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Uniti è meglio: dieci fratelli che hanno indossato la stessa maglia

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5 anni fa:
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Paolo FicaraL’unione fa la forza e da questo non si scappa. È una delle regole base della vita per superare ostacoli o momenti di difficoltà e come spesso accade, ciò avviene allo stesso modo nel calcio. Senza un gruppo compatto non si vince mai, neanche con i giocatori più forti del mondo. Se poi hai la fortuna di finire in una squadra molto unita e di poter lottare al fianco di chi è sangue del tuo sangue, allora non esiste ostacolo insormontabile.
E allora, solo per voi, Numero Diez vi porta alla scoperta delle migliori dieci coppie di fratelli che hanno giocato nella stessa squadra.
10) GARY E PHILL NEVILLE
La prima coppia arriva dall’Inghilterra, precisamente da Manchester, dove i Neville’s brothers fecero le fortune dei Red Devils per ben undici anni (1994-2005). Entrambi furono colonne portanti della difesa di Sir Alex Ferguson che spostò Gary sulla fascia destra dopo un inizio di carriera da difensore centrale. Phill, il fratello minore, venne impiegato prevalentemente sulla corsia di sinistra ma la sua versatilità lo rese un importante jolly, schierabile all’occorrenza anche a centrocampo. Dopo il calcio giocato, la carriera da allenatore: Gary è stato tecnico del Valencia e collaboratore della nazionale inglese tra il 2012 e il 2016; Phill è una matricola della panchina e ha vissuto con il fratello l’esperienza a Valencia come suo vice. Una vita insieme.
9) GONZALO E FEDERICO HIGUAIN
Questa proprio, non la sapevate vero? Ebbene si, il numero nove rossonero condivise lo spogliatoio con suo fratello per 6 mesi, ai tempi del River Plate nel 2004. Naturalmente, con l’enorme divario tecnico che intercorreva tra i due, era naturale che la loro strada si sarebbe dovuta dividere ben presto. In Argentina, Federico non riuscì ad esprimersi al meglio, collezionando appena dieci presenze in tre anni e nemmeno una marcatura. Per il Pipita, invece, fu il trampolino di lancio verso gli importanti palcoscenici europei: con la maglia del River arrivarono 13 reti in 35 presenze, prima di approdare alla corte di Florentino Perez nel 2007. Oggi Federico, all’età di 33 anni, ha trovato la sua dimensione in America, idolo dei tifosi del Columbus Crew, per i quali ha già realizzato 54 reti in 184 apparizioni.
8) MICHAEL E KARL-HEINZE RUMENIGGE
La famiglia nobile del calcio tedesco. I Rumenigge infatti, sono stati gli unici in Germania a portare tre fratelli nel calcio professionistico. Wolfgang, il più grande, arrivò al massimo in seconda divisione e non giocò mai con i due fratelli minori. Il più famoso è certamente l’attuale amministratore delegato del Bayern Monaco, Karl-Heinz, che militò in Italia con la maglia dell’Inter tra il 1984 e il 1987. Per ben dieci anni ha indossato la maglia dei bavaresi, assieme al fratello Michael, sicuramente meno talentuoso. Assieme vinsero tutti gli allori nazionali, sfiorando anche il trionfo della Coppa Campioni del 1987: il sogno fu infranto solo in finale, persa per 2-1 contro il Porto.
7) ROBERT E NIKO KOVAC
Sempre in Germania troviamo una coppia croata, monumento per la propria nazionale. I fratelli Kovac giocarono assieme per ben cinque anni in due club diversi: dal 1996 al 1999 nel Bayer Leverkusen, poi dal 2000 al 2003 nel Bayern Monaco. Se il destino avesse un colore, di certo il loro sarebbe bianco rosso: dopo le straordinarie prestazioni con l’Eintracht Francoforte, Niko si è conquistato meritatamente la panchina dei bavaresi, naturalmente portando con se il fratello minore Robert nel ruolo di vice. Da calciatori vinsero un campionato e una coppa tedesca con la maglia del Bayern Monaco ma in due ruoli differenti: Niko da centrocampista, Robert come difensore centrale.
