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Zaniolo, ancora il crociato. È giusto cercare un colpevole?

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Zaniolo, ancora il crociato. È giusto cercare un colpevole?

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La notizia che nessuno di noi voleva sentire è arrivata: Nicolò Zaniolo ha riportato nuovamente la lesione completa del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Domani, presso Villa Stuart, verrà sottoposto ad una operazione chirurgica. Dopo (soli?) 172 giorni dalla prima rottura era tornato per il finale (senza più traguardi, ndr) di stagione con la Roma. Inoltre stava ritagliandosi un ruolo sempre più importante nella squadra di Mancini. Vederlo accasciarsi nuovamente al suolo ha fatto digrignare i denti a qualsiasi appassionato di calcio italiano. Lo spettro della ricaduta aleggiava sopra l’appena ventunenne: il primo infortunio può sembrare una fatalità, il secondo appare una condanna alla fragilità. Una delle peggiori sciagure per gli sportivi moderni. Il fatto che più rammarica è che Zaniolo rappresenta il rinnovamento e finalmente la giusta dose di talento che l’Italia necessita per tornare a competere con le grandi nazionali. Il paragone non può che andare ad un altro atleta connazionale perseguitato dalle sciagure fisiche, un altro campione in erba la cui carriera è stata cancellata dalla friabilità dei suoi legamenti: Pepito Rossi.

IL CLUB DELLE GINOCCHIA FRAGILI

Per giocare ad alti livelli la robustezza fisica, intesa come resistenza agli inforttuni, è diventata una conditio sine qua non. Prima della preparazione atletica, prima della tattica, prima della tecnica, prima di ogni cosa il fisico deve sopportare le fatiche di un calcio sempre più elettrico e veloce. I ritmi vertiginosi che hanno raggiunto le partite sottopongono a pressioni imponenti i muscoli e le ossa degli atleti. Una sorta di selezione naturale a priori, dove spesso (ma non sempre) l’allenamento centra poco. Giuseppe Rossi, l’uomo di cristallo, suo malgrado è l’esempio più lapalissiano di appartenenza a questo poco invidiabile club. Il primo infortunio al ginocchio gli spezza la carriera, fuori due anni. Poi il secondo altri sei mesi, non recupererà mai, vaporizzando le potenzialità di una dei migliori prospetti italiani contemporanei. La lista dei recidivi del nostro campionato è ancora lunga: De Vrij, Milik, Florenzi fino al caso Strootman, praticamente due anni di calvario al termine del quale, però, c’è un lieto fine.

COLPA DI CHI?

La storia di Zaniolo colpisce molto perché il ragazzo ha appena ventun anni, è nel pieno della sua prestanza fisica e già si trova sulla schiena un grosso punto interrogativo che ne pregiudicherà in qualche modo la carriera. Già, perché secondo il discorso espresso prima, la tenuta fisica è di fondamentale importanza ad oggi. Una grossa assicurazione sul futuro da cui nessuno può prescindere. Lungi dall’autore dell’articolo voler scadere in facilonerie e fantasiose dietrologie: si possono avanzare alcune ipotesi sulle motivazioni delle sciagure dell’esterno giallorosso.

AFFARE SOSPETTO

Innanzitutto proprio lo scambio che lo portò alla Roma fa storcere il naso a qualcuno. Uno dei migliori prospetti italiani viene liquidato due anni fa dall’Inter nello scambio che portò Nainggolan in nerazzurro. Il cartellino di Zaniolo, infatti, è stato inserito nella trattativa valutandolo soli 4,5 milioni (sui 38 totali dell’operazione). Per capirci, Santon, all’interno dello stesso movimento di mercato, fu valutato 9,5 milioni. In un calcio sempre più giovane, dove la corsa ai nuovi prospetti muove capitali immensi, come può un diciannovenne di ottime speranze valere cosi poco? Si sospettava già una scarsa tenuta atletica? Non è chiaro. Ovviamente non abbiamo gli elementi sufficienti per valutare. Vedendo le cifre però il sospetto cresce. Come si suol dire: carta canta.

