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Verso Verona-Juventus: ancora a parte Lazovic, Ngonge e Djuric

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Verso Verona-Juventus: ancora a parte Lazovic, Ngonge e Djuric

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Verona

L’Hellas Verona, in piena lotta salvezza, si prepara alla prossima sfida di campionato, che sarà contro la Juventus. Gara in programma sabato 1 aprile alle ore 20:45 all’Allianz Stadium di Torino. Zaffaroni deve tener conto dei vari infortuni che hanno messo fuori gioco molti calciatori, oltre che dei vari rientri, tra la giornata di oggi e quella di domani, dalle nazionali. Le partite dopo la pausa per le nazionali sono sempre molto difficili da preparare, vedremo come se la caveranno gli scaligeri sabato, in un impegno sicuramente non semplice per la squadra gialloblù. Di seguito, ecco il comunicato del sito ufficiale del Verona riguardante l’allenamento di oggi, martedì 28 marzo.

“Castelnuovo del Garda – Oggi, martedì 28 marzo, allo Sporting Center ‘Paradiso’, i gialloblù hanno svolto le seguenti attività: attivazione in palestra, possessi ed esercitazione tattica. Isak Hien e Pawel Dawidowicz rientreranno nella giornata odierna dagli impegni con le rispettive Nazionali. Ondrej Duda e Filippo Terracciano sono rientrati oggi dagli impegni con le rispettive Nazionali ed hanno svolto un lavoro personalizzato. Lavoro a parte per Diego Coppola che, durante l’ultima partita di campionato giocata contro la Sampdoria, ha riportato una distorsione al ginocchio destro con lesione di primo grado al collaterale mediale. Milan Djuric (edema osseo al ginocchio destro riportato durante Sampdoria-Hellas Verona), Darko Lazovic (affaticamento muscolare della coscia destra accusato durante Sampdoria-Hellas Verona), Cyril Ngonge, Ibrahim Sulemana, Simone Verdi e Deyovaisio Zeefuik hanno svolto una seduta di lavoro a parte. Domani, mercoledì 29 marzo, è in programma una doppia seduta di allenamento”.

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Calcio Internazionale

Mourinho: “Parlerò con la società. Non posso dirvi che rimango”

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Una finale di Europa League intensa, vissuta, lunghissima, logorante per tutti quei tifosi che sono rimasti incollati alla TV. Mourinho è alla sesta finale europea nella sua carriera ed alla seconda con la Roma, uno score sicuramente non indifferente per quello che è uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Purtroppo, alla fine si è dovuto arrendere al Siviglia. Per la prima volta, Josè Mourinho deve abdicare in una finale. Queste le sue parole nel post partita.

PARTITA – “Sono morti di stanchezza fisica, mentale. Per un risultato ingiusto con tanti episodi. Siamo orgogliosi, puoi perdere una partita ma mai la tua dignità e personalità. Ho vinto 5 finali e ho perso questa, torno a casa più orgoglioso. I ragazzi hanno dato tutto.”

RISULTATO – “Sono attaccato alla maglia, alla nostra natura. Prendiamo le cose con serenità e umiltà, lavoriamo tanto. Ognuno reagisce in un modo diverso, uno piange e l’altro no ma siamo tristissimi tutti. Arriviamo a casa morti di stanchezza e per il risultato ingiusto. Grande partita, grande finale, un arbitro che sembrava spagnolo ma abbiamo dato tutto. Lamela doveva prendere il secondo giallo, non lo prende e diventa rigorista.”

FUTURO – “Vado in vacanza lunedì. Se fino a lunedì abbiamo tempo di parlare allora parleremo, se no vado in vacanza e poi si vedrà. Devo lottare per questi ragazzi e non posso dirti oggettivamente che rimango. Sono un uomo serio, ho detto alla società che sarebbero i primi a sapere di un contatto con un club. Ci ho parlato a dicembre per la nazionale portoghese, dopodiché non ho avuto nessun contatto. Ho un anno di contratto con la Roma e al momento la situazione è questa.”

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Europa League

Lamela: “Non mi aspettavo di vincere ai rigori, orgoglioso della Roma”

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Lamela

Erik Lamela ha parlato ai microfoni della RAI analizzando la vittoria della settima Europa League del Siviglia. Una partita infinita terminata ai calci di rigore, il secondo dei quali segnato proprio da El Coco. Queste le sue parole:

“Non mi aspettavo di vincere ai rigori, volevamo evitarli e vincere prima. Abbiamo vinto e siamo molto contenti. La Roma è un avversario difficile contro cui giocare e sono orgoglioso della loro squadra. Volevo vincere per me, per la mia famiglia e per la gente che è venuta qui”.

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Europa League

Rigori amari per la Roma: il Siviglia sale a quota sette

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Siviglia

Sono stati necessari i caldi di rigore, dopo una partita che si è prolungata fino al 130′. Ma che, contando tutti i recuperi, ha sfiorato le due ore e mezza di match. Una partita che, col passare del tempo, è diventata una vera e propria gara di resistenza e di nervi saldi. Alla fine, tra Siviglia e Roma, sono stati gli spagnoli, che alzeranno il trofeo per la settima volta nella loro storia. La seconda consecutiva contro una squadra italiana: nel 2020 fu l’Inter a lasciarci le penne.

I rigori sono stati calciati sotto il settore dei tifosi del Siviglia e Ocampos, con una rete, ha aperto le danze e risponde subito Cristante. Lamela e Rakitic non sbagliano, a differneza di Mancini e Ibanez. Non fallisce neanche Montiel, già decisivo nella finale mondiale in Qatar.

La sfida era iniziata all’insegna dell’equilibrio sia delle giocate che dell’umore. Dopo 35′, alla prima vera occasione da gol, Dybala ha sbloccato il match con un mancino letale che ha trafitto Bounou. Nella ripresa, però, il Siviglia viaggia ad una veloci9tà diversa e al 55′ l’autogol di Mancini riporta la parità.

Montano le polemiche per alcuni episodi dubbi nelle due aree di rigore, mentre la Roma perde Dybala per affatticamento ed è costretta a sostituire Abraham. I supplementari diventano una vera e propria sfida di nervi, con nessuna occasione da gol degna di questo nome ed un recupero che si prolunga fino al 130′ e oltre. Ai calci di rigore, infine, gli andalusi hanno fatto valere la loro maggior bravura.

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Europa League

Roma-Siviglia è la partita più lunga di sempre con 146 minuti

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Roma

Una finale tesa e combattuta quella tra Roma e Siviglia che è durata 146 minuti. Diventa a tutti gli effetti la partita più lunga della storia del calcio superando anche la finale dei Mondiali tra Argentina e Francia. La sfida verrà decisa ai calci di rigore.

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