6) THIAGO E RAFINHA ALCANTARA
Torniamo nel presente, a due giocatori ancora in attività. Nonostante abbiano scelto due nazionalità diverse (il primo spagnolo, il secondo brasiliano) i fratelli Alcantara sono certamente tra i migliori talenti a cui il calcio moderno stia dando visibilità. I due furono compagni per due stagioni nel Barcellona, tra il 2011 e il 2013. Prodotti della cantera blaugrana, hanno caratteristiche tecniche molto simili: rapidità nel dribbling, ottimi tempi d’inserimento e una visione di gioco davvero straordinaria. Le loro strade si sono poi divise: Thiago è volato a Monaco per indossare la maglia del Bayern; Rafinha dopo i prestiti al Celta Vigo e all’Inter, è tornato al Camp Nou da protagonista. In una favola così bella, resta la nota dolente di non aver giocato nemmeno un minuto assieme con la maglia del Barça.
5) FABIO E PAOLO CANNAVARO
Storici difensori italiani, giocarono assieme nel Parma tra il 1999 e il 2001. Per Fabio la carriera parla da se: pallone d’oro nel 2006 dopo il miracoloso mondiale con gli azzurri, fu protagonista assoluto nella Coppa Uefa conquistata con il compagno di una vita: Gianluigi Buffon. Ai tempi Paolo aveva solo 18 anni e approcciava al mondo della Serie A, entrando in punta di piedi. Non toccò mai gli altissimi livelli del fratello ma con la maglia del Napoli ha vissuto una buona carriera, con prestazioni da vero leader al centro della difesa. Con i partenopei ha toccato quota 239 partite, siglando anche 9 reti. Il suo ritiro dal calcio giocato è arrivato nel 2017 dopo le 109 presenze con la maglia del Sassuolo. Oggi allenano assieme in Cina nel Guangzhou Evergrande.
4) YAYA E KOLO TOURÈ
Cresciuti assieme nel ASEC Mimosas, squadra ivoriana, i fratelli Tourè si ritrovarono assieme tra il 2011 e il 2013 nel Manchester City. Yaya è attualmente un centrocampista dell’Olympiacos al tramonto di una carriera davvero fenomenale, ricca di trofei e soddisfazioni. Memorabile la conquista della Coppa D’Africa con la sua nazionale nel 2015, sicuramente il ricordo più bello condiviso con il fratello, anche lui facente parte della spedizione nel ruolo di difensore centrale. Attualmente Kolo ha 37 anni e lavora in Scozia come collaboratore tecnico dei Celtic, squadra per la quale ha giocato nella stagione 2016-2017 con sole 9 presenze.
3) JONATHAN E GIOVANI DOS SANTOS
Grandissime aspettative, un’enorme delusione. Due fratelli davvero talentuosi, cresciuti nella cantera del Barcellona, che non hanno saputo confermarsi a grandi livelli. La coppia messicana ha giocato assieme nel 2015 con la maglia del Villarreal, scendendo in campo quasi sempre da titolari e realizzando a fine stagione ben 14 reti in due. La curiosità è che attualmente giochino ancora assieme, questa volta in America con maglia dei Los Angeles Galaxy. Giovani ha messo in luce le sue migliori doti fin da ragazzino, tanto da essere inserito nel 2010 nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989 da Don Balòn. Jonathan è arrivato a L.A. lo scorso anno dopo aver lasciato la Spagna, ricongiungendo la coppia che fece sognare il sottomarino giallo.