I TEMPI (E I MODI) DI RECUPERO CONTANO

La frenesia del calcio moderno porta ad accorciare i tempi di recupero. Sei mesi spesso non bastano, almeno non a questi livelli, sotto questi sforzi. La lista dei recidivi sopracitata ne è l’esempio, se non si rispettano tempi e modi di recupero lunghi e meticolosi il rischio di ricaduta si aggira attorno al 20%. Sotto l’imperativo imperante del mercato del calcio non ci si può fermare. The show must go on, non ci sono alternative.

Non contando fattori esterni ed imprevedibili come predisposizione e, molto semplicemente, la sfortuna, spesso la prudenza non la fa da padrona, anzi. Come suggerito dal vulcanico presidente De Laurentiis, giocare in piena preparazione una partita di alto livello può rivelarsi controproducente. Soprattutto se questo porta all’impiego di giocatori molto rappresentativi, ma non al top della condizione, come Zaniolo. Succede spesso che l’attenzione con cui si cura il ginocchio lesionato porti a trascurare l’effettiva ripresa dell’altro, per troppo tempo sottoposto a sforzi molto più lievi del solito. Succede cosi che rientrando ci sia un’asimmetria di condizione delle ginocchia dove, paradossalmente, quello sano è più debole e più soggetto alle lesioni.

RISARCIMENTO

La Nations League, viene malvista da molti presidenti che, come quello partenopeo, la percepiscono come una macchina da soldi per l’Uefa, la quale antepone i suoi interessi a quelli dei club, intensificando gli appuntamenti di un calendario già intasato. La Roma in questo senso può far causa alla Uefa ed alla Fifa. Esiste infatti un fondo (per un totale di 80 milioni) che permette alle squadre di essere risarcite per un massimale di 7 milioni di euro. La Roma, tramite il suo avvocato Grassani, si sta muovendo in tal senso.

GUARISCI PRESTO, NICOLO’!

A chi si lancia la patata bollente, club, Uefa, preparatori atletici, noi preferiamo fare i nostri sinceri auguri di guarigione a Nicolò Zaniolo. Un ragazzo sano, troppo spesso esposto ai riflettori mediatici, con paragoni scomodi e tentativi di distrazione vari. Basti pensare alla telenovela dell’account social della madre. Molti avrebbero perso la trebisonda, accecati dalla luce del successo e dal gossip. L’abnegazione e lo spirito umile e coriaceo di Zaniolo invece, sono una grande prova di come i giovani abbiano ancora dei valori interiori solidi ed invisibili ad occhio nudo. Una rarità in un mondo in cui, quello del calcio come il nostro, tutto viene messo in vetrina. A presto, Nicolò!

(Fonte immagine di copertina: Instagram @nicolozaniolo)

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Xabi Alonso sempre più vicino alla permanenza al Leverkusen: niente Bayern Monaco e Liverpool

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xabi alonso

XABI ALONSO – In Germania c’è una squadra che sta per spezzare l’egemonia degli ultimi anni del Bayern Monaco. Si tratta del Bayer Leverkusen dell’ex bavarese Xabi Alonso, che si trova al primo posto in classifica a +10 proprio dal Bayern secondo. Quando mancano soltanto otto giornate al termine del campionato, la Bundesliga sembra ormai nelle mani dei rossoneri.

Il Bayern Monaco, che in estate si separerà da Thomas Tuchel, è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione, e tra i nomi che circolano uno dei più insistenti è proprio quello di Xabi Alonso, che però è legato fino al 2026 con il Leverkusen, che non sembra avere alcuna intenzione di liberarlo in direzione Monaco di Baveria.

LE PAROLE DI HOENESS SU XABI ALONSO

Intervenuto ai microfoni di Das Erste, il presidente onorario del Bayern Monaco Uli Hoeness è intervenuto proprio sull’argomento, mostrandosi molto pessimista sul possibile approdo in panchina del tecnico spagnolo nella prossima stagione. Di seguito, le sue dichiarazioni: “La vedo molto dura prendere Xabi Alonso, per non dire impossibile. Credo resti al Leverkusen“.

