ha insegnato al mondo come si gioca a calcio

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L’Ungheria ha insegnato al mondo come si gioca a calcio

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I CT ITALIANI CHE ALLENANO NAZIONALI STRANIERE

Quella dell’Ungheria di Marco Rossi è senza dubbio una delle più grandi sorprese del calcio degli ultimi anni. I magiari, che già a EURO 2020 andarono vicini all’impresa di passare nel girone di ferro con Portogallo, Germania e Francia, possono puntare alla final four della Nations League. L’estate scorsa l’impresa fu solo sfiorata. E stasera, contro i nostri azzurri, gli ungheresi riproveranno a fare la storia.

La speranza sarebbe quella che questi non siano solo degli exploit momentanei, ma che segnino il ritorno dell’Ungheria sulla mappa del calcio mondiale. Una nazione che nel secolo scorso ha letteralmente plasmato il calcio così come lo conosciamo oggi.

IL CALCIO ITALIANO DEVE RINGRAZIARE GLI UNGHERESI

I primi a dover ringraziare gli ungheresi siamo sicuramente noi. Agli albori del calcio italiano, in un’epoca, gli anni ’20, in cui il nostro campionato stava lentamente passando dal dilettantismo al professionismo, gli ungheresi hanno senza dubbio dato il boost tattico e tecnico che serviva per fare evolvere il nostro calcio.

Non sono pochi i rapporti tra Italia e Ungheria nella storia, non solo nel calcio. Basti pensare che il secondo Re di Ungheria fu un veneziano, Pietro Orseolo. Citando un’espressione del poeta ungherese Mihaly Babits, il primo che tradusse in ungherese la Divina Commedia, i magiari sono stati quel popolo che più di tutti ha “sofferto di italomania”. Sarà anche per questo che molti trainer magiari scelsero di approdare in Italia negli anni ’20.

Tanto per fare alcuni numeri, delle 22 panchine delle squadre della prima divisione italiana (l’allora Serie A) del campionato 1927/28, ben 12 erano di allenatori ungheresi. Nella stagione 1935/36, quella in cui fu istituita la Serie C, delle 96 squadre dei tre massimi livelli del calcio italiano, ben 31 erano allenate da ungheresi.

Alcuni personaggi sono di vitale importanza per la storia del nostro calcio. Ne è un esempio Jeno Karoly. Karoly fu il primo vero e proprio allenatore della Juventus (precedentemente erano gli stessi giocatori ad accordarsi per la formazione). Scelto appositamente dal presidente Edoardo Agnelli, Karoly non solo introdusse una rigida preparazione atletica negli allenamenti dei bianconeri, ma fu il primo vero Manager del calcio italiano. Era lui a consigliare gli acquisti ai dirigenti di Madama.

Uno di questi fu Ferenc Hirzer. Protagonista di due stagioni con i bianconeri, Hirzer fu uno dei primi veri e propri colpi di calciomercato della storia italiana. Autore di ben 50 gol in 43 presenze, fu il protagonista assoluto del secondo scudetto della dei torinesi nel 1925/26.

Arriviamo dunque agli anni dello storico Grande Torino. Lo squadrone che conquistò cinque scudetti di fila, prima che la tragedia di Superga cancelli per sempre una delle squadre italiane più forti di sempre. Colui che gettò le basi per i successi granata fu l’ungherese Andras Kuttik. E un altro magiaro, Egri Erbstein, portò il Torino nell’Olimpo del calcio, prima di sprofondare per sempre in quel triste 4 maggio del 1949.

IL LEGGENDARIO ARPAD WEISZ

Ma l’ungherese che più di tutti ha rivoluzionato il calcio in Italia fu Arpad Weisz. Nato a Solt nel 1896 da genitori ebrei, giunse in Italia nel 1924 come giocatore dell’Alessandria. Ma sono le sue imprese da allenatore che lo hanno reso leggendario. Campione d’Italia con l’Inter nel 1929/30 (il primo campionato a girone unico della storia del calcio) diviene il più giovane allenatore straniero a vincere un campionato italiano, a soli 34 anni. Weisz si ripeté col Bologna in altre due occasioni, nel 1935/36 e nel 1936/37. Coi rossoblu, nel suo palmares, anche l’impresa dello storico successo per 4 a 1 sul Chelsea. Prima storica vittoria di una nostra squadra contro i creatori del football.

