Yeferson Soteldo, trequartista alto 1,60m è uno dei talenti più interessanti del panorama sudamericano e leader del Venezuela sub-20, generazione che sta regalando gioie, ad un Paese in ginocchio a causa di una crisi economico-politica che non sembra terminare.
GLI INIZI
Yeferson Soteldo proviene dal Barrio el Muertico de Acarigua, uno dei posti meno raccomandabili di tutto il Sudamerica. Dopo l’approdo al Caracas FC, dove gioca da prima punta all’età di 14 anni, viene cacciato dal club per questioni disciplinari. Il suo talento cristallino concentrato in 160 cm, non rimane inosservato e passa così allo Zamora, una delle migliori squadre del calcio venezuelano. Nello Zamora debutta a 16 anni sotto la guida tecnica di Noel Sanvicente, figura chiave nel percorso di crescita del classe 1997, perché lo sposta nel ruolo di enganche, abbassando il suo raggio d’azione e valorizzandone al meglio il talento.
Con il club Blanquinegro vince 3 campionati venezuelani, disputando 66 incontri e segnando 14 reti. Con il cambio di allenatore e l’arrivo di Julio Quintero, cambia anche il modulo, si passa al 4-2-3-1, dove el Minion viene impiegato sulla fascia, risultando desequilibrante grazie al suo dribbling secco. Nelle biennio 2014-2016 gioca 11 partite internazionali, tra Copa Sudamericana e Libertadores, giocando tra l’altro anche alla Bombonera. Il buon rendimento col club gli apre le porte della Nazionale maggiore, guidata da Sanvicente nel Febbraio 2016, nell’amichevole col Costa Rica.
Il palcoscenico internazionale lo fa scoprire a diverse squadre, su di lui mettono gli occhi il River Plate, alcune squadre messicane e colombiane, ma lui nel Gennaio 2017 preferisce approdare in Cile, allo Huachipato, una scelta singolare ma non per forza sbagliata. La vera vetrina però è rappresentata dal Sudamericano Under-20 dello scorso Febbraio, dove il Venezuela riesce a qualificarsi per il mondiale sudcoreano, estromettendo il Brasile.
Dopo quest’impresa aumentano i suoi estimatori, soprattutto le sirene spagnole di Barcellona, Real Madrid, Alavés, Villarreal e Malaga. Attualmente è impegnato a fare la storia della sua mini-vinotinto, che per la prima volta è arrivata a giocarsi la semifinale di una competizione Fifa, in un momento molto delicato per tutto il Venezuela. Dopo la fine della manifestazione probabilmente non farà ritorno in Cile, ma verrà acquistato da qualche club europeo o brasiliano, con il San Paolo che in questi ultimi giorni ha presentato un’offerta di 5 milioni.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Yeferson Julio Soteldo Martinez, detto el Manzanita perché da piccolo vendeva mele per strada, è un trequartista o esterno, alto solo 160 cm (pensate che Messi è alto 10 cm in più), di tecnica e fantasia. In molti l’hanno paragonato alla pulga argentina, ma più per la sua altezza che per somiglianze tecniche, di Messi ce n’è uno. Molto più simile a Maxi Moralez o al Papu Gomez, Soteldo fa della sua piccola statura un’arma in più per saltare gli avversari, e non crede che essa sia per forza un limite:
I calciatori bassi sono i migliori.
Ha risposto così ad un’intervista in cui si faceva riferimento alla sua “bassezza”. Nella nazionale gioca da trequartista, con ai lati Peñaranda e Cordova, mentre nel club gioca soprattutto da esterno sinistro, ruolo che gli permette di accentrarsi per il tiro. Tra le cose che deve affinare c’è sicuramente il rapporto con il gol, solo 3 con il Venezuela. Ed è stato anche molto criticato in patria quando allo Zamora, spesso faceva tutto bene per poi sprecare occasioni nitide davanti al portiere, risultando effimero nell’economia della partita. Tra i punti di forza invece, oltre all’abilità nel dribbling nello stretto, c’è anche il saper calciare con facilità con entrambi i piedi. Vedremo in futuro quale sarà la sua dimensione, se riuscirà a far bene anche a livello europeo o se sarà destinato a campionati esotici come quello Messicano o Brasiliano. Per adesso possiamo solo dire che con i suoi pari età sta facendo la differenza e che quindi le premesse per poter ambire a palcoscenici importanti ci sono.
CHI È SUDAKOV, IL GIOIELLO UCRAINO CHE PIACE ALLA JUVENTUS – Uno dei nomi più chiacchierati degli ultimi tempi è quello del centrocampista dello ShakhtarHeorhiy Sudakov. L’ucraino classe 2002 è attenzionato da tanti club europei. In particolare su di lui c’è la Juventus, che sta cercando almeno un rinforzo nella zona mediana del campo, possibilmente giovane, in attesa del rientro di Nicolò Fagioli e quello, più lontano, di Paul Pogba. Nelle prossimi giorni Cristiano Giuntoli potrà affondare il colpo, ma non sarà facile portare il calciatore a Torino a gennaio, a meno di un’offerta intorno ai 15 milioni di euro. Ma chi è Sudakov? Andiamo ad illustrare nel dettaglio le sue caratteristiche e a ripercorrere la sua carriera.
