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Vucinic a Sky: "Dopo la vittoria nel derby mi sono ubriacato"

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Vucinic a Sky: “Dopo la vittoria nel derby mi sono ubriacato”

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L’attaccante montenegrino Mirko Vucinic ha vissuto tanti anni in Italia, facendo le fortune di Lecce, Roma e Juventus. Ospite di Sky Sport Vucinic ha deciso di raccontare alcuni aneddoti delle sue vecchie esperienze in Italia:

“I miei anni migliori sono stati con Ranieri a Roma e il primo anno alla Juventus. Derby con la Lazio? Non mi aspettavo di vincere, poi il mister decise di togliere sia Totti che De Rossi, alla fine ha avuto ragione lui. Dopo la partita diciamo che non ero tanto sobrio, mi sono ubriacato. La Lazio mi portava bene, ho segnato molti gol ai biancocelesti. Scudetto 2010? Purtroppo è una ferita ancora aperta, ci hanno preso due volte all’ultima giornata. Con la Sampdoria è stata una partita strana. Litigio con Perrotta? Abbiamo discusso ma ci siamo chiariti. Era un leader e non dovevo rispondergli in quel modo, non gli passai il pallone e gli dissi di stare zitto

Il racconto passa poi all’esperienza juventina, nel quale Vucinic è stato grande protagonista, in campo e fuori.

“Alla Juventus ero più completo, sono entrato in una macchina da guerra. Chi ci affrontava aveva paura di noi, il merito era di Conte. Ho conosciuto Del Piero e Totti: fenomeni, pazzeschi. Un giorno li racconterò ai miei figli. Cessione all’Inter? Mancò la firma, ma alla fine meglio così, non so cosa avrei potuto trovare. Sono andato ad Abu Dhabi e infine mi sono divertito”

(Fonte immagine in evidenza: immagine contrassegnata per essere riutilizzata)

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Zazzaroni sulla Juve: “Allegri di nuovo davanti a tutti, ma ho i miei dubbi sulla durata”

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Juventus

Dopo la vittoria al 94′ contro il Monza grazie alla rete di Federico Gatti, la Juve si è piazzata momentaneamente al primo posto in classifica. Un risultato davvero insperato se si pensa a ciò che ha attraversato la Vecchia Signora in estate: mercato praticamente nullo dopo una stagione complessa. Ad ogni modo, tralasciando la classifica, c’è qualcuno che resta titubante: si tratta di Ivan Zazzaroni, attuale direttore del Corriere dello Sport, che ha commentato al vittoria dei bianconeri per lui non ancora all’altezza della lotta scudetto.

VITTORIE ALL’ITALIANAAllegri vincerà anche alla Nereo Rocco, ovvero all’italianissima, ma è di nuovo davanti a tutti. I punti, rispetto all’anno scorso, non sono molti di più, cinque: in un campionato in cui le prime sette ne hanno lasciati complessivamente 18 nelle prime tredici giornate il segno positivo ha però un valore doppio, se non addirittura triplo. Anche i gol realizzati sono più o meno gli stessi, 22 contro 21, così come quelli subiti, 9 contro 7, e insomma i numeri dicono di due Juve identiche, il campo parla invece di mondi opposti”.

DURATA – “Fino a quanto potrà durare? Fino alla fine? Coltivo qualche dubbio e non da oggi. Fino a quando questa Juve senza mercato riuscirà a conservare solidità difensiva e tenuta mentale? Fino a quando potrà fare a meno dei gol degli attaccanti? Ieri Vlahovic ha sbagliato due rigori in un colpo solo (per carità, bravissimo Di Gregorio). Per numerosi osservatori, tanti tifosi, alcuni zampognari e anche per qualche dirigente (Marotta, ad esempio) il principale vantaggio della Juve nella nella corsa scudetto risiede nel fatto di non disputare le coppe e di poter quindi sfruttare tempi di recupero a questo punto straordinari. È una teoria facilmente smentibile”.

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Stramaccioni su Nzola: “A volte basta un episodio per sbloccarsi”

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Italiano recupera Nzola

Dopo la sconfitta a San Siro contro il Milan, la Fiorentina di Vincenzo Italiano ha dato segnali di ripresa con la vittoria in Conference League contro il Genk. Ora la Viola è alla ricerca della vittoria in campionato: all’Artemio Franchi arriva la Salernitana di Filippo Inzaghi. Gara da non sottovalutare per i gigliati che devono sempre fare i conti con un reparto attaccanti non al massimo della forma: non è un caso che Nzola sia ancora fermo a 2 reti in 18 gare disputate, numeri nemmeno lontanamente paragonabili ai tempi allo Spezia. Proprio sulla questione attacco ha parlato ai microfoni di Radio Firenze Viola Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell‘Inter ed ora opinionista.