2) DIEGO E GABI MILITO
Il Principe e il talentuoso difensore ex Barcellona. Entrambi hanno vissuto una carriera davvero straordinaria e possono essere orgogliosi di aver iniziato assieme, al Real Saragozza (2005-2007). Una coppia argentina vincente sul campo e con una bacheca ricca di successi. Il centrale ha vinto due Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Club con la maglia dei blaugrana. Diego Milito è stato il protagonista principale del Triplete nerazzurro, segnando quattro goal nelle tre gare decisive per alzare tutti trofei conquistabili in una stagione. Il loro rapporto non fu sempre idilliaco, come il celebre episodio del 2003 evidenzia: nel match argentino Racing-Independiente, los hermanos iniziarono a litigare pesantemente, venendo addirittura alle mani sotto lo sguardo allibito dell’arbitro. Rancori da gara, lasciati al passato. Oggi Diego è direttore tecnico del Racing mentre Gabi ha optato per il percorso da allenatore.
1) NACHO E ALEX FERNANDEZ
Entrambi hanno indossato la camiseta blanca del Real Madrid. Nacho, classe ’90, è il fratello maggiore e nel Real ha trovato grande continuità. La sua polivalenza lo ha portato a scendere in campo in tutti i ruoli della difesa, sia come terzino destro e sinistro ma anche come centrale. Le 116 presenze con le merengues gli sono valse innumerevoli trofei: 4 Champions League, 3 Supercoppe europee, 3 Mondiali per Club. Alex ha esordito con la maglia del Real il 6 Marzo 2011, subentrando a Ozil nella gara contro il Racing. Fu per lui l’unica gara disputata a Madrid, poi visse varie esperienze in giro per l’Europa che lo hanno portato fino alla Segunda Division dove attualmente cerca il rilancio con la maglia del Cadice.
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Flash News
Piquè favorevole alla riduzione di squadre in Liga: “Meno partite e più competitive”

Pubblicato
1 giorno fa:
Novembre 30, 2023
L’ex difensore e capitano del Barcellona, Gerard Piquè, è stato intervistato al Marca business sport Forum. L’argomento principale sicuramente quello riguardo la possibile riduzione delle squadre in Liga. Lo spagnolo è favorevole a questa iniziativa, prendendo come esempio i format usati in America, in particolare con la NFL.
LE DICHIARAZIONI
NUOVO FORMAT – “Alla fine, lo sport sta andando verso competizioni più brevi e uniche. L’esempio chiaro è la NLF, ci sono quattro mesi di competizione e il Paese è paralizzato. Avete record di ascolti. Penso che il calcio dovrebbe andare in quella direzione.”
TROPPE PARTITE – “Serve che tutte le organizzazioni si riuniscano e dicano: ‘non è possibile che ci siano 80 partite in un anno’. Ci sono troppe partite e la gente non sa nemmeno cosa si gioca. E poi a livello sportivo il livello scende.”
NUOVO CALENDARIO – “Servirebbe un calendario con meno partite che però sarebbe più competitive. Invece di campionati da 20 squadre, passare a 16 o anche 14.”
Flash News
Monza-Juventus, Allegri: “Da Locatelli e l’attacco al mio futuro, vi dico tutto”

Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 30, 2023
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI IN CONFERENZA ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS – Max Allegri ha parlato in conferenza alla vigilia del match tra Monza e Juventus. In attesa dell’esito del big match di giornata di domenica sera tra Napoli e Inter, i bianconeri, vincendo a Monza, potrebbero portarsi in testa alla classifica. Un campo tosto quello dei brianzoli che nella scorsa stagione hanno fatto bottino pieno contro la Juve. La squadra allenata da Max Allegri è ancora alle prese con diversi infortuni. Il tecnico toscano si è soffermato su questo aspetto, fornendo aggiornamenti su diversi giocatori oltre che approfondire anche il discorso riguardante il proprio futuro sulla panchina del club. Di seguito, tutte le dichiarazioni di Allegri alla vigilia di Monza-Juventus:
LE PAROLE DI MAX ALLEGRI ALLA VIGILIA DI MONZA-JUVENTUS
DERBY D’ITALIA – “Cammino in discesa dopo il derby d’Italia? Sarebbe commettere un errore inspiegabile, noi sappiamo i nostri limiti. La classifica è buona, ma non si è fatto ancora nulla, appena lasci un attimo approccio e intensità rischi di perdere. Vincere partite non è facile, ne abbiamo 6 da qui al girone d’andata, di cui 4 sono trasferte. Ancora è tutto da giocare e bisogna fare un passo per volta. Il Monza fa la differenza nella fase difensiva e lo dicono i numeri: sarà una partita molto difficile”.