LE CARATTERISTICHE DI SUDAKOV
Sudakov è un centrocampista offensivo che agisce principalmente sulla trequarti, zona in cui riesce ad essere molto pericoloso grazie alla tecnica sopraffina abbinata ad un’ottima abilità. All’occorrenza può essere arretrato di qualche metro andando a coprire il ruolo di mezz’ala di inserimento.
LA CARRIERA DI SUDAKOV
Sudakov è il calciatore sul quale la nazionale ucraina baserà il suo futuro.
Il ragazzo cresce calcisticamente nel Metalist Kharkiv prima di entrare nelle giovanili dello Shakhtar a 17 anni. In questo momento la sua carriera sta vivendo l’ascesa decisiva dopo l’esordio in Champions League avvenuto nel 2020 al Santiago Bernabeu. Quel giorno gli ucraini fecero la storia riuscendo ad imporsi sul Real Madrid.
Ma come detto precedentemente, in questa stagione Sudakov si sta facendo notare al panorama calcistico europeo anche in Champions League, dove si è reso vero protagonista della sfida contro il Barcellona. Al termine della stessa è stato nominato migliore in campo.
I suoi numeri in questo inizio di stagione sono ottimi. Nel campionato ucrainoSudakov ha messo a segno 2 reti in 9 presenze, mentre nella massima competizione continentale conta 1 gol in 5 apparizioni.
Dopo aver seguito tutto il percorso all’interno della nazionale ucraina, il centrocampista ha esordito in Prima Squadra il 23 maggio 2021. Da quella data ha collezionato 12 presenze e 1 rete.
CHI È ROKAS PUKSTAS, IL NUOVO TALENTO DEL CALCIO AMERICANO – Tra le nuove frontiere del calcio ci sono gli Stati Uniti. Gli USA negli ultimi anni stanno alimentando il palcoscenico del calcio europeo con numerosi profili. Tra i campionati maggiormente affollati c’è la Serie A, in cui militano Christian Pulisic, Timothy Weah, Weston McKennie e Yunus Musah. A questi negli scorsi mesi si sarebbe potuto aggiungere anche il giovane Rokas Pukstas, che era finito nel mirino di alcuni club del campionato nostrano come Roma e Milan.
CHI È ROKAS PUKSTAS: CARRIERA
Rokas Pukstas è nato il 25 agosto 2004 a Stillwater, in Okahoma, negli Stati Uniti. Oltre a quella statunitense, gode anche della nazionalità lituana: suo padre Mindaugas ha rappresentato la Lituania nelle Olimpiadi del 2004. Cresciuto calcisticamente negli Stati Uniti, durante la sua formazione ha fatto anche un’esperienza nella Barça Academy, in Arizona. Il suo approdo in Europa è avvenuto nel settembre 2020 durante il periodo del Covid. Vari i club che avrebbero voluto accaparrarselo, ma la sua scelta è ricaduta sull’Hadjuk Spalato.
Il club croato è rinomato per essere uno dei settori giovanili migliori del Vecchio Continente. In Croazia Pukstas si è messo in mostra prima nelle giovanili dello Spalato con cui ha realizzato 13 reti e due assist in 32 partite. Durante la scorsa stagione si è fatto conoscere anche dal Milan, contro cui ha realizzato una rete nella semifinale di Youth League. Sempre durante la scorsa annata è arrivato anche il debutto in prima squadra con cui ha realizzato finora 7 reti e tre assist in 36 presenze.
CHI È ROKAS PUKSTAS: NAZIONALE
Con gli USA, invece, finora è arrivato fino alla nazionale U20, con cui ha finora giocato 12 partite in cui ha realizzato due reti. Una di queste è arrivata durante l’ultimo Mondiale di categoria, dove gli Stati Uniti sono stati eliminati ai quarti di finale contro l’Uruguay: Pukstas ha segnato una rete nella gara degli ottavi contro la Nuova Zelanda.
CHI È ROKAS PUKSTAS: CARATTERISTICHE TECNICHE
Alto 181 cm, Rokas Pukstas può occupare varie posizioni in campo: mediano, trequartista, centrale di centrocampo e anche ala destra. Il primo è il ruolo prediletto. Il classe 2004 è un centrocampista box to box con un grande senso del gol e tempismo negli inserimenti. Caratteristiche per cui in molti lo paragonano a Mario Pasalic.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Rokas Pukstas
CHI È JOAO NEVES – Nell’ultimo turno del campionato portoghese è andato in atto il derby de Lisboa, la classica sfida tra Benfica e Sporting. Gli ospiti sembravano avere la partita in mano grazie alla rete di Gyokeres, ma nel finale succede di tutto. Il Benfica, infatti, trova due gol negli ultimissimi minuti di recupero, con Joao Neves e Tengstedt. Oggi parleremo del centrocampista portoghese, l’ultimo gioiello delle Aquile.