ANCHE IL LIVERPOOL VA OLTRE E PENSA AD AMORIM

Oltre al Bayern Monaco, anche il Liverpool – che in estate saluterà Jurgen Klopp – è una delle squadre più interessate a Xabi Alonso. A questo punto però, viste anche le dichiarazioni di Hoeness, i due club dovranno con ogni probabilità virare su altri profili. Per la panchina degli inglesi, in questo momento, il nome più caldo sembrerebbe essere quello dell’attuale tecnico dello Sporting Lisbona Ruben Amorim.

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Chi è Cavan Sullivan, la stellina del calcio USA già nell’orbita del Manchester City

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CHI È CAVAN SULLIVAN – Pensate, a malapena 14 anni, ritrovarvi già sui media calcistici, oltre ad essere in orbita Manchester City, club che al momento domina i riflettori europei. Questo è il mondo di Cavan Sullivan, talento classe 2009 dei Philadelphia Union, che ha esordito con tanto di assist in MLS Next pro. Ormai nel calcio la ricerca del talento parte da età sempre più basse, soprattutto nei campionati esteri, dove i giovani talenti che impressionano gli scout vengono convinti a firmare, o corteggiati, già giovanissimi. Un esempio può essere l’acquisto di Paez da parte del Chelsea, nella scorsa stagione. Ora è invece il turno di Sullivan, trequartista di pura classe che ha addosso gli occhi della migliore squadra del miglior campionato al mondo: la Premier League. 

DAGLI USA ALL’INGHILTERRA

Proprio con la costante scoperta e crescita di talenti sempre più giovani, non è facile impressionare. Eppure, nessuno può evitare di guardare un quattordicenne che, all’esordio coi grandi, si iscrive addirittura al tabellino degli assistman. Parliamo comunque di un giocatore che fa parte della Philadelphia Union Academy da quando ha a malapena 11 anni. Alto 1,58 e in possesso di doppia nazionalità (Americano e tedesco), Sullivan ha fatto parlare di sè con un’etichetta pesantissima. La definizione di ‘nuovo Messi‘ è ovviamente prematura, eppure il talento è cristallino ed innegabile.

Del resto, il Manchester City sembra avere già accordo con società e giocatore, mancano soltanto le firme di rito. Le regole sui trasferimenti e sul lavoro minorile non permetteranno comunque al ragazzo di raggiungere i Citiziens prima dei 18 anni. Per propiziarne il percorso di crescita, la decisione comune tra le società è di tenerlo in patria, dove arriverà ad esordire in MLS. Dopodichè potrà partire per l’Europa. Sicuramente il nome di Cavan Sullivan è destinato a catturare sempre di più l’attenzione nel corso degli anni, anche perchè prima di raggiungere il nostro calcio bisognerà attendere ancora qualche anno.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Parlando di un giocatore molto giovane, è difficile darne un quadro generale completo. Nonostante ciò si può tranquillamente asserire che stiamo per vedere un talento innato dal punto di vista tecnico. L’obiettivo sarà quello di sgrezzarsi nei prossimi anni a livello tattico, affrontando gradualmente un calcio più fisico. Il piede è il mancino, proprio come quel fenomeno generazionale che ha portato ad un altro livell0 il numero 10, che ora milita proprio in MLS all’Inter Miami: Lionel Messi. Sullivan dà la sensazione di poter essere un giocatore abile nello stretto e palla al piede, veloce e tecnicamente impeccabile. Ma solo il tempo potrà dirci dove può arrivare questo ragazzo.

Fonte immagine in evidenza: profilo IG Cavan Sullivan

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Bundesliga

Infortunio al ginocchio per Bensebaini in Nazionale: il Dortmund lo perde fino a fine stagione

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Ramy Bensebaini, giocatore del Borussia Dortmund e Randal Kolo Muani, giocatore del PSG, Champions League

Il Borussia Dortmund sarà impegnato in un finale di stagione di fuoco. In Bundesliga si trova attualmente al quarto posto della classifica, ma con la qualificazione in Champions League ancora in bilico. Per quanto riguarda invece la Champions, i gialloneri sfideranno l’Atletico Madrid per guadagnarsi un posto in semifinale, traguardo che manca dalla stagione 2012/13 (in quel caso fu finale contro il Bayern Monaco). Il Borussia Dortmund ha però perso un giocatore fondamentale per lo scacchiere di Terzic: Ramy Bensebaini resterà infatti fuori fino al termine della stagione, saltando tutti gli impegni nazionali e internazionali.