OBIETTIVI – “Ottimismo sullo scudetto? Io in spogliatoio non ci entro, è sacro. Il desiderio più importante deve essere la partita di domani. Non scordiamoci che rimanere fuori dalla Champions quest’anno è stato un danno tecnico ed economico. Noi abbiamo il dovere di costruire un’annata per tornare all’obiettivo minimo: giocare la Champions l’anno prossimo. Domani voglio vedere la Juve delle prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ci vuole grande rispetto per tutti e dobbiamo giocare sempre da squadra come fatto finora. Noi guardiamo la quinta, bisogna scappare da chi c’è dietro e non guardare davanti. Resta motivo di orgoglio essere a 2 punti dall’Inter, ma bisogna guardare dietro perché nel calcio le cose cambiano in fretta. Non bisogna mantenere, ma migliorare di giorno in giorno”.
INFORTUNI – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo”.
ATTACCO – “Monza imbattuto in casa? Oltre che imbattuti, il Monza ci ha portato via 6 punti l’anno scorso e abbiamo fatto 0 gol a loro. Sarà una partita difficile e importante come quelle a seguire. È importante per dare seguito al pari con l’Inter. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, seppur non al 100%. Per Locatelli valuteremo oggi, è un problema di dolore, l’altro giorno è entrato, vediamo oggi. Oggi dovrò vedere l’allenamento per capire su Manuel e su Nicolussi-Caviglia, che ha fatto una gara importante. Se no troveremo una soluzione e in qualche modo faremo. Settimo attacco? 5 Vlahovic, 4 Chiesa, mancano quelli di Kean, Milik, Yildiz… L’importante è vincere le partite. Stiamo lavorando sui gol delle punte, cerchiamo di migliorare”.
GALLIANI – “Un amico, ci diamo del tu ormai, ci siamo dati del lei per tanti anni. È un dirigente di altissimo valore, sono fortunato ad aver lavorato con lui e ad avere ancora oggi un rapporto con lui. Siamo legati da un bel rapporto affettivo”.
PALLADINO – “Galliani come al solito non ha sbagliato allenatore. Sta facendo molto bene Palladino e sono certo che nella sua evoluzione può solo crescere, non parlo solo di campo. Potrà fare un’ottima carriera, ci son dei giovani allenatori bravi. E poi accanto ha Galliani, che è un dirigente di grande genialità”.
Champions League
Rimonta da urlo dell’Inter, il Napoli crolla nel finale: i resoconti

Pubblicato
2 giorni fa:
Novembre 29, 2023
Serata di Champions dalle mille emozioni per Inter e Napoli. Primo tempo da dimenticare per i nerazzurri, sotto 3-0 all’intervallo col Benfica grazie alla tripletta dell’ex Joao Mario. Al rientro dagli spogliatoi, grande reazione gli uomini di Inzaghi che riescono a trovare una super rimonta con il 3-3 finale. Succede di tutto anche al Bernabeu. In casa del Real Madrid, il Napoli prima la sblocca, poi la riprende con Anguissa e, alla fine perde 4-2. I resoconti dei match.