CHI È JOAO NEVES: DAL BENFICA AL BENFICA
Joao Nevesnasce il 27 settembre 2004 a Tavira, comune portoghese nei pressi di Faro. I primi passi sul campo li compie proprio nel club del suo paese ma nel 2016 – a poco più di 12 anni – viene subito preso in carico dal settore giovanile del Benfica. L’ingresso in prima squadra arriva nel 2022, con l’esordio in campo il 30 dicembre, dove entra nel finale contro il Braga. Il debutto in Champions arriva, invece, pochi mesi dopo contro il Bruges. Joao Neves inizia ad avere sempre più spazio grazie, anche, alla partenza nel mercato invernale di Enzo Fernandez, che lascia scoperto un posto a centrocampo. Oggi il portoghese è uno dei pilastri della squadra nonostante la giovane età, complice soprattutto la grande fiducia che il club ha riposto in lui.
CHI È JOAO NEVES: CARATTERISTICHE
Joao Neves è alto 1,74 m e gioca davanti alla difesa, solitamente in coppia con Florentino o Kokcu. Il portoghese è uno che vuole sempre la palla, trova sempre gli spazi giusti e, soprattutto, abile in fase di palleggio, coinvolgendo tutti i reparti. Non è uno che entra sempre nel tabellino dei marcatori, ma gli unici due gol realizzati in prima squadra sono entrambi pesanti, poiché realizzati contro lo Sporting. Il primo è arrivato nell’ultimo derby della scorsa stagione, che è valso il pareggio al 94′. Il secondo, come già detto, è arrivato in circostanze abbastanza simili, sempre durante il derby de Lisboa e sempre a fine partita. Oggi Joao Neves è, sicuramente, uno dei prospetti più interessanti in Europa, su cui pare abbia già messo gli occhi il Manchester United. Il Benfica, però, è sempre bottega cara, come dimostra la lunga trattativa per cedere Enzo al Chelsea.
CHI È PIETRO COMUZZO, IL 2005 VIOLA CHE HA ESORDITO CON ITALIANO – Classe 2005 ma già presenze europee e in Serie A. Pietro Comuzzoha scalato le gerarchie della Fiorentina e di Vincenzo Italiano, ritagliandosi qualche minuto in campionato e giocando gran parte del match di Conference League, vinto dai toscani per 6-0 contro il Cukaricki. Il giovane classe 2005 ha sorpreso i tifosi, gli addetti ai lavori, e lo stesso allenatore ex Spezia tanto da schierarlo per 82′, seppur dovuto entrare per l’emergenza causata dall’infortunio di Kayode.
CHI È PIETRO COMUZZO
Giovanissimo terzino, nasce a San Daniele del Friuli e inizia a calcare i primi campi da calcio prima al Tricesimo e poi nelle prestigiose giovanili dell’Udinese. Gli bastano un paio di anni per trovare poi spazio nella primavera della Fiorentina dal 2019. Diventa tra i prospetti più importanti della sua età, giocando per l’U17 dei viola e, nel frattempo, venendo convocato dalla Nazionale U17. Accumula esperienza e scala le gerarchie sia del club sia della Nazionale. Nella passata stagione grandi coinvolgimento nel campionato primavera dei toscani, in cui Comuzzo ha raccolto 30 presenze con oltre 2200′ giocati, tutti da difensore centrale. Nella Nazionale invece viene convocato dall’U18, giocando da titolare due partite contro Francia e Romania.
L’ESORDIO IN CAMPIONATO E IN CONFERENCE
Le ottime prestazioni lo portano ad essere osservato attentamente dalla prima squadra e da Vincenzo Italiano. L’occasione arriva l’8 ottobre: sul 3-1 per i viola, nella sorprendente vittoria contro il Napoli, arriva la possibilità di scendere in campo per il classe 2005. Solo un 1′ per lui, ma la grande emozione e occasione di poter calcare i campi di Serie A, e non sarebbe stata l’ultima. La grande responsabilità arriva in Conference League, dopo l’infortunio di Kayode, Italiano sceglie lui nel ruolo di terzino destro per sostituirlo. Partita di grande sostanza e sicurezza, esordio europeo che non ha mostrato alcun limite di inesperienza e paura negli occhi del difensore.
Comuzzo si è fatto trovare pronto, e Italiano ha deciso così di dargli un altro piccolo assaggio di campionato, nella vittoria dei toscani contro il Bologna, in cui Comuzzo ha giocato un’altra manciata di minuti.
foto copertina: Profilo Instagram ufficiale – Pietro Comuzzo
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