Un altro record, quello raggiunto dal Liverpool con l’acquisto di Virgil Van Dijk: il difensore più pagato di sempre, grazie allo sforzo economico (così si fa per dire) di 75 milioni di sterline, quasi 85 milioni di euro.

Così si fa per dire, perché quello dei Reds non è sicuramente uno sforzo economico fatto per acquistare il campione che dia la svolta alle ambizioni della squadra di Klopp. Quello di Van Dijk è inoltre l’acquisto più costoso della storia del Liverpool, altro record che ormai ci si chiede quanto possa durare. Questa operazione entra alla perfezione nel nuovo sistema calcio, un ambiente che tutti stiamo imparando a conoscere grazie soprattutto ai recenti trasferimenti di mercato a cifre che fino a poco tempo fa potevano apparire impensabili (Neymar, Dembélé, Mbappé ad esempio).
Anche il trasferimento a cifre folli del normalissimo difensore olandese dunque, non è poi così strano.
CALCIO SPETTACOLO
Quello che conta è lo spettacolo, uno spettacolo che sia sempre più globale e sempre meno vincolato al contesto nazionale. Lo spettacolo trasmesso in tv, con i diritti d’immagine che diventano sempre più costosi e di conseguenza i prezzi del mercato che si alzano. Nel campionato inglese poi, quello più avanzato sotto questo punto di vista, anche i club che lottano per la salvezza possono permettersi di fare colpi da 20 milioni di sterline, figuriamoci dunque chi naviga nei vertici alti.
L’acquisto di Van Dijk ad 85 milioni di euro appare folle, ma non lo è in relazione al marcato. Il Liverpool probabilmente cederà Coutinho al doppio, e quindi queste spese rientreranno quasi sicuramente nel giro di un anno. Queste transazioni sono dunque programmate, rispondono alle esigenze di bilancio del club e non vanno ad intaccare la stabilità economica delle aziende-calcio.

Così come i soldi spesi dal Psg per l’acquisto di Neymar avevano una copertura da parte di numerosi e differenti sponsor (tra i quali lo Stato del Qatar) e così come la cessione di Pogba era stata pareggiata dalla Juventus con l’acquisto di Higuain, allo stesso modo il Liverpool può permettersi un colpo del genere a queste cifre.
Con l’aumento di introiti generati dai diritti tv e dalle sponsorship all’interno del sistema calcio, aumentano anche i prezzi dei calciatori sul mercato, che vanno al di là del reale valore tecnico dei professionisti in questione. Quello che cambia è tutto ciò che gira intorno al calcio, la sua spettacolarizzazione e la sua dimensione sempre più globale, non i calciatori in sé, che saranno sempre più sopravvalutati.
CHI È VIRGIL VAN DIJK
In questo caso in effetti, non si può pensare che il valore tecnico del giocatore olandese corrisponda a quello stabilito dal mercato (da tutto ciò che gira intorno, come si diceva prima). Il difensore, che compirà 27 anni il prossimo luglio, ha un passato al Groningen, al Celtic e al Southampton, squadra dalla quale i Reds lo hanno prelevato.

Un buon difensore, ottimo nel gioco aereo, pagato 13 milioni appena due anni fa, e che ora farà fare ai Saints una plusvalenza da più di 60 milioni di sterline. Niente a che vedere con i vari Sergio Ramos, Thiago Silva, Chiellini. Altra caratura, altra esperienza ma, come detto prima, tutte qualità che hanno poco a che fare con le logiche del mercato attuale. Le sue abilità sportive infatti farebbero raggiungere al suo cartellino un valore massimo di 25 milioni di euro.
CONSEGUENZE INEVITABILI
A questo punto anche il trasferimento di Van Dijk al Liverpool si configura come un precedente. È inevitabile che anche le prossime operazioni di mercato, almeno quelle tra grandi club, seguiranno queste dinamiche e asseconderanno questi prezzi. È facile immaginare che se la Juventus dovesse vendere Alex Sandro, o l’Inter dovesse cedere Icardi, le valutazioni saranno sicuramente tarate su quelle di cui si è discusso.

Il vecchio mondo del calcio romantico se n’è andato già da un po’, e i piccoli club dovranno trovare il modo di sopravvivere a questa trasformazione. Le squadre della Premier League si sono già adeguate, e hanno alle spalle una solidità finanziaria nemmeno paragonabile alle società del nostro campionato, dove forse solo Juventus e Roma per adesso possono ambire al panorama del nuovo calcio globalizzato. Guardando sempre alla Serie A, l’Inter è la squadra che più sta cercando di avvicinarsi a questo modello.
La strada però è ancora lunga ed è inutile dire che per prime dovranno essere le istituzioni del calcio ad agevolare questa trasformazione, affinché sia fruttuosa anche per le squadre del nostro Paese e non costituisca invece la parola fine per molte società che negli ultimi anni si sono limitate a sopravvivere.