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Verso la fine della Regular Season - Parte 2

Basket

Verso la fine della Regular Season – Parte 2

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14-10: rampe di lancio

Teoricamente tra questo gruppo ci sarebbero anche i Pelicans. Ok, ma non rappresentano (almeno come le altre) l’idea di rampa di lancio come le altre franchigie al momento in queste posizioni. Con Cousins fuori, Davis si è trasformato in un supereroe capace di qualsiasi cosa, Holiday sta entrando sempre con più efficacia nell’ottica di giocare attorno a Rondo, un lungo con le caratteristiche di Mirotic serviva come il pane. Notizie positive ma il serbo è nel contract year, Holiday prende 25 mln all’anno ed il supporting cast non è nè molto futuribile nè adatto a fare bella figura ai Playoffs, eccetto forse Rajon e Moore. Tra le altre c’è un’Indiana sorprendente, con Oladipo che ha fatto sterzare molti occhi su di lui, un solido Sabonis ed un Myles Turner che può fare ancora passi avanti. Menzione speciale per Thad Young, si parla sempre troppo poco di lui. Pacers eccellenti nella selezione dei tiri, pace cadenzato, forse troppe palle perse. La squadra di McMillan sorprende, pur con un Paul George di meno. Possono salire di livello anche Bucks e Sixers anche se Washington (che dista un .40 in Win%) ha trovato grosse risposte in Satoransky dopo l’infortunio di John Wall. Oklahoma ha molto più talento di ciò che mostra la classifica, Westbrook e Adams eccellono nelle “hustle plays” ma serve di più per affrontare i Playoffs senza sprecare malamente il contratto di George (a meno che non decida di rinnovare).

9-5: possibili outsider

Minnesota è forse l’unica squadra assieme ai Celtics ad avere un core già piuttosto competitivo ma comunque altamente futuribile. Karl-Anthony Towns è un 20+10 che cammina, da aggiustare la difesa ma già oggi è un giocatore assurdo. Wiggins sta soffrendo a livello di cifre l’arrivo di Butler ma in un’ottica di squadra e di crescita come giocatore è meglio tirarlo fuori da quello che poteva sembrare un nuovo “volume scorer” che abusa del long-two. Taj Gibson è sorprendente per efficacia ed effort a rimbalzo e Teague si è ristabilito dagli infortuni. Se vanno avanti così, difficile accontentarsi di meno che un secondo turno dei Playoffs. Popovich e gli Spurs rimangono a galla pur giocando senza Leonard da pratcamente inizio anno, escluso un fugace ritorno prima di fine 2017. Le marce basse di Kyle Anderson ben si adattano ad una squadra con il secondo pace più basso della Lega, fatto di molti tiri assistiti. Aldridge, dopo la chiacchierata di quest’estate con coach Pop, è diventato la punta di diamante ed il baricentro dell’attacco texano. Aspettiamo anche Rudy Gay, un papabile nuovo miracolo in neroargento. Portland e Washington hanno molti punti in comune se guardiamo il roster. Primo, un backcourt di livello assoluto, Lillard e McCollum da una parte e Beal-Wall dall’altra. Quattro combo-guard talentuose offensivamente, con molte frecce al proprio arco. Nurkic è qualcosa che manca ai capitolini, Ed Davis si avvicina di più a Gortat per qualità nei blocchi e capacità di giocare i pick’n’roll. In più, effort in difesa e a rimbalzo. Differenza sostanziale nel numero di assist a partita, Portland si affida in maniera scientifica alle iniziative individuali dei suoi giocatori.

https://www.youtube.com/watch?v=yOhalFOK_a4

4-1: quelle che finiscono la stagione a Giugno

Raptors outsider del gruppo. I canadesi hanno trovato una nuova verve nella versione aggiornata di DeRozan, estremamente migliorato dall’arco sebbene ancora non sia la sua freccia preferita. Riusciràa a mantenere questi standard anche in postseason? Panchina che sale di livello ogni partita, VanVleet, Anunoby, Siakam e Poeltl sono praticamente sesti uomini. Valanciunas sta rientrando di prepotenza nei ranghi dopo un periodo di appannamento. Le altre 4 le conosciamo bene. La Houston di D’Antoni sta candidando James Harden al titolo di MVP dell’anno, Chris Paul si sta inserendo benissimo ed Eric Gordon e Clint Capela sono gli identikit perfetti per la mente dell’ex playmaker dell’Olimpia. Non vedremo probabilmente Hayward in campo quest’anno, sarà difficile per i Celtics arrivare in fondo anche perchè dall’altra parte c’è una rinnovata Cleveland, forse all’ultimo ballo con LeBron in campo. Infine i campioni in carica, Golden State. Il core del roster è quello dell’anno scorso, a meno di cataclismi i favoriti sono ancora loro.