IL RENDIMENTO DI BENSEBAINI IN QUESTA STAGIONE

Il terzino sinistro algerino Bensebaini ha giocato 17 partite in Bundesliga in questa stagione, di cui 11 dal primo minuto. Una stagione non esattamente da ricordare quella dell’ex laterale del Borussia Mönchengladbach, visto che adesso dovrà rimanere ai box a lungo. Come riportato da TMW, Bensebaini ha riportato un infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio e ha finito in anticipo la stagione, anche se è riuscito a evitare l’operazione. L’infortunio è arrivato nella sfida amichevole giocata tra la sua Algeria e la Bolivia. Ennesimo infortunio dunque causato dalla sosta per le Nazionali, che ha creato problemi in tutto il mondo, non solo in Italia.

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Chi è Mateo Joseph, il talentino del Leeds decisivo con la Spagna U21

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Madueke, gioocatore del Chelsea, e Mateo Joseph, giocatore del Leeds United, Premier League

CHI È MATEO JOSEPH – Non è una rarità ormai assistere a casi come quello di Jamal Musiala, che dopo aver effettuato la trafila delle nazionali giovanili dell’Inghilterra (ossia il luogo dov’è cresciuto), ha deciso di intraprendere la propria carriera internazionale vestendo la maglia della Germania, sua terra natale. Seppur in misura minore, è ciò che è successo anche a Mateo Joseph Fernández-Regatillo, ventenne attaccante del Leeds United.

TRA SPAGNA E INGHILTERRA

Nato a Santander nell’ottobre del 2003, Mateo Joseph è dunque di nazionalità spagnola, ma il cognome del padre ne tradisce le origini inglesi, che sarebbero inevitabilmente tornate a bussare alle sue porte qualche anno più tardi. Dopo essersi formato nelle giovanili del Racing Santander prima, e dell’Espanyol poi, ecco il richiamo della foresta: a portarlo oltremanica è stato infatti il Leeds United nel gennaio 2022.

Nei successivi due anni, Joseph avrebbe proseguito il proprio stage nell’Under 21 dei Peacocks, mettendosi in mostra come attaccante un po’ atipico; i suoi 180 centimetri forse non sono tantissimi per essere un centravanti, tant’è che predilige soprattutto calpestare le zolle del mezzo spazio di sinistra per poi venire a giocare in posizioni più centrali. La convocazione dell’Inghilterra U20 non tarda ad arrivare, e il giovane puntero riesce anche a ritagliarsi un piccolo spazio durante lo scorso Mondiale della sopracitata categoria. Il ct Ian Foster lo impiega però come esterno sinistro nel proprio tridente, e l’avventura dei Tre Leoni si interrompe precocemente agli ottavi di finale contro l’Italia di Casadei.

IL DEBUTTO CON LE FURIE ROSSE

I tempi intanto sono ormai maturi per il debutto in prima squadra, seppur sul palcoscenico minore della Championship; Joseph però, in un Leeds che stradomina il campionato insieme al Leicester, non riesce ad accumulare abbastanza minuti, restando dunque a secco di gol. Per sbloccarsi sceglie dunque un’occasione speciale: gli ottavi di finale di FA Cup in casa del Chelsea, in cui mette a segno una doppietta che non basta per avere la meglio sui Blues, salvati da un gol allo scadere di Gallagher.

Sono a tutti gli effetti le sue due prime reti da professionista, ed è forse grazie alla notte di Stamford Bridge che la Spagna U21 lo ha convocato nell’ultima pausa per le nazionali; Joseph ha dunque deciso di accettare la chiamata delle Furie Rosse, che annovera ragazzi del calibro di Fermin Lopez Pablo Barrios, debuttando da subentrato nell’amichevole persa contro la Slovacchia. Poco male, perchè nel match successivo contro il Belgio, valido per le qualificazioni al prossimo Europeo U21, ha firmato il gol vittoria all’88’, dopo essere sceso in campo appena 5 minuti prima. Come inizio poteva andare decisamente peggio…

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