IL RESOCONTO BENFICA-INTER
Serata che parte malissimo per l’Inter. Al Da Luz sembra essere la serata dell’ex Joao Mario, capace di annichilire i nerazzurri con una tripletta nei primi 34 minuti di gioco. La serata di grazia del portoghese si apre dopo soli 5 minuti, quando è abile a raccogliere la sponda di Tengstedt e mettere il pallone all’angolino. Il raddoppio del Benfica arriva in maniera anche abbastanza fortunosa: palla persa da Asllani a centrocampo e ripartenza culminata con un rimpallo tra Bisseck e Rafa. Il pallone arriva poi tra i piedi di Joao Mario che non sbaglia. La timida risposta interista è rappresentata dall’errore di Arnautovic nell’uno contro uno con Trubin. I padroni di casa non si fermano e arriva anche il 3-0, sempre propiziato da un ispiratissimo Tengstedt. Stavolta l’attaccante danese serve un cross delizioso sempre per Joao Mario che, da due passi, mette in rete di testa.
Quella del secondo tempo è tutta un’altra Inter. Gli uomini di Inzaghi ci mettono carattere e riescono a tornare in partita con il tap in vincente di Arnautovic. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche il 3-2 firmato da Frattesi. Gran gol dell’ex Sassuolo che, su cross di Acerbi, trova la rete con un gran tiro al volo. Dopo aver corso un enorme rischio con il salvataggio di Bisseck su Tengstedt, arriva il clamoroso 3-3. Pestone in area di Otamendi su Thuram: dal dischetto va un glaciale Alexis Sanchez che non sbaglia e trova un insperato pareggio. Emozioni anche nel finale con il grande intervento di Audero su Di Maria e l’espulsione di Antonio Silva. Match che però si chiude con un pirotecnico 3-3.
IL RESOCONTO DI REAL MADRID-NAPOLI
Avvio pazzesco al Bernabeu dove, dopo soli 9 minuti, a passare è il Napoli. I partenopei trovano il gol grazie a una bella azione chiusa con l’appoggi di Di Lorenzo per Simeone, bravo a farsi trovare pronto e mettere in rete. Giusto il tempo di ribattere e il Real ha già pareggiato: azione solitaria di Rodrygo e gran destro all’incrocio. Spinti dal proprio pubblico i Blancos trovano anche il raddoppio con il solito Bellingham. L’inglese si inserisce alle spalle di un incerto Natan e, di testa, batte Meret sfruttando al meglio il perfetto lancio di Alaba.
Dopo l’equilibrio di fine primo tempo, al rientro dagli spogliatoi ricominciano le emozioni ancora grazie al Napoli. La squadra di Mazzarri trova il pareggio grazie ad un gran destro di Anguissa che, dopo un primo tentativo murato, trova un grande angolo da posizione defilata. Il Real Madrid riesce a ritagliarsi subito l’opportunità per il nuovo vantaggio ma Joselu, da pochi passi, non riesce a coordinarsi. Il Napoli lotta ma crolla nel finale. Il Real, grazie ad una vistosa incertezza di Meret, trova prima il 3-2 con il destro dalla distanza di Nico Paz. Poi, mette anche il punto esclamativo con il tap in di Joselu su assist di Bellingham. 4-2 il risultato finale.
COME CAMBIANO LE CLASSIFICHE DEI GIRONI
GRUPPO D
- Real Sociedad 11
- Inter 11
- Salisburgo 4
- Benfica 1
GRUPPO
- Real Madrid 15
- Napoli 7
- Braga 4
- Union Berlino 2
Calcio Internazionale
Mazzarri torna in Champions dopo undici anni: a che punto è il suo Napoli per l’esame Real Madrid?
Pubblicato
3 giorni fa:
Novembre 29, 2023
Il Napoli si prepara alla grande sfida di Champions League contro il Real Madrid al Bernabeu. Dopo la sfida di andata vinta dai Blancos per 2-3, dove il Napoli aveva dato comunque dimostrazione di potersela giocare con una delle migliori squadre d’Europa, questa volta ci sarà un’importante differenza, ovvero chi si siederà nella panchina degli attuali campioni d’Italia. Walter Mazzarri torna nel palcoscenico più importante d’Europa a distanza di 11 anni, quando con i partenopei, riuscì a far sognare i tifosi anche nella massima competizione europea.
