In mattinata, tramite il sito ufficiale, il Milan ha pubblicato un’interessante intervista con Vincenzo Vergine, incaricato come nuovo responsabile del settore giovanile rossonero. Un profilo di livello, che vanta un’esperienza pluridecennale nello scovare giovani talenti, facendo il necessario per indirizzarli e non perderli durante il percorso. Il ruolo apparteneva in precedenza ad Angelo Carbone, che ha poi lasciato vacante il posto da inizio luglio.
VERGINE NUOVO RESPONSABILE DELLE GIOVANILI DEL MILAN: LE SUE PAROLE
OCCASIONE E OBIETTIVI – “È un grande onore per me aver ricevuto la chiamata da uno tra i club più importanti al mondo, per uno dei progetti più ambiziosi del mondo. Il primo grande obiettivo di un grande vivaio è quello di formare in casa le risorse per la prima squadra. Ciò significa mettere in piedi uomini e donne che lavorano a questo progetto con una visione univoca. Il calciatore deve essere al centro, bisogna aiutarlo a performare e a migliorare. Tutti devono avere chiaro l’obiettivo: dirlo è semplice, farlo sarà una missione ambiziosa“.
PROFILO – “Prima di tutto ho studiato, ho fatto il preparatore atletico in Lega Pro e Serie B con uno dei grandi maestri del settore che è Pantaleo Corvino. Con lui ho capito l’importanza dei piccoli dettagli. Poi sono approdato alla Fiorentina, dove ho imparato la gestione dell’atleta dentro e fuori dal campo. Dopo l’esperienza da responsabile a Firenze sono andato a Roma, e la proprietà americana aveva l’obiettivo di valorizzare il calciatore partendo dalle basi. Il mio modello è stato interrotto con forza dal Milan, che è venuto a strapparmi e mi ha portato qui per ricreare le condizioni giuste per mettere a disposizione le mie competenze. Dobbiamo diventare protagonisti nel nostro paese e anche a livello internazionale“.
SETTORE GIOVANILE E STAFF – “I veri risultati del vivaio sono i calciatori che vanno in prima squadra e diventano valore economico e tecnico. Ovviamente quello che si ottiene in campo è uno strumento importante per sviluppare l’attitudine da vincente. il Milan non può che giocare per vincere, la mentalità è il dominio del gioco e la voglia di crescere per superare qualsiasi avversario. Il senso di appartenenza è importantissimo, ti aiuta a far sentire la maglia cucita addosso. Se reclutiamo calciatori che sono già tifosi del Milan siamo avvantaggiati, ma non sempre accade. Il compito lì è di farli calare rapidamente in quel contesto, affinché il calciatore capisca i valori del Milan. Mi sono confrontato anche con Moncada e D’Ottavio, la visione è univoca; il feeling è importante“.
CENTRO VISMARA E ALLENAMENTI – “Siamo all’avanguardia con lo Sportcenter a Milanello per la Primavera. Le altre squadre si allenano al Vismara, che necessita di qualche intervento di restyling per essere adeguato al blasone del Milan. Entro fine stagione avremo completato anche questo lavoro. Non ci si allena abbastanza. Servirebbe allenarsi di più e meglio, noi abbiamo avviato un programma dedicato, ringrazio i miei collaboratori perché hanno ascoltato le mie idee”.
SOGNO PERSONALE – “Nella prossima intervista spero di poter dire di averlo realizzato. Lavorare qui è un sogno, essere all’altezza del Milan è un sogno. Dobbiamo fare in modo che i nostri ragazzi siano consapevoli che far parte del Milan è un privilegio”.