Il suo approccio fu rivoluzionario per il calcio italiano e continentale. Fu uno dei primi a portare in Italia il cosiddetto sistema (pensate a lui quando vedete le squadre impostare l’azione con 3 difensori, 2 mediani e 5 giocatori offensivi). Fu lui il primo a dirigere personalmente ogni allenamento della squadra. E ancora lui fu lui a dare le prime indicazioni sulle diete che un atleta doveva seguire. Fu lui  il primo talent scout, prendendo il treno per andare a visionare i giovani talenti (tra i quali scoprì e portò all’Inter un tale Giuseppe Meazza).

Anche se indirettamente, Weisz ha aiutato la nostra nazionale a vincere tre dei suoi titoli mondiali. Il suo sistema fu rielaborato da Vittorio Pozzo, grande amico dell’ungherese, con il quale scrisse anche il libro Il giuoco del calcio. Con quel sistema, Pozzo portò a casa i mondiali del ’34 e del ’38. C’è il suo zampino anche nel mondiale del 1982 vinto da Enzo Bearzot. Il Vecio studiò sotto l’ala di Fulvio Bernardini, anch’egli ex ct della nazionale italiana. Proprio Bernardini ha reso merito a Weisz, suo allenatore all’Inter negli anni ’20, per avergli insegnato i suoi segreti da allenatore.

Per narrare la sua leggendaria storia dovremmo spendere pagine intere. La sua carriera e la sua triste fine nel campo di concentramento di Auschwitz, dove fu deportato nel 1942, sono però state magistralmente portate alla luce da un grande del giornalismo nostrano come Matteo Marani.

ANCHE IL CALCIO MONDIALE DEVE MOLTO ALL’UNGHERIA

I magiari hanno esportato il loro modo di fare calcio in tutto il mondo. La contaminazione si ebbe soprattutto in Sud America. Imre Hirschl, per esempio, vi approdò nel 1935 alla guida del River Plate. I millonarios, sotto la sua guida, furono un vero e autentico fenomeno calcistico e lo stesso allenatore venne soprannominato El Expreso, dato che il suo attacco viaggiava come un treno. Due furono i titoli vinti dal suo River, il secondo con ben 106 reti segnate in campionato. Era lo storico River Plate de La Maquina, ovvero quel River che insegnerà il calcio a un cero Alfredo Di Stefano, che farà suo quel modo di giocare e, grazie al quale, dominerà l’Europa col Real Madrid un decennio più tardi.

Altro innovatore del calcio sudamericano fu Iziodor Kurschner. Arrivato in Brasile nel 1937, dopo decenni di successi in Svizzera (con il quale vinse anche un argento olimpico), Kurschner innovò i metodi di allenamento brasiliani, introducendo gli esercizi senza palla. Grazie a lui, i verdeoro poterono conquistare la loro terza Copa America.

LA SQUADRA D’ORO DEL ’54

Personaggi che hanno portato l’Ungheria all’avanguardia calcistica negli anni ’20, ’30 e ’40, avanguardia che ebbe il suo apice nella leggendaria Aranycsapat, la squadra d’oro ungherese degli anni ’50. Il punto più alto della storia del calcio magiaro dal punto di vista tecnico e tattico.

Un’arancia meccanica ante litteram. La rivoluzione copernicana 20 anni prima dell’Ajax di Cruijff. Sotto la guida di Gusztav Sebes, si assiste a movimenti fino ad allora mai visti su un campo da calcio. Difensori pronti a muoversi in avanti. Centrocampisti che si alzano a fare pressing. Il falso 9 è stato inventato da Guardiola? assolutamente no. Il primo fu Nandor Hidegkuti, primo vero centravanti di manovra della storia, che spesso apriva gli spazi per i due veri goleador. Sandor Kocsis, forse il più grande colpitore di testa della storia del calcio, e, soprattutto, al colonnello Ferenc Puskas.

La squadra più forte della storia a non aver mai vinto un mondiale, titolo sfiorato nel 1954 con la clamorosa sconfitta contro la Germania in finale, nel cosiddetto miracolo di Berna. A quell’appuntamento, l’Ungheria si presentava imbattuta da ben quattro anni (ben 31 match), con un oro olimpico in tasca e con due batoste rifilate ai maestri dello sport dell’Inghilterra. Gli storici successi per 7 a 1 e, soprattutto, quello di Wembley per 6 a 3, che hanno fatto capire agli inglesi che il gioco del calcio lo avevano inventato loro, ma che a farlo evolvere fino a farlo diventare la forma d’arte che conosciamo oggi ci ha pensato l’Ungheria.

 

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Scandalo in Argentina, arrestati quattro calciatori del Velez Sarsfield: il motivo

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Argentina velez scandalo

Scandalo nel calcio argentino, quattro giocatori del Velez Sarsfield sono stati arrestati dalle autorità per violenza sessuale su una giornalista. I calciatori in questione sono il portiere Sebastián Sosa, il difensore Braian Cufré, il centrocampista José Ignacio Florentín e l’attaccante Abiel Osorio.