Il magico trio Lavezzi-Cavani-Hamsik, trascinatori del primo Napoli di Mazzarri, aveva infatti riportato dopo 21 anni gli azzurri in Champions League, trovando un girone ostico con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. Nonostante il grande livello, i campani riuscirono a piazzarsi in seconda posizione, trovando quindi l’accesso agli ottavi di finale per la prima volta nella storia. Con il Chelsea si sfiorò l’impresa: all’andate al San Paolo finì 3-1 con doppietta di Lavezzi e un gol di Cavani. Allo Stamford Bridge poi la disfatta, con la vittoria da parte dei futuri campioni d’Europa di Roberto Di Matteo per 4-1 ai tempi supplementari con il decisivo gol di Ivanovic.
Come si farà trovare la formazione di Mazzarri?
LA SITUAZIONE NEL GIRONE
Il girone C composta da Real Madrid, Napoli, Braga e Union Berlino vede le prime due squadre in prima e seconda posizione, rispettivamente a 12 e 7 punti. La formazione di Carlo Ancelotti è infatti a punteggio pieno fino a questo momento. Il Napoli ha portato a casa due vittorie, la sconfitta appunto con il Real Madrid e l’ultimo risultato che è il pareggio con l’Union Berlino, che aveva già fatto mettere in dubbio la definitiva posizione di Rudi Garcia, che da lì a pochi giorni verrà esonerato da Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli ha quindi deciso di affidare la panchina ad un traghettatore. Un uomo di fiducia, che come raccontato in precedenza, ha già portato buoni risultati e conosce l’ambiente.
“Quando mi ha chiamato gli ho fatto capire che una squadra così importante l’avrei allenata ancora volentieri, e lui avrà pensato che ero l’allenatore giusto. Col presidente c’è stato un po’ di gelo per un paio d’anni dopo che sono andato via, ma ora è un amico, mi ha chiamato anche in occasioni diverse, magari per chiedermi consigli sui giocatori. C’è un rapporto di stima reciproca e considerazione. Domani sarebbe bellissimo se riuscissimo a fare risultato e passare il turno già domani, però se non dovesse essere così ci sarà l’ultima che sarà come una finale. Contro un’avversaria di valore, ma non come il Real Madrid”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
Con la fiducia dell’importante esordio con vittoria di Bergamo per 2-1 contro l’Atalanta, Mazzarri dovrà affrontare qualche dubbio di formazione per affrontare una della favorite al titolo.
“Continuità dopo i segnali di Bergamo? Quello lo vedremo. Siamo coscienti di giocare contro una squadra top nel mondo contro un allenatore bravissimo che ha vinto tutto. Conosciamo le difficoltà ma questo è affascinante e bello e speriamo di fare il meglio possibile”.
LA FORMAZIONE
Mazzarri pronto a confermare il 4-3-3 che ha convinto per compattezza del gruppo contro l’Atalanta in campionato. In porta torna Meret, in difesa Di Lorenzo a destra, centrali confermati Rrahmani e Natan. Sulla sinistra visto il grave infortunio di Olivera, è pronto Juan Jesus. A centrocampo con tutta probabilità verrà riproposto la mediana con Anguissa, in ripresa vista l’ottima prestazione di Bergamo, Lobotka e Zielinski.
In attacco ecco il grande dubbio: sono confermati Politano e Kvaratskhelia confermati come due ali d’attacco, resta da capire il grande dubbio su Raspadori e Osimhen. Il nigeriano è rientrato nello scorso turno di campionato ma anche Mazzarri ha voluto chiarire la situazione:
“Osimhen partirà titolare? Gli devo parlare. Quando ci sono partite così ravvicinate bisogna parlare con i ragazzi. Anche con chi ha fatto una partita intensa a Bergamo: devo capire se stanno bene. Di sicuro Osimhen non ha i 90′ nelle gambe: se partirà dall’inizio o giocherà a partita in corso lo deciderò dopo aver parlato con lui e con lo staff medico”.
Walter Mazzarri, intervista a Sky Sport
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