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Harden imita Beckham: vuole una stella per i suoi Houston Dynamo

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petretta

James Harden, cestista statunitense che ha vestito la maglia dei Philadelphia 76ers nell’ultima stagione, ha deciso di acquistare qualche tempo fa alcuni azioni degli Houston Dynamo. Harden ha trascorso ben nove anni in Texas e ha deciso quindi di investire sulla squadra di calcio di Houston che disputa la MLS. Ora, con l’arrivo di Lionel Messi all’Inter Miami di proprietà di David Beckham, il play americano sogna un colpo simile per la sua squadra. Ha infatti rilasciato recentemente alcune dichiarazioni a USA Today Sports: Cerchiamo un campione che venga a Houston. Sappiamo tutti quanto incredibile è Messi, che a Miami insieme alla sua famiglia si sta trovando bene. Anche noi cerchiamo qualcuno che venga nella nostra franchigia e siamo sicuri che lo troveremo. Non me ne occupo io direttamente, ma il club è al lavoro”.

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Clamoroso Lebron James, le sue parole sul possibile ritiro: “Ci devo pensare”

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Lebron

Nella nottata italiana i Los Angeles Lakers di Lebron James sono stati battuti, e eliminati per 4 a 0, dai Denver Nuggets per 111-113. Lakers che non riescono a riaprire la serie e che manda i Nuggets alle Finals aspettando la vincente di Miami-Boston.

Oltre che per la sonora sconfitta sulle 4 partite, il mondo del NBA è rimasto scosso per le dichiarazioni di Lebron James nel post partita, che lasciano pensare ad un possibile ritiro:

“Ho molto su cui pensare a livello personale sulla possibilità di proseguire con il basket, devo riflettere a fondo”

Dichiarazioni bomba del 4 volte campione NBA, che nonostante abbia ancora 2 anni di contratto, con l’ultimo opzionale, non pare più cosi certo di voler continuare a calcare i parquet della NBA. L’idea a cui tutti pensavano era quelli che il “Re” avrebbe aspettato il draft del figlio Bronny, per giocare una stagione insieme a lui. Ha poi confermato alla domanda sul possibile ritiro ai microfoni di un giornalista ESPN.

Poco prima, sempre nella conferenza stampa post partita, si è espresso così su una domanda riguardante la sua visione sulla prossima stagione:

Vedremo cosa succede… non lo so. Non lo so. Ho molto a cui pensare a dire il vero. Personalmente, quando si tratta di basket, ho molto a cui pensare. Penso che sia andata bene, anche se non mi piace dire che è stato un anno di successo perché non sto giocando per nient’altro che vincere titoli in questa fase della mia carriera. Non mi diverto solo a fare una finale di Conference. L’ho giocata molte volte. E non è divertente per me non essere in grado di fare una finale di campionato”.

 

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Basket

[VIDEO] Finale di Basket islandese: parte un coro contro la Juventus

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Simpatico siparietto quello avvenuto sabato durante la finale Scudetto del campionato islandese di basket.
Durante un momento di pausa del match tra Valur Reykjavik e Tindastoll, lo speaker del palazzetto ha fatto partire la celebre canzone dei Ricchi e Poveri, “Sarà perché ti amo”.

Fino a qui nulla di strano, ma durante il ritornello, il pubblico si lancia nel celebre coro (di matrice milanista) contro la Juventus, proprio sulle note della canzone.

Un episodio che ha già fatto il giro del mondo e che ha strappato un sorriso a molti in Italia, anche ai tifosi bianconeri.

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Basket

Curry contro LeBron: sfavoriti a chi? Stanotte ritorna in scena il duello

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LeBron James Curry

Non saranno le Finals del quadriennio 2015/2018, ma questa notte sarà di nuovo Steph Curry contro LeBron James. E la Lega già si infiamma, per la serie che questi due talenti potrebbero mettere in piedi.

Il primo guida ormai dal 2009 i Golden State Warriors, con cui ha vinto 4 anelli e segnato un’epoca. Il secondo si è legato con i Los Angeles Lakers nel 2018, laureandosi campione NBA per la quarta volta nella sua storia la stagione successiva.

I PRECEDENTI

Nel 2018 i Golden State Warriors di Curry, Thompson, Durant e Green hanno spazzato via i Cleveland Cavaliers di LeBron James nelle Finals con un nettissimo 4-0. Da un lato abbiamo, probabilmente, la squadra più forte della storia come quintetto titolare. Dall’altro lato un roaster in evidente fase calante che LeBron James, se non da solo quasi, ha trascinato alle Finals. Le sue ottave Finals NBA consecutive, tra Miami Heat e Cleveland Cavaliers.