La presunta vittima è una giornalista di 24 anni che ha raccontato che lo scorso 3 marzo aveva accettato un invito del portiere della squadra. L’estremo difensore le aveva dato appuntamento all’Hotel Hilton di Tucuman tramite Instagram. Hotel in cui alloggiava proprio il Velez Sarsfield il giorno prima del match contro l’Atletico Tucuman.

Secondo la ricostruzione della giornalista, al suo arrivo nell’albergo c’erano altri tre calciatori ad aspettarla. La 24enne ha affermato di aver bevuto una birra prima che le venisse proposto un liquore che l’ha messa fuori uso e l’ha costretta a stendersi sul letto. Proprio in quel momento di disorientamento i quattro calciatori avrebbero abusato di lei.

Di conseguenza l’arresto dei giocatori e il club non ha esitato nemmeno un attimo a sospendere i loro contratti. Ecco la nota ufficiale rilasciata dal Velez:

IL COMUNICATO DEL VELEZ – “Questo club sottolinea la sua più profonda preoccupazione per i fatti denunciati, che sono chiaramente contrari ai principi e ai valori della nostra istituzione”.

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Calciomercato Milan, piace molto Szymanski del Fenerbahce: i dettagli

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Milan

Il Milan pensa già a come organizzare la sessione estiva del calciomercato che piano piano si sta sempre più avvicinando: nelle ultime ore sembra essere rimbalzata la voce che i rossoneri starebbero pensando di comprare una nuova punta centrale data l’età avanzata di Olivier Giroud. Il Diavolo infatti dovrebbe aver messo gli occhi su un attaccante che attualmente milita nella SüperLig, ossia la prima divisione del campionato turco.

MILAN SU SZYMANSKI DEL FENERBAHCE: LA SITUAZIONE

Dato che nel mercato di gennaio il Milan non è riuscito ad affondare per comprare un nuovo attaccante, questa operazione la farà nella sessione estiva del calciomercato. Secondo quanto riportato da Aksam, testata giornalistica turca, i rossoneri avrebbero messo gli occhi su Sebastian Szymanski, attaccante centrale del Fenerbahce, militante nella SüperLig.

Il Milan avrebbe già fatto una proposta pari a 18 milioni di euro, ma il club turco avrebbe rifiutato l’offerta proponendo la cifra secondo il quale il Fenerbahce potrebbe cedere il calciatore. La controfferta proposta dai turchi sarebbe pari a 28 milioni di euro, dieci milioni in più rispetto all’offerta del Milan. Nelle prossime settimane vedremo se il Diavolo proverà ad insistere per Szymanski, senza dimenticare che su di lui ci sono pure gli interessi di Napoli e Tottenham.

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Il CT della Serbia sull’infortunio di Vlahovic: “Meglio ora che agli Europei”

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Vlahovic

Il commissario tecnico della nazionale della SerbiaDragan Stojkovic, è intervenuto in conferenza stampa nella giornata di oggi. In programma ci sono le amichevoli contro Russia e Cipro, ma c’è stato spazio anche per l’argomento caldo: Dusan Vlahovic. L’attaccante della Juventus salterà entrambi i match per via di un infortunio. Come riportato stamattina da Romeo Agresti, infatti, il numero 9 bianconero ha accusato una dorsalgia (dolore localizzato nel tratto dorsale della schiena). Per questo motivo salterà gli impegni con la Nazionale previsti per il 21 e il 25 marzo, rimanendo a Torino sotto osservazione.

L’attaccante serbo, vista la doppia ammonizione rimediata nel finale della gara di ieri, salterà per squalifica anche la sfida contro la Lazio, in programma il 30 marzo all’Olimpico di Roma.

INFORTUNIO VLAHOVIC – LE PAROLE DI STOJKOVIC

VLAHOVIC –Durante la settimana è stato sotto terapia e non c’è bisogno di sottoporlo a una nuova visita medica. Ha giocato contro il Genoa ed è meglio che si curi e si riprenda al meglio. Meglio che abbia problemi alla schiena adesso che non a giugno quando avremo molto più bisogno di lui“.

RATKOV –Pensavamo di riportare Ratkov in Serie A, ma la selezione giovane ha partite importanti, hanno più bisogno di lui per far sì che la Nazionale giovane possa vincere eventualmente i play off“.

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“Dribbling Inter” – La Rassegna del Diez

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La rassegna stampa è senza alcun dubbio il miglior modo per iniziare la giornata. Ecco quindi le prime pagine dei principali quotidiani sportivi internazionali per la giornata di oggi.

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