NZOLA – “Quando cambi piazza e quindi aspettative queste cose succedono. Nzola non sembra inserito nella coralità della squadra però conosce l’allenatore e la Serie A, quindi secondo me la scommessa non è persa. Io ricordo la corsa che fecero tutti per andare ad abbracciarlo dopo il gol contro il Cagliari: quelli sono segnali. A volte basta un episodio, magari una rete per sbloccarsi. Questo perché la squadra vuole che Nzola si sblocchi e lo si è visto quando ha segnato. A mio modo di vedere ha fatto bene Italiano a provare a scuoterlo”.

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Aggiornamenti sull’infortunio di Marchizza: stop lungo, ipotesi terapia conservativa

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Marchizza

Il Frosinone è una delle più grandi, se non la principale in assoluto, soprese del campionato di Serie A 2023/24. Il club ciociaro, giunto nel massimo campionato dopo la vittoria della Serie B nella passata stagione, sembrava essere tra le principali indiziate a dover lottare strenuamente per non retrocedere. La squadra ha invece sorpreso tutti: le ottime scelte della società su ogni lato hanno ripagato e al momento gli uomini di mister Eusebio Di Francesco navigano in acque assolutamente tranquille, con un nono posto che lancia i gialloblù verso lidi ben diversi da quelli attesi.

Ottime scelte, dicevamo. Sì, perché voler rilanciare Eusebio Di Francesco dopo le ultime esperienze sottotono sembrava un azzardo, invece si sta rivelando una scelta accurata e lungimirante. Stesso discorso per quanto riguarda il mercato: è vero, molti nuovi innesti sono arrivati in prestito, però tutti stanno dimostrando grande voglia di fare bene e di lottare per la causa frusinate. Tra i colpi di mercato è necessario segnalare il triplo acquisto dal Sassuolo di Stefano Turati, Abdou Harroui e Riccardo Marchizza. Ruolo primario per tutti e tre, che in diverse parti del campo hanno saputo dire la propria.

In particolare, Marchizza si sta confermando come uno delle pedine più importanti del gioco del Frosinone. Sempre al centro della creazione dell’azione, il laterale sinistro ha fin qui giocato tutte le partite a disposizione, mettendo a referto anche 4 assist. Numeri importanti per un calciatore che sta vivendo una rinascita in gialloblù.

Tuttavia, a causa dell’infortunio rimediato nella sfida contro il Genoa, per Marchizza si prospetta un lungo stop. Il difensore si è sottoposto ad ulteriori esami strumentali per valutare in maniera più accurata l’entità dell’infortunio. Come riportato da TuttoFrosinone.it, Marchizza è volato in Finlandia per avere un consulto medico da parte del dott. Lempainen. I tempi di recupero variano dai 2 mesi e mezzo ai 4: c’è da capire se si opterà per l’intervento chirurgico o se si preferirà agire mediante una terapia conservativa. Una brutta notizia per il Frosinone, che dovrà adottare soluzioni differenti sul lato sinistro del campo.

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Monza-Juve, parla Di Gregorio: “Non siamo contenti, fortunato sul rigore”

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Di Gregorio Monza

Nella serata di ieri, si è inaugurata la 14esima giornata di campionato con la gara tra Monza e Juventus. Vittoria convincente dei bianconeri per 2-1 seppur sia arrivata allo scadere. Grande prestazione da parte del portiere dei brianzoli Michele Di Gregorio, capace di neutralizzare tra l’altro un calcio di rigore a Dusan Vlahovic. Proprio lo stesso portiere ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della gara mostrando tutto il suo rammarico per la sconfitta.

RAMMARICO“Non siamo contenti perché eravamo riusciti a pareggiarla. Prendere gol all’ultimo così non è mai bello. Sicuramente l’umore non è dei migliori ma ora bisogna analizzare la partita e ripartire martedì la preparazione in vista del Genoa“.

VERO MONZAQuesta Juve è un po’ diversa rispetto a quella dell’anno scorso. Si difendono bene ed è difficile fare gol. Loro si sono abbassati un po’ di più nel secondo tempo e il Monza è riuscito a fargli gol”.

OBIETTIVI “Bisogna giocare partita per partita come sappiamo cercando di iniziare subito dal primo tempo piuttosto che aspettare il gol subito”.

RIGORE VLAHOVIC“Guardiamo sempre quattro-cinque giocatori che possono calciare i rigori. Parliamo con i preparatori e cerchiamo di fare delle valutazioni: Quando siamo lì, andiamo anche in base alle sensazioni del momento. Io ho aspettato Vlahovic fino alla fine. La respinta poi mi è rimasta più centrale e ho solo cercato di coprire più porta possibile. Sono stato anche un pizzico fortunato“.

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