Nonostante il risultato senza repliche, infatti, dalle parti di Cleveland, King James fu idolatrato come una divinità, quando a fine anno svestì la casacca della franchigia dell’Ohio. Il motivo di tale amore incondizionato del pubblico dei Cavs è dovuto al fatto che il primo addio, che a tutti è sembrato un vero e proprio tradimento, commercializzato all’inverosimile con “The Decision“, è stato ampiamente colmato. Nella sua seconda avventura ai Cavs, LeBron ha portato la squadra ad un livello superiore. E, soprattutto, ha portato a casa il primo anello della storia della squadra. Lo ha fatto con un’impresa degna di nota: prima e unica volta nella storia che una squadra in svantaggio di 3-1 in una serie di Finals è riuscito a ribaltare e vincere.

Quell’estate, LeBron ha lasciato la sua Cleveland e la Eastern Conference, per sbarcare ad Ovest, per la prima volta in carriera, a quasi 34 anni. Con la casacca gialloviola, LeBron ha subito scritto la storia, vincendo il titolo nel 2020 e, soprattutto, tenendo alto il nome di Kobe Bryant, leggenda e volto storico dei Lakers tragicamente scomparso nel gennaio dello stesso anno. Ma dal 2018, non ci sono più stati scontri in un play-off tra Steph Curry e LeBron James. Ci si è andati vicini, se si pensa che nella stagione 2020/21 le due squadre si sono affrontate in un play-in, in cui è stato il King ad avere la meglio.

Ma si tratta di una sfida facilmente oltrepassabile. In primis, perchè non è reputata parte della post-season. In secondo luogo, perchè è stata una sola gara disputata, non una serie.

COINCIDENZA DELLE STELLE

LeBron James è di Akron, Ohio. Per tutti ora è “Il King“, ma per anni è stato “Just a kid from Akron“. Un’etichetta nata per erssere dispregiuativa e limitante nei suoi confronti e che ora, invece, lui stesso sfoggia con orgoglio. Il ragazzo venuto dal niente, in possesso solo di un talento sconfinato, schiacciato dalle attese sin dal suo ingresso nella Lega a soli 18 anni. Ed ora diventato leggenda.

Ma se andassimo a leggere, invece, data e luogo di nascita di Steph Curry, ritroveremo un nome familiare. Anche in questo caso, Akron, Ohio.

Le due stelle più rappresentative del basket americano degli anni 2010, vincitori di 7 titoli complessivi su 1o disponibili tra il 2010 e il 2020 concittadini. Nati nello stesso ospedale di Akron, a poco più di 3 anni di distanza. Quando le stelle (in questo caso, in senso astronomico) decidono di dare alla luce altre stelle (ora parliamo di Curry e James), il risultato non può che essere esplosivo. Stanotte, dopo 5 anni dall’ultima volta, i due si guarderanno di nuovo negli occhi in una serie da dentro-o-fuori valida per i Play-off. Con la consapevolezza che solo uno dei due potrà andare avanti.

La cosa più ironica, però, è che i due fuoriclasse sono arrivati a questa sfida scollandosi l’etichetta di chi li dava come “sfavoriti“. Memphis Grizzlies (avversari dei Los Angeles Lakers) e Sacramento Kings (avversari dei GSW) avevano dalla loro un miglior piazzamento in regular season e sembravano favoriti, con una eventuale Gara 7 in casa. Per i Grizzlies questa Gara 7 non si è neanche giocata. Curry, invece, ha letteralmente vinto quella giocata contro i Kings, con la migliore prestazione della storia in termi di punti segnati (50) in una Gara 7.

Da stanotte saranno l’uno contro l’altro, in una sfida che si prospetta già elettrica e piena di colpi di scena.

TUTTO SU SKY

La diffusione dell’NBA in Italia, ormai da anni, è governata da SKY. Su SkySport NBA (ed in streaming su NOW) sarà possibile assistere alle prime quattro gare in diretta e in replica. Si inizia stanotte alle 4:00 ora italiana.

Gara 1

LIVE nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio ore 04:00

Repliche mercoledì 3 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Gara 2

LIVE nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 maggio ore 03:00

Repliche venerdì 5 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Gara 3

LIVE nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio ore 02:30

Repliche domenica 7 maggio ore 14:00 e 19:30

Gara 4

LIVE nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 maggio ore 04:00

Repliche martedì 9 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Eventuali gara 5, gara 6 e gara 7 verranno comunicate in